Cosa ci lascia la sconfitta del Benetton Treviso a Tolone

Un’ottima difesa, ma soprattutto la sterilità offensiva e le difficoltà in touche e nel gioco tattico

COMMENTI DEI LETTORI
  1. try 15 Gennaio 2018, 09:05

    Speriamo che i due infortunii a Fuser e Riccioni non siano niente di grave.
    Mentre per Morisi mi pare sia stata solo una semplice sostituzione.

  2. cassinet 15 Gennaio 2018, 09:28

    meglio questo approfondimento che l’articolo di ieri, un pò troppo buonista 🙂
    In fin dei conti è stato un Italia – Sudafrica anche se in questo caso bisogna ammettere che il primo tempo un pò di orgoglio di come si era riusciti a difendere l’aveva lasciato.
    Speriamo tutto bene gli infortunati

  3. mauro 15 Gennaio 2018, 10:28

    D’accordo fino ad un certo punto.
    Ho visto la partita con il commento in francese e quello tecnico era di Yachvili, all’arrivo della quarta meta un sospiro di sollievo e un “missione compiuta” da parte dei commentatori, a testimonianza che non fossero poi così certi del finale, indica che Tolone non poteva avere altre soluzioni.
    Attualmente ci sono due squadre in Europa in grado di esercitare una pressione fisica da boa constrictor e sono Tolone e Saracens. Tolone sfiora le due tonnellate di squadra e a trequarti schiera gente che da noi avrebbe potuto fare solo i piloni. Pensare di riuscire a difendere per tutta la partita in qualche modo e con i dovuti distinguo ricorda la strategia della prima guerra mondiale, dove andavi in trincea sapendo che morire era solo questione di tempo.
    D’altra parte l’abbiamo fatto e anche bene. Molti obbietteranno: e se lo facevano male? Sarebbe grandinato, come per Glasgow o peggio per Leicester. Ma per loro ho già letto le scuse: non c’era interesse per chi ne ha presi 55 e pori cei per chi ha chiuso a zero come noi.
    Per carità, non accontentarci di perdere dignitosamente al Mayol vuol dire che il movimento sta crescendo a livello di mentalità, ma pensare di sfondare una linea, dove circumnavigare Bastareaud e Radradra è impresa da il giro del mondo in 80 giorni, potrebbe rientrare di diritto nell’album dei ricordi indelebili.
    Ogni volta che Bastareaud si pianta su un bd e comincia a scavare, che tu sia a tempo o in ritardo, sradicarlo è un’impresa e non solo per i nostri ma per tutti.
    Se a ciò aggiungi un Tuisova, che mi piacerebbe conoscere di che materia è fatto, addosso al quale non è rimbalzato solo l’ingenuo Sperandio ma anche un più solido Traoré e pure Ioane, c’è poco da fare.
    Se qualcuno pensava di andare al Mayol, in una giornata di pioggia battente che favorisce i pesi massimi, e fare una miglior figura beh allora non c’è altro da aggiungere.
    Certo il gioco d’attacco è latitante, per game plan o per incapacità dei singoli di svilupparlo in funzione delle opportunità di gioco che non si possono programmare. Gori che calcia tutto quello che gli passa per le mani, e lo fa anche male, è irritante quanto il veder la palla correre di mano in mano e non arrivare mai al largo a Ioane e quando gli arriva è tardi perchè la difesa è schierata. Sono i limiti di un lavoro di crescita per gradi. Oggi è difesa, domani sarà l’attacco. Franko Smith aveva fatto lo stesso percorso e ce lo ricordiamo per questo, quando si è lasciato il sentiero sono arrivate le imbarcate.
    Ua cosa ha detto di certto la partita di ieri ed è che anche con le seconde scelte la Benetton è una squadra acida che fatichi a mandar giu. Questo non è poco, solo l’anno scorso a Tolone ne avremmo preso minimo 50

    • Michele 15 Gennaio 2018, 12:27

      La tua mi sembra un’analisi azzeccata. Nel primo tempo il Tolone sembrava frustrato e sul punto di perdere fiducia, mentre è stato bravo il Benetton a esercitare una bella pressione nel finale da cui sarebbe anche potuto arrivare qualcosa di più. Difficile giustificare musi troppo lunghi all’indomani di un match così difficile, in cui i leoni a lungo non avevano sfigurato pur senza alcune prime scelte. Far finta di non vedere la differenza di motivazioni, poi, mi sembra ingiusto nei confronti dei giocatori: non c’era nulla da guadagnare per Treviso, tutto da perdere per i francesi, alle prese con un girone veramente complicato. Un esito diverso di fronte al proprio pubblico sarebbe stato quasi impensabile.

  4. mistral 15 Gennaio 2018, 10:31

    al di la del fatto che all’autore stanno antiopatici i tolonesi (prepotenza fisica, arroganza rugbistica??!!! ma che cosa significa?? Tolone ha semplicemente dominato fisicamente gli avversari, così come centinaia di altre volte hanno fatto e fanno altre squadre inglesi, irlandesi, gallesi, scozzesi etc) ma al di la di questo è tutto vero, il Benetton ha fatto una gara di contenimento e sofferenza al di la del limite che poteva sostenere, una El Alamein in chiave ovale, e se gli errori non ci fossero stati con Belleau e Tuisova sarebbero scaturiti con Ashton o Bonneval o altri, tanta è la differenza a livello di singoli tra le due squadre… rimane un fatto, sia all’andata che al ritorno i bianco-verdi hanno saputo sublimare il proprio comportamento per quasi tutta la partita, meglio a Treviso che a Tolone, ma il gioco difensivo c’è stato, eccome!… è mancato totalmente il gioco in attacco, troppo prevedibile, e soprattutto il cercare di superare la difesa rouge et noire con un efficace gioco al piede (non per niente nel primo tempo, con favore di vento, il risultato è stato contenuto in termini accettabili)… ora con Bath sarà il momento di reagire, il pubblico trevigiano si merita una vittoria in casa, non semplice ma neanche impossibile…

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