Sergio Parisse e l’eredità delle sue 100 sconfitte

Non il migliore dei Sei Nazioni per il capitano azzurro, che però rimane un patrimonio azzurro, nonostante le statistiche

COMMENTI DEI LETTORI
  1. demon1981 22 Marzo 2018, 12:57

    Mi dispiace non condividere l’analisi su Sergio Parisse.
    É stato di gran lunga il peggiore di questo 6 Nazioni. Per carità, sicuramente non é arrivato all’appuntamento in gran forma ma se sei capitano e giochi un torneo pessimo la squadra ne risente ancora di più!
    Nello sport, tanto più nel rugby non si può e non si deve vivere di rendita.!
    Ogni giocatore della Nazionale, il posto da titolare nei 15 se lo deve sudare, solo così si può pensare di alzare l’asticella delle prestazioni.!
    Abbiamo dei buoni giovani che stanno crescendo bene e meritano spazio.
    Detto ciò, tutti noi ricordiamo e ringraziamo Parisse per quello che ha dato al rugby italiano!

    • mistral 22 Marzo 2018, 14:10

      quanto sei ingeneroso verso un giocatore che (torneo 2018 compreso) è stato costretto a cantare e portare la croce mentre ben altri (anche più giovani di lui, e di belle speranze) sono quelli che hanno vissuto e vivono di rendita federale e accademica… Sergio Parisse, in azzurro e nel club, si è sempre dimostrato un grande professionsita, non si è mai tirato indietro anzi, forse avrebbe dovuto farlo e oggi in molti lo rimpiangerbbero invece di criticarlo inesorabilmente… molto opportunamente, chi di rugby ne capisce un po’ più di tanti italici esperti dice: “è la cosa più vicina ad una squadra fatta da un sol uomo nel rugby”, con tutti i limiti che questo comporta quando si deve giocare in 15 (o 23 poco importa) ma alcuni brillano per la totale (o quasi) invisibilità in campo…

      • lear 22 Marzo 2018, 16:51

        Scusa, tu puoi dare tutti i giudizi che vuoi, però non puoi dire che chi ne capisce di rugby, apprezza quello che ha fatto Parisse negli ultimi anni in >Nazionale.
        1. Il comportamento assunto in preparazione premondiale 2015 è assolutamente penoso, mi riferisco all’ammutinamento al primo raduno;
        2. Ha abbandonato la squadra, sempre nello stesso mondiale, per andare a curarsi in Francia…. ma curarsi cosa? E’ anche se fosse non si lascia la squadra in pieno mondiale, visto che lo esalti tanto come unico condottiero di questa squadra;
        3. Tanto di rispetto per quello che ha dato, ma adesso basta perchè stiamo giocando le partite in 12 per le palle al piede che ci sono in squadra, tra cui lui;
        4. Nei punti di incontro fa il vigile urbano, non è mai efficace sull’uno x uno, non riesce a passare una palla di qualità, commette falli banali e protesta come un banale giocatore di serie C (vedi sabato con la Scozia, l’ultima);
        5. giocatori di caratura mondiale, sono usciti di scena molto prima di lui, per lasciare quel segno tangibile di positività che rimane nella storia (vedi BoD, Lo Cicero, Mc Cow, ecc…..)
        Quindi il tempo è finito, i giovani incalzano e nel rugby attuale si deve giocare in 17 non in 12………. Comunque grazie e tanto di capello per quello che ha dato fino a cinque anni fa!!!

        • mistral 22 Marzo 2018, 17:20

          sai che hai ragione? nel 2015 se avesse avuto un po’ meno senso di responsabilità avrebbe dovutto battersene i cosiddetti della situazione dei compagni di squadra, e lasciare l’armata brancaleone azzurra per dedicarsi solo eesclusivamente al club… lui sarebbe rimasto il giocatore eccezionale che è, tutti lo avrebbero rimpianto (come molti rimpiangono oggi Castro, sicchè!) e evrebbe evitato titoli squallidi come quello di oggi che parla di 100 sconfitte della squadra comese fossero 100 sconfitte di Parisse… e se non ci fosse più lui in campo finalmente si vedrebbe il poco spessore delle terze di produzione italica (Negri e Polledri sono fuori da questa considerazione, naturalmente…) …i giovani incalzano: forse, ma chi tra loro a 8 vale quanto lui, pur con tutti i limiti dell’età?

        • Meridion 22 Marzo 2018, 18:34

          1.Gavazzi fa la sua sparata/cagata di cambiare contratti alla vigilia del mondiale e te stai zitto e muto?? Vi dimenticate che ci campano giocando..
          2. deve dare conto a te sul dove deve andare a curarsi?’ ah adesso è malato immaginario?
          3. Le tanto decantate terze italiche (esclusi gli inglesi Polledri e Negri) hanno fatto malissimo nel torneo, ho ancora in mente le piroette con palla buttata al vento da Mbandà e Licata che si alarga lasciando una voragine dal punto di incontro per lasciar fare meta agli avversari
          4 nei punti di incontro ci hanno fatto a pezzi in 4 gare, vogliamo dare colpa solo a lui?? O al fatto che abbiamo reparto di poco livello nei bd??Ah e contro la Scozia i drive sono stati arbitrati malissimo, ci è stato dato atto anche sui social
          5 vale il punto 3.

          • narodnik 22 Marzo 2018, 23:26

            Mah vai a fare del bene per la tua nazionale….Spero Parisse si sia fatto una sana risata,aquila non captat muscas..

    • Giambo 22 Marzo 2018, 21:46

      Commento ingeneroso e privo di memoria.
      Che Parisse abbia fatto un torneo sottotono non ci piove, ma allora è solo colpa sua? Nel rugby non si vince e si perde in 15? Non mi sembra corretto scaricare su di lui così tante colpe, specie quelle contro la Scozia, quando Steyn e Licata hanno fatto decisamente peggio (e con un’ora di gioco in meno sulle gambe!). E soprattutto, con chi lo sostituiamo il buon Sergione, visto che scalpiti tanto per defenestrarlo? Ti ricordo che tolti Negri e Polledri, formatisi in Inghilterra, tutte le altre nostre decantate terze linee quest’anno hanno fatto flop: Giammarioli peggiore in campo contro l’Inghilterra e poi fuori per infortunio. Steyn inguardabile, Licata pure, Mbandà senza infamia e senza lode fino alla partita con il Galles dove ha causato una meta con un errore da principiante, e poi si è rotto. Siamo così sicuri che possiamo già far accomodare Sergio in panchina? Io non ne sarei così sicuro, alla luce di queste prestazioni…

  2. mic.vit 22 Marzo 2018, 13:29

    qui si vuole per forza buttarla in un insulso dibattito Sergiosi – Sergiono…il problema non è il capitano in sè…è l’utilizzo che se ne fa…al 60′ che era bello bollito ma ancora in campo, evidentemente per lui il gps non è previsto per legge…percussione solitaria quando poteva scaricare al 3/4 per un calcio..fallo da tenuto, calcio in touche per gli scozzesi e successiva meta…li si è rotto il nostro argine…
    mi chiedo perchè i capitani delle altre nazionali possono essere sostituiti quando sono stanchi…il nostro no e questo a danno suo e dell’intera squadra…voglio ricordare che in passato l’Italia ha continuato a giocare anche quando era infortunato…

    • western-province 22 Marzo 2018, 16:30

      grazie mic.vit
      commento sensato e ampiamente condivisibile
      soprattutto riguardo al dibattito sergiosì/sergiono

      a proposito di “è la cosa più vicina ad una squadra fatta da un sol uomo nel rugby” questo è vero ma per quanto non sia una sua colpa non credo sia un bene per l’Italia; spesso si è preso troppe responsabilità (vedi drop contro la Francia con Carletto Canna in campo) e troppo spesso il rendimento dell’Italia dipende dal suo entusiasmo e dalla sua prestazione (non a caso la miglior prestazione dell’Italia è coincisa con una buona prova del nostro capitano)

      Nota per la redazione: 22 placcaggi fatti e 0 sbagliati non sono il suo standard del 6n, ma il suo miglior risultato in termini statistici

    • Meridion 22 Marzo 2018, 18:26

      percussione solitaria??? ma perchè quando uno parte a 200 all’ora per guadagnare metri, e il tuo compagno a 4 passi (Bram Steyn) si fa due pugnette , la colpa è la tua che vai in percussione??? BAH!

  3. Danthegun 22 Marzo 2018, 14:59

    Condivido tutto. In Italia siamo velocissimi a passare da top a flop.
    Sergio non ha sicuramente brillato in questo ultimo 6 nazioni ma pensiamo davvero di poterne già fare a meno?
    Nei test di Giugno sarà necessario cominciare a investire qualcuno del peso della successione e vedremo subito se e quanto ci mancherà.
    Sono anche dell’idea che forse un giro ultimo giro partendo dalla panchina, senza i gradi di capitano, potrebbe giovargli potendo esprimersi al suo meglio senza la fatica di intere partite e il peso psicologico di una intera squadra sulle spalle. Forse non sarà possibile fino al mondiale 2019 ma al 6 nazioni 2020 me lo aspetto.

  4. Mr Ian 22 Marzo 2018, 15:07

    Per quel che si è visto quest anno in terza linea e per i prospetti che stanno venendo fuori, sono sicuro che Parisse non avrà più la sindrome del cristo che porta la croce. Il fatto che al momento ci siano giocatori che stanno performando meglio di lui, secondo me, potrà tornargli molto utile, intanto perchè non sarà più obbligatorio che lui debba giocare tutte le partite, e quando giocherà non dovrà per forza andare alla ricerca della giocata risolvi partita…la prossima stagione potrebbe essere anche l ultima a livello internazionale del capitano, che più l ultimo canto del cigno potrà essere un passaggio di testimone ad un gruppo che secondo me è molto interessante.

  5. R.Prato77 22 Marzo 2018, 15:16

    No, a questo articolo che ripete dieci volte “le cento sconfitte”, che non sono di Parisse, ma della nostra Nazionale.
    No, a chi critica il miglior giocatore italiano degli ultimi venti anni.
    No, a chi crede di poter giudicare meglio di un allenatore e del suo staff.
    Parisse sa se è in condizioni di andare in campo e quando ci va da il massimo di se stesso: se tutti fossero come lui avremmo vinto da tempo il Sei Nazioni.
    Questo blog sta diventando, per alcuni suoi commenti, una pseudo-Gazzetta del rubgy. Vorrei sperare che possano prevalere sempre l’onestà e la sportività di chi pratica, ha praticato o ama questo sport meraviglioso.

    • narodnik 22 Marzo 2018, 23:34

      Oltre che miglior giocatore italiano miglior 8 al mondo per diversi anni,poteva giocare dappertutto invece ha legato quasi tutta la carriera allo sf,anche questo da una idea del tipo di persona che è.

  6. gian 22 Marzo 2018, 16:03

    oggettivamente, parisse è un paio di stagioni che fa più fatica di quanto ci si possa aspettare da un giocatore del suo livello, di conseguenza sbavature che per gli altri sarebbero normali, per lui paiono le crepe che portano al declino, io non sono ne dell’idea che senza di lui l’italia di oggi sarebbe allo sbando più totale, ne che con lui si abbia una marcia in più; sono più che certo che parisse dia ben più che il suo massimo in campo, e abbiamo anche imparato a capire da dove derivino certi suoi errori, spesso più dettati da un’enorme voglia di fare che da protagonismo.
    il mio timore per sergio e per la squadra, è che la sua figura sia diventata necessaria più per il marketing che per la performance, mi spiego meglio, come altri prima di lui, si potrebbe cominciare a scaricargli minuti e responsabilità, lasciandolo a nume tutelare (lo stesso bortolami che lasciò a lui la fascia, inizialmente, gli stava vicino e lo aiutava), permettendogli di cominciare a fare l’impact player ed abituando la squadra a giocare anche senza di lui con la sicurezza di averlo sempre lì pronto a prendere in mano le redini; invece sembra imprescindibile il suo cartonato ovunque, come altri prima e con lui, vedete castro che credo che l’80% del pubblico pensi ancora che giochi in nazionale forse anche con lo cicero, senza il “rispetto” che si deve ad un giocatore e al suo utilizzo.
    la questione non è sui numeri, ma sulla capacità di valutare un giocatore come tale e non come una risorsa pubblicitaria, di parisse ne nascono tanto pochi, ma se pretendi che a 34 anni sposti, suoni, pulisca ed accordi il pianoforte, mentre prende a sprangate il resto dei concertisti, per 80 minuti tutte le settimane, rischi solo che il pianoforte resti lì, suonato malino, sporco e scordato e che il buon sergio ne esca anche malconcio, bruciandone anche la classe sopraffina (ricordo che ad un certo mcmucca, un altro baciato dal destino, per due anni permisero di giocare a tempi limitati e prendersi le ferie, per goderselo nuovo ai mondiali, poi smise tra gli applausi, vogliamo rischiare di vedere parisse bruciare le sue ultime stagioni perché non abbiamo il coraggio di dargli un po’ di ossigeno?)

  7. sean79__ 22 Marzo 2018, 22:05

    Ancora con sta storia. Parisse se non infortunato è fondamentale alla squadra (nei 15 o in panchina ne possiamo discutere). E’ fondamentale perchè dal suo esempio gli altri (Giamma, Mbandà, Licata, Negri, Steyn) hanno soltanto da imparare. Polledri non lo conto perchè gioca già in un campionato chiaramente superiore al pro14 e quindi nel quale il confronto con giocatori di altissimo livello è costante. Per il futuro inoltre ci sono molti altri papabili come Barbini, Meyer e i giovani provenienti dall’U20…io mi occuperei un pò di più di altri ruoli dove siamo ancora deficitari

  8. Niven 23 Marzo 2018, 09:25

    Parlare e puntualizzare ancora sulla statistica delle sconfitte di Parisse è, come direbbe il ragionier Ugo Fantozzi, una c. pazzesca. Non motivo la mia affermazione perchè lo trovo superfluo. Anche un bambino lo capisce da solo. Se si vuole criticare Sergio lo si faccia su quello che da sul campo. Personalmente utilizzato al meglio può ancora dare un grandissimo contributo in campo e, spero, come dirigente del rugby (non come sindacalista come ha fatto con Brunel). E utilizzato al meglio, oggi, significa fargli fare “il gregario” di lusso in campo per rendere protagonisti gli altri (es Fiji a Catania 2017 e Scozia l ultima partita, dove ha disputato un gran primo tempo. Oppure considerarlo uomo del 60mo minuto, cioè partire dalla panchina.

  9. Fabfab 23 Marzo 2018, 11:15

    premesso che alcune volte, durante questo 6 nazioni, mi ha fatto andare in bestia con alcune giocate (il passaggio errato su Allan col Galles a 5 metri dalla loro linea di meta con relativo contrattacco gallese), Parisse è comunque sempre stato così “confidente”. I suoi passaggi sottomano, la giocata a effetto che non ti aspetti (spesso non se l’aspettano nemmeno i suoi compagni di squadra) hanno fatto di lui il campione che è. Le 100 sconfitte in carriera dipendono solo dai suoi 133 caps. Vuol dire che l’Italia ha perso 100 volte su 133, non che Parisse ha perso 100 partite. Io non sono dell’opinione che un giocatore debba giocare per forza se non è in forma, ma è anche vero che mettere la maglia numero 8 su un giovane promettente con la responsabilità di sostituire un monumento come Sergio in un 6 nazioni, vuol dire rischiare di bruciarsi quel giovane promettente perché ci sarebbe un confronto immediato tra quello che ha fatto in tutti questi anni il nostro capitano e le prestazioni di un giocatore che, al momento, sarebbe solo una bella scommessa. Diverso è fare dei tentativi nei test match di giugno, dove si può testare ad altissimo livello qualche altro giocatore che dia affidabilità. Siamo più o meno ad un nuovo anno 0 del nostro rugby a livello di nazionale, un po’ come quando Kirwan buttò dentro una generazione di giovani promesse, alcune mantenute, altre no. Detto questo, sono dell’opinione che Parisse possa ancora dare una mano importante alla nostra nazionale anche nei prossimi due anni, magari come “finisher” un po’ come succedeva a Dall’Aglio o Harinordoquy, mica gli ultimi due arrivati…

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