Stati Uniti e Canada, ecco i nuovi allenatori

Nuove panchine internazionali per Gary Gold e Kingsley Jones

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 5 Ottobre 2017, 09:35

    Due federazioni che sembrano essere ferma da un po’ nella crescita. Se per il canada qualificarsi ai Mondiali e’ il risultato migliore e non ci sono grandi aspettative oltre, sugli USA invece negli ultimi anni spesso ci son state spesso molte aspettative, forse troppe. Vero che il rugby spesso viene indicato come uno degli sport con il tasso di crescita maggiore negli Stati Uniti ma queste statistiche non scindono il Sevens dal XV in realta’, e cio’ che sta veramente crescendo e’ il Sevens che d’altra parte per velocita’ e “spettacolarita’” (non sono un gran fan del 7s per questo le virgolette) senza dubbio e’ piu’ facile per un pubblico di neofiti e si avvicin piu’ ai gusti nello sport degli americani.
    Come scritto qualche mese fa i progetti di trasnfers sono un’ottima idea ma la sensazione che se si pesca all’universita’ chi dopo 1-2 anni capisce che nello sport che preferirebbe non ha canche i pescano ragazzi ormai di 20-21 anni che devono imparare uno sport sotto alcuni aspetti tecnici e tattici non di comprensione instantanea…anche per questo il Sevens versione semplificata va meglio.
    Il professionismo non e’ ancora decollato, il progetto di Schroninger del Pro Rugby era piu’ una speculazione, un buttare li’ qualche milione sperando che altri poi seguissero ed e’ naufragato in maniera veoce, cla prossima stagione vedra’ il lancio della MLR (Major League Rugby) che parte dal absso, dai club stessi e non da un singolo investitore…nel frattempo pero’ USA Ruby “flirta” con il board del Pro 14. Situazione ancora confusa e USA che non si capisce se abbiano veramente il potenziale per fare il possimo salto o meno.

    • Jager 6 Ottobre 2017, 07:31

      Sulla carta gli USA hanno tutto per emergere : capacità organizzative , mercato , cultura sportiva ecc, ecc . Forse la ragione percui il rugby non ha mai fatto il salto che ci aspetterebbe , in una nazione con questi presupposti , credo sia più che altro da imputare alla grossa “chiusura” dettata dallo strapotere economico-mediatico degli sport tradizionali amaricani . Certo che una nazione del genere viste le potenzialità di mercato credo meriterebbe un attenzione maggiore da parte degli altri ” soggetti” , sicuramente molta di più di quanto ne ha suscitata la Georgia , ma spesso per farsi ascoltare non conta il contenuto del discorso , ma piuttosto quanto si grida .

      • Stefo 6 Ottobre 2017, 09:09

        Fini ad ora direi che i risultati della Georgia sono stati migliori, la qualificazione diretta al Mondiale loro l’hanno raggiunta mentre gli USA ,o, quindi chi merita risultati alla mano e’ la Georgia. Economicamente ovviamente non c’e’ storia ed infatti ABS v Irlanda si e’ giocata a Chicago non a Tbilisi.

        Piano organizzativo ecc…e lo sport non e’ nelle corde non e’ nelle corde pero’, se non riesce a trovare seguito e’ difificle che il salto successivo venga fatto. I vuoti per la partita di PRemier per me sono molto piu’ importanti del pienone di Chicago dove mettendo l’Irlanda contro gli ABs con la masnada di expat irlandesi era piu’ facile riempire che non lo stadio.

        Il Sevens in USA sta viaggiando veloce come crescita, e li’ secondo me e’ il vero problema, in termini di pubblico ma anche dei talent trasnfer e’ piu’ facile crescere nel Sevens che nel XV e secondo me questo sta venendo fuori in USA.

        • Jager 6 Ottobre 2017, 12:44

          Anche a me il Seven piace molto e capisco che il gioco in se risulti nell’ immediato più attraente e spettacolare per i “neofiti” , questo ha maggior ragione in USA dove il binnomio sport-spettaccolarità è quasi indissolubile . Il mio discorso di maggior attenzione era dettato appunto come tu hai ben colto dalle enormi potenzialità di mercato che il paese offre . Ritengo anche che se in USA si decidesse di spingere sull’ accelleratore del rugby nel giro di pochi anni il gap con la Georgia ( e non solo ) verrebbe colmato e forse addirittura superato .

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