Pro14, coach Bradley: “Sono tempi di cambiamento per il rugby italiano”

Parlando sul sito ufficiale del campionato, il tecnico delle Zebre ha parlato della sua squadra e del rugby italiano

COMMENTI DEI LETTORI
  1. gian 22 Febbraio 2018, 15:38

    sono curioso di capire cosa intenda per “il professionismo deve essere maggiormente supportato”?
    poco staff? giocatori lasciati a se stessi? poco lavoro tecnico? pochi schei? poca attenzione nella preparazione delle franchigie?
    frase che trovo molto pesante verso tutto il movimento, in senso positivo, sembra voler dire che finora il problema non è il materiale, ma il braccio (vale per tutti) che lo guida

    • LiukMarc 22 Febbraio 2018, 15:41

      Per me basterebbe anche solo il “remare tutti in una stessa, chiara direzione, con strutture e staff fatte da professionisti”.
      Poi per me è indubbio che Bradley sia una delle cose migliori capitate al rebbi italico da Coste a questa parte…

      • gian 22 Febbraio 2018, 15:49

        ma siamo d’accordo, posso anche capire il discorso “intanto impariamo a giocare come i bravi e poi penseremo a difendere”, che va contro i miei dogmi rugbistici, ma che xon una squadra perdente senza confidenza in nulla ha una sua logica, è quel “supportata” che mi lascia dell’amaro in bocca, vorrei capire quali sono state le lacune, non tanto per dire “gnè gnè gnè, te l’avevo detto!”, ma per sapere dove si era sbagliato e cercare di correggerlo anche a livelli inferiori e far rialzare tutto il movimento

        • irish shrink 22 Febbraio 2018, 16:52

          Ipotesi maligna : e se fosse semplicemente che la necessita’ di mantenere la poltrona abbia fatto si che la federazione abbia deciso di seguire finalmente I suggerimenti che giravano da tanto tempo ma che fino alla fine di Brunel non erano stati considerati utili al mantenimento del potere? Questo spiegherebbe il significato delle parole di Bradley e anche perche’ l’assunzione di O’Shea si venuta con tutti gli altri aggregati (Aboud, Catt, Bradley stesso, Crowley ecc.La federazione ed il suo presidente avevano paura di non vincere piu’ le elezioni!
          Vi prego, non sparate che sto mezzo scherzando al fine di stuzzicare il dibattito ma non so mettere le faccine!

          • gian 22 Febbraio 2018, 17:22

            ma va bene, ditecwlo chiaro e capiremo xhe quel modo era sbagliato e faremo applausi a chi se ne è reso conto (magari dopo avergli fatto notare che glielo si diceva da 4 anni), e lo si indicherà come esempio a chi non è in grado di girare il timone….
            apprezzo molto di più chi mi dice che ha fatto una marea di cavolate, ma quando gliel’hanno spiegato ha provato a cambiare di chi non ammette l’errore ed è comunque merito suo anche se si è dovuto svoltare 50 volte prima di imbroccarla

        • Dusty 22 Febbraio 2018, 17:51

          Tranquillo, chi deve capire capirà.

          • gian 22 Febbraio 2018, 18:17

            ma me lo auguro fortemente, anzi se ci arrivassero anche i non diretti interessati, che magari hanno qualche potere decisionale anche nel rugby no pro, non ne posso che essere contento, così cresciamo tutti, ma da appassionato mi piacerebbe capire meglio certi “pizzini” e, parlo a titolo puramente personale, non per scagliare la croce addosso ad uno o all’altro, ma per capire le criticità.
            posso chiedere una tua interpretazione?

  2. tony 22 Febbraio 2018, 17:06

    ‘Professionismo maggiormente supportato’ Io lo interpreto come che i giocatori professionisti e i team hanno bisogno di essere supportati da figure (allenatori,preparatori,fisioterapisti,nutrizionisti, manager etc specialisti in generale ) che ne possano accrescere le prestazioni .

    • gian 22 Febbraio 2018, 17:26

      quindi, per te, finora, il problema non era il materiale umano o il background (club, eccellenza ed accademie) a mancare, ma la professionalità al gradino superiore (non voglio polemizzare è che lo trovo uno degli spunti di discussione più interessanti sul rugby italico degli ultimi 3 anni)?

  3. Appassionato_ma_ignorante 22 Febbraio 2018, 17:56

    Bradley è un signor allenatore. A vedere come giocano le Zebre, da ignorante credo che sia addirittura meglio di O’Shea e Crowley, come allenatore. O’Shea è un ottimo organizzatore, leader e DOR, ma Bradley sa veramente mettere una squadra in campo. Se questa stagione le Zebre e Benetton riuscissero a centrare obiettivi di rilievo in classifica sarebbe veramente un sogno. Comunque questa stagione già lo è.

  4. tony 22 Febbraio 2018, 18:06

    Oddio quello che affermo , non esclude quanto detto da Te in relazione al materiale umano, e altro, non essendo un professionista , tendo a dare giudizi empiricamente , e vedo che dove il lavoro programmato è stato attuato da professionisti di livello (i migliori sono i Nz) i risultati sono migliori ….. esempi mille : Schmidt Leinster e Irlanda , E Jones Giappone e Inghilterra, a Treviso ambiente che conosco meglio pur se a livelli inferiori professionisti del livello di F Smith e Crowley (diversi fra loro ) con un lavoro programmato che necessita di tempo…. anni…… hanno contribuito a elevare il livello del team , chiaro che Treviso con il materiale che ha non potrà essere il Leinster o i Saracens , però potrà ridurre sensibilmente le ‘ asfaltate’

    • gian 22 Febbraio 2018, 18:24

      però, a fare i pignoli, treviso rosa e una certa impostazione, l’aveva già, cosa può essere così cambiato in un anno? ok qualche punta in più (ma è tanto tempo che si notano certe lacune, ad esempio, all’ala, e non credo che pavanello ne capisca meno di noi), ok l’allenatore nuovo, però continua a mancarmi un tassello…
      cosa ci ha fatto passare da materassi a squadre difficili da affrontare e, spero, un domani, squadre competitive

      • tony 22 Febbraio 2018, 18:50

        Gian la rosa va allenata , se Tu prendi del materiale che non ha skill , fitness e competenze a livello dei concorrenti gliele devi creare e questo necessità di tempo , Treviso peraltro quando 5 anni fa perse le elezioni con Zatta/Munari non ha più programmato il futuro e le conseguenze le paghi , i risultati del 2015/2016 sono i risultati di quanto fatto 2/3 anni prima , e quello che si farà nel 2019 sarà il risultato di quanto fatto prima , due anni fa invece di passare il tempo a contrastare la federazioni che ha le sue belle responsabilità, si è cominciato nuovamente a lavorare per il futuro e i risultati si iniziano a vedere……

        • gian 22 Febbraio 2018, 20:33

          fatte salvi un paio di appunti, frutto di personalissimi punti di vista sia chiaro, il tuo discorso non fa una piega, e mi trova assolutamente d’accordo

  5. mamo 22 Febbraio 2018, 18:14

    «tornate indietro e ricordatevi di quando vi divertivate a giocare e gli allenatori non vi dicevano tutto quella che dovevate fare, correte e divertitevi con il pallone in mano».
    La cosa più bella sul rugby che ho sentito da anni a sta parte. Seriamente.
    Quest’uomo mi piace.

    • giomarch 23 Febbraio 2018, 07:00

      Indubbiamente belle parole…
      Non applicabili in un paese dove il concetto di avviamento al rugby è sempre stato impostato con criteri tipo base per altezza..
      Placcate anche l’erba e fate palestra, siamo gladiatori..
      Una generazione di giocatori non si è mai divertita col pallone in mano, sicuramente Bradley non ha dimestichezza con quanto insegnato ai giocatori negli ultimi anni, aggiungo, una fortuna sia così..
      Adesso abbiamo addirittura normodotati che giocano a livello, impensabile in altre epoche, dove canna per giocare ha dovuto fare il carabiniere, pescetto emigrare ecc..
      Quanto prodotto sino a 3anni fa è stata la morte formativa di una generazione di giocatori, pericoloso dire in Italia giocate come da piccoli, come vi diceva l’allenatore..sai mai in un paese dove un accademia è strategicamente messa a decine di km dalla prima facoltà umanistica..magari i giocatori ti prendono alla lettera..;-)..
      Belle parole, dimostrano lo spessore della persona, contento che il vento stia cambiando…

      • mamo 23 Febbraio 2018, 08:47

        Sai cosa ti dico @Giomarch ? Che volevo aggiungere proprio le tue considerazioni ma mi sono censurato per non svilire il plauso (di un minus quam come me) a Bradley.
        Concordo con te.

      • Hullalla 23 Febbraio 2018, 09:24

        Ti assicuro che, a livello giovanile, di allenatori (anche di piccole società’) che mettono al primo posto il piacere e il divertimento di giocare ce ne sono diversi, anche in Italia.

        • giomarch 23 Febbraio 2018, 19:33

          Ne sono sicuro..molti..
          Non metto nemmeno in discussione le parole di Bradley..
          Sottolineavo solamente che per anni il focus non è stato né sul pallone ne sul divertimento con lo stesso..

  6. cassinet 22 Febbraio 2018, 18:56

    Giusto per fare una precisazione : le Zebre hanno iniziato a fare questo gioco già dal finale della scorsa stagione dopo l’esonero di Guidi, e quelle stesse parole le aveva dette l’allora allenatore, un certo Jimenez. Nessuna polemica, solo una precisazione.

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