Marco Frati lascia Viadana e l’Eccellenza: per fare un vero lavoro

Il mediano di mischia racconta ad OnRugby la sua decisione. Come lui Targa e molti altri

COMMENTI DEI LETTORI
  1. insidecenter 18 Luglio 2017, 11:15

    Grande Marco Frati, approvo appieno la scelta che purtroppo, secondo il mio parere, sarà quella condivisa da molti altri giocatori attualmente in eccellenza dove lo stipendio medio varia da 1,4 a 2,5 mensile per 10 mensilità l’anno, pero’ non puoi aver la possibilità di fare nessun rinforzino in quanto si allenano fra palestra e campo almeno 2 volte al giorno per 5 gg.
    Pertanto considerato che la mensilità di 1,8 (come media) non è assicurata per sempre se questi giovani trovano un lavoro “vero” fan bene ad accettare tenendo anche in considerazione che in serie A o serie minori giocano, si divertono e prendono anche qualche euro di rimborso spese!!!

    • BLMcalister 18 Luglio 2017, 14:06

      Io credo che dovresti rivalutare verso il basso (e anche di parecchio) lo stipendio medio di un giocatore di Eccellenza

      • insidecenter 18 Luglio 2017, 16:33

        So bene quanto guadagna un giocatore di medio alto livello (eccellente)

        • BLMcalister 19 Luglio 2017, 09:33

          La media, fatta sulla totalità dei giocatori dell’Eccellenza, arriva forse forse a 1000 euro al mese

  2. Mario 18 Luglio 2017, 11:15

    Queste sono le parole vere e non forzate di coloro che lo stato del nostro massimo campionato lo conoscono per davvero.
    La realtà è questa e non è solo per colpa della FIR, che anzi ci mette diversi soldini, ma dello stato generale dello sport italiano (sottofinanziato dai gruppi privati, tranne la pallatonda) e del rugby in particolare.
    Senza Pro12 o come sarà la nostra nazionale ed il nostro alto livello subiranno una contrazione qualitativa enorme.
    Spero che i problemi delle II franchigia si risolvano.

  3. francesco totti 18 Luglio 2017, 12:25

    questo articolo serve ancora di più a farci scendere sulla terra…
    perché forse da quando siamo entrati nel 6 nazioni ci crediamo un po troppo rispetto a quello che siamo e possiamo davvero..
    nell’articolo tra l’altro non è stato citato Scalvi che l’anno scorso era pure capitano a viadana e inserito nel miglior XV dell’eccellenza ’16/’17..

    ma cmq le prole di frati non fanno altro che confermare ciò che già era sotto gli occhi di molti non solo da qualche anno..

    dopo il ministero targato melandri del governo prodi e il governo monti che ha dato il colpo di grazia! che interesse volete che abbiano attualmente gli sponsor ad entrare negli sport ‘minori’??…
    nel nostro caso oltre ad avere mille gap di ogni tipo con chi ci sta davanti abbiamo anche e soprattutto un tremendo gap di natura economica che certo non aiuta..
    potremmo fare mille esempi ma basta fare quello del giappone..
    ed è inutile credere che siamo forti o importanti solo perché siamo nel sei nazioni da 17 anni..il sei nazioni stesso forse lo è .. ma non l’italia come movimento rugby che non può considerarsi importante perché ancora debole , e se la nazionale potrebbe essere il vero trano del movimento per importanza mediatica, nei fatti faticherà ad esserlo perché i risultati che otterrà saranno il frutto in buona parte di un movimento debole… vedi il solito cane che si morde la coda.
    il rugby purtroppo è ancora relegato allo stadio di sport di nicchia o regionale e ahimè è e sarà ben lontano dall’essere un fenomeno d’aggregazione di massa a livello nazionale come il calcio, la f1, il ciclismo o le moto quindi ben lontano dal giro di soldi che serve e sui quali può contare chi compete con noi.
    poi ci chiediamo il perché del fatto che nel rugby siamo un disastro…
    se la situazione economica di sicuro non aiuta e non è da stimolo per un giovane che vorrebbe intraprendere una carriera sportiva ditemi se poi i risultati non debbano essere diversi dagli attuali.

    • francesco totti 18 Luglio 2017, 12:35

      per farla breve:
      caro italiano rugbysta o appassionato, quindi, parte del tuo movimento rugbystico non puoi pensare di competere con movimenti già da tempo professionistici quando nelle tue condizioni il professionismo non te lo puoi permettere!

  4. BLMcalister 18 Luglio 2017, 13:55

    Stessa scelta è stata fatta anche da Giovanni Scalvi (Viadana), Giacomo Torri e Alessandro Torlai (Reggio), più sicuramente altri di cui io non sono a conoscenza. Tutti ragazzi giovani. Se da un lato è bello sottolineare l’intelligenza che sta alla base della scelta, dall’altro dovremmo renderci conto di quanto sia critica la situazione del nostro sport.
    Non esiste professionismo e, allo stato attuale, non può esistere. È molto preoccupante. Per 6/7 ragazzi che fanno questa scelta, ce ne saranno almeno 100 che rischiano di rimanere fregati da false promesse e dall’illusione di poter vivere di rugby.

  5. BLMcalister 18 Luglio 2017, 14:02

    Un giorno, parlando con un giocatore che ha avuto esperienze sia in top14 che in Eccellenza, mi disse che secondo lui il problema principale del nostro movimento sta nei soldi ancor prima che nei tecnici, nell’organizzazione, ecc ecc.
    Non sono completamente d’accordo ma il suo discorso filava:
    All’età di 16/17 anni in Francia se entri nel giro delle accademie sai che, male che ti vada, finirai a giocare in ProD2 o in una Federal 1 alta, guadagnando come minimo 3000/4000 euro al mese. Puoi quindi pensare di dedicarti al mille per mille al rugby fin dai 16/17 anni.
    All’età di 16/17 anni in Italia se entri nel giro delle accademie sai che, bene che ti vada, finirai alle Zebre (……) o a Treviso. Bene che ti vada, nel senso che devi essere uno dei 2/3 migliori in tutt’Italia della tua annata. Se no, finirai in Eccellenza, con 10 mensilità che difficilmente superano i 1200 euro al mese e soprattutto, che difficilmente arriveranno tutte e quasi sicuramente non arriveranno puntuali. Se ti va meno bene, giocherai in serie A, gratis o con rimborsi per pagarti la benzina. Così, già a 16:17 anni, se hai una famiglia alle spalle, non ti dedicherai al mille per mille al rugby (e per fortuna..). Darai sempre la precedenza ad altro. Non vedrai mai il rugby come un lavoro ed è giusto così.
    Anzi, i pochi che lo vedranno come un lavoro fin da quella giovane età si staranno prendendo un grosso rischio.

    • gsp 18 Luglio 2017, 14:25

      Probabilbmente vero BLM, ma io non ci vedo niente di male.

      Se non fai il downgrade dell’eccellenza, come si vede ogni anno, questo si fa da se.

      certo, riprendo Frac, gli investimenti sui club andrebbero protetti ed incoraggiati anche da fed e gov, ma per fare le giovanili (come capitolina e molte altre squadre), non per fare le squadre d’eccellenza.

      i presidenti liberi di fare come credono, ma queste sono le condizioni.

      • BLMcalister 18 Luglio 2017, 15:07

        Non ci sarebbe niente di male, se le società d’Eccellenza iniziassero ad allenarsi alla sera, in orari post lavoro/post università, spingendo i ragazzi a crearsi una vita parallela al rugby. In sostanza non provando a obbligare i ragazzi a orari e impegni da professionismo, nascondendo la realtà semi-professionistica (fortemente tendente al dilettantismo).

  6. crosby 18 Luglio 2017, 14:22

    Marco Frati ha preso la decisione giusta: giocherà comunque in Serie A e quindi potrà unire l’utile al dilettevole.
    Giusto per citare un altro caso, addirittura con un passato più blasonato e addirittura di un anno più giovane: ALBERTO LUCCHESE.
    Classe 1986, 12 mesi fa finiva una delle sue migliori stagioni al Benetton e se ne era appena tornato dalla tournée in Sudamerica con O’Shea.
    Solo 12 mesi fa era 3a scelta della nazionale italiana ma incredibilmente senza contratto per la stagione entrante.
    Oggi, 12 mesi dopo, a 31 anni, fa il barista.

    • matteol 18 Luglio 2017, 17:55

      Bravo Crosby, questo penso sia l’esempio più lampante/allucinante del rugby italiano!

  7. boh 18 Luglio 2017, 15:33

    E’ da quando c’è il pro12 che tutti gli anni qualcuno fa un passo indietro perché non ha posto o non è all’altezza del pro 12 e con l’eccellenza, non ci campi. Diciamo che fra tutti, lui negli anni avendo seguito il fratello gli è andata di lusso. Forse per valutare queste situazioni ci sarebbero esempi più interessanti.

  8. Hullalla 18 Luglio 2017, 16:04

    Qualche anno fa Capitan Bezzati ha fatto la stessa scelta per dedicarsi alla professione di tassista.
    E’ rimasto comunque nel rugby come allenatore e ha vinto un filotto di scudetti.

  9. gino 18 Luglio 2017, 16:14

    Salve ragazzi,non ci vedo niente di strano. Marco ha deciso di giocare in serie A e iniziare una vita lavorativa. In Italia non puoi vivere di Rugby non ci sono soldi e quelli che ci sono vengono spesi male. Facciamo un esempio. se un ragazzo si vuole dedicare esclusivamente al rugby allenandosi e giocando su una squadra tipo Calvisano,Viadana, Rovigo ecc…ecc…di sicuro farà molta fatica a studiare.
    il massimo che può aspirare se è bravo saranno le Zebre o Treviso, se tutto va bene finita la carriera magari farà l’allenatore in federazione o qualche altro ruolo,se qualcosa va male sarà in mezzo a una strada. perchè scrivo questo? la federazione i club non hanno mai pensato che si può unire le due cose studio e spot pensano a creare giocatori mediocri (visto dove siamo in classifica con la nazionale) che potranno pure giocare con le Zebre ma il loro grado di studio si ferma alla terza media. qualcuno si è Diplomato qualcuno si è ritirato e qualcuno a solo la terza media. IL GIOCO NON VALE LA CANDELA. Meglio avere sempre un piano B. Bravo Giovanni Bravo Enrico Bravo Marco, chi ci perde non siete voi ma questo Rugby MEDIOCRE.

  10. Ovale1985 18 Luglio 2017, 17:25

    Ma infatti io non ci vedo nulla di strano in queste scelte di privilegiare la vita lavorativa al rugby. Anzi personalmente è un consiglio che do a tutti i ragazzi che giocano in eccellenza. Garantitevi un futuro nel mondo del lavoro perché vivere di solo rugby anche giocando in eccellenza per la stragrande maggioranza dei giocatori non vi garantisce un futuro. Trovo utopistico allenarsi due volte al giorno sacrificando il lavoro tra virgolette normale per degli stipendi minimi. Prima leggevo di 1.8 al mese ma siamo molto lontano dalla realtà a parte alcune eccezioni.

    • Giovanni 19 Luglio 2017, 15:07

      Un ex-giocatore d’eccellenza mi ha parlato di 1200-1300, nelle squadre migliori.

  11. Maggicopinti 18 Luglio 2017, 17:44

    Riccardo Bocchino l’aveva capito in tempo e si è messo a studiare ingegneria dopo il mondiale 2011.

    • prop3 19 Luglio 2017, 10:03

      Giusto, io ho un figlio di 23 anni che da cinque gioca in eccellenza, e sta studiando per diventare ingegnere. Lo aveva già capito a diciannove anni finito il liceo, che serviva un piano B. Auguri cmq a tutti questi ragazzi per l’impegno e la passione che ci mettono.

  12. Pumba 18 Luglio 2017, 18:51

    Storia come ce ne sono altre … a centinai e distribuite equamente in tutti gli sport e pure nell’arte. C’è chi se ne accorge prima , chi dopo

    • frank 18 Luglio 2017, 21:24

      Non per questo meno degna di essere raccontata.

    • deegan 21 Luglio 2017, 16:51

      in effetti….anche LAPO lo ha capito….bho….credo ma non so in che campo…

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