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direi che piace un po’ a tutti questa ideona, direi che potrebbero cambiare il regolamento e far accettare anche il passaggio in avanti ed i cambi volanti tipo hockey, che la strada pare buona! 😀 😀 😀
se mettessero una regola secondo cui un giocatore non può disputare più di 80′ ogni due settimane credo che si potrebbe ragionare poi su tutto il resto…a tutti noi piacciono match stellari ma per favore, evitiamo la macelleria sportiva del giocatore di rugby
Hanno ragionissima! Non è bastato vedere le squadre del Sei Nazioni completamente falcidiate dagli infortuni? Non è bastato vedere giocatori come Warburton, Favaro e Pat Lambie interrompere la loro carriera prima dei trent’anni? Ormai il dio denaro sta fagocitando anche questo meraviglioso sport
Pichot aveva detto, non senza ragione, che l’interesse nei confronti delle finestre internazionali, soprattutto quelle di giugno, stava andando scemando negli anni. E che bisognava fare qualcosa. Capisco tutto, ma prendere 12 squadre, cioè le Tier 1 più Giappone ed Usa, e farle giocare a quel punto esclusivamente tra loro significa eliminare qualsiasi ascensore tra Tier 1 e Tier 2. E alla lunga indebolire anche il mondiale. Rientrarne sarà impossibile. Ci sarà un’emorragia di isolani in Australia e in Nuova Zelanda, impoverendo così, nel suo complesso, lo sviluppo del rugby. Se lo fanno su base biennale, può darsi che la cosa regga. Su base annuale, far scontrare tutti è impossibile. Tra l’altro, posso capire l’ammissione del Giappone, che organizza il mondiale, ha una squadra in super rugby ed è in grado di giocarsi l’accesso ai quarti del mondiale. Ma gli USA è incomprensibile. Cercano di inserirli in ogni dove, ma spesso con risultati deludenti – vedere il mondiale di calcio nel 1994, ormai 25 anni fa. Belin, a furia di ragionare solo con il portafoglio, ammazzeranno questo sport.
senza giocatori no rugby.
quindi vanno tutelati.