Dopo la vittoria in Coppa Italia, abbiamo parlato con il cecchino dei reggiani e (anche) del suo grande rendimento dalla piazzola
Marco Antonio Gennari, il piede d’oro del Valorugby
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Sì infatti, SIR Jonny Wilkinson si allenava la sera di Natale e di San Silvestro… e della sua annata era la terza apertura… sovra allenamento per le sessioni di calci, ma per piacere.
Uscí, non mi ricordo più se su on rugby o rugbymeet, un articolo riguardo l’ossessione (parola usata non a caso) che Wilkinson aveva sviluppato nei confronti del calcio piazzato. Raccontava, fra le altre cose, di essere arrivato ad atti di autolesionismo qualora avesse sbagliato un calcio in allenamento e di entrare totalmente in panico, tanto da rinchiudersi in bagno per chiamare il dottore che l’aveva in cura per farsi aiutare, poco prima dell’inizio della partita. Mio caro MarioC, forse Gennari non ha tutti i torti. Tenendo comunque conto che, come dice lui, la questione è totalmente soggettiva.
È sicuramente soggettivo, però Jono ci ha fatto stropicciare gli occhi dal 120’ della finale della Rwc del 2003 a quella del 2014 di Champions (la seconda in due anni). E noi stiamo ancora qui ad aspettare le percentuali di Dominguez… alleniamoci, ma calma.
Mi sento in gran parte di dissentire e appoggiare MarioC.
Vero è che l’overtraining è dietro l’angolo, specialmente quando a certi livelli la pressione emotiva si fa sentire. Però è anche vero che lo stress mentale fa parte dei danni collaterali dello sport ad altissimi livelli, quindi quello che sostieni su Wilko è corretto, ma anche naturale per chi come lui, come sostiene MarioC, ci ha regalato un rugby d’elite.
Io credo che di manie, di fissazioni, di crolli emotivi, di stress fisico e mentale e di accanimento al limite della sociopatia ce ne debbano essere di più qui nel nostro paese, e traversalmente ad ogni sport. Francamente sarei anche stanco di vedere ex campioni che, indipendentemente dai rispettivi risultati, capitalizzano in varietà televisivi.. E’ una mentalità che, se non voglio nè posso condannare, comunque mi preoccupa.
Practice makes perfect. Il talento non basta se vuoi fare il salto di qualità…. oppure preferisci finire k’allenamento un’ora prima per stare con la morosa… ogni scelta ha un prezzo.
Ritengo la maggior parte di questi commenti gratuitamente astiosi. Gennari (che dalla piazzola ha una percentuale da paura) non ha detto di non allenarsi: ha detto solo che bisogna avere anche del talento innato e che, a parer suo, l’assenza di talento è un gap non colmabile con l’allenamento. Ha poi fatto notare che (come in tutte le cose, aggiungo io) si può anche esagerare con l’allenamento. Non ci trovo nulla di scandaloso in queste dichiarazioni. Anzi, le trovo condivisibili.