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I problemi dell’italia : 7 mete prese nel culo…. Smettiamo di dare lor cosi tanto rispetto, con un poco di fastidio per sentirsi meglio, facciamogli male davvero vincendo prima nella testa e poi in campo.
Hai qualche soluzione da proporre di grazia?
Capitano che era anche lui in evidente debito di ossigeno alla fine. Lui é uno che giocherebbe sempre (e all’esordio, in casa, serve), ma magari me lo gestirei un po’ nelle prossime.
Purtroppo disciplina andata male, falli gratuiti a chi non ne ha bisogno, ma CoS, la seconda metà di Watson é quella che fa male. Tanto.
il salto di qualità nel gioco alla mano è evidente…mai vista l’italia giocare così velocemente da sponda a sponda e gli avanti prendere sempre il vantaggio…
polli, polli e ancora polli nel regalare falli gratuiti nei loro 22 in modo non solo che potevano liberarsi da ogni pressione ma avere la piattaforma da centro campo per andare a farci meta…
mischia in sofferenza e questa è una cattiva notizia in vista dell’Irlanda…
ad ogni modo la sensazione è sempre la stessa da molti anni a questa parte…noi cresciamo, gli altri di più!!
Ma no, guarda ché l’Inghilterra ci batte sempre con la stessa differenza, quindi cresciamo come loro, solo ché partiamo da più lontano.
Se guardi i risultati del 2010, 2012, scopri che anche in base agli “scarti” loro sono cresciuti più di noi.
dai…oggi le prime due di watson, i nostri li hanno guardati quasi a dire…scusate potete ripetere con non abbiamo capito niente???
L’unica sarebbe mettersi davvero a far lavorare il movimento, far pesare che siamo 60 milioni, e che se anche solo 500.000 ragazzi praticassero (e gli si insegni a giocare prima che a scontrarsi) sarebbe un’altra cosa. Purtroppo se il lavoro di Co’S prende anni, quello anche di più
Commento più sensato da mesi ! Infatti il nocciolo della questione è tutto qui , se lavoriamo seriamente sull’ allargamento della base e su una formazione seria di questa potremo forse in futuro diventare un paese rugbysticamente ” evoluto ” , diversamente la nostra situazione rimarrà pressoché questo o peggio .
Solo 500.000, scherzi ? Quelli nemmeno l’Inghilterra ce li ha!
Ammetto che mi é partito il tasto e volevo dire 200,000. Se non ricordo male comunque Inghilterra ne ha 2 milioni, Francia 350/400 mila e Irlanda la metà dei franzosi
mah…al discorso quantità credo poco…gli irlandesi sono 4,5 milioni in tutto, idem la nuova zelanda…i galles sono 3 milioni e non parliamo dei figiani…
occorre qualità…come nell’organizzazione giapponese, nella mentalità maori, nel lavoro degli anglosassoni…se aspiriamo davvero a diventare, prima o poi, una squadra di prima fascia
Ma infatti ho precisato di come accanto ai numeri si debba insegnare come si gioca. Ma allargare la base è un bisogno innegabile, specie non avendo noi il sistema scuole-sport o la tradizione nel vedere il rugby come uno sport di prima fascia che hanno gli altri.
concordo…infatti servirebbe proprio quello, il rugby nelle scuole…
Salve a tutti,
il discorso di quantita’ e qualita’ e’ anche proporzionale a quanti elementi hai.
Piu’ la cerchia dei giocatori e’ ampia piu’ hai statisticamente la possibilita’ di trovare giocatori di classe.
Certo fa anche che si deve giocare questo benedetto rugby e noi siamo ancora una nazione di calciatori.
Vivo in Inghilterra dal 1995 e qui trovi una squadra di Rugby in ogni paese e un campetto su cui giocare sempre e dovunque. Allora concordo che in Italia il rugby va curato e diffuso a cominciare dalle scuole.
Parlando con mio congnato mi ha detto che ha dovuto ritirare mio nipote perche’ quando hanno provato a giocare a rugby a scuola si sono datti legnate! Questo significa che mancano gli allenatori; gente preparata dalla federazione.
Per esempio io ho fatto un corso di arbitro e di allenatore per i piccolini con il club di cui facevo parte tutto gratuito.
Quindi se tutto dalla base e’ curato i risultati si vedranno; questo e’ il motivo per il quale che se si rompe qualcuno all’Inghilterra o al Galles ne hanno gia’ pronti altri 5 per una sostituzione senza troppe perdite di rendimento. In Italia se hai un infortunato sudi per sostituirlo.