L’ultimo novembre di Sergio Parisse? “Molto probabilmente sì”

Sul Test Match contro la Georgia: “Vincerà la squadra con più determinazione. E non vedo come i georgiani possano avere più voglia di noi”.

COMMENTI DEI LETTORI
  1. maa nonu 30 Ottobre 2018, 10:31

    Grande giocatore Partisse, un campione. Ma non mi ha mai dato l’impressione di essere un grande trascinatore. Con la Georgia cade invece il mondo se perdiamo in casa. Anzi, vanno pesantemente battuti

    • Nuvole! 30 Ottobre 2018, 16:13

      Dammi un esempio di un giocatore che per te é un trascinatore, dunque.

      • maa nonu 30 Ottobre 2018, 21:08

        Chabal, Troncon?

        • Nuvole! 30 Ottobre 2018, 21:44

          Non vedo grandi differenze, come doti di trascinatori…

        • kinky 30 Ottobre 2018, 21:56

          Maa nonu sei serio?!? Chabal e Troncon più carismatici di Parisse?!? Dai, fai il serio! Forse forse Chabal potrebbe essere stato più personaggio mediatico (e comunque ci sarebbe da discutere pure qui) ma trascinatore proprio no!

  2. xnebiax 30 Ottobre 2018, 11:08

    Ovviamente dipende anche dai giocatori e dal cambio delle regole e dall’evoluzione del rugby negli ultimi anni, ma la mischia italiana balbetta da quando c’è De Carli, è poi mettere delle terze adattate in seconda linea non aiuta.
    Mentre la difesa con Goosen non è come la difesa con Venter.

    • marcoV 30 Ottobre 2018, 13:21

      Condivido. Perché un assistente allenatori non farà miracoli, però…

    • gian 30 Ottobre 2018, 13:27

      copio ed incollo quello che ho scritto a proposito di un’intervista al buon de carli:
      “…personalmente ritengo che la nostra mischia, con in particolare la prima linea, sia stato il punto più vituperato della nostra nazionale, abbiamo perso, praticamente, una generazione mentre, convinti della nostra forza, giocavamo con una prima linea di nomi che avrebbe dovuto stare a curarsi, per stessa ammissione di uno dei ragazzi (castro), che faceva una fatica bestia ad adattarsi alle regole nuove, allenati malino, mentre i nostri panchinari giocavano nei campionati migliori; cestinati quei monumenti ci siamo trovati con ragazzi in fase calante e ragazzini senza esperienza, il manico non è cambiato e quando si è deciso di far fare rodaggio alle nuove leve, si è pensato bene di togliergli le seconde che se no era troppo facile.
      nell’ultimo anno abbiamo giocato con prime linee in carenza di esperienza, poco aiutate dietro e non così bene allenate (a livello nazionale), sono fiducioso, ed infatti si stà già vedendo, che in un anno o poco più, torneremo ad avere una mischia competitiva, già adesso non le buschiamo più, ma tutte queste analisi sono, ripeto a mio inutile giudizio, solo un paravento dove nascondere dei grossi errori di gestione del reparto, che si stanno correggendo grazie ai club (celtici ed anche di top12 che li sgrezzano a 20 anni) e alla forza dei ragazzi che si stanno dimostrando all’altezza della scuola che rappresentano…”
      trova le differenze! 😉

      • Nuvole! 30 Ottobre 2018, 16:35

        Aggiungerei anche la gestione di Lovotti, che da pilone si sta facendo da anni troppi minuti in campo e arriva a fine stagione stanchissimo.

        • gian 30 Ottobre 2018, 18:24

          perché si punta sui fenomeni incensati dai guru, invece di lavorare con il meglio che si trova; se un ragazzo stenta in eccellenza/top12, è inutile sperare che faccia i numeri in chiusa in pro14 sei mesi dopo perché ti piace come gioca in mezzo al campo, prendi chi è forte a livello inferiore e fallo crescere, mentre fai crescere i fenomeni (o tienili come 4^ scelta o PP a tempo pieno), e avrai una mischia sempre performante ed equilibrata, pur con il forte della situazione, che però non ti diventa insostituibile. le prime linee le stanno gestendo malissimo in fed, molto meglio a treviso dove c’è chi fa la differenza, ma se stà fuori un tempo o salta una partita, la mischia non va in rotta!

  3. gian 30 Ottobre 2018, 13:23

    per gran parte dell’intervista un bel capitano e uomo di rugby, analisi lucide e precise, mi cade un po’ sulla retorica su un paio di passaggi sulla georgia:
    – se perdiamo il mondo non cade, ma passiamo, sicuramente, da essere in un prato con le scarpe infangate, a trovarci in un letamaio con le eiezioni fino al mento ad urlare “non fate l’onda, non fate l’onda”, quindi starei attento a fare certe dichiarazioni che potrebbero sembrare di preparazione ad aprire il paracadute (anche perché non è il primo a dirlo);
    – stesso discorso sulla battuta sulle motivazioni, tutti sappiamo che per loro sarà la partita della vita, visto che ci hanno battezzato come la tier 1 battibile, noi in grinta e motivazione pecchiamo da un paio di ere geologiche, senza andar lontano giappone dove l’ha dovuto dire anche il gavazzone;
    mi spiace, ma fare il leader di top team, adesso, mi pare troppo pretestuoso e pericoloso. speriamo di sbagliarci

  4. Jager 30 Ottobre 2018, 16:02

    Secondo me se l’ Italia perde con la Georgia per il rugby italiano cade il mondo ! Purtroppo al punto in cui siamo oggi non c’è altra risultato accettabile se non la vittoria , una sconfitta equivarrebbe a mettere la testa sul patibolo , e ci sono molti soggetti ( anche a ragione ) che quella testa la reclamano da tempo .

  5. fracassosandona 30 Ottobre 2018, 16:46

    Parisse canale e castro diversamente italiani che ci hanno consentito di vivere al di sopra delle nostre possibilità rugbistiche per anni, privando l’Argentina e loro stessi della possibilità di vincere un mondiale. Con tutti i loro pregi e i loro difetti da me avranno solo gratitudine e rispetto.

    • geo 30 Ottobre 2018, 16:58

      Quoto in toto.

    • Andrea B. 3 Novembre 2018, 00:08

      Ecco un altro che si interessa di rugby ma non sa una ceppa della storia della famiglia Parisse e sul perché ed il per come Sergio sia nato in Argentina. Se lo sapesse capirebbe la differenza con Castro, Canale o Garcia…
      PS Lo sai che Franchino Properzi è nato in India? 🙂 Ah che talento abbiamo rubato al rugby indiano…

    • Andrea B. 3 Novembre 2018, 00:28

      Due righe per chi ignora: papà Parisse nasce e cresce all’Aquila, buon giocatore di rugby vince pure uno scudetto. La ditta per cui lavora lo manda qualche anno in trasferta nella sua filiale in Argentina, si sposa con una collega, aquilana pure lei, nasce Sergio.
      Parole di Sergio: “in casa si parlava italiano, eravamo degli italiani temporaneamente all’estero per via del lavoro di papà.”
      Altro che “diversamente italiani”…quello vallo a dire a chi si sentiva argentino, parlava spagnolo e solo perché c’era la crisi si è ricordato del nonno italiano o chi decise di mettersi in azzurro perché aveva davanti un numero dieci titolare inamovibile dai pumas…

  6. fracassosandona 30 Ottobre 2018, 17:35

    in ogni caso per non vedere come i georgiani abbiano più determinazione dei nostri bisogna aver perso le lenti a contatto…

    • narodnik 30 Ottobre 2018, 17:44

      Li state tutti sottovalutando,a me questo parlare poco e pacato piace è con umiltà che si lavora meglio,state confondendo la loro tranquillità per poca convinzione.

      • Jager 30 Ottobre 2018, 19:26

        Anche a me sembra che un po’ tutti siamo “sciolti” .

  7. sanfrancesco 30 Ottobre 2018, 18:34

    La georgia sta un bel pezzo sopra di noi nel ranking mondiale, una nostra vittoria e’ tutt’altro che scontata. Non vedo l’ora della partita!

  8. franzele 31 Ottobre 2018, 07:21

    La Giorgia sta sopra di noi lel ranking, ma il ranking è bugiardo.
    Dobbiamo tenere la palla noi e farli andare in giro per il campo, togliergli sicurezza e concedere poco dal punto di vista della disciplina. Per batterci i georgiani devono fare una grande partita, a noi basta una partita normale, ma con tutti gli attributi.

    • Andrea B. 3 Novembre 2018, 00:11

      Ecco…sono proprio “gli attributi” che dovremmo avere, la parte che mi preoccupa della partita di Firenze…

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