Test Match giugno 2018: fatto il XV degli All Blacks per la Francia

Storica la presenza in campo, dall’inizio, dei 3 fratelli Barrett

COMMENTI DEI LETTORI
  1. stiglitz 7 Giugno 2018, 10:16

    savea dalla panchina, dio solo sa perchè

  2. kinky 7 Giugno 2018, 10:24

    Se c’è un giocatore che non mi piace è Damian MaKenzie all’apertura!

  3. LiukMarc 7 Giugno 2018, 10:32

    Ha sbagliato, invertendo 12 e 23 🙂
    (no dai, Laumape in panca, ma come si fa??)

    • kinky 7 Giugno 2018, 10:49

      Beh Laumape è forte ma ad oggi Crotty è la prima scelta sia come primo che come secondo centro!

  4. Giorgio Brera 7 Giugno 2018, 11:15

    Da questa tornata di TM inizia per tutte le squadre maggiori la preparazione all RWC. In tal senso bisogna guardare con interesse le scelte che faranno i coach. La formazione presentarta da Hansen, nonostante le molte novità, è molto conservativa tennendo conto dei tanti infortunati. Alla fine è la squadra “titolare” con un po’ di sostituti. Di solito Hansen comincia così la stagione e poi inserisce con gradualità volti nuovi negli spot lasciati liberi dagli infortunati seguendo abbastanza fedelmente le sue gerarchie. Proprio per questo guardando i convocati e questi primi 23 si può notare che gli AB hanno qualche sassolino che potrebbe rischiare di inceppare l’ingranaggio e dare qualche speranza agli avversari (che però hanno più problemi dei neozelandesi).
    Gli AB hanno, stranamente, qualche piccolo buco in alcuni ruoli. Ad esempio tra i piloni dove, dopo i titolare Francks e Moody, però entrambi rientranti da lunghi infortuni e non ancora ben rodati, devono far esordire un uncapped con 10 presenza nel SR. In seconda linea sembrano ben coperti anche nei rimpiazzi, ma hanno dovuto richiamare Luke Romano. Stanno bene nei flanker, ma al n°8 non hanno, nella gerarchia, un vero rimpiazzo di Reed, se non adattando qualcuno e fanno giocare titolare Luke Whitelock che ha solo 2 caps di cui il primo 5 anni fa (Akira Ioane è tra le riserve a casa). Bel giocatore che ha fatto per anni la riserva di Reed ai Crusaders. Ma il punto più critico è il MA perché se si rompe BB hanno McKenzie, giocatore di grande talento ma che deve ancora dimostrare di essere al livello AB in quel ruolo, e Mo’unga che è fortissimo ma è sostanzialmente uncapped. Dietro non hanno grossi problemi visto che rinunciano tranquillamente a NMS e non sentiranno la mancanza di Dagg e hanno lasciato a casa Savea, Lam, Li e tante altre ali.
    Mischia praticamente monocolore Crusaders.
    Oltre ai 3 fratelli Barrett ci sono anche i due fratelli Whitelock.

    • Mr Ian 7 Giugno 2018, 11:31

      Troppa fretta nel lasciare andare Sopoaga, ad un anno dal mondiale ci sono un po’ di interrogativi..poi son sempre gli All’ Blacks e troveranno un modo per vincere…inoltre Smith estremo non lo avrei tolto mai.

      • Giorgio Brera 7 Giugno 2018, 11:44

        Vero quel che dici su Sopoaga e sugli interrogativi. Smith al 14 invece è un classico. Siccome Hansen vuol far giocare JB, forse gli è più facile metterlo 15 e spostare Smith al 14 come secondo estremo che tanto gioca bene anche lì. Non lo ha fatto nella prima partita, ma prima o poi secondo me prova JB centro con NMS e BS 14 e 15 o viceversa.

      • TommyHowlett 7 Giugno 2018, 11:53

        Vero, Ben Smith a 15 dal mio punto di vista è intoccabile, ma ovviamente Hansen usa questi TM anche come banco di prova ad un anno dal mondiale; vedrete che durante la partita McKenzie subentrerà a 10, dove paradossalmente mancano valide alternative a BB.

  5. barbi 7 Giugno 2018, 13:25

    pero meritava di esserci anche un certo Ben LAM.

    • greenleaf 7 Giugno 2018, 17:23

      Ben Lam è molto forte in attacco, ma non che gli altri siano pippe! Ed in copertura evidentemente non da le stesse garanzie di altri.

  6. fabiogenova 7 Giugno 2018, 14:45

    Peccato che non c’è Syd, se no i Barrett erano al completo.

  7. Giorgio Brera 7 Giugno 2018, 15:27

    Ho appena finito di vedere la serie di Amazon sugli AB. A parte una dose eccessiva di retorica (Sopoaga che piange potevano anche risparmiarcelo), l’ho trovata interessante. Ha ragione il Grillotalpa nel suo blog quando dice che ‘sta serie di documentari è forse un’occasione un po’ sprecata, ma si capiscono alcune cose sugli AB. Ad esempio, anche se il regista ha provato in tutti i modi per spingere su quel tasto, si capisce che i neozelandesi, pur avendo come scopo ultimo quello di vestire la maglia nera, non urlano e sbraitano come pazzi e non ce ne fanno una malattia (ancora, a parte Sopoaga).
    Difetti: non spiegano perché sono così forti 🙂 Cioè, non viene minimamente accennato a come ci arrivano a essere AB, cosa che è forse la parte più interessante. Inoltre alcuni giocatori non vengono mai nemmeno citati: Coles, Whitelock, Retallik, i piloni (a parte un piccolo accenno a Moody), Sam Cane e altri. Se uno non conosce gli AB perde un po’ di pezzi importanti di quella squadra.
    Reed l’ho trovato insopportabile (ma meno di Sopoaga) e pure SBW. Hansen è un mito, punto. NMS simpatico e Ben Smith mi è sembrata una bella persona. Ah, Wayne Smith per l’Italia è un bell’acquisto! Ma il più simpatico è Ian Foster.
    Alcune cose sono state enfatizzate in modo superficiale, senza andare a fondo. Ad esempio, due o tre puntate sono state tutte sul fatto che nel 2017 (stagione ripercorsa dei documentari) gli AB tendevano a giocare male nel finale delle partite, per colpa dei sostituti, primo fra tutti TJ. Vero che è successo, ma la cosa è un pelo più complessa.
    In definitiva, l’unica cosa che si capisce è che forse forse la perdita di Sopoaga non è stata così terribile per la banda di Hansen 🙂

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