Le parole di Parisse e O’Shea al fischio finale. E l’emozione di Licata
“Una vittoria che ci permette di lavorare con serenità”
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la mia impressione è che fiji ci fosse superiore o meglio che gioco alla mano potesse sempre rischiare di trovare lo spazio x bucarci.brava italia a resistere a livello difensivo e di intensità(i nostri ultimi 20 minuti spesso non sono stati esaltanti),e a commettere meno errori nei momenti cruciali della partita.loro hanno sbagliato molto,ma tantè,chi è causa del suo mal pianga sè stesso,bene la mischia,e la rolling maul(poco sfruttata,o forse si poteva tentare in una qualche occasione in più) il gioco è ancora lento,però penso che in passato queste partite spesso le perdevi.
Io credo che la lentezza di gioco fosse proprio voluta e facesse parte del piano. I figiani sono bravi a inventare, a improvvisare, a infilarsi nel c.d. gioco rotto. Noi abbiamo tenuto il pallone, soprattutto non l’abbiamo buttato e quando loro ce l’avevano li abbiamo fermati prima che potessero prendere slancio. Non per niente la meta figiana nasce da un liscio clamoroso di Minto (un po’ appannato, ma per me resta un signor giocatore). Per il resto, hanno veramente avuto poche occasioni e quelle poche sono state spente sul nascere.
Con i nostri mezzi quella era la partita da giocare. È stata giocata come da istruzioni e portata a casa. Questo è il vero bicchiere pieno.
Ci ha anche aiutato aver incontrato le Fiji alla prima partita del loro tour europeo e non all’ultima.
Comunque onore ai Fijiani che quando giocano (che vincano o che perdano) danno sempre e comunque spettacolo. Il dio del rugby in quei giorni sicuramente si diverte.
Sono felice per Licata. Giovani così seri e performanti sono perle rare, per noi. Ora attendo l’esordio di Giammarioli.
portebbero essercene molti di giovani che di esordire tra un paio di anni “non gli passa per l’anticamera del cervello” al momento
speriamo in una numerosa nuova generazione di giocatori
Speriamo che a quei giovani al momento per il cervello gli passi la voglia di lavorare serenamente per arrivare quanto prima al massimo delle loro possibilitá.
Mi sono emozionato a vedere gli azzurri salutare le persone con disabilità subito dopo la fine, una per una. Grazie e viva il rugby!!!
Mcasal
Il miglior post letto su questo sito
Riuscire a mettere tra i pali tutti i piazzati, fa e avrebbe fatto la differenza, Argentina preparati