Viaggio dentro i problemi del nostro rugby: alla guida c’è Filippo Frati

Sul tavolo i temi più spinosi del movimento, dalla formazione all’Eccellenza. L’allenatore del Viadana propone le sue idee

COMMENTI DEI LETTORI
  1. leo64 30 Novembre 2017, 09:21

    Bisognerebbe ripulire un po la FIR. Mettendo gente più competente. Cominciare dal Presidente ma non è facile.

    • Charlie 4 Dicembre 2017, 11:20

      Tre punti di vista da esprimere con veritiera ironia: ( e da sorridere, siamo in Italia…)

      “Confronto, condivisione e viaggi all’estero per i tecnici italiani”…
      Ottimo se NON fossimo italiani, popolo di poeti viaggiatori e anche un po malandrini…Infatti vedo gia imbarcare un nutrizo gruppo tipo
      armata di Baancaleone a farsi delle vacanze pagate da noi nelle
      calde spiaggie Australiane, Sudafricane, Neozelandesi e mangiare bistecche in Argentina…

      “inserirei la conoscenza dell’inglese tra i requisiti per poter ottenere il quarto livello FIR: altrimenti ti chiudi qui, non ti confronti e non c’è crescita”.
      Questo é davvero il punto dolente a scala nazionale, le statistiche europee ci segnalano che che siamo il popolo piu ignorante (leggi ignorare) nella conoscenza delle lingue…ci superano tutti…ma siamo i primi al mondo con coraggio stile Alberto sordi tentare di esprimere un inglese maccaronico…durante le partite si vede uno/due dei nostri tradurre al gruppo cio che l’arbitro spiega, stile scolaretti in classe…

      “Mettere l’ego in tasca, diceva O’Shea, per il bene di tutto il movimento. Sicuramente è un processo culturale, che magari poco appartiene a noi italiani e al nostro modo di fare le cose. C’è un bellissimo detto Maori: “Pianta alberi che non vedrai mai crescere”.
      Nulla a eccepire…NON fa parte del nostro DNA…processo culturale per le prossime tre generazioni…

      Strada lunghissima la nostra, tutto da rifare, iniziando con i bambini delle scuole elementari…e come dice LEO64 sarebbe bene RIPULIRE
      tutto….

      • pigi 26 Febbraio 2018, 21:20

        Ma e Casellato che di inglese ne mastica pochino come fa?

  2. Lazzaro 30 Novembre 2017, 09:52

    In pratica il “tutto e subito” è la Spada di Damocle di tutti gli allenatori. Ma Brunello a Calvisano se ne frega e ruota tutto lo spogliatoio costruendo una base importante in casa. A Viadana i giovani si sono visti poco, a parte se non sbaglio Biondelli, Bacchi e Spinelli. Significa che la si pensa in un modo ma la si pratica in un altro: ci aspettiamo i liberati dalle Franchigie per giocare in Eccellenza e poi mandiamo in nostri in A o in B. Dovrebbe essere esattamente l’opposto.

    Qui in Club house ho sentito questo da una mamma del minirugby, in riferimento a quanto citato nell’articolo: “se mio figlio è bravo dove può arrivare ? ” – e l’allenatore “in italia in eccellenza” – la mamma “mah, speravo almeno alla serie A”…

    • boh 30 Novembre 2017, 12:20

      Lazzaro, a Calvisano, Brunello ha tutto ciò che manca agli altri.. Compresa l’accademy tolta alla franchigia. Calvisano, ormai da anni, si sta applicando delle regole che la FIR dovrebbe far passare a tutti i club di eccellenza. Ma come si sa, si fanno i consigli federali e non si sa di che mazzo han parlato i nostri giuggioloni.

      • Lazzaro 30 Novembre 2017, 12:26

        Io queste cose non le so. Vedo i ragazzi che vanno in campo la domenica e mi fa piacere che ci siano tantissimi giovani ( anche se credo che la rosa più giovane sia Viadana ).

        Quindi dire che le franchigie dovrebbero liberare giocatori da mandare in Eccellenza a completare le squadre per la domenica mi sembra aleatorio. Anche perchè senza riceverne dalle Zebre o da Treviso lui i suoi li manda nella Cadetta, come fanno tutti. Calvisano la cadetta non ce l’ha, e Brunello li manda in campo…

        Oh e poi le franchigie dovrebbero averne quanti, 150 ? Ma allora sarebbero accademie… Insomma, le idee ci sono e abbastanza confuse…

        • pippofrati 30 Novembre 2017, 14:17

          Signor Lazzaro, ci può stare ovviamente che non condivida il mio modo di lavorare, ci mancherebbe, è una cosa soggettiva, la prego di essere però più preciso quando scrive di dati oggettivi al fine di non scrivere fandonie su quanto di buono sta portando avanti il club Rugby Viadana 1970 negli ultimi anni.
          C’è una cosa che si chiama tabellino, che normalmente riporta i nomi dei giocatori scesi in campo in ogni partita, marcatori, sostituzioni, ecc.ecc. ebbene, la stupirà scoprire che oltre ai 3 citati da lei, solitamente Viadana scende sempre in campo con almeno una dozzina di giocatori U/23, per esempio nell’ultima importantissima partita giocata in casa contro Reggio Emila erano nel XV titolare, Silva 94, Denti And. 94, Wagenpfeil 97, Bacchi 98, Biondelli 98, Manganiello 94, Amadasi 94, Spinelli 97 e in panchina Ceciliani 97, Novindi 96, Chiappini 95, Gelati 96, Ribaldi 97, sono 13 su 23 e 7 di questi hanno giocato le giovanili a Viadana (20.000 abitanti) nessuno tra i 23 era over 30.
          Come può ben vedere dire che a Viadana non facciamo giocare i giovani mi sembra un pò una forzatura, forse non facciamo giocare il giovane che lei preferisce, ma questa è un’altra storia.
          Discorso franchigie, non so dove lei abbia letto che in Eccellenza vorrei i giocatori “navigati”, perchè la proposta che ho fatto riguarda i 12/15 giocatori dell’Accademia che mi piacerebbe si allenassero ad inizio settimana con la franchigia per poi rientrare e giocare nei club se non utilizzati in Pro14.
          Scusate l’intromissione ma ci tenevo a riportare dati corretti e precisi, buon rugby a tutti.

          • jazztrain 30 Novembre 2017, 14:38

            Standing Ovation.

          • Lazzaro 30 Novembre 2017, 14:47

            Grazie per la precisazione. Infatti non ricordavo male, la rosa più giovane è proprio quella di Viadana. Tra i miei preferiti ovviamente Bacchi che avrei visto anche più in alto. Per quanto è stato scritto “individuare una decina/dodici/quindici, non necessariamente 30, giocatori che la prima parte di settimana si allenano a Parma e Treviso, mentre nella seconda – se non sono in lista gara – si allenano con un club di Eccellenza con cui poi scendono in campo per la partita” mi sembra un ascensore al contrario, ma l’ho anche scritto. Comprimerebbe i giovani del vivaio verso il basso. Magari mi sbaglio, ovviamente. Parlo da tifoso. Qui da noi abbiamo la prima squadra in C2, certe logiche sono un pò fuori dai nostri radar…

          • capitan america 30 Novembre 2017, 16:03

            sig. frati per completezza poteva indicare anche le presenze i minuti di gioco di tutti gli U23, anche quelli non in distinta gara con reggio emilia, così ci si può effettivamente rendere conto quale sia il reale utilizzo degli stessi, perché tra metterli in campo una manciata di minuti e affermare che a Viadana si fanno giocare i giovani, c’è una bella differenza…

          • Charlie 4 Dicembre 2017, 11:30

            Molto probabilmente lei espone buone intenzioni e programmi/idee , ma deve anche capire che noi tifosi siamo in attesa di risultati e cambiamenti da decenni e decenni da quando l’Italia ha deciso di entrare in questo sport…
            Abbiamo sentito solo tante, tantissime parole sempre e da tutti…
            Lei non crede che siano valide le nostre critiche giuste o sbagliate a titolo di scambio di opinioni? in fondo il rugby siamo noi tifosi che vanno in tribuna e pagano…

        • SeregnoGilby63 1 Dicembre 2017, 00:49

          Senza alcuna polemica:
          https://www.rugbymeet.com/it/seasons/2017-2018/campionato-italiano/serie-c2/lombardia/girone-3/fixtures/7

          Calvisano la cadetta c’è l’ha (chiedo scusa alla redazione per il link)

          • Lazzaro 1 Dicembre 2017, 06:58

            Grazie per la precisazione. Mi era sfuggita anche se gioca nel terzo girone e noi nel primo. Invecchio…

  3. poros 30 Novembre 2017, 10:19

    La chiosa sull'”Eccellenza” me gusta mucho!
    Dice molte cose che condivido.
    Mi pare che la citazione di OS sia augurale e forse Frati spera che sia anche propiziatoria.
    Questo è un punto dolente, ma esula dal piano tecnico. Frati è certo consapevole che il sistema di potere della FIR, ma anche dei clubs, è fondato sull’ego. E’ un sistema politico di governo e di uso dello sport italiano fondato sul ritorno narcisitico a breve termine. Si dovrebbe parlare della classe dirigente dello sport, del rugby in particolare. Quel che salta agli occhi è che la classe dirigente del rugby italiano non fa squadra, team. Sono i meno rugbisti dei rugbisti, tra loro non danno sostegno, fanno sgambetti.

    • JT6 30 Novembre 2017, 13:36

      il pesce puzza sempre dalla testa……e sicuramente non è solo perchè puzza che è marcio….anchè perchè secondo me con gavazzi ci sono state sicuramente manovre più logiche degli anni passati…ahimè non sono sufficienti…

    • Charlie 4 Dicembre 2017, 16:51

      Ehh Si… come in tutto il resto bisogna imparare dai NZ,
      ma non andando la bensi facendo venire in italia degli specialisti in materia pe dare corsi ai nostri…chissà…

  4. Michele 30 Novembre 2017, 11:57

    Parole sante

  5. wolframius 30 Novembre 2017, 13:13

    “Una soluzione che guarda al bene del movimento e del giocatore”. Sarai mai possibile mettersi tutti d’accordo? “Intanto finché non se ne parla non si raggiungerà mai la soluzione. ”

    Questo passaggio (sui permit) è preoccupante. Speriamo che in questi due mesi abbiano almeno iniziato a parlarne.

  6. Giorgio Brera 30 Novembre 2017, 15:34

    Grazie Onrugby, articolo interessantissimo, e grazie a Frati per gli spunti. Interessante anche il fatto che le cose che dice Frati le penso anch’io. Voi direte, “e chi se ne frega?” Io sono la persona meno titolata a dare ricette su come migliorare il nostro rugby, sono solo un occasionale e ignorante appassionato, a volte spettatore, più spesso tele o streaming spettatore, a cui piace il rugby. L’unica cosa dell’intervista che non posso commentare è quella relativa alla guardia 1-2-3 (rock-guard-dog) perché non ho la minima idea di cosa sia. Frati è uno dei nostri allenatori più praparati, conoscitore del gioco e dell’ambiente. E nessuna delle cose che dice è particolarmente rivoluzionaria. Puro buon senso.
    Se io dico le stesse cose che dice Frati c’è un problema. Significa che probabilmente sono di una evidenza disarmante. In realtà, metro più, metro meno, è quello che leggo anche qui da anni.
    Ora, fermo restando che evidentemente lassù in alto, sulla cima della piramide, c’è qualcuno che ‘ste cose le capisce, ma fa finta di non sentirle, mi chiedo perché l’ambiente del rugby italiano sia così in difficoltà nel mettere in pratica ‘ste quattro idee in croce che lo migliorerebbero. A partire dall’irricevibile “Eccellenza”. Poi l’idea che i nostri giocatori possano essere incentivati a giocare all’estero: la FIR dovrebbe dotarsi di scout che favoriscano il percorso inverso, non importare sudafricani (perché gia argentini non vengono più), ma esportare italiani. Poi finanziamenti federali legati non alla semplice esistenza dei club, ma misurabili in base a come spendono, secondo obbiettivi non sportivi, ma organizzativi: se vi dotate di una struttura che serve a crescere arrivano i soldi, altrimenti ciccia. Poi la questione permit/accademie. Cioè dare un senso e un obbiettivo alle accademie, alle franchige e, in tal senso, ai club, secondo un percorso chiaro. Ad esempi, ma forse ci sono altri modi che non conosco e mi fido ovviamente di Frati, l’idea di collegare franchige e giocatori dei club nel modo descritto.

    • Charlie 4 Dicembre 2017, 11:37

      Condivido in gran parte…ma il Frati si deve confrontare col “sistema” di potere dirigenziale attuale…ecco il perché del augurarci il diktat di
      ripulire cio che nuoce e cio che non va e spetta agli expert stabilirlo…

  7. Hullalla 30 Novembre 2017, 16:13

    “Le Zebre lo scorso hanno messo sotto contratto Engelbrecht nel momento in cui Lucchese è andato a fare il barista e Semenzato giocava a Calvisano. Deve farci riflettere tutti per quanto riguarda la pianificazione del lavoro.”

    • Lazzaro 30 Novembre 2017, 16:19

      Ripetilo perchè qualcuno ancora non lo ha capito…

      • Hullalla 1 Dicembre 2017, 01:25

        “Le Zebre lo scorso hanno messo sotto contratto Engelbrecht nel momento in cui Lucchese è andato a fare il barista e Semenzato giocava a Calvisano. Deve farci riflettere tutti per quanto riguarda la pianificazione del lavoro.”

        Non mi sono ancora stancato di ripeterlo…

  8. Rabbidaniel 30 Novembre 2017, 19:44

    Che l’accademia sia, nei fatti, collegata a Calvisano non è una schifezza assoluta?

    • jacoponitti 30 Novembre 2017, 20:58

      Di più. E’ cosa imbarazzante e tipica della Repubblica delle Banane

      • Charlie 4 Dicembre 2017, 11:40

        Suvvia ragazzi…! almeno ci facciamo ridere dietro…
        Ricordatevi: “siamo sulla buona strada…” je je je

  9. Charlie 4 Dicembre 2017, 17:04

    E intanto mentre noi parliamo Fiji Japan e Georgia Tonga ci hanno superato nel W Ranking…Romania (il povero paese) manca poco, solo attendere…
    Non siamo sordi perche rimbombiamo di parole e paroloni, ma siamo ciechi a non vedere l’ovvio…il progresso degli altri, l’ immobilismo nostro , che significa anche declino assicurato…
    Ma io sono fiducioso…je jeje

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