Il club parigino è in un momento delicato. Il capitano: “Tutti devono mettersi allo stesso livello e lavorare”
Sergio Parisse e il difficile momento dello Stade Francais
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Sergio Parisse: un’icona del rugby italo-parigino, dopo Diego Dominguez, ma a differenza del co-connazionale non ha saputo gestire bene il ritiro dall’attività… Diego ha lasciato quando ancora era in ottima condizione, ed ha troncato di brutto (vabbè, sei o sette partite di commiato, un po’ come Campese, ma i grandi possono farlo)… se Sergio,due anni fa, avesse deciso di dare un taglio alla propria attività internazionale e dedicarsi solo al club, oggi sarebbe celebrato ancora (probabilmente) come un grande number 8 ed un eccellente capitano, ed invece nubi nere di critiche (forse anche un po’ gratuite alcune ed altre “cervate” visto il suo carattere non proprio conciliante) si stanno addensando all’orizzonte… lascerà lo SF nel momento peggiore della storia rosa a cavallo del millennio, dopo aver vissuto e fatto vivere ai tifosi parigini un gran bel momento di gioia con il Brennus del 2015…
Le cose cambiano in fretta e dovremo vedere cosa succede da qui a fine campionato per trarne le debite conclusioni.
le cose cambiano, forse, ma su sette partite lo SF ne ha due con pretendenti al secondo posto, tre con aspiranti ai barrages ed una con la diretta concorrente per la non-discesa in proD2… gliene rimane una relativamente abbordabile, in casa, con Clermont…!
Per fortuna (dello Stade Français) il sistema di salita-discesa è cambiato. L’ultimo club scende direttamente, mentre il penultimo affronta il perdente della finale di ascensione di ProD2. Non è assolutamente una garanzia, ma resta un aiuto in più per restare in Top14.
certo, può darsi benissimo che lo SF non scenda in proD2, oltretutto sarebbe un colpo durissimo da assorbire per il rugby parigino, ma terminare la stagione giocandosela per “non” retrocedere è comunque abbastanza triste… nel 2015 era terzultimo, ma 15 punti davanti alla penultima, ed è stato il peggior risultato del nuovo millennio…
stagione 2015/2016
Certo, sul breve termine lo Stade potrebbe salvarsi, ma poi? Che succederà l’anno prossimo, un’ennesima “année de transition”? Il pubblico (e con esso i soldi, gli sponsor ecc.) non sono eterni né illimitati in Ile-de-France e tra un po’ la concorrenza con il Racing potrebbe diventare davvero insostenibile. Lo Stade sarà condannato ad essere il club n.2, a meno che il tedesco davvero non metta mano al portafogli.