La finale del campionato dell’altro emisfero analizzata nei suoi punti chiave
Il Super Rugby si vince con la difesa
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Personalmente ho apprezzato molto di più la difesa dei Jaguares, per quanto il risultato non li abbia premiati.
Guardando alle regione dei due mondi, Saracens e Crusaders, penso che i primi non avrebbero avuto molta difficoltà nel battere i neozelandesi, per quanto questi possano essere una squadra molto solida e che difficilmente butta via un possesso.
Le difese sembra che stiano diventando un problema del gioco, ma a mio modo di vedere dovrà essere il modo di attaccare che si adatterà a questa pressione asfissiante. Si vedranno più linee d attacco profonde, mentre i primi ricevitori tenderanno sempre più a disporsi orizzontalmente per attaccare gli spazi. Si vedranno sempre meno situazioni di portatore e sostegni, ma serie di portatori che si proporranno in velocità, sarà poi la visione di gioco e le capacità del mediano di mischia a scegliere chi riceverà l ovale. Questo a mio avviso comporterà un maggiore dinamismo dei giocatori in campo, seconde e prime linee sempre più mobili e tecnicamente abili nel cercare di tenere vivo il pallone più possibile.
Dopo aver copiato moltissimo dalle difese del rugby a XIII, credo proprio che anche gli attacchi copieranno a piene mani gli schemi del XIII, con molti più calcetti dietro la difesa quando si arriva nei 22, ancora maggiore uso di arieti superatletici, più ricicli e più gioco al limite del “velo” (quello che faceva benissimo l’Australia qualche anno fa, dove c’erano infatti parecchi giocatori provenienti dal rugby XII).
Sugli arieti non sono poi così sicuro, la tendenza é sempre quella di scaricare a contatto o assorbire per aprire un buco per un giocatore che sale
questo si che è un articolo!!!!!!!!!!!
STUPENDO.
tutela delle fasi d’attacco, massima attenzione a linee di difesa in fuorigioco, giocatori che cadono sempre dall’altra parte del pallone, che per riposizionarsi fanno sempre un giro sul pallone, che tirano via la mano al terzo urlo dell’arbitro…altrimenti le difese finiranno per asfissiare il rugby ed ucciderlo come un’edera per la pianta…scommetto che ormai molte squadre hanno un allenatore che insegna come ritardare di quei 2,3 secondi l’uscita della palla, secondi preziosissimi che rappresentano la linea tra la vita e la morte di questo meraviglioso sport…
Bellissima e puntuale analisi, ma ho avuto l’impressione che gli attacchi abbiano fatto pochino per mettere in crisi questi sistemi (banalmente stringendo le difese o allargandole per colpirle in rapidità fuori o dentro), reale difficoltà dettata dalle difese troppo aggressive o gioco conservativo che non si è, per vari motivi, dovuto o voluto sviluppare?!