Il Valsugana pareggia sul campo del Valpolicella. Colorno esagera, Lyons e Cavalieri continuano a correre
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Comunque davvero non riesco a capire, come possa una città come Milano per la sua storia rugbystica e per il potenziale economico che può apportare allo stesso movimento, non avere una squadra di livello!
E’ inutile, se non si riuscirà in futuro a coinvolgere le grandi città,in primis Milano, il rugby rimarrà sempre e solo uno sport di nicchia.
Per carità, da un lato non ci sarrebbe la contaminazione di falsi valori (vedi calcio) però è anche vero che, se la base da cui attingere rimarrà così limitata..
Bah..
Infatti abbiamo visto i risultati quando a Milano giocava uno squadrone che era al vertice in Italia e poteva spesso dire la sua anche in Europa…
Il Rugby nel frattempo è cambiato…
Ora parliamo di professionismo.
Poi vorrei ricordarti che, grazie anche all’ apporto decisivo dell’ Amatori Milano degli anni 90, l’italia entrò poi successivamente a far parte del 6 Nazioni. Ora non ricordo bene ma molti dei giocatori appartenenti alla polisportiva di Milano facevano parte anche della nazionale.
E comunque parliamo di uno sport che ai tempi era dilettantistico.
Credimi, una franchigia di Milano in Eccelenza porterebbe almeno 5 mila persone allo stadio. Il doppio se facesse parte del pro14.
Era dilettantistico per gli altri.
Campese, Gomez, eccetera erano professionisti a tempo pieno.
Comunque se il Milan Rugby ha avuto questo gran successo, come mai é sparito improvvisamente, mentre i “paesini” sono rimasti?
Troppe alternative, troppo di tutto… Basket, Football, Cricket, Softball, Baseball, Lacrosse, Judo, Karate, Calcio, Nuoto, Atletica, eccetera, eccetera…
Attenzione, non è mia intenzione difendere L’ Amatori Milano.
Il mio è un discorso generale sull’ importanza che può ricoprire una città come Milano per la crescita di tutto il movimento Nazionale.
Perchè è sparito il Milan Rugby?
perchè chi l’ aveva comprato non aveva alcuna intenzione di far screscere il movimento ma solo di aumentare la propria immagine a livello politico.
Stessa cosa per tutti gli altri sport (vedi Basket, Pallacanestro, hochey ed ora anche la società calcistica non se la passa poi così bene).
I “paesini” peró sono rimasti.
Se a Milano ci fossero veramente decine di migliaia di appassionati come dici tu, pronti a pagare costosi biglietti d’ingresso allo stadio (quale?), sicuramente, con il giro di soldi che c’é a Milano, qualche imprenditore avrebbe fatto gli investimenti necessari con l’aiuto di sponsor locali, che sono fuori scala per le latterie e le officine di provincia che tengono in piedi il rugby dei paesini.
Alla fine i conti si dovrebbero fare in campo e i risultati sono quelli.
demon, ma se con una squadra che era l’espressione della nazionale e stranieri di primo livello non riuscivate a portare al giuriati nemmeno le fidanzate e le mogli.
Su dai, non facciamo il ragionamento ormai palesemente smentito, che la nazionale forte, porta di conseguenza sponsor, pubblico e media.
boh, non sono d’accordo.
La Nazionale Italiana purtroppo non è mai stata forte.
La crisi di risultati di questi anni, ha portato addirittura la Federazione a dimezzare i prezzi dei biglietti (esageratamente alti) per riempire l’Olimpico nel proosimo 6 Nazioni.
I risultati portano sponsor pubblico e media. Eccome!!!
Se per te “nazionale forte” significa vincere la coppa del mondo e solo in questo caso arriveranno pubblico e media, allora non avverrá mai, perché vincere una coppa del mondo é una conseguenza dell’avere pubblico e media.
La nazionale Italiana degli anni Novanta poteva battere in due partite consecutive (e giocate competitivamente) l’Irlanda e a volte la Scozia (vogliamo netterci anche la Francia in una occasione tutta particolare?) e questo per me é ragionevolmente il massimo a cui potessimo aspirare. Se per te non basta per attirare pubblico, mi sa che allora non ci sono spearnze.
veramente in italia non c’è uno sport professionistico che sia uno, con l’esclusione del calcio, che non viva , principalmente, di provincialismo, il problema è che nel nostro paese nessuno investe nello sport e quindi si basa tutto su tradizioni territoriali, il resto è fuffa.
poi se domani arriva un pazzoide che ha voglia di investire una decina di milioni a stagione, fidati che 10000 spettatori ti arrivano anche a case sperse frazione di deserto in mezzo ai monti della sardegna
Buongiorno a tutti,
Demon,sono facente parte di una squadra di serie C,con un bel numero di iscritti sopratutto nel mini in Lombardia;Mi piacerebbe e sono concorde con te sul fatto che Milano potrebbe avere una squadra di eccellenza e anche la franchigia,ma mancano le strutture:girando con gli old e il mini,non abbiamo un campo”stadio” che sia all’altezza delle altre realtà,lo facciamo al Brera,in pieno centro città,completamente da ristrutturare e i posti auto?i soldi?Fuori città?Da trovare un posto nel raggio di 30Km che non sia edificato e già li perdi pubblico(che da me potrebbero essere 70-80 km,ma io qui non vado a km ma a ore :1h se si giocherebbe di ven alle 2 ore nel we)…..poi ci sono le varie problematiche burocratiche(noi potremmo avere un paio di campi che sono erbaccia ,di cui ci prenderemmo cura a spese nostre,ma nulla).
Ci mettiamo anche tanto di campanilismo,politica:chi delle squadre principali, deve ricoprire cosa?!come?!quando?! perche?!
Discorso diverso se arriva la FIR allora forse qualche cosa si potrebbe muovere,ma gli interessi per questa città fondamentalmente e fortunatamente sono altri.
Buonefeste a tutti
Se alla fine si sono riusciti ad organizzare a Firenze, non vedo perché non a Milano.
Son due partite consecutive che il Valsu fa dei risultati che sembrano al di sotti di quelli dell’andata.
Beh, mi sa che sono già sicuri della qualificazione da un po’ di turni, no? Ci sta.
Soco contenta per il ritorno “su” del Valpo: gli sono rimasta affezionata dopo che furono i nostri primi avversari della storia ai play off, nel 2012.
Il Recco è un cantiere aperto ed è ancora alle fondamenta di un progetto nuovo e pensato su più anni: rispetto a inizio campionato la differenza è assai evidente ma il lavoro da fare è ancora enorme, quindi prenderemo quello che viene e continueremo a lavorarci.
Certo, fa quasi sorridere che il calendario, se l’avessero fatto apposta, non sarebbe potuto venire così “allucinante”: il derby, a metà gennaio, all’ultima giornata, con il Recco che si gioca il terzo posto.
Se, dopo la disgraziata partenza con le due sconfitte di seguito in casa all’80’, qualcuno mi avesse detto che ci saremmo ritrovati ancora in ballo per un posto in poule promozione, gli avrei dato del matto: era stato un uno-due micidiale. Ma la squadra non ha perso motivazione e voglia, il coach ha fatto e fa un lavoro gigantesco e così tutti i ragazzi, con un’idea di gioco nuova di zecca ed una stagione assai diversa da quelle passate, sotto ogni punto di vista.
In questa stagione nostra rivedo molto del CUS dello scorso anno, con il nuovo tecnico, ma anche dei Medicei della prima stagione con Presutti, o il Reggio neo-retrocesso di tre anni fa, che si era preso un anno di “ricrescita” prima di ripartire a razzo per tornare in Eccellenza. Un po’ alla volta si fa tutto.
Detto tutto questo, al Carlini piangerò comunque vada, quindi devo ricordarmi i fazzoletti! Amo questo sport, ma mi uccide! 😀
Buone feste a tutti!
Grande Emy è sempre un piacere leggerti.
Grazie mille! 🙂