L’Italia Emergenti è arrivata al capolinea?

È arrivato il momento di riflettere sul serio sulla selezione azzurra e sulla sua utilità, visti (anche) gli ultimi risultati

COMMENTI DEI LETTORI
  1. davideturate 14 Giugno 2018, 16:59

    Certo che potremmo evitare del tutto di giocare all’estero così eviteremmo figure e potremmo crogiolarci nell’idea di essere bravi guardandoci solo l’ombelico…….

  2. ZioGiorgio 14 Giugno 2018, 17:17

    Credo che il senso dell’articolo sia diverso, non solo interessante, ma anche drammaticamente realistico. Non si dice infatti che non è utile giocare fuori dalle mura di casa, ma lo è, ed è attendibile, solo nel caso che gli atleti scelti si possano allenare con tempi e contesti che gli consentano di esprimere al meglio le proprie capacità. Se poi queste si riveleranno non all’altezza della situazione internazionale, ben venga quale stimolo per rendersi conto della propria situazione e avere spunti per poter migliorare. Se altrimenti portiamo i giocatori, alla fine del campionato, “a fare a sportellate” dopo una paio di allenamenti con squadre coese e ben allenate, il risultato del test sarà inevitabilmente quello che abbiamo visto negli ultimi anni.

    • giomarch 14 Giugno 2018, 18:58

      Fiji warriors non è nemmeno una squadra coesa e ben allenata se è per questo.
      È che sembra si debbano spendere quei 4soldi in qualche maniera invece che sviluppare un progetto sensato.. Non è nemmeno la cosa più stupida fatta negli ultimi mesi, ho viste cose che voi umani non potreste immaginare, all’Accademia francescato spostata al largo dei bastioni di Orione,
      e raduni della nazionale balenare nel buio vicino alle porte di Calvisano.
      E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo,
      come lacrime nella pioggia.

      • massimiliano 15 Giugno 2018, 08:37

        🙂 hai dimenticato il raggio g e le sue radiazioni, i veri problemi! Speriamo si dissolvano nell’universo delle prossime elezioni…

  3. Jager 14 Giugno 2018, 17:19

    Io lo spero

  4. Marcus 14 Giugno 2018, 17:44

    Buongiorno a tutti, primo intervento, vediamo se inizio con una cxxxxxa. Secondo voi avrebbe senso una cosa di questo genere :
    La nazionale emergenti diventa nazionale A, il cui staff tecnico è scelto dall’allenatore della Maggiore. In previsione dei test match di giugno maxi raduno (numero a caso: 60 ) con i giocatori in orbita nazionale :i campioni -Parisse, Campagnaro – i giocatori stabili nel giro -Negri, Castello-quelli da rivede -Lazzaroni, Bronzini-eccellenti di belle speranze- Pettinelli, Zanon-staff delle squadre che lavorano insieme sullo stesso piano di gioco. Poi il gran capo si sceglie i 30 (per me meglio 33) da portare in Nazionale, gli altri a disposizione della Nazionale A, magari integrati da qualche altra convocazione a scelta dell’allenatore. Ho già scritto troppo. Cosa ne pensate?

    • gattonero 14 Giugno 2018, 18:53

      troppo logico e sensato,non lo faranno mai… 😉 😀 😀
      benvenuto!

    • Andrea B. 15 Giugno 2018, 08:12

      Troppa saggezza in questa proposta! Non va bene… 😀

    • massimiliano 15 Giugno 2018, 08:48

      Marcus hai dato un ottimo esempio di cosa non funziona nel rugby italiano, ed in generale nel paese: che ha idee, voglia di fare e interesse per il bene comune chiacchiera da dietro una tastiera, chi ha amici, parenti e interessi di tutt’altro tipo occupa un cadrega d’un qualche tipo.

      • Marcus 15 Giugno 2018, 11:45

        Massimiliano, chiaramente sono un signor nessuno che chiacchiera da dietro una tastiera di una passione comune, senza alcuna pretesa di essere preso in considerazione dai professionisti che si occupano (per lavoro ) di Rugby. Due chiacchiere in amicizia come al bar, senza la birretta, purtroppo ?.
        Visto che non sono un genio (almeno fino a ora non ne ho mai dato dimostrazione, ma non si sa mai) immagino che la mia idea di gestione di nazionale A sia stata già presa in considerazione da tempo da chi di dovere, insieme con altre decine di possibilità e con esse cestinata in quanto non attuabile o poco efficace per lo sviluppo del rugby Italiano. Insomma, mi fido della professionalità, capacità e onestà di chi di Rugby se ne occupa per lavoro. Non sono di quelli che insegnano la professione ai medici dopo aver preso la laurea su internet.
        Detto questo, nel mio piccolo, giudico il lavoro dai risultati. E i risultati della gestione degli ultimi anni mi sembrano scarsini…

  5. LiukMarc 14 Giugno 2018, 17:53

    La usassero come Nazionale A sarebbe forse l’unica cosa da fare. Ma con un criterio, e più raduni durante l’anno. Fare un mix dell’Eccellenza che per 4 settimane si trova e si prende legnate, non aiuta loro, non aiuta la Fir, non aiuta i tifosi. Fatto sta che – è brutto da dire ma – si è visto come in termini tecnico-tattici le altre nazionali incontrate ci facciano tranquillamente il pelo. Io personalmente lo trovo bruttino.

  6. gian 14 Giugno 2018, 18:07

    a parte che la emergenti vince molto di più della maggiore, giusto sarebbe trattarla da selezione e non club ad inviti, se la inserisci in un contesto ha una sua logica, e può rimanere in piedi, se la fai a penis segugium non serve a una cippa.
    l’argentina ha selezioni che fanno anche i tornei di tresette dal parroco, noi abbiamo dei dubbi su 30 ragazzi buttati in campo a fine stagione senza un minimo di amalgama ed alcuni in infradito, strategia e lungimiranza, poi ne parliamo.
    comunque uno “straniero” ed un celtico sono finiti in tribuna dopo la prima partita, sostituiti dagli eccellenti, vedete un po’ voi dove sono i problemi

  7. fracassosandona 14 Giugno 2018, 18:27

    #PPCT 1 vittoria su 3: ha una media migliore di COS 😛

  8. onit52 14 Giugno 2018, 18:55

    In altro sito un utente, in merito, scriveva :…” della situazione emergenti non dico niente sono cosi particolari……” secondo me sbagliando aggettivo…..
    Vedo finalmente se ne prende atto.
    Specificatamente a questa spedizione poi…..so che c’entra poco …ma nessuno trova un po’ strano che sia a guidarla uno storico e valido allenatore certo, ma che è anche consigliere fir ……..
    Insomma : è strano o no?

    • giomarch 14 Giugno 2018, 19:47

      No, non è strano, parliamo della fir e di come è gestita…
      Purtroppo è la norma, non l’eccezione.
      Avrebbero avuto 1000 opzioni, il tecnico che vince l’eccellenza, gli staff delle celtiche, ai quali vederli allenarsi sti emergenti non farebbe male…
      La soluzione clientelare anche se contorta è sempre preferita…

    • Giovanni 14 Giugno 2018, 22:51

      “nessuno trova un po’ strano che sia a guidarla uno storico e valido allenatore certo, ma che è anche consigliere fir ……..”
      E’ già “strano” che sia consigliere FIR e contemporaneamente alleni nella massima categoria! Ma nel favoloso mondo di “mister 1.33%” la locuzione “conflitto d’interessi” ha significato del tutto astratto…

  9. tobat7 14 Giugno 2018, 19:07

    Ipotesi: potrebbe andare a ruota, con allenamenti allargati, della maggiore nelle 2 finestre internazionali con incontri “minori”? Tipo squadre locali (Jubilo) a giugno all’estero e invitando nazionali A in Italia a novembre.
    Boh, qualsiasi cosa, ma ‘sta roba in Uruguay non ha senso. Temo stiamo solo aiutando i padroni di casa uruguagi ad emergere!

  10. Marcus 14 Giugno 2018, 19:08

    Grazie! ☺

  11. cassinet 14 Giugno 2018, 19:39

    Penso che verrà eliminata presto per motivi economici però.

  12. xnebiax 14 Giugno 2018, 20:17

    Io mi illudevo che l’Eccellenza fosse migliorata e che fosse venuto fuori qualche 3/4, invece zero.
    Condivido l’articolo.
    L’unica cosa che queste tre partite hanno detto è che Ugo D’Onofrio è forse migliore del più quotato Fragnito e che Menniti purtroppo in Pro14 non ci può andare.

    • Camoto 14 Giugno 2018, 21:45

      Menniti è un caso particolare.
      Ha fatto una grande stagione, ma va contestualizzato al tipo di gioco che ha impostato Marcato. Gran difesa e ripartenze veloci. In questo Menniti è il 10 migliore, gran corsa, slalom e passaggio in stile running rugby. Mantelli o Buscema sono più classici e completi nel ruolo. Comunque ad aver sfigurato è Trussardi. Bravo e veloce nell’ orchestrare gli avanti, ma passaggio troppo debole per virare al largo. Aveva bisogno sempre di un passetto laterale, causa di maggior pressione, meglio Parisotto in questo giro.

  13. Niven 14 Giugno 2018, 22:16

    Articolo ingeneroso, non tanto negli aspetti che evidenziano che la Nazionale ha fatto scarse prestazioni ma quanto perchè collega questo al fatto che il Campionato di Eccellenza sarebbe “povero” (di uomini validi, di tatttica, competitività ecc,…)
    Riporto la tua frase Pansardi….. “Questa Italia Emergenti, insomma, non fa altro che mettere l’Eccellenza davanti ad uno specchio e farla scoprire più povera di quanto non sia già (nonostante si siano intravisti alcuni segnali positivi nell’ultimo anno per certi aspetti)”…
    E ci ragiono sopra.
    Come fai a pretendere che un Campionato sia valido se i migliori giocatori sulla piazza li sposti nelle franchigie e in un campionato internazionale ?
    Come fai a pretendere che lo stesso Campionato sia tatticamente valido se ad allenare le squadre più forti sono sempre da anni i soliti 5-6 nomi che sono irretiti nei propri modi di allenare e fare giocare le squadre ?
    Come fai a pretendere che un Campionato che riceve una miseria di soldi possa essere ricco di progetti, idee, giovani che ci credono, spettatori, ecc…
    Come fai a pretendere che un Campionato sia appetibile se anche voi dei Media lo bistrattate sempre, parlandone poco e male, soprattutto nella carta stampata, ma talvolta anche in questo sito ?
    Come fai a pretendere che Un Campionato sforni ogni anno giovani per la Nazionale se mancano gli osservatori che a volte hanno gli occhi foderati dal prosciutto per riconoscere un giovane valido fin da ragazzino e magari un tecnico della Nazionale che non va a vedere neppure una partita oppure prima di credere in un ragazzo lo vuole far passare necessariamente da una franchigia ??
    Già franchigia. Un nome che, per quanto io vada sempre a vedere le partite di Treviso o Zebre, mi sta incominciando a stare anticpatico, molesto e invadente se le vostre conclusioni e di tanti soloni sono che l’Eccellenza è un ces.. di campionato e andrebbe abolito.
    Ditelo a tutti gli spettatori che hanno riempito il Plebiscito nella finale di quest’anno.
    Se l’Emergenti non è una buona idea oppure potrebbe esserlo ma è gestita male, la colpa cerchiamola da un’altra parte.
    Smettiamola, caro Pansardi, di ragionare che il nostro rugby è cambiato e sepolto. Li ci sono ancora le radici e la forza di tante persone che amano, si impegnano e sostengono questo sport.
    Se dovessimo dire che il rugby italiano è solo Franchigie e Nazionale…..per essere appunto Franchi….saremmo poveri tutti !

    • gian 14 Giugno 2018, 23:25

      mi hai commosso!

      • Geronimo1 15 Giugno 2018, 00:09

        Sono d’accordo.il punto è proprio questo. Dovrebbero ringraziare i ragazzi che giocano in eccellenza….
        Il rugby italiano vive per la loro passione. Con gli stipendi che ricevono e le attenzioni che ricevono( parliamo di copertura televisiva????) sono bravi a resistere…

    • carlo s 15 Giugno 2018, 00:34

      standing ovation

    • Andrea B. 15 Giugno 2018, 10:22

      Credo che in realtà l’articolo volesse dire ben altro, ma ormai da quando l’Italia ha due squadre in Celtic ( e nomi successivi) ogni considerazione sull’Eccellenza e il suo livello è vissuta dai suoi aficionados come un affronto…
      Andando al senso (per me) dell’articolo: non c’è motivo di andare avanti con una “Emergenti” concepita così e non solo nel senso di quante volte si ritrova e come si allena… la seconda nazionale deve basarsi sui giocatori delle franchigie non chiamati nella maggiore, più qualche elemento dall’Eccellenza pronto per il salto.
      Una rappresentativa dell’Eccellenza non può che essere una selezione di terzo livello ( dopo la maggiore e la “A”, chiamiamola così) e se si vuole mandare in giro all’estero qualche giocatore piuttosto facciamo delle selezioni da mandare in Europa a giocare contro i club georgiani, rumeni, tedeschi, spagnoli…
      La soluzione per elevare il livello potrebbe essere il rendere più permeabile e automatico durante la stagione il passaggio Eccellenza-Pro14 dei giocatori, sia in salita ma anche in discesa: chi non è convocato per la partita di Zebre e Benetton va a giocare in Eccellenza.
      Quanto ai pochi soldi che l’Eccellenza riceve non conosco nei dettagli la situazione e non voglio di certo stare a fare l’avvocato del diavolo e difendere la Fir; però mi limito ad osservare che di soldi in generale in Italia ce ne sono sempre di meno e il rugby comunque ne attrae sempre pochini; un anno e passa fa c’era un articolo che parlava dei club francesi di secondo e terzo livello: forse un paio di squadre di Eccellenza, pur provenendo da regioni ricche e con tradizioni ovali, avevano budget e spettatori per partita al livello di una BASSA squadra di ProD2… le altre erano da media Federale1 e nulla più.

      • gian 15 Giugno 2018, 12:40

        possiamo essere d’accordo che la emergenti sia la 4^ nazionale come livello (maggiore, U20, se ci fosse un’italia A misto celtici ed eccellenti di alto livello e l’emergenti, un misto tra U23 e eccellenza per coprire i buchi), ma, a parte che le figure peggiori le hanno fatte gli “arrivati”, cioè i pro o i futuri tali, a leggere le cronache, mentre gli operai eccellenti hanno fatto il loro e tenuto in piedi la baracca, non era questo lo scopo del progetto emergenti, lo scopo era vedere da vicino qualche prospetto e testarlo a livello superiore, quindi quasi uno stage per eccellenti, progetto che si è un po’ perso nei meandri della fir, che alla fine ci manda un responsabile/rappresentante area tecnici, nonché tecnico domestico ad allenare (niente di male, ma devono spiegarmi il perché), chiama un minestrone di celtici, “stranieri”, quasi celtici, eccellenti con prospettiva, eccellenti ormai cementati al domestico (seppur, magari, ottimi), con età e prospettive diverse, in una sorta di vorrei ma non posso, con la formula della selezione ad inviti: ci troviamo in stazione, chi vuole, andiamo giù, facciamo ste’ tre partite, vada come vada ci divertiamo un po’, poi torniamo a casa e ferie, che poi ci sono anche degli osservatori, metti caso che poi ti chiamino a provare.
        come per la maggiore, la A, la U20, le accademie, il VII, il femminile, il domestico, il problema è decidere se le cose si devono fare bene o vadano come vadano lo stipendio io me lo porto a casa lo stesso, o se si deve fare un discorso del tipo devo investire soldi? ok, l’investimento vale la pena? mi da’ un ritorno valido? se no, posso fare in modo di renderlo più proficuo?
        qui è il problema con tutto il rugby fuori dalle franchigie, maggiore e U20/accademie, che già è gestito male, è lasciato a se stesso, è inutile versare il premio piazzamento ed il premio coppa per credere di far funzionare il domestico, bisogna impegnare soldi e sudore nel renderlo un campionato appetibile al pubblico che sia la base della passione che verrà trasferita a franchigie e nazionali, formativo per i giovano e credibile per i celtici che non giocano quel sabato quale che sia il motivo. a questo proposito parli di interscambio, è dall’inizio dell’avventura celtica che noi appassionati chiediamo il doppio tesseramento o qualcosa di simile, come c’è in tutto il mondo, ma da noi ci sono due superclub, a cui il resto del movimento dovrebbe essere vassallo senza far parte del sistema decisionale, infatti, le collaborazioni sono minime, tra privati, con tutti i limiti del caso, e spinte verso le direzioni politicamente convenienti, quindi non di sistema. adesso qualcosa pare stia cambiando, ma ancora tra privati, senza regole valide per tutti, con ritorni sportivo/economici che dovevano essere regolamentati fin da subito, ma non si è voluto fare, perché tanto i due superclub si pensava avrebbero volato da soli sopra le teste dei poveri ruspaterra domestici.
        anch’io preferirei avere i soldi per fare un campionato domestico pro in stile inglese o francese, ma lo sport in italia non paga (anche il calcio non riesce a prendere dei diritti decenti dal campionato e le società stanno, pian piano, passando sotto il controllo di aziende o singoli stranieri che le usano, principalmente, da vetrina o promo, senza puntare nettamente su un lucro diretto), ma il sistema deve funzionare tutto nella stessa direzione, non avere figli buoni e figliocci, non è che i domestici semipro/semidilettantistici nel resto del mondo siano di livello così superiore all’eccellenza, che come unico limite tende a non sbilanciarsi troppo su un gioco stile ciapanò, che in altri paesi va tanto in voga, ma è dinamico, dettato anche dal fatto che gran parte dei giocatori cresce con le scarpe nel fango e non sul prato inglese. questo vale per federazione, stampa ed appassionati, il rugby parte coi ragazzini di 6 anni e finisce con la nazionale, a qualsiasi livello si giochi

  14. Giovanni 14 Giugno 2018, 22:46

    L’articolo non riesce a centrare il nocciolo della questione. Il problema non è quante partite vinca o perda (se il criterio fosse quello, andrebbe chiusa anche la nazionale maggiore), ma quante ne disputa: giocare tre partite una volta l’anno per poi andare in letargo per i successivi undici mesi e mezzo e riemergere per tre settimane, con giocatori e staff completamente differenti, non ha senso alcuno, ne avrebbe invece se giocasse anche a novembre e febbraio-marzo. Nessuna nazionale al mondo, di qualsivoglia sport, ha un simile calendario, a parte le “emergenti” altrui. La nazionale Emergenti, così com’è concepita ora, va cancellata perchè è solo un assurdo spreco di soldi. Se si vuole dare spazio ai giocatori d’Eccellenza ci sono altri metodi: ad esempio finanziare l’ascensore con le franchigie celtiche. Oltretutto, li si testerebbe ad un livello superiore durante la stagione in corso, mentre adesso giocano allo stesso livello e per giunta in offseason.

  15. fracassosandona 15 Giugno 2018, 08:36

    spezzo un paio di lance…
    finché i campionati (giustamente visto che in gran parte dei casi i giocatori sono professionisti pagati dai club e non dalle federazioni) non si fermano durante le soste internazionali è impossibile far giocare anche le squadre A… né wolfhounds né saxons si vedono più in giro, nemmeno la Francia A… durante l’anno deserto…
    gli altri hanno rinunciato a questo punto a tirare su la squadra a fine stagione, noi stiamo continuando a farlo, senza uno scopo preciso, a mio avviso…
    avrebbe più senso fare una o due selezioni da iscrivere alla terza coppa al posto dei nostri club, che sono ormai economicamente (e tecnicamente) più poveri di quelli russi e persino di quelli rumeni, almeno così ha detto finora la Coppa D’Alfredo in questi ultimi anni…

    la seconda lancia per il mio mito PPCT: è stato eletto in federazione in quota tecnici… come tecnico allena un club… fin qui non ci trovo niente di strano… se volete farvi eleggere in quota giocatori basta candidarvi… la quota commentatori web non l’hanno ancora inserita ma sarebbe ora…
    la guida della nazionale emergenti secondo me è un posto meno ambito di quanto possiate immaginare…
    rischi di perdere più tempo e faccia di quanti soldi ti possano mai pagare per quel ruolo, oltre tutto precario di natura…
    in ogni caso raffazzonare una squadra nel giro di otto giorni per portarla a giocare dall’altra parte del mondo è impresa tanto improba quanto inutile se affrontata nelle modalità attuali…

    • Marcus 15 Giugno 2018, 13:25

      L’unica finestra di attività possibile per una Nazionale A rimane perciò quella di giugno. Detto questo, in un post precedente(sono in quota commentatori web ?) ipotizzavo di farla allenare in un maxi raduno con la Maggiore, magari affidando la squadra allo staff della franchigia federale. I vantaggi sarebbero nel tenere aggregati per qualche giorno alla nazionale i migliori giocatori d’eccellenza e parecchi di franchigia che questa volta non sono stati neanche convocati (tipo Lazzaroni, un nome a caso) . Darebbero all’allenatore della Nazionale qualche dubbio in più su chi portare in tour, Lavorerebbero secondo i suoi metodi e piani di gioco, nel caso non fossero scelti per la Maggiore giocherebbero partite internazionali con la A, essendo consapevoli di essere comunque nel giro che conta, la famosa “base allargata” della Nazionale.
      Svantaggi di questa impostazione?

      • gian 15 Giugno 2018, 17:41

        che andrebbe a finire che di eccellenti non ne vedresti nemmeno l’ombra, se non quelli già unti

        • Marcus 15 Giugno 2018, 19:01

          Vero, ma non lo vedo come un problema. La selezione verrebbe fatta sui bisogni della nazionale maggiore, con l’obiettivo di far giocare tra le due selezioni circa 60 giocatori. Di questi quanti dall’eccellenza non saprei, ma anche solo 6 o 7 nei ruoli dove si è più scoperti andrebbero bene.
          Da come ne parlo sembra che debba convincere Gavazzi e O’Shea della bontà del progetto ?

  16. Rabbidaniel 19 Luglio 2018, 14:11

    Le squadre a/b/c/d ecc. non servono più, non ci gioca quasi nessuno. Nel rugby si gioca troppo, i calendari sono intasati e non vedo che utilità abbiano, soprattutto per nazionali come l’Italia, tornei abbastanza vuoti di senso (anzi ha senso per nazionali come l’Uruguay).
    Quanti degli emergenti finiranno, non dico in nazionale maggiore, ma in un rugby pro con tutti i crismi? Una minoranza più che esigua.

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