Sei Nazioni 2019: la Francia è il solito rebus

Un’enorme quantità di talento, ma anche alcune situazioni poco decifrabili alla vigilia del torneo

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Mr Ian 28 Gennaio 2019, 16:45

    Se per O Shea è finito il tempo delle giustificazioni, lo stesso si può iniziare a dire anche Brunel. In questo 6N deve finalmente cercare di dare un identità di gioco precisa a questa squadra, un po’ troppo legata ad un rugby di inizio millennio.
    L assenza di Thomas non è detto che possa essere un male assoluto, atleticamente è straordinario, ma tatticamente è un giocatore indisciplinato e che spesso combina la cappellata.
    Così come Bastareaud , sarà anche il capitano, ma secondo me una coppia formata da Fickou e Ntamack potrebbe essere molto superiore alla presenza di una terza linea ai centri.
    I rebus da risolvere sono tanti, oltre che in termini di gioco anche di chi mandare in campo.
    Partirei cmq dalla mediana, la coppia Dupont Lopez penso sarà quella titolare.
    Molti addetti ai lavori danno la Francia come quinta, ma secondo me qualche sgambetto possono farlo, la prima in casa contro il Galles è tranquillamente alla loro portata

  2. fabiogenova 28 Gennaio 2019, 17:12

    Al di là della crisi di identità ormai annosa, che è determinata dalla china che negli ultimi dieci anni ha preso il Top 14 dal punto di vista della produzione di gioco – benchè si speri che il blocco di Tolosa possa portare qualche bollicina allo champagne che ormai è diventato passito – segnalo che non si è riusciti a trovare un degno sostituto di Lopez e che questo continuerà a condurre la nazionale, benchè abbia dichiarato su Midi Olympique che dopo il grave infortunio patito difficilmente tornerà quello di prima. Non che Lopez sia un pessimo mediano di apertura, anzi. Ma un Lopez che dichiara di non poter tornare quello di una volta non è una garanzia di miglioramento.
    Oltre ai problemi che si sono aggiunti negli ultimi anni, il problema storico della Francia è il numero 10. I transalpini non hanno mai avuto un fuoriclasse in quel ruolo. Il miglior numero 10 francese che io ricordi è Lamaison, che era un signor giocatore, ma non un fuoriclasse. Ed ora, forse, è può essere frutto dell’evoluzione del gioco se, dalle nidiate di giovani virgulti francesi, escono due mediani di mischia di livello, Dupont e Serin, ma ancora nessun 10 che sia paragonabile ai migliori.

    • Camoto 28 Gennaio 2019, 18:15

      E se proprio Dupont farà qualche scampolo di partita a 10?
      Secondo me un pensierino ce lo fa.

    • Mr Ian 28 Gennaio 2019, 18:52

      Bè insomma, un pò troppo estremista come discorso. E’ vero che la Francia negli ultimi anni non ha avuto fuoriclasse mondiali a 10, ma è vero anche che si sono susseguiti dignitosissimi giocatori tra i quali Beauxis, Michalak, un incostante Skrela; questi fino al 2010 dove però han vinto 5 volte il torneo. Negli anni recenti, complice anche l esplosione economica del top14, molte squadre nel ruolo han preferito i pezzi pregiati stranieri, in nazionale si son visti Thrin Duch, Plisson che secondo me rimane uno dei più talentuosi al netto degli infortuni e per finire Lopez.
      L anno scorso debuttò pure il giovanissimo Jalibert prima di rompersi seriamente, tra l altro è vicino al rientro completo.
      Insomma, se i club ricominceranno a dare fiducia ai giovani, allora qualcosa di buono potrà ritornare a vedersi.

      • Gremo 28 Gennaio 2019, 19:37

        Carbonel ultimamente fa scintille, c’è Ntamack (anche se oramai si alterna tra primo centro e apertura), Jalibert dovrebbe tornare, a Pau c’è un giovane fortissimo di cui ho dimenticato il nome, Belleau è costante… Se maturano bene tra qualche anno avranno l’imbarazzo della scelta all’apertura, altro che Trinh-Duc e Plisson, che per una partita buona ne fanno tre pessime.

      • fabiogenova 28 Gennaio 2019, 23:48

        Ciao Ian, io ho detto esattamente quello che hai detto tu. Skrela, Michalak e lo stesso Lopez, giusto per citare gli ultimi quindici anni, sono ottimi giocatori. Dignitosissimi, come dici tu. Ma se vai a vedere bene in termini assoluti, fuoriclasse la Francia non ne ha mai avuti con il numero 10. Quello che più si avvicinava, per tecnica, visione di gioco e capacità di servire il compagno, è Cristophe Lamaison che, tra l’altra, in qualche occasione ha giocato anche come centro.
        Secondo, il tipo di gioco che si è affermato nel top 14, forse complice anche il triennio di successi avuti da Tolone – ma secondo me la questione parte da più lontano – hanno snaturato il rugby francese. La crescita economica del campionato ha portato diversi stranieri nel campionato francese e questo ha avuto una ricaduta sulla qualità della nazionale, cominciando a naturalizzare giocatori come Kockott e Spedding.
        Terzo, è vero che con queste programmazioni salite di livello dal punto di vista professionistico, potrebbe emergere qualcuno. Un tempo pescavi soprattutto da Perpignan, Biarritz, Bayonne, Tarbes – adesso puoi estendere la programmazione e tirare su qualcuno in laboratorio. Ma l’evoluzione del gioco sembra portare ad una maggior affermazione del mediano di mischia e in effetti in Francia sono emersi dei signori interpreti in quel ruolo, come Dupont e Serin. Non vedo posizioni estremiste. E’ una semplice constatazione. La Francia non ha mai avuto un fuoriclasse in quel ruolo.

  3. mic.vit 29 Gennaio 2019, 01:28

    Carbonel è una forza della natura…ma questi bruciano giovani promettenti in ruoli chiave per ogni giornata del top 14…altro esempio la girandola dei mm nel trovare il sostituto di parra…manca percorso di crescita, fiducia e sostegno allo sviluppo…sono carne da macello da mandare all’autoscontro dei fine settimana transalpini

    • Gremo 29 Gennaio 2019, 11:10

      Hai perfettamente ragione, il loro continuo ruotare (Machenaud, Parra, Serin, Dupont) non fa bene alla fiducia dei giocatori né della squadra. Ricordo un’intervista di Saint-André in cui diceva che per ben gestire i propri mediani durante un torneo è importante che le gerarchie siano chiare e che i giocatori sentano al 100% la fiducia dello staff, non importa se ogni tanto le singole prestazioni sono sottotono. Bisogna avere una prima, una seconda e una terza scelta, e quest’ordine deve essere stabile nel tempo. Poi ovvio, ci sono gli infortuni…

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