Fabien Galthié rende omaggio a Thomond Park: “Qui è come affrontare una nazionale. Stesso impatto”
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Ghaltié, per una volta, si trova nella posizione dell’allenatore che ha indovinato in toto la formazione, abbastanza il progetto di gioco, e poi si trova a dover commentare una sconfitta determinata da tre errori individuali: primo l’egoismo di Radradra che invece di appoggiare a Bata cerca la meta personale, secondo la ingenuità di Guirado, che avrebbe dovuto prendere in mano il pallone invece di guardare Owens aspettando il fischio per l’in-avanti. e ultimo ma non meno importante il quasi contestuale errore di FTD nel calciare (e ci sta, vento contrario, voglia di andare il più possibile lontano dai propri 22) ma soprattutto Tuisova che invece di andare sul recuperatore di palla si alza per evitare la veloce senza nenìanche ragionare se era fuori o dentro… Munster ha vinto, senza fare altro che sfruttare l’errore avversario, e anche questo è rugby, qualcuno in RCT si vedrà i premi partita decurtati di brutto, la squadra tolonese ha retto una pressione enorme ma purtroppo senza portare a casa il risultato, ma ha dimostrato di poter dire la sua nel finale di stagione (in chiave top14)… e a questo punto che Munster o gli Scarlets vincano la coppa è l’augurio che quasi tutti si stanno facendo in rada…
Thomond Park non è uno stadio, non è l’uomo in più, ma è una squadra in più. 27 mila posti costantemente esauriti nelle partite di cartello (quasi tutte) in una città di 57 mila abitanti, per una squadra che rappresenta una regione di poco più di un milione di abitanti. Ovvero, il Battaglini di Rovigo, ma 5 volte più grande, sempre pieno per tifare una selezione di Padova e Rovigo. Freddi numeri che portano a capire cos’è il rugby da quelle parti e perché Galthié dice quello che ha detto…