Dall’Irlanda, le parole di O’Driscoll: “Usare farmaci antidolorifici era diventato un’abitudine”

L’ex capitano ammette la pratica (legale) spiegando il perchè di quello che avveniva

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Jager 6 Dicembre 2018, 12:43

    Sul diclofenac (Difene) e il paracetamolo + codeina ( Co-Codamol ) passi , ma sul Diazepam ….. e comunque una benzodiazepina . La frase che più fa rfliettere secondo me è : Di solito i giocatori più famosi e del più alto livello lo facevano: giochi, guadagni e hai una vita migliore. E’ una piramide di accesso al meglio.

    • davo 6 Dicembre 2018, 14:03

      benzodiazepina non toccarmi la tristezza…… scusa ma non ho resistito alla citazione musicale 🙂

    • Giacomo 6 Dicembre 2018, 14:20

      Il paracetamolo è estremamente tossico.

      • And 6 Dicembre 2018, 14:34

        dicono che l’ibuprofene lo è molto di +…

      • Jager 6 Dicembre 2018, 17:49

        Vero , danni epatici gravi a lungo termine .

        • And 7 Dicembre 2018, 00:21

          moment, nurofen, brufen, cibalgina, spidifen, buscofen…vanno come il pane.

    • Nuvole! 6 Dicembre 2018, 18:20

      Quelli che veramente mi fanno pensare (e un po’ preoccupare) sono benzodiazepina e codeina, che richiedono l’assistenza di un medico che faccia la ricetta, peró presumo che i professionisti siano seguiti per bene dal punto di vista medico e non prendano pastiglie a caso.
      Non mi preoccuperei altrettanto per paracetamolo, ibuprofene, diclofenac, aspirina, caffeina e simili farmaci generici e da banco, anche se il fatto che dichiari che erano diventati un’abitudine non é certo un buon segno.

      • And 7 Dicembre 2018, 00:26

        nella famiglia O’Driscoll abbondano i medici, nessun problema x farsi scrivere Tachidol, Valium etc

        • Nuvole! 7 Dicembre 2018, 04:03

          Non vedo perché un tuo famigliare (o un qualunque altro medico coscienzioso) dovrebbe prescriverti qualcosa che ti fa piú male che bene.

          • lexv 7 Dicembre 2018, 10:44

            Non servono i famigliari, basta il medico sociale stipendiato dalla società sportiva il cui interesse e avere profitti e non tutelare la salute del giocatore!

          • And 7 Dicembre 2018, 13:52

            I genitori di BOD sono entrambi medici, e se ricordo anche suo zio paterno.

          • Nuvole! 7 Dicembre 2018, 15:51

            @lexv
            Queste sono accuse gratuite sparate a casaccio: anche tu faresti qualunque porcheria sul lavoro per uno stipendio?

            @And
            Tu prescriveresti a tuo figlio o a tuo nipote una medicina che potrebbe fargli male ala salute?

  2. aries 6 Dicembre 2018, 13:50

    Ansiolitici prima della partita miscelati con la caffeina, ottima scelta, anche se per me sarebbe stato meglio assumerli con un paio di gintonic, rigorosamente a stomaco pieno ovviamente, la salute prima di tutto!!

  3. And 6 Dicembre 2018, 14:39

    in pratica Difene=Voltaren, Voltfast, Fastum etc…con tutte le botte che pigliano sai che roba. L’altro è il Tachidol che è cosa un pò + seria perchè c’è l’oppiaceo dentro, ma in realtà credo che prendano ben altro di quello che ha detto BOD. X il Valium nn so a cosa gli serva onestamente, forse x smaltire tutta l’adrenalina post-partita, o la tensione pre-partita, fatevi una Guinnes che è meglio 🙂

  4. TommyHowlett 6 Dicembre 2018, 15:15

    Beh, il discorso è un po’ delicato. Lascia intendere che a quei livelli lì, in Irlanda ma si suppone nelle altre Unions e in Francia, sia normalissimo prendere medicinali prima delle partite. Che siano legali o meno non fa differenza. Ora, si può anche arrivare a pensar male…

  5. mic.vit 6 Dicembre 2018, 15:31

    3 pasticche di caffeina? eppure ricordo irish coffee sontuosi da quelle parti…forse solo nelle trasferte…

  6. pippobrutto 7 Dicembre 2018, 07:18

    Beh insomma, sarà anche tutto legale, per carità.
    Ma prendere farmaci non necessari, col solo fine di migliorare la performance, se non è doping questo…

  7. stmod 7 Dicembre 2018, 12:36

    Io mi chiedo sempre come un genitore possa augurarsi per un figlio una carriera in un qualunque sport professionistico.
    Seguo lo sport professionistico e proprio per questo diventare professionista sarebbe probabilmente uno dei pochi no convinti che direi a mio figlio se me lo chiedesse (per fortuna e’ sufficientemente scarso da non correre il rischio).

    Giocate all’oratorio e fra gli amici che gia’ i dilettanti (dove il marcio manco e’ controllato) non vanno bene!

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