Come cambia la graduatoria mondiale a partire da lunedì 25 giugno
World Rugby Ranking: l’Italia torna al numero 14 della classifica
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Dimostrazione incontrovertibile della necessità che c’era per l’Italia di vincere due volte contro il Giappone. O a novembre oltre a battere la Georgia (bene) si batte anche una Delle Tier 1 oppure non ci muoviamo di molto da la…sperando ovviamente che non ci siano altri movimenti alle nostre spalle nel frattempo.
Niente di imprevedibile . Il ranking descrive là situazioni in maniera reale . Per quel che riguarda l’ Italia le possibilità di battere a novembre una tier1 sono secondo me nulla , scontata sull’ assoluta necessità di battere la Georgia anche se la cosa è più facile da dire che da fare . Non credo questa Italia non sia in grado in questo momento di battere nessuna nazione che occupa una posizione più in alto del Giappone , in sostanza il ranking riflette pienamente il valore del rugby italiano .
dai avanti così, che quando arriviamo al 10° posto si ritorna al punto di dieci anni fa…
Entrare stabilmente nei primi 10 , ben inteso con una posizione che può oscillare tra la 9-11 , credo che sia il massimo a cui l’ Italia può ambire .
10 anni fa era piu’ “facile” arrivare in decima posizione,piu’ realisti in undicesima,per fortuna squadre come Giorgia e Giappone sono cresciute (soprattutto gli asiatici),i pacifici vanno ad annate (vedi samoa prima dei mondiale 2015) ,per me va bene cosi’ piu’ squadre ci sono a competere meglio e’,se l’italia in un futuro arrivasse 10ma sarebbe un’impresa…attenzione agli USA,se riescono ad organizzarsi son dolori,almeno dal 10mo posto in giu’.
Durante gli scorsi dieci anni il nostro alibi era “il ranking é falsato”, mentre questo “10 anni fa era piu’ facile arrivare in decima posizione” sará il nostro nuovo alibi per i prossimi vent’anni… abituiamoci…
secondo me non e’ un alibi ma la realta’ dei fatti,se noi stiamo fermi e gli altri migliorano abbiamo piu’ concorrenza, di decimi posti c’e’ ne uno solo per 4/5 squadre…
Finora avevamo l’alibi delle altre squadre del Sei Nazioni che avevano piú tradizione di noi…. e poi ci ha superato il Giappone che come tradizione ci sta dietro…
Poi abbiamo abusato dell’alibi del fatto ce gli altri avevano´un budget superiore… e ci troviamo a guardarci con molta attenzione dalla Georgia che come budget é molto inferiore a noi…
Come faremo quando avremo finito gli alibi? Metteremo sotto contratto un nuovo consulente per crearcene di nuovi? Sicuramente sará molto caro…
…e in questi 10 anni abbiamo sempre detto che il ranking, per come é calcolato, non rappresenta i valori reali… 🙁
forse l’ultima scusa che ci resta è che da noi il Rugby non ha preso piede come ad esempio in Giappone e Georgia, dove si sono a breve consolidati come sport nazionali. Ai mondiali 2015 c’erano 25 milioni di giapponesi a seguire i Cherry Blossoms.
Resto dell’idea che le classifiche siano anche frutto della politica distinguibili in due categorie. La prima profonda e strutturale: come e quanto chi gestisce un movimento riesce a progettare e costruire. La seconda più prosaica dipende da quanto chi rappresenta un movimento sa curare i propri interessi. Questa seconda non necessariamente deve sconfinare in manovre illegali ovvio. Però se, come tutte le nazionali che si rispettino avessimo avuto una serie di 3 sfide col Giappone, sono convinto che staremmo qui a commentare da tutt’altra prospettiva: o bene bene o male male.
Il Giappone è evidentemente cresciuto moltissimo. Però, come nelle diete è più facile perdere i primi 10 kg, così per loro i primi scalini del ranking sono stati più facili da salire.
Io resto convinto che la nostra nazionale abbia dimostrato di saper tener testa al Giappone e Fiji… e giocarsela alla grande con la Scozia… dunque.
Poi oltre non sappiamo andare e soprattutto restarci stabilmente.