Un’altra opportunità per calarci ancor di più nella cultura del Sol Levante, a poco più di tre mesi dall’inizio del torneo iridato
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Con tutto il rispetto, non so se si tratti di un disegno colorato e colorito dell’articolo o se siano ancora in essere certe mentalità. Personalmente, se confermate, alcune posizioni le ritengo romantici eccessi anacronistici.
Piangere e disperarsi per una sconfitta, oltre a dimostrare il proprio attaccamento alla competizione, dimostra anche scarso rispetto per l’avvversario e per la sua superiorità.
Mich sono appena stato in Giappone conosco cultura e storia… tu fai un discorso razionale da uomo occidentale. Ma la è tutto un altro mondo con tradizione, mentalità ed educazione molto diversi dai nostri, ed infatti per le conoscenze che ho io non ho trovato nulla di strano nell’articolo.. anzi ci sono aspetti del comportamento dei giapponesi al di fuori del pianeta rugby ben più grotteschi ed assurdi…
…che poi sono grotteschi e assurdi per noi; per loro sono la norma, e siamo noi quelli strani. Per i giapponesi noi siamo sporchissimi, abbiamo la terribile abitudine di non toglierci le scarpe in casa di ospiti e puzziamo (anche se non te lo diranno mai, perché non offendono mai l’interlocutore). Siamo maleducati perché rispondiamo francamente “no” quando non siamo d’accordo, invece di fare un lungo discorso per dire che si, siamo d’accordo, ma è meglio fare in un altro modo.
Insomma, probabilmente in Giappone c’è qualcuno che sta commentando un articolo riguardante la coppa del mondo dicendo “sono appena stato in Europa, tu fai un discorso razionale da uomo giapponese, ma….” 🙂
parliamo di gente che caricava spada in mano i nidi di mitragliatrici giusto? ?