Il tallonatore difende il regolamento interno, ma non esclude la possibilità di un ritorno per i due
Inghilterra: del caso Tuilagi-Solomona ne parla il capitano Hartley
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Bravo DH.
Poi valuterà EJ cosa fare.
Certo che se ‘sti due mona devono destabilizzare lo spogliatoio, meglio se ne stiano a casa.
Hartley parla per esperienza 😉
doppia morale anche per gli inglesi…
quando è ora di chiedere soldi agli sponsor non ci sono problemi con l’alcool, le case di scommesse, i finanziatori di Al Qaida e di Putin.
La RFU si fa sponsorizzare da due produttori di birra e da uno di champagne…
se i giocatori hanno moderatamente consumato un prodotto di quelli da cui la federazione si fa orgogliosamente sponsorizzare hanno solamente fatto il loro dovere di testimonial…
se erano talmente ubriachi da non potersi allenare il discorso cambia, comunque di poco, dato che siamo lontani dall’inizio della stagione…
se poi la linea di eddy è quella marziale ben venga, ma a quel punto sappi che stai criminalizzando un prodotto che ti sponsorizza…
“se poi la linea di eddy è quella marziale ben venga, ma a quel punto sappi che stai criminalizzando un prodotto che ti sponsorizza…”
Secondo me è più un discorso in merito alla disciplina e all’immagine.
Se sei in ritiro, e certe cose sono vietate, allora non le fai punto e basta.
Remembe’ il Salmongate e Sarto?
Le regole son regole, punto e basta. Pare che i due se la siano spassata parecchio (rientrando in albergo alle 4 e mezza del mattino e un bel pò alticci http://www.telegraph.co.uk/rugby-union/2017/08/07/manu-tuilagi-denny-solomona-sent-home-england-camp-following/). Fa bene EJ ad imporre limiti ferrei (molto stile emisfero sud – ricordate la sveltina di Aaron Smith e conseguente squalifica), fa specie che Dylan Hartley reciti il ruolo del santarello 🙂
Non credo sia doppia morale : Galles ha avuto e ha sponsor di birra, Scozia di whisky e birra, Inghilterra (di maglia nessuno), irlanda anche Italia (di maglia nessuno, ma ha avuto whisky ed ha a tutt’oggi birra). Il discorso è semplice : piu incassano le federazioni più hanno convenienza ad accettare questi sponsor e poi, diciamocela tutta, chi di voi non ha mai bevuto una pinta o pre, durante o post match?
Rompi pure le OO ai giocatori che bevono ma la prossima volta ti fai sponsorizzare dalla schweppes…
Eddy jones come Al Quayda.
come al solito sei esagerato,a me sembra che il fondamentalista sei tu,a parte che al quaida non esiste piu’ da anni,quindi perche’ lo sponsor e’ una bevanda alcolica i giocatori possono tornare marci alle 5 di mattina?
Scusami Franco ma sinceramente non capisco la tua risposta: è normale che due giocatori in ritiro tornino ubriachi alle 5 del mattino? Lasciamo perdere gli sponsor (alcolici o no) lasciamo perdere EJ , cavolo sono professionisti (non dilettanti allo sbaraglio) pagati per questo lavoro e quindi devono anche dare l’esempio morale.
quindi george best non era uno sportivo professionista…
l’articolo salva capra e cavoli: “there is no official ban for alcohol”: li sbattono fuori per essere tornati tardi (infrazione al codice di condotta), non per essere tornati ubriachi… che poi va ricordato che il mazzocca di Tuilagi ha già precedenti di tutti i tipi…
george best non era un professionista infatti s’e’ ritirato molto presto perche’ distrutto dall alcol
Come ti permetti!?!?!
Io non ho MAI bevuto una (sola) pinta post match!!! 😉
http://www.telegraph.co.uk/rugby-union/2017/08/19/joe-marler-did-learn-lion-drink1/amp/
e qui veramente si esagera…
https://www.rugbymeet.com/it/news/internazionale/jerome-kaino-sospeso-dagli-all-blacks-per-affari-personali