Il Pro14 al comando dell’Europa

Tre semifinaliste su quattro in Champions Cup vengono dal torneo celtico, che non è così povero come sembra

COMMENTI DEI LETTORI
  1. western-province 3 Aprile 2018, 09:12

    Vero è che ci sono alcune squadre di PRO14 che sono tra le migliori squadre in europa (Leinster presta una quindicina di giocatori alla nazionale irlandese) però è vero anche, come avete detto, che Leinster è primo in classifica del suo girone di Pro14 senza utilizzare praticamente mai i suoi migliori giocatori, il che significa che il campionato è abbastanza squilibrato.
    Il Pro14 è al momento un campionato a totale disposizione del sei nazioni, che lo foraggia perchè permette alle cosidette celtiche di far crescere i giocatori giovani e preservare i suoi campioni. L’unico difetto che ha è che è un campionato in perdita

  2. mistral 3 Aprile 2018, 09:48

    fare un paragone tra i due campionati professionistici e il pro14 (come ha già detto @western-province) è un po’ giocare su due tavoli diversi, da un lato regole (criticabili) di mercato e dall’altro una regia statalista che decide quali giocatori impegnare nell’una o nell’altra delle competizioni (nazionali o di franchige) garantendo comunque ai giocatori un livello stipendiale non proprio da “travet” ma garantedo loro anche (e contemporaneamente) una usura sportiva minore rispetto al campionato francese o inglese… detto queasto, ben vengano i fasti tinverditi delle tre volte in cui tre celtiche si sono contese la coppa europea, ma non si deve dimenticare che la prima volta la portò a casa il Tolosa, e le altre due il Leinster (unica costante storica dei tre episodi)… e ancora, la costante storica è sempre di due irlandesi (leinster fisso e Munster e Ulster a rotazione) irlanda che anche a livello nazionale è quella che è grazie a una politica e strategia che ricorda sempre più quella neo-zelandese… è sostenibile, durabile, commercialmente redditizia per gli sponsor nel momento in cui vengano a mancare i sostegni pubblici?… se così fosse, l’anno prossimo saremo di nuovo qui a celebrare i meriti del pro14 (o del campionato itlandese?)…

    • Mr Ian 3 Aprile 2018, 11:16

      vero anche che se non ci fossero gli aiuti statali, in quanti paesi ci sarebbe professionismo?
      Ovvio che non si possono paragonare i vari campionati ed i bacini nazionali di riferimento, esiste un maggiore logorio fisico in Francia ed Inghilterra, senza ombra di dubbio, ma ci sono anche budget che sono il doppio, o anche il triplo, tra una squadra francese ed una celtica..quale sistema imploderà per primo? mi viene da dire quello francese, ma in fondo speriamo nessuno…

  3. Dusty 3 Aprile 2018, 10:33

    Il rugby italiano dovrebbe prendere esempio dalle franchigie del PRO14 ovvero si dovrebbe arrivare ad avere due squadre con rose di 30/40 giocatori dove gli italiani siano tutti in grado di giocare in Nazionale e gli stranieri di livello assoluto. È un percorso che richiede risorse ma è inevitabile.

    • LiukMarc 3 Aprile 2018, 10:39

      30/40 sarebbe anche poco. Posso capire un 35 in pianta stabile e un 10 giocatori che si allenano con la franchigia e, se non utilizzati, a giocare in Eccellenza. Glasgow ha una rosa ancora più ampia di Leinster se non sbaglio, e infatti si vede. Poi se entri nell’ottica di permit/ascensori/Accademia, finisci per averle le risorse per quei 3-4 stranieri di livello, speriamo bene

    • Hullalla 3 Aprile 2018, 16:15

      L’esempio da prendere dalle franchigie di Pro14 dovrebbe essere quello della professionalitá e preparazione delle dirigenze, con annesse capacitá progettuali, prima di tutto il resto.

  4. LiukMarc 3 Aprile 2018, 10:39

    Per me Leinster-Racing92 a Bilbao, pronto ad essere smentito ovviamente (una finale tutta Irlandese – o anche solo tutta Pro14 – sarebbe bellissimo)

  5. mic.vit 3 Aprile 2018, 11:44

    il problema per francesi e inglesi è che sarebbe improponibile per una sfida di campionato lasciare fuori i migliori…metti che poi perdono avrebbero tutta la pressione addosso…ormai sono costretti a logorare campioni, bruciare giovani promesse o comprare paccate di campioni world wide che giocano per ambizione personale più che per spirito di sacrificio e poi nei momenti che contano si vede…la meta di Cowan ne è un esempio…lunga vita alle franchigie celtiche che hanno rimesso in cima lo spirito autentico di questo sport, sfornano campioni ormai in serie e rendono le partite godibili ed equilibrate a distanza di nemmeno due anni in cui gli attacchi sembravano quasi svanire in ragioni di difese sempre più pesanti ed organizzate…

    per quanto riguarda il pronostico…per me il racing non doveva essere neppure in semifinale…spero in scarlets- munster ma ritengo più probabile il derby irlandese

  6. maxjan28 3 Aprile 2018, 13:08

    OT: Vorrei andare a vedere la partita a Bordeaux, ma potrei andare solo se si giocasse di sabato, sapete quando si sanno data e orari precisi?

  7. TommyHowlett 3 Aprile 2018, 18:49

    Competizione ad armi impari; l’articolo lo spiega bene: le squadre migliori del Pro14 fanno giocare i big solo in Champions e in qualche partita di cartello, gestendone le forze in maniera calibrata. Cosa che non possono permettersi di fare in Inghilterra e Francia, dove ogni partita di campionato ha un’importanza vitale. Credo che tutto questo si tramuterà presto nell’ennesima guerra dichiarata dai presidenti francesi ed inglesi all’Erc e al Pro14…

  8. Giambo 4 Aprile 2018, 00:06

    Il motivo principale per cui certe squadre in Pro14 possono fare un turnover così scientifico è che c’è un solco enorme tra le prime 3-4 squadre e le restanti 8. Scarlets, Munster, Leinster e Glasgow riescono a vincere facilmente anche con i gregari contro le restanti 8 squadre, cosa che in Francia ed Inghilterra non è possibile (o comunque il divario è molto inferiore). Certo, a volte si aggiunge una quinta squadra a fare da outsider (un anno gli Ospreys, un altro Connacht, quest’anno tocca ad Edimburgo) ma la realtà è che il Pro14 è un campionato molto più squilibrato della Premiership e del Top14. E se questo da un lato sta aiutando le big celtiche a fare bene nelle coppe, dall’altro non crea la spettacolarità che possiedono il campionato francese ed inglese, con conseguenti introiti e spettatori paganti minori. Del resto, ci sarà un motivo se sono andati a reclutare in fretta e furia due squadre sudafricane, no? Alla lunga temo che questo squilibrio danneggerà il torneo celtico, e non sarà aggiungendo squadre sudafricane o americane che le cose cambieranno.

    • TommyHowlett 4 Aprile 2018, 08:32

      Laddove non sono previste retrocessioni è logico che esista un divario netto tra le più forti e le altre; chi sa di non poter competere per i playoff si limita al compitino stagionale, con l’obiettivo di migliorarsi rispetto all’anno prima ma senza l’assillo di dover stare lontani dalle zone basse della classifica. In Francia da questo punto di vista, ogni giornata diventa un dramma sportivo, con le ultime quattro squadre raccolte in tre punti e altre due non ancora matematicamente salve. Altroché giocare con la bava alla bocca…

      • mistral 4 Aprile 2018, 09:03

        …botteghino?… retrocessioni?… ma di cosa state parlando?… 😉

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