Test Match: Scozia, è qui la festa! Australia annichilita al BT Murrayfield

Finisce 53-24. Otto mete a referto e spettacolo, i Dark Blues vincono da grande. Wallabies in 14 per tutta la ripresa

COMMENTI DEI LETTORI
  1. frank 25 Novembre 2017, 17:21

    Ma la Scozia cosa porta?

  2. LiukMarc 25 Novembre 2017, 17:30

    Questi non “stanno arrivando”, sono già arrivati e gli altri faranno bene a tenerlo presente. Al mondiale ma già nel prossimo 6N (hanno solo due partite in casa, ma una è la Calcutta Cup…)

  3. davo 25 Novembre 2017, 17:43

    e aggiungerei che loro, come noi, hanno due franchigie, e a differenza di noi un campionato “locale” o “nazionale” che non considerano semi-pro o “pseudo-pro” come la nostra eccellenza. E se buona parte del nostro problema di fondo fosse proprio nel dualismo eccellenza-pro12? a questo punto penso che gran parte del problema sta’ proprio qui. Se si riuscisse a far capire ai club quale dovrebbe essere la loro missione, e ridiminensionarne ulteriolmente le “ambizioni” pro (con tutto il rispetto parlando ovviamente) e dire che sono solo club amatoriali, allora cambierebbero molte cose. Comunque, se vogliamo seguire il loro esempio servono due squadre pro strutturate ed una connessione tra “eccellenze” e franchigie…e poi lavoro sui club locali.

    • LiukMarc 25 Novembre 2017, 17:58

      Finchè non convinci i club dell’Eccellenza (in parte finanziati dai contributi della nazionale) che il loro lavoro (comunque importante già ora) è quello di essere un ingranaggio (fondamentale) del sistema che ha per vertice la nazionale (e che questo sistema va modellato di conseguenza), faremo poco

      • giomarch 25 Novembre 2017, 19:36

        I club hanno sempre lavorato e dato giocatori alla nazionale, oggi il 10% dei 23 era stipendiato dall’eccellenza..
        Si è aggiunto il pro 12/14 senza legarlo in alcun modo, come avviene all’estero, tramite permit player o altro, vogliamo dar la colpa di questo ai club o alla federazione?
        Il fatto che i club all’estero formino giovani tramite accademie e qui i soldi siano spostati solo nel raggio di 15km con il nulla attorno dice nulla?
        La colpa sarebbe dei club?

        • davo 25 Novembre 2017, 22:17

          la colpa non e’ dei club, per carita’. Pero’ a me danno l’impressione di voler ancora credere che il campionato di eccellenza e i relativi club sono club pro o “semi-pro”. Nulla di piu’ sbagliato, in Scozia ed Australia ho visto i campionati locali dove giocano club gloriosi (e.g. Ayr, o Sydney Uni), ma ti posso assicurare che tali hanno un atteggiamento diverso nel porsi e nell’affrontare un campionato. Sanno che il loro non e’ un campionato pro, ma non per questo rinunciano alla qualita’. Io ho come l’impressione che a molti club la creazione di due franchigie e la perdita di importanza dell’eccellenza non sia mai andata giu’….certo avessimo avuto presidenti capaci di mettere 6/7 milionincini di neuri attirare grossi sponsor e tanto pubblico allora chissa’ la storia sarebbe stata diversa. Ma nel lungo periodo i nostri club di eccellenza sarebbero diventati delle squadrette e nulla piu’.E lo dico senza mancargli di rispetto ma non ce li vedo i club di eccellenza (senza club in Pro12) allenarsi e giocare a certi ritmi, avere staff specializzati su tutti gli aspetti (manco i nostri Pro12 team c’e’ l’hanno figurarsi loro…) etc….sicuro che si sarebbe potuto competere nelle coppe europee….

          • LiukMarc 26 Novembre 2017, 10:13

            Ecco, quello che dice @davo che lo dice meglio di me 🙂

        • LiukMarc 26 Novembre 2017, 10:12

          Si @giomarch, ma non si tratta solo di lavorare e dare giocatori alla nazionale (e ci mancherebbe visto che il bacino è quello dell’Eccellenza poi “promossi” in pro14), altrimenti dovremmo essere davanti agli scozzesi, visto che il loro domestic è più “basso” di livello del nostro.
          Non credo che ci debba essere una colpa, più che altro da un lato l’incapacità di una Federazione che non è in grado (o non vuole?) attivarsi per creare un ingranaggio che tenga conto delle aspettative di tutti ma lavori, solidificando la base, per produrre le condizioni migliori per il vertice (dicasi nazionale), dall’altro il costante campanilismo di club che professinisti non sono (quindi senza il Pro12 non credo sarebbero nelle condizioni di ricreare gli stessi ritmi e professionalità) ma che non sembrano fare passi nè avanti (in termini di proposte) nè indietro per creare le condizioni migliori (la storia dei permit, ok che è la Fir che non sa programmare e decidersi, ma i club che dicono di “no” non aiutano. Anche loro possono proporre una soluzione, e, ad esempio, il sistema dei draft scozzesi per loro sarebbe una gran cosa, mi chiedo perchè fino ad ora non ci abbiano pensato).
          Non sto dando colpe, solo facendo capire che la differenza tra noi e gli Scozzesi è che li hanno deciso di darsi un programma e remare tutti insieme, a noi questo ancora riesce impossibile.

          • davo 26 Novembre 2017, 16:28

            infatti LiukMarc, avendo visto partite di campionato “nazionale” Scozzese penso che la nostra eccellenza sia un gradino piu’ forte del loro campionato. Quindi il problema sta’ nella “fludita’” e di visione di insieme di obiettivi. Fluidita’ per quanto riguarda la connessione Accademie-club-franchigie, e visione di insieme perche’ credo che club e fir abbiano obiettivi diversi…

  4. Antonio9 25 Novembre 2017, 18:39

    Guarda che l’impostazione sul lavoro fatta dalla SRU in questi ultimi 5 anni è esattamente OPPOSTA a quella della FIR :soldi dati alle scuole, alle squadre perché facciano giocare i ragazzi (al limite anche a rugby a 10 se non ci sono i numeri), ai club del campionato nazionale … NON hanno fatto un “chiaro percorso federale” contro il rugby sul territorio.

    In più , bilanci veri e pubblicati, un programma strategico chiaro e che viene verificato nei suoi risultati.

    In più , dirigenti che se non funzionano vengono cambiati, non che rimangono 20 anni a campo della direzione tecnica federale.

    • TommyHowlett 25 Novembre 2017, 19:04

      Aggiungiamo la riduzione negli anni del numero di squadre del campionato locale per alzare il livello medio. Noi il prossimo anno lo aumenteremo…

      • Giovanni 25 Novembre 2017, 19:17

        Ma noi abbiamo gli “insostituibili”, loro no. Vuoi mettere…? 😉

      • davo 25 Novembre 2017, 22:21

        e qui si riferisce la critica all’eccellenza, siamo sicuri che i club hanno capito che ormai non sono entita’ pro o semi-pro? io in tutto questo disastro Italiano do la colpa a meta’ tra i club di eccellenza e la FIR.

    • LiukMarc 25 Novembre 2017, 19:18

      Si ma tutto questo si inserisce in una filiera (basta pensare a come i giocatori di Pro14 vengano “drafted” dai club nazionali, che sanno bene di essere amatoriali) di attori che vogano nella stessa direzione (cosa che qui non abbiamo), che ha nella nazionale il suo vertice ultimo.
      Una Accademia nazionale e tanti minuti dati ai giovani.
      Poi le due squadre di pro14 hanno iniziato a vincere, e la mentalità vincente fa bene

      • davo 25 Novembre 2017, 22:23

        infatti, prendi un Ayr o un Herriot-Watt, queste squadre son completemanete amatoriali, certo son “professionali” per come sono organizzati, ma per il resto son amatoriali, c’e’ un mix di giovani promettenti, vecchi volponi, e ragazzi che fanno altri lavori. Invece da noi abbiamo pseudo-pro club con organizzazione a “pane e puparuolo”

  5. cassinet 25 Novembre 2017, 19:42

    Una parte dell merito va data anche ai procuratori alla ricerca dei nonni e degli equiparati giusti

  6. TommyHowlett 25 Novembre 2017, 22:22

    Comunque, non so voi come la pensiate ma una squadra che rifila 54 punti ai Wallabies una settimana dopo aver fatto vedere l’inferno agli Allblacks, io ritengo sia una buona pretendente per il ruolo di protagonista nei prossimi anni nel rugby mondiale. Un Grande Slam al 6N, fantascientifico solo pensarlo una decina di anni fa, è diventato una possibilità molto concreta. Un plauso alla Scozia. Sì, ho un’ammirazione per il rugby scozzese. Si vede?

  7. mcasal 25 Novembre 2017, 23:11

    Eh adesso. Devo ricordarvi che hanno preso 60 punti dall’Inghilterra qualche mesetto fa ?

    • davo 25 Novembre 2017, 23:22

      pero’ per chi ha masticato un po’ di rugby giocato sa’ che ogni partita e’ un discorso a se’ stante, il trend invece e’ una cosa diversa. Pure gli AB perdono qualche partita a volte. Ma non per questo hanno un trend micidiale di vittorie. Cosi’ puo’ capitare che la Scozia ne prenda 60 dagli Inglesi e poi metta in difficolta’ AB e vinca con i Wallabies, o gli stessi Australiani che hanno comunque vinto con gli AB e perso con la Scozia. E con cio’? guardare solo al singolo risultato non e’ che serva a granche’, ci sono troppe dinamiche che influenzano le prestazioni delle squadre, come ad esempio la squadra che ti trovi di fronte, il momento di forma, la forma “psicologica” del gruppo e via dicendo.
      Quindi stiamo attenti a fare queste comparazioni

      • mcasal 25 Novembre 2017, 23:36

        Analizzando il trend 2017: al 6N 2 sconfitte, di cui inappellabile. Nel tour di giugno vinto con ITA e Aus, perso con Fiji.
        Poi i risultati di Novrmbre che sappiamo iniziati con una vittoria piuttosto sofferta e dentro break con Samoa.
        A me non pare un rullo compressore, certo grande evoluzione e altissimo livello ma da qui a dire che lo Slam è dietro l’aangolo… anche no!

        • TommyHowlett 26 Novembre 2017, 11:48

          Io rimango della mia idea. Che vincerle tutte sia nelle loro possibilità. Tra l’altro la Calcutta Cup la giocano in casa.

        • davo 26 Novembre 2017, 16:30

          no infatti, vincerle tutte magari no, ma credo che l’evoluzioen di una squadra la si veda su un tot di anni, magari tra le due coppe del mondo (con i relativi risultati annessi). Non dimentichiamo che ormai molte squadre lavorano con obiettivi di World Cup

    • Giovanni 25 Novembre 2017, 23:25

      Si, ma ne vinsero tre e coi francesi se la giocarono…

  8. tunga 26 Novembre 2017, 10:14

    ragazzi il problama non sono i club di eccellenza.
    MA DEL LAVORO FATTO PRIMA.
    i giocatori si formano prima .
    dai 6 ai 18 anni.
    Se li non si è costruita base motoria e comprensione del gioco quello che fanno nei senior è inutile.si
    Anche la costruzione fisica si puo fare dopo ma non il resto.
    C È TANTO ….molto da rifare.
    E i club che lo fanno si contano sulle dita di una mano.
    La fir quando comincia i suoi programmi è gia troppo tardi.
    Inoltre la qualita dei tecnici e strutture è inadeguata per non dire altro

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