Cosa è successo nell’ultima giornata del Super Rugby 2019

Alla fine la Nuova Zelanda ha portato ancora quattro squadre ai playoff. E poi la vittoria allo scadere degli Sharks, il ritorno dei Bulls e molto altro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 17 Giugno 2019, 08:44

    Un altra stagione è passata, degli ultimi anni forse la peggiore che mi ricordi, per livello delle partite e alle volte proprio per i valori in campo. Tolti i Crusaders ed i Jaguares, per il resto un livello per nulla esaltante. E’ vero c’è il mondiale di mezzo e magari molti giocano a nascondersi, ma in realtà in emisud c’è in corso un emorragia di talenti che cercare di trovare sostituti nell immediato risulta difficile per tutti, neozelandesi compresi.
    Per i Jaguares ho paura che questa stagione di SR possa essere una vittoria di Pirro, in quanto il rischio di arrivare scoppiati al mondiale è molto alto.
    Bene i Chiefs che si sono ripresi nel finale di stagione dopo una partenza da incubo e falcidiati dagli infortuni. Male, malissimo i Blues, l ennesima stagione da dimenticare e la sconfitta di sabato è la giusta fotografia alla loro stagione. Rientra in campo SBW, che purtroppo predica nel deserto, ormai i movimenti che fa li conoscono tutti, tranne forse i suoi compagni di squadra.
    Gli Highlanders tutto sommato nel loro essere sgangherati arrivano ai play off, una squadra che in vista della prossima stagione sono un vero e proprio cantiere aperto e dovranno sostituire quasi la metà dei giocatori.
    Australiane sempre in profonda crisi, il talento di Cooper non è bastato ad illuminare la scena, passano i Brumbies che si confermano come la compagine più solida.
    Bene le sud africane, quest anno i Lions ovviamente hanno patito il cambio generazionale, per me Sharks meglio dei Bulls, che come talento non sono secondi a nessuno in patria, però hanno delle amnesie difensive veramente preoccupanti.

    • Giorgio Brera 17 Giugno 2019, 14:09

      Abbastanza daccordo sul tuo giudizio. La stagione di SR non è stata esaltante. Australia che continua imperterrita nella sua crisi di identità. Buoni i Rebels per un po’, poi sono franati alla distanza. Poi dover fare affidamento su giocatori che, per essere gentili, hanno già superato da un po’ la fase migliore della loro carriera (Genia, Cooper e Ashley-Cooper) non è che deponga a favore del rugby australiano. Solo i Brumbies si sono rivelati costanti, non eccezionali, ma solidi. Con un meta-man che è un tallonatore…
      Le sudafricane sono state belle da vedere in certi momenti, ma diciamo che peccano tutte di costanza. Un giorno vincono brillando, il giorno dopo prendono arate memorabili. Forse, dico, forse, dovrebbero metterci un pizzico di attenzione in più in difesa… Certe segnature prese dagli Stormers (ma anche dalle altre) sono da mani sui capelli.
      La Nuova Zelanda, incredibile ma vero, ha qualche problemino di ricambio. Sembra un’eresia, ma qualche segnale è evidente. E’ vero che molti AB hanno dormito, sono rimasti nell’ombra, sono stati centellinati, ma i ricambi non sono sempre sembrati all’altezza. Rimane il sempiterno mistero dei Blues, che se leggi la formazione ti sembrano fortissimi, poi li vedi in campo e capisci che, altra eresia, anche in Nuova Zelanda riescono a metter su una squadra senza né capo né coda.
      I Giaguari son sembrati, insieme ai Crusaders, l’unica squadra che ha giocato davvero a rugby con continuità per tutta la stagione. Grande maturità e discreta profondità. Davvero speriamo per loro che non arrivino cotti al mondiale.

  2. Giorgio Brera 17 Giugno 2019, 13:56

    E a proposito di biscotti. Ai Lions bastava un punticino con i Bulls per appaiare in classifica gli Highlanders superandoli però per il maggior numero di vittorie, qualificandolsi alla post season proprio a danno della squadra neozelandese. Ma i Bulls, che avevano gran poco da chiedere a quest’ultima partita casalinga, hanno deciso di giocare per vincere, sic et simpliciter, e hanno arato la squadra di Joburg. Anzi, perdendo con i Lions si sarebbero evitati il quarto di finale in Nuova Zelanda contro gli Hurricanes e avrebbero affrontato i Brumbies in Australia.
    Per come è andata, grazie alla vittoria dei Bulls, ai quarti si è qualificata una neozelandese ai danni di una sudafricana.
    Non riesco a pensare a una teoria del complotto così sofisticata da giustificare un comportamento “sospetto” da parte di Lions e Bulls. Per cui dico solo: bravi, si gioca per vincere anche se magari non conviene del tutto e fai un “danno” alla tua federazione e favorisci gli “odiati” neozelandesi.

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