Test Match 2018: gli highlights di Giappone-Italia

Le immagini della sconfitta azzurra a Oita nel primo dei due test match in terra giapponese di questo giugno

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 10 Giugno 2018, 10:01

    Un paio di considerazioni/opinioni che vorrei scrivere qui invece che tra i commenti della partita dove le parole non sono state risparmiate. Prima considerazione: secondo me, COS è un manager e DoR, ma non è un allenatore. Per allenatore intendo uno come Bradley che è la mente di una squadra e sa come metterla in campo efficacemente . Non credo che i nostri giocatori (il materiale umano di per sé) sia peggio, più scarso o altro rispetto al Giappone, ma solo usato diversamente e in modo meno efficace. La mia impressione è che l’Italia soffra della mancanza di un head coach e questo è tutto.

    • lucadiscepolo 10 Giugno 2018, 10:37

      Ma lo penso anche io.. cmq per la settimana prossima traore e Ferrari in panchina al posto di Zani e zilocchi.. poi io in seconda dal primo minuto farei giocare Ruzza e Fuser.. in terza steyn ( che non mi è dispiaciuto ) insieme a negri e polledri oppure Licata negri polledri.. in panca Budd e Zanni che sei sicuro che quando entrano con la loro esperienza ti aggiungono qualcosa.. poi tre 3/4 e non due in panca… tebaldi canna e hayward..

    • ermy 10 Giugno 2018, 14:23

      Quali sono le considerazioni che ti fanno capire che sarebbe un buon DOR? O anche tu stai seguendo l’onda che dice che è venuto come CT e DOR?
      DOR non l’ha mai nominato nessuno, COS è semplicemente il CT della nazionale, non ha altra funzione reale oltre quella fantasiosa creata dai tifosi.
      Non riesce a coordinare il gioco e l’impostazione delle due franchige, non riesce ad incidere in nessuna riforma ( permits, accademie celtiche, campionati, etc…) , insomma non ha nessun potere! Ma la cosa non è ormai abbastanza chiara???

      • ermy 10 Giugno 2018, 16:34

        Ah, tralasciando l’esordio di Zilocchi, da vera persona irresponsabile!!!
        Alla faccia del DOR e del super manager…

    • Twickers 10 Giugno 2018, 14:24

      Totalmente d’accordo…O’Shea un improvvisato….l’ho sempre detto….non per essere più di altri ma solo vedere il suo modo d’essere…..non e’ un messiah!

  2. Mich 10 Giugno 2018, 10:35

    Dovremmo per un attimo pensare di cambiare punto di vista.
    I commenti a caldo dopo una sconfitta possono sfociare facilmente in parole dure, giudizi senza appello e considerazioni catastrofiche.
    Ho persino letto di qualcuno che si augura di prenderne tante, ma tante, alla prossima partita, tante da non poter aprire più bocca.
    Mi domando tutta questa frustrazione da dove tragga vitalità.
    A mio avviso, dovremmo conciliarci con il fatto che, al di là di tutte le considerazioni personali, legittime o meno, il potenziale è limitato. In una sconfitta c’entrano tutti, sicuramente; dai vertici di federazione all’ultimo entrato in campo.
    Ma se si hanno parole tanto amare da spendere vuol dire che non si ha il senso di ciò che si è.
    Siamo da tier 2, e forse l’unica responsabilità che posso attribuire, da tifoso seduto in divano, è quella di voler persistere in questa condizione quando invece bisognerebbe trovare il coraggio di fare tutti un passo indietro e ridimensionare le aspettative, conciliandole con ciò che verosimilmente è il nostro attuale livello.
    Solo in questo modo forse la smetteremo di attendere la prossima partita contro la Scozia “per capire a che punto siamo”, oppure contro la Georgia “per dimostrare di essere superiori una volta e per tutte”, e inizieremo a concentrarci sulla rinascita, semmai dovesse esserci (perché, mettiamoci l’anima in pace, potrebbe non accadere mai), passando necessariamente per un default.

    • Giovanni 10 Giugno 2018, 11:01

      Capisco cosa intendi dire e in parte condivido. Il problema è che stiamo perdendo anche gli scontri diretti con le tier-2. Da quando c’è COS abbiamo battuto USA, Canada e Fiji, ma abbiamo perso da Tonga (in casa), Fiji e ieri col Giappone: son tutte partite che in passato (10-12 anni fa, non una vita fa) vincevamo ed è questo che sconforta. Significa che gli altri avanzano, mentre noi, nella migliore delle ipotesi, facciamo i passettini della formica. Un altro aspetto che lascia sconfortati è quello di vedere gli staff ed i giocatori rinnovarsi, ma rivedere più o meno sempre gli stessi errori ripetersi. Negli ultimi 15 anni abbiamo avuto Kirwan, Berbizier, Mallett, Brunel e COS, ciascuno di loro ha fatto cose positive ed altre discutibili, son cambiati tutti i protagonisti (a parte due o tre) ma non son migliorate le lacune che i nostri si portan dietro: inavanti non procurati, passaggi sbagliati, sostegni in ritardo, placcaggi errati, riposizionamenti pigri, calci fuori misura e così via. Vuol dire che il problema è a monte, che i ragazzi non vengono formati come dovrebbe quando son giovani ed arrivano al vertice portandosi dietro questa zavorra che poi ci penalizza a livello internazionale. Bisognerebbe metter mano pesantemente ai formatori, ma nessuno lo fa o sembra in grado o intenzionato a farlo. Ieri qualcuno invitava ad aver pazienza, ‘che stanno arrivando i giovani della under20 che si uniranno a quelli già lanciati da COS in questi due anni ed il futuro sarà radioso. Me lo auguro anch’io, ma non ne sono tanto sicuro: la under20, che pure ha vinto due incontri e gioca bene, ha però subito 14 mete in tre partite, in ciascuna delle quali abbiamo mancato tanti placcaggi (il 35% contro i pumitas). E’ preoccupante, è sinceramente preoccupante.

      • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:35

        Ti ricordi il mondiale del 1987, quando abbiamo giocato contro le Fiji? Le Fiji erano superiori in alcune zone del gioco e inferiori in altre.
        Il CT dell’epoca, Bollesan, non un profeta del rugby internazionale, ha gestito la formazione e la tattica di gioco in modo da massimizzare gli aspetti del gioco che ci favorivano e minimizzare quelli che ci sfavorivano… ed abbiamo vinto, con una squadra di amatori, che non erano poi cosí abituati a fare sessioni tecniche e che non erano dei fuoriclasse a livello internazionale (praticamnte si é fatto un mondiale senza un’apertura abituata al ruolo, ma con un centro adattato), in un’epoca nella quale la video analisi non esisteva, ma si é semplicemente fatto quello che era necessario fare per vincere, applicandosi al meglio, con umiltá e con disciplina.
        Si chiede solo questo.

    • fabrio13H 10 Giugno 2018, 13:36

      Oro colato le parole di @Mich che mi permetto di citare: “…Siamo da tier 2, e forse l’unica responsabilità che posso attribuire, da tifoso seduto in divano, è quella di voler persistere in questa condizione quando invece bisognerebbe trovare il coraggio di fare tutti un passo indietro e ridimensionare le aspettative, conciliandole con ciò che verosimilmente è il nostro attuale livello.
      Solo in questo modo forse la smetteremo di attendere la prossima partita contro la Scozia “per capire a che punto siamo”, oppure contro la Georgia “per dimostrare di essere superiori una volta e per tutte”, e inizieremo a concentrarci sulla rinascita, semmai dovesse esserci (perché, mettiamoci l’anima in pace, potrebbe non accadere mai), passando necessariamente per un default.”
      O Mich! Perché, se già non lo fai, non intervieni più spesso nei forum specialistici?! C’è rugby.it che mi sembra diventato una velina di propaganda della Federazione! Invece ci sarebbe tanto bisogno che punti di vista come il tuo si affermassero nel rugby italiano.

      • Jager 10 Giugno 2018, 14:25

        Il nocciolo della questione è tristemente questo siamo una tier2 , continuare a negarlo non aiuta . Come ho già scritto ieri non me la sento di gettare la croce addosso COS , sicuramente ha le sue responsabilità , per esempio sono discutibili alcune sue decisioni , ma il grosso delle responsabilità le ha la classe dirigente del rugby italiano . Da quando si è entrati nel 6N di fatto ci siamo ” seduti” , non abbbiamo fatto formazione e sono state prese decisioni ” strategiche” errate. Ormai il danno è sostanzialmente fatto , prenderne consapevolezza ( con colpevole ritardo da parte di buona parte del movimento , e dico movimento e non FIR perché la seconda non è altro che espressione del primo ) e pensare ad un cambio di rotta è ormai una decisione improcrastinabile. Molti chiedono la testa di COS. , io personalmente non la penso così , vi riconosco che probabilmente non sia un uomo di campo nel senso stretto del termine , ma sicuramente in un progetto di rifondazione può sicuramente rivestire un ruolo importantissimo . La cosa più grave che vedo nel futuro è la prospettiva di una fine di credito dei nostri confronti ed un eventuale cacciata dal 6N , intendiamoci visti i risultati non sarebbe nulla di scandaloso , ma devastante per il Rugby italiano . È inutile vivere di fantasie : il momento è difficilissimo e risalire la china costerà tempo e umiliazioni , sperando nel frattempo di rimanere a galla ed augurandoci di non doverci trovare nella penosissima situazione che ho descrito .

        • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:40

          Parli di COS come se non facesse parte della classe dirigente del rugby Italiano, ma da anni lui fa parte della classe dirigente del rugby Italiano!
          Se io fossi un dirigente nella mia azienda e regolarmente vedo che va male perché da anni non si fa quello che propongo, io mi licenzio. COS invece parla di rinnovo, per cui evidentemente non é un corpo estraneo nella FIR, ma funzionale.

          • Jager 10 Giugno 2018, 17:06

            Secondo me non si può imputare a una persona che è qua da 3 anni le colpe di 20 anni di mala gestione .

    • gian 10 Giugno 2018, 13:48

      sono stato io e me lo auguro ogni giorno di più, ma non perchè si perda, cosa che ci stà, ma che si peggiori nella tecnica e nell’atteggiamento ogni volta, e poi mi sento raccontare dal coach, tranquillamente, e dal capitano, che si poteva vincere e che l’energia della partita ci è sfuggita tra le dita per un paio di occasioni perse?!?!?! nessuno che si arrabbia o dice che ha fatto una qualche caxxata?!?! nono, anche a mente fredda, a questi devono rimanere solo gli occhi per piangere, perchè al di là dei proclami e delle aspettative è inaccettabile sportivamente e professionalmente, affermare certe cose senza analizzare i propri limiti.
      l’ho detto e lo ripeto, questi si meritano solo di prenderne tante ma tante, fino a quando ritroveranno l’umiltà di chiedere scusa ed ammettere che si stanno dando la zappa sui piedi da soli.
      poi ancora qualcuno vuole vivere sulla pia illusione (c’era un articolo a riguardo qualche tempo fa) del rugby rispetto, sostegno, risultato ininfluente, terzo tempo tutti amici, ma che bello, liberissimo, a me in campo queste cose le ho imparate, ma ho anche imparato che tra vincere e perdere dei motivi ci sono e se non li affronti continuerai a perdere e se sei un perdente è meglio che lo sport lo faccia per farti quattro risate con gli amici la sera e buttar giù la panza.

      • giomarch 10 Giugno 2018, 15:33

        Appunto…
        Se c’è un fischio della terna si deve fermare anche il sostegno.. e che fischi ci sono stati negli ultimi anni..
        Non rendersi conto della situazione non ha nulla a che fare con il sostegno.
        Sembra una militare giustificazione, stavo eseguendo degli ordini..
        Il sostegno non deve essere inteso come supporto beota, non centra nulla in un questo contesto.
        Quando il gioco si ferma e la punizione è severa si deve accettare la sentenza arbitrale, provare a cambiare qualcosa e restart..

      • Mich 11 Giugno 2018, 09:44

        Capisco il tuo disappunto perchè è lo stesso che ognuno di noi qui, da tifoso, prova ad ogni sconfitta.
        E’ vero, le sconfitte dell’Italia stanno assumendo connotati pericolosi sotto il profilo sportivo, ci stiamo abituando a perdere, e spesso le sconfitte arrivano senza nemmeno più combattere.
        I volti prima, dopo e durante le gare sono una conferma per chi, come me, non da psicologo ma da ex sportivo, riesce a leggere i segni di una squdra che ha perso fiducia.
        Le responsabilità dirette ed indirette, a voler essere politicamente corretto, sono di tutti, dai vertici alla panchina.
        Tutto vero, insomma.
        Però come già mi capitò di scrivere un paio di anni fa, parlare di vergogna e di chiedere scusa per me è sempre fuori luogo.
        Lo sport è infondo uno spettacolo al quale non ci è prescritto assistere. Se lo spettacolo non ci piace possiamo girarci e guardare altro.

        • gian 11 Giugno 2018, 12:09

          assolutamente vero, se non ti va fai a meno di guardarlo, ciò non toglie che non stiamo parlando di amatori o ragazzini di 14 anni, ma di professionisti che, come in ogni attività, devono rendere conto del proprio operato, il chiedere scusa significa anche avere il coraggio di ammettere che certe scelte (che siano tattiche o tecniche) non hanno pagato come ci si aspettava o si sperava, che x, y, z erano in campo per questo o l’altro motivo e l’avversario li ha attaccati su quello che non ti aspettavi, che i test non dicevano che saremmo esplosi al 60′ e che dobbiamo capire il perchè e porci rimedio, etc etc, non scudisciarsi chiedendo perdono su pubblica piazza

    • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:25

      “I commenti a caldo dopo una sconfitta”…. qui peró siamo davanti ad un filotto storico di sconfitte…

      • Mich 11 Giugno 2018, 09:46

        Mi riferivo alla partita. Ovvio che la nostra delusione dura da anni. Accedere a OnRugby dopo pochi minuti dall’ennesima e pesante sconfitta e mettersi a scrivere può portare a commenti a volte molto forti.

    • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:28

      “A mio avviso, dovremmo conciliarci con il fatto che, al di là di tutte le considerazioni personali, legittime o meno, il potenziale è limitato.”
      Anche il potenziale dei Giapponesi é limitato, peró hanno vinto loro. Seconda vittoria consecutiva, dopo aver sempre perso contro l’Italia nella loro storia.

      • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:37

        Considera che i Sunwolves nel Superrugby perdono quasi sempre, peggio delle Zebre…. eppure si dice che vincere insegna a vincere e perdere insegna a perdere…

      • Mich 11 Giugno 2018, 09:50

        Noto che non hai gradito il mio intervento, ma mi domando perchè virgolettare e poi commentare?
        Anche qui potrei ribattere che forse il loro potenziale è meno limitato del nostro. La naturale conseguenza è che loro vincono e noi perdiamo. Fortunatamente, ed è il motivo per cui amo questo sport, è che nel rugby

        • Mich 11 Giugno 2018, 09:52

          …vince sempre la squadra che riesce a mettere in campo le qualità migliori.
          Quindi se “anche il potenziale del Giappone è limitato”, evidentemente lo è meno del nostro.

  3. lucadiscepolo 10 Giugno 2018, 11:00

    In conclusione:
    Lovotti
    Ghira
    Pasquali
    Fuser
    Ruzza
    Licata/steyn
    Polledri
    Negri
    Violi
    Allan
    Benvenuti
    Castello
    Campa
    Bellini
    Minozzi

    Bigi ( quanto rimpiango Fabiani e gega )
    Traore
    Ferrari
    Budd
    Zanni
    Tebaldi
    Canna
    Hayward

  4. gioviale 10 Giugno 2018, 11:46

    A mente fredda, un po’ più fredda.
    Si dice che in Italia vengano sprecati patrimoni per le due franchigie. Andate a vedere con gli stessi soldi in Inghilterra, Giappone, Francia… cosa ci pagano, forse una squadra di “serie b”. Essenzialmente in Italia abbiamo un campionato povero che non può performare e rifinire un livello adeguato. Negli anni fa i nostri talenti restavano in Italia e dall’estero arrivavano vere stelle internazionali: il nostro campionato era interessante.
    In Giappone la stessa squadra e lo stesso allenatore giocano insieme in campionato (sunwolves) e compongono la nazionale. Hanno molti più soldi e li concentrano meglio.
    Diciamo che l’Italia non sia cresciuta e che prima battevamo facilmente il Giappone. Io vedo una crescita ma non paragonabile a quella degli altri tier 1.
    Ciò che fa davvero la differenza per me sono i soldi investiti dai club privati e dagli sponsor. Avessimo un campionato di eccellenza con almeno 100 milioni in più ed uno di serie con almeno 25-30 milioni in più saremmo al passo degli altri. I vivai sarebbero curati nei dettagli e i loro frutti continuerebbero a maturare in campionato. Invece il rugby in Italia ha poco seguito e quindi pochi sponsor. Finché nel mondo nessuno pensava al rugby e allo sport come un investimento, potevamo pensare di cavarcela dignitosamente. Nell’era professionistica bacini importanti e/o sponsor fanno la differenza sia a livello locale che nazionale e internazionale.
    Abbiamo alcuni ottimi vivai: Lazio ss, capitolina, gispi prato, valsugana, treviso Benetton, Petrarca, Livorno 1931, asr Milano, Verona…. poco più. Vedo ottimi risultati e ottime organizzazioni. Per il resto tanta meritevole passione, pochi soldi e purtroppo una buona dose di improvvisazione o mancanza di veri progetti gestiti da professionisti.
    La federazione con i CRT secondo me fa un lavoro superlativo! Manca però un vero bacino profondo dal quale attingere. Alcune regioni (Lazio, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia, Abruzzo, Piemonte) riescono a schierare una rappresentativa di OTTIMO livello…UNA. Se già fanno la seconda squadra si assiste ad un calo importantissimo della qualità. In poche parole abbiamo un bacino modesto dal quale attingere. Significa che già dai 14 anni i ragazzi in campionato non hanno modo di confrontarsi con la giusta intensità per crescere. Andate a vedere, per gioco, i risultati del Verona rugby under 14: vince ogni partita 60 a 0, 53 a 7… dico Verona ma ci sono molti casi simili. Significa che quei ragazzi non hanno modo di crescere adeguatamente. Prendete ora, per gioco, i campionati giovanili francesi: equilibrati, intensi… hanno un sistema di ranking efficace che fa accedere le squadre a competizioni adeguate al livello: partecipano ad una sorta di superchallenge+ altri tornei ai quali si accede in base ai risultati…..
    C’è poi il problema, delicatissimo, del rugby giovanile italiano immaginato spesso come accoglienza per tutti i ragazzi che non potrebbero fare altri sport. Lo sport deve essere anche integrazione e socializzazione, ma in equilibrio e senza tralasciare agonismo e risultati. Quando tale equilibrio si perde lo sport fallisce in un verso o nell’altro. Nel rugby giovanile italiano la componente agonistica è spesso messa troppo in secondo piano.
    Insomma se la nostra nazionale non cresce non dipende solo da O’shea e dalla fir
    Secondo me i problemi principali sono due:
    – scarso interesse italiano per questo sport dunque pochi investimenti dunque pochi successi dunque pochi iscritti tra i giovani: nessuna federazione avrebbe i soldi per finanziare i costi di 10 club francesi top 14 o inglesi premiership… servono sponsor che pagano se c’è ritorno.
    – non adeguata diffusione di modelli formativi e professionali nei club: nessuna federazione avrebbe il potere e la forza di imporre modelli formativi nei club privati.

    • fabrio13H 10 Giugno 2018, 14:07

      …se il rugby in Italia gode di poca attenzione degli investitori, oltre che in generale, e sono cose di cui si puo’ al massimo discutere su “quanto sia poca” ma non certo sulla sostanza, il rugby italiano deve sicuramente cercare di far crescere questa “attenzione” cercando sempre nuovi modi visto che quelli finora adottati non hanno reso (sembra anzi evidente che i soldi in circolazione stiano diminuendo). Oltre a ciò però il Signor Rugbyitaliano, ossia tutti noi, dovrebbe anche un po’ capire di adeguarsi e cercare risultati che puo’ ordinariamente cercare uno sport in un Paese dove ha quel tipo di seguito, tralasciando, e sarebbe ora, di inseguire le chimere delle eccezioni come possono essere stati Cagnotto e Dibiasi che dominavano il mondo con una Federazione alle spalle che aveva 100 tesserati, o come, in misura comunque molto minore ai tuffi, la Nazionale di pallavolo degli anni 90, sport dove le differenze di livello sono grandemente inferiori a quelle esistenti nel rugby dove poi c’è anche da considerare che viviamo un periodo storico in cui il nostro sport ha invece una grande forza mediatica nelle Nazioni di alto livello e quindi là sta progredendo a velocità stratosferiche. Accettare che, date le premesse si è costretti a procedere assai più lentamente di quelle Nazioni (abbiamo notato quanti buoni giocatori, parlando di nostri livelli, stanno ultimamente scegliendo di ridimensionare la loro carriera poiché in Italia, vi sono solo le poche decine di giocatori delle franchigie e qualche sporadico giocatore che riesce ad aver un certo successo in campionati esteri di alto livello che riescono a vivere di rugby?) e cercare nel corso di alcuni anni di stabilizzarsi a un buon livello di seconda fascia, intendendo, tanto per dire, vincere circa il 50% degli incontri all’interno di questa seconda fascia che poi non è detto corrisponda precisamente al Tier2 di WR, comprendendo magari alcune Nazionali che stanno progredendo bene come Russia, Germania, Spagna che magari per i dirigenti mondiali sono in Tier3, e comprendendo “in alto” anche Argentina e Scozia con le quali perdiamo molto spesso ma possiamo giocarcela e, ragionevolmente, provare a vincerne qualcuna di più! Accettare tutto questo e muoversi di conseguenza non potrebbe essere una buona strada?Tralasciando finalmente quelle continue paure di crollare nei buchi più profondi (del passato o meno) ché comunque già stiamo crollando e forse proprio avendo voluto troppo e facendo i classici passi più lunghi della gamba.

    • Nuvole! 10 Giugno 2018, 15:52

      Ancora l’alibi dei budget!!!
      Allora dovremmo vincere a mani basse contro le nazioni con budget inferiore al nostro, e invece no! L’anno scorso abbiamo perso contro Tonga in casa! I tongani sono in totale meno degli abitanti di una qualsiasi provincia italiana e economicamente sono messi malissimo… I Fijani e Samoani siamo lí (tutte nazioni dalle quali abbiamo perso…)
      Allora mi dirai che i Tongani hanno molta piú tradizione di noi (forse…), ma allora ti rispondo che noi abbiamo piú tradizione dei Giapponesi!
      Vedremo cosa si dirá a proposito dei Georgiani!
      Di volta in volta ci concentriamo sull’unico fattore dove siamo inferiori, come se fosse impossibile usare a nostro favore i fettori nei quali siamo superiori!

      Su una cosa invece vorrei focalizzarmi: il pubblico! Per un test match Giappone – Italia (pessimo) ieri c’erano sugli spalti 40000 spettatori! É il caso che, tra i colpevoli degli scarsi risultati ci mettiamo proprio gli appassionati che parlano tanto in rete, ma poi NON vanno allo stadio. Se a nessuno interessa vedere le partite, che ci lamentiamo dei risultati? Siamo disposti ad andare allo stadio solo per vederci battere gli All Blacks? Suona da nobili decaduti…

      • gioviale 11 Giugno 2018, 14:52

        Abbiamo meno tradizione dei fijani, meno soldi dei giapponesi. Abbiamo meno “fame” dei georgiani e dei fijani (fame=rabbia agonistica, cazzim, desiderio di riscatto, palle…). Meno approccio professionistico e metodo scientifico dei giapponesi.
        Abbiamo dei problemi nell’atteggiamento, nella cultura, nella preparazione della giusta attitudine (oltre a tutto ciò che ho scritto sopra post precedente). Occorre qualcuno che riconosca il problema e sappia affrontarlo…

  5. pesopiuma 10 Giugno 2018, 11:52

    Ogni tanto sulla gazzetta si ricordano del rugby.
    Interessante il dato statistico su territorio e possesso.
    E anche Minozzi mi sembra dire cose non banali.

    https://www.gazzetta.it/Rugby/10-06-2018/rugby-l-italia-si-lecca-ferite-kobe-la-seconda-sfida-giappone-270804878195.shtml

    • aries 10 Giugno 2018, 13:34

      L’unica cosa che ho scritto ieri sera tra i commenti del post partita è che a sta squadra serve uno staff di psicanalisti. Adesso post lettura di Minozzi forse direi uno psichiatra, uno di quelli dall’ansiolitico facile per capirci, per risolvere il problema di una vittoria in tempi brevi senza troppe sedute… Io rimango dell’idea che molti errori, la lentezza nelle reazioni e il crollo dell’ultimo quarto siano dovuti in gran parte ad un fattore “testa bacata” ormai cronicizzato… Pensano troppo, sembrerà una minchiata ma secondo me è così! Quando si mettono quella maglia si vestono a morto per il funerale non per una partita! Pasquali che da debuttante dal primo minuto ancora non sentiva il peso del sarcofago, si è permesso di bruciare il 4 jap e schiacciare in meta, per una volta è stato ľavversario a tergiversare e pensare al rimbalzo della palla, lui no, si è calato nel ruolo di gazzella da 120kg senza pensarci due volte ! Altri 3 caps e non lo farà più… Io fossi lo staff, per una settimana farei vedere a tutti solo quel video, per vedere se alla prossima si ricordano come si passa il pallone, come si placca e come si fa pulizia e tutto il resto, senza pensarci troppo! A sti ritmi non puoi permetterti dubbi, non puoi pensare troppo! In poche parole no ansia!

      • pesopiuma 10 Giugno 2018, 16:15

        Beh, non è un mistero che in tanti sport le grandi squadre siano seguite da psicologi dello sport (“mental coach” però fa più figo…) che supportano i giocatori nella ricerca del massimo rendimento possibile

        • aries 10 Giugno 2018, 18:44

          Se già ci lavora un mental coach, immagino che debbano cambiare specialista allora…

  6. And 10 Giugno 2018, 12:56

    sconfitta che ci starebbe ma…alcune considerazioni:

    1 non abbiamo + i piloni di una volta
    2 a me Budd e Zanni non sembrano seconde linee, o no? almeno una di ruolo ci vuole
    3 ritirato (?) Parisse non abbiamo fuoriclasse di livello internazionale. Loro avevano Mafi, che starebbe nei 23 dell’Australia tranquillamente e non solo.
    4 Violi ci metteva un’ora a tirare fuori la palla dalla ruck, poi box kick a difesa schierata: prevedibile
    5 Allan non ha l’x-factor e ieri il gioco al piede così così. Lo metterei a centro tanto placca bene.
    6 Castello non merita la Nazionale. Non sa cosa fare a volte palla in mano. Poor decision making.
    7 Hayward, nostro 3/4 di maggiore talento, deve giocare. Cosa lo abbiamo equiparato a fare? Lo volevano i Wallabies anni fa https://www.smh.com.au/sport/rugby-union/jayden-hayward-ready-to-switch-allegiances-20140407-zqrq0.html

    • Jager 10 Giugno 2018, 14:49

      A tutte i tuoi punti si potrebbe rispondere che è mancata la formazione . Comunque secondo il mio punto di vista :
      1) manca il ricambio generazionale , non gli abbiamo formati in 20 anni
      2) È una decisione tecnica di COS , forse quella più discutibile , l’ esperimento secondo me non è riuscito è sarebbe doveroso si concludesse già dalla prox partita
      3) Un Parisse sarebbe difficile da sostituire per qualsiasi nazione , a maggior ragione in Italia . Anche qui comunque voglio ricordare che si tratta di un giocatore non di formazione italiana .
      4) da quando si è ritirato Troncon , abbiamo provato mille soluzioni … anche qui possiamo dire manca formazione ? Credo di sì
      5) sostituisci al 4) il nome Dominquez . Comunque anche qui l’ ultima MA. di livello internazionale non era un giocatore di formazione italiana . Nello specifico Allan e Canna secondo me si equivalgono , hanno caratteristiche diverse , ma ognuno fa la sua parte . Non credo che COS lo veda come centro in un ipotetico schema con ” doppia” MA .
      6) Castello nello spot 12 può essere sostituito solo da Morisi ammesso , cosa che mi auguro , recuperi al 100% . Campagnaro-Morisi se stanno bene centri titolari . Castello è un discreto giocatore uno dei migliori del gruppo .
      7) no ! I nostri 3/4 di maggior talento sono Campagnaro e Morisi ( con l’ incognita che ti ho detto ) . Hayward è un buon giocatore è può avere un ruolo importante , anche qui giocatore di formazione straniera . Questo è il mio pensiero da tifoso , quindi sicuramente sbagliato .

      • Mich 11 Giugno 2018, 11:52

        @Jager Quando parli di formazioe straniera purtroppo metti alla luce un aspetto scomodo, che pochi vogliono considerare.
        Non posso che concordare con te, e sinceramente tutti questi equiparati, parlo in generale, giocatori di importazione e/o formati all’estero, mi fanno porre seri interrogativi sul senso di tutto ciò.
        Una squadra nazionale è per definizione composta da giocatori nazionali. Lascia perdere che poi giochino all’estero, ma sarebbe bello vedere da qui in poi un’Italia che va si a predere 30 o 40 punti, ma voltando pagina e con nuove forze.
        Ma qui si apre un discorso infinito.

  7. mistral 10 Giugno 2018, 16:21

    dopo aver letto tutti i commenti precedenti, consiglierei all’articolista di OR di cambiare l’incipit: da “Non è stata certamente una partita indimenticabile” a ” E’ stata una partita che deve rimanere indimenticabile”… da Grenoble ad oggi, come buttare al vento un patrimonio di energia, dedizione, passione, anche capacità (perchè no?) in nome della vanità di volere essere comunque nel “G8” del rugby… mah!

    • ermy 10 Giugno 2018, 16:48

      Bravo Mistral, hai detto bene, si è buttato nel cesso, ad esempio, l’esperienza Coste, tra l’altro emarginando buona parte dei protagonisti di quegli anni… il punto che il tifoso medio non capisce è il seguente ( e vale per tutti i campi) : in Italia i vincenti non hanno vita facile perchè i burocrati e i politici, li fanno fuori per tutelare i propri interessi! Nella mediocrità essi sguazzano!!!

    • Mich 11 Giugno 2018, 11:47

      Giustissimo Mistral, prendere consapevolezza e ripartire da qui.

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