Le Eagles fanno valere la superiorità fisica e atletica, gran cuore delle Azzurre ma troppa imprecisione
WRWC 2017: Italia, la grinta non basta. Gli Stati Uniti vincono 24-12 col bonus
Lascia un commento
Devi essere autenticato per lasciare un commento: Accedi o Registrati
Italia, Alyssa d’Incà: “Vogliamo due vittorie con bonus”
Le Azzurre sono di fronte a un rush finale che le vede opposte a Scozia e Galles
Italia, Nanni Raineri: “Battaglia in conquista e migliorare l’avvio di gara contro la Scozia”
Il tecnico della nazionale femminile lancia le Azzurre verso la sfida di sabato
Sei Nazioni femminile: Un grande ritorno e un possibile esordio nell’Italia che sfida la Scozia
Raineri recupera 3 giocatrici infortunate e ridisegna il reparto trequarti
Alyssa d’Incà è in lizza per due premi del terzo turno del Sei Nazioni Femminile
La trequarti azzurra ha messo in mostra tutte le sue qualità
Italia, Raineri e Stefan: “La Francia ci ha messo in difficoltà in mischia e breakdown”
Il tecnico e la capitana delle Azzurre concordano su cosa non ha funzionato nel match con le transalpine
Sei Nazioni femminile: Italia battuta 38-15 dalla Francia
Le transalpine ruggiscono nel primo tempo e poi amministrano nella ripresa. Gran meta di d'Incà al termine dell'incontro
niente da dire, ce l’hanno messa tutta e l’impressione è nettamente di una squadra che gioca con grinta.
Ma bastava guardare come le Usa passavano la linea del vantaggio praticamente ad ogni fase per rendersi conto dell’enorme differenza in campo.
Italia superiore nelle fasi statiche ma come sappiamo nel rugby moderno touche e maul non bastano piu, maschile o femminile che sia.
Risultato statistiche alla mano persino magnanimo. C’è da dire che le poche occasioni avute dalle Azzurre sono state sempre ben sfruttate.
Seguirò con interesse il resto del torneo anche perche la partita nel complesso è stata parecchio piacevole.
non sono d’accordo col termine “superiore nelle fasi statiche” ,sono state sufficienti,per essere superiore dovevano ararle in mischia e rubare qualche touche…
si è vero volevo dire soprattutto le maul, da cui son venute due mete e quasi una terza.
Concordo in linea di massima ma smorzerei un po’ i toni sulla superiorità nelle fasi statiche; diciamo che abbiamo buone touche e mischia e una più che buona maul. Sono fasi in cui gli avversari non ci hanno sovrastato e hanno portato a quelle poche occasioni nei 22 avversari. Per il resto, notevole il gap fisico-atletico, troppo. A questi livelli diventa improponibile pensare di vincere con un simile divario
Ma che danno da mangiare alle americane..?
Italia non male,ma troppa differenza fisica, Bene le fasi statiche, meno bene l’handling..
da quel poco che conosco gli statunitensi, penso robaccia 😀
comunque qua il discorso sta tutto nell mentalità/cultura sportiva dei due paesi. in uno, è parte integrante dello sviluppo dell’individuo, che lo pratica a tutti i livelli e in maniera continua anche a scuola; nell’altro, è quasi esclusivamente palla tonda … comunque azzurre che ci hanno messo tutto e anche di più e visto i tanti errori delle USA (se giocano così con l’ING finisce come in CAN-HKG), non dico vincere ma almeno il bonus era fattibile.
saluti
Che tutti pratichino sport a tutto tondo non so quanto sia vero, gli americani sono uno dei paesi occidentali coi maggiori problemi di obesità, soprattutto tra i giovani.
Di certo nelle scuole e nelle università private americane, parallelamente allo studio più spesso si pratica sport con continuità, mentre in Italia lo sport sta quasi sparendo dei percorsi educativi.
A scuola tutti fanno sport, che poi da grandi smettano e diventino, non tutti, obesi a causa di un’alimentazione demenziale… e’ un altro discorso.. che non sposta l’ago della bilancia riguardo alla cultura sportiva e al bacino di atleti al quale loro possono attingere. Basta guardare, in questi giorni, i mondiali di atletica per farsi un’idea …
Il problema non è quello che mangiano le americane, il problema è quello che mangiamo noi. La gara sembrava una squadra adulta(USA) contro un under 14….mai passata la linea del vantaggio, per fermare un’americana hanno sudato 7 camicie sempre in ritardo . Fasi statiche sufficienti, fisicità inesistente, in gioco..lasciamo perdere. Senza possesso stesso atteggiamento dei maschietti, sarà la scuola “alto livello” di Ascione? Complimenti comunque per l’impegno di alcune… però così non si va da nessuna parte, o meglio si torna a casa.
poverette HongKong che pagata, ma poi son così minute che è un miracolo non se ne sia rotta qualcuna…
Il numero oro su maglia bianca non si vede, e i pantaloncini 3 taglie più grandi … comunque forza ragazze, sempre!
a parte le ragazze di hong kong tutte le altre nazioni hanno messo in campo delle atlete di gran livello
noi purtroppo abbiamo ragazze molto inferiori a tante nazioni
ho visto un po’ di giappone francia asutralia irlanda inghilterre spagna
immagino le tutte nere e le gallesi
insomma invece di migliorare anche nel settore femminile si e’ rimasti a tanti anni fa’
e’ triste un gran peccato perche’ ci sono buoni allenatori ma con queste qualita’ si fa’ poco
pur dando merito alle nostre di un carattere di ferro tanto di cappello
🙁
Peccato, era una partita importantissima… 🙁
Camillo, mi spieghi per cortesia cosa c’entra Ascione? Davvero, non ho capito. Le Aquilotte ci hanno sovrastate fisicamente, sia nell’impatto individuale che nella velocità.
Di Giandomenico é uno dei tecnici più preparati che abbiamo. Nonostante il gap fisico le ragazze non hanno mai mollato. La Furlan ogni volta che é partita ha fatto buchi enormi. Però l’altleticità USA ha fatto la differenza.
Lamentarsi di Ascione, in questo caso, é come correre in F1 con il Pandino di mia zia e lamentarsi del meccanico che ha regolato male la carburazione. E lo dico da anti-Ascione, però a volte é bene ripassarsi la favola “Al lupo, al lupo!”
PS Ma gli arbitri? La carica sulla Schiavon dopo il calcio in altri ambiti sarebbe stato un giallo netto, il placcaggio al collo per lo meno un “arancione” (e pure parecchio scuro). Non abbiamo certo perso per questi due episodi, ma fammi giocare 20′ con l’uomo in più e ne riparliamo.
l’uomo in piu?… credevo fosse rugby femminile… 😉
Piove, governo ladro.
Di Giandomenico è un bravo allenatore, non si discute. Per quanto riguarda il riferimento, ho notato che in tutte le partite sia maschile che femminile c’è uno stesso atteggiamento non aggressivo senza possesso, l’abitudine di “aspettare” il portatore di palla……..in tutti i corsi e aggiornamenti un sacco di chiacchiere…..mi è sembrato che questa caratteristica possa dipendere dalle scelte di gioco nelle alte sfere, e quindi………fisicamente si può anche essere meno dotati, ci sta, la differenza è come vai a placcare, ad aggredire l’avversario. Oltre che fisico, è anche una questione mentale, Simone Favaro docet…….
Buongiorno a tutti
be un elogio va alle ragazze che nonostante tutte le difficoltà e avversità economico parlando, hanno onorato la maglia della Nazionale, esprimendo e giocando in campo col massimo impegno. Per quanto concerne la partita nulla da dire sulla differenza fisica tra ITA E USA, quest’ultime vere e proprie atlete. Non pensiamo neanche a quello che potevano fare in piu’ o meglio le atlete azzurre, mettetevi nei loro panni pensate a essere stati voi in campo al loro posto nelle stesse proporzioni fisiche, quando tra te e chi ti sta davanti c’è 10 20 cm di differenza andrà pur giu’ ma ti puo’ anche prima o poi asfaltare.
Penso piu’ che altro a come stanno lavorando con in pegno altre Nazioni che prima erano piu’ indietro di noi, e i risultati e la crescita esponenziale di molte nazioni, che ormai è sugli occhi di tutti.
Brave sono state le nostre ragazze.
Il problema pero’ è il solito la federazione ha lavorato male ed ha investito male.
La federazione ha voluto entrare nel rugby che “CONTA” nel rugby dei “GRANDI”, IN CELTIC…. e invece di andare avanti stiamo regredendo.
ALCUNI SENATORI del rugby che conta, consigliati da alcuni addetti ai consigli provenienti dal calcio che contava, hanno pensato bene che si dovessero concentrare sponsor e visibilità in soli due squadre.
Tutto sbagliato. Forse grazie a consiglieri, o giovani laureati in economia ecccc…. figli di .. ex o amici di….
tutto sbagliato.
Il movimento come detto parte tutto dalla Base, dalla terra.
la nostra terra si chiama terra italia, dalla quale vengono fatte le fondamenta società piccole e non solo sparse in tutto il territorio.
Come facciamo ad attirare gente bimbi al campo sponsor, se non si parla mai di rugby se non solo per il 6 NAZIONI.
Buttare nel cesso soldi per le ZEBRE…. E PARLIAMO DI MILIONI per cosa?
abbiamo fatto morire a cascata tutto il movimento, pochissima visibilità dei campionati se non una visibilità amatoriale.
Gli sponsor vogliono una visibilità.
Pensate se la federazione avesse speso qualche milione di euro, pagando qualche TV PER FAR VEDERE I CAMPIONATI DI ECCELLENZA E SERIE A, e qualche soldo in piu alle società per prendere giocatori di livello e per pagare in modo dignitoso i propri atleti , e giocare le coppe europee ad alti livelli, invece di fare la celtic.
qualcuno dice ma se fanno vedere le partite nessuno va allo stadio, forse, ma se facciamo vedere le partite in tv diamo visibilità agli sponsor, e magari i neofiti si appassionano e magari imparano le regole.
Un dato di fatto in tutto questo sono il risultato delle Nazioni ci stanno a poco a poco battendo e avvicinando. vedi ROMANIA GEORGIA RUSSIA GERMANIA ECC.,,,, questi non partecipano alla CELTIC,,,, eppure in coppa Ci fanno un bel culo, e nel loro paese cresce sempre piu’ il movimento, la voglia di conoscere il rugby…………
pertanto:
ritiro dalla CELTIC
INVESTIMENTO PER UNA TV rai eccc… CHE FACCIA VEDERE I CAMPIONATi
maggiori soldi alle società per fare le coppe di livello
investimenti allargati nella base terra italia
sguinzagliare il piu’ possibile i tecnici federali per le società( che pare quest’anno……..)
ma nonostante tutto e nonostante i sogni buon rugby a tutti,,,, e forza azzurre sempre.
Occhi a bordo campo dicono che il gap fisico era impressionante, cioè le americane erano enormi. Quello atletico lo abbiamo visto bene anche dallo schermo. Le nostre ragazze hanno messo in campo tutto quello che potevano. Quando i placcaggi sono sempre in arretramento (ma d’altronde senza alternative, dati i gap di cui sopra) è chiaro che sei sempre in ritardo e in sofferenza. Hanno evitato un tracollo mentale e nel punteggio, questo è il bicchiere mezzo pieno: sono toste e hanno voglia di lottare, meritano tutto il nostro rispetto come lo merita lo staff. Se davvero qualcuno crede di poter fare meglio si proponga e lo dimostri.
Bravo
Tutto bene, ma la meta subita praticamente alla prima azione non é un buon segnale.
Non nascondiamoci dietro un dito, che non ci fa bene perché diventa un alibi pericoloso: questo “dettaglio” bisogna assolutamente sistemarlo.
Andate a dare un’occhiata al sito USA Eagles e nella sezione Become an Eagle trovate quali prestazioni fisiche e atletiche devi avere per entrare nel gruppo. Qualche esperto di fitness o qualche trainer potrebbe dare un parere sul livello richiesto.
A me già il fatto che si fissino degli standard minimi fa capire tante cose sul loro sistema di approcciarsi al rugby.
Loro formano atleti, fisicamente e mentalmente, fin da piccoli. Ne formano in quantità industriale. Poi che vadano a fare uno sport o un altro alle volte è anche secondario. Sono grossi, forti, veloci e convinti. Il nuovo sport, quello in cui magari diventano fenomeni, possono apprenderlo anche in età avanzata, ma hanno già capacità fisiche, atletiche e mentali sopra alla media. Un fattore che conta molto è anche la multilateralità: mentre crescono giocano a tutto quello a cui si può giocare, lo fanno a scuola e all’università. Qui da noi stendiamo un velo pietoso su questo argomento.
Ma che dici? Qui abbiamo un fantastico Progetto Statura, che… ehm… 🙁