Saranno allenatori: una generazione che ha scelto di ripartire dalla panchina

Lo staff Benetton, ma da oggi anche Masi, Festuccia, Marcato, Filippucci. Un’area cruciale per il futuro

COMMENTI DEI LETTORI
  1. vogliorugby 11 Luglio 2017, 10:09

    Bene, bene…giusto ieri un caro amico mi commentava che ci sono già i nuovi allenatori di 4 Livello…(Bortolami, Marcato, Eigner, x nominare qualcuno).
    Però la cosa importante che mi diceva era che il corso è stato veramente interessante, con interventi anche di personaggi internazionali… speriamo…

  2. Jeppo 11 Luglio 2017, 10:47

    Corso I.R.B. (adesso World Rugby) per la qualificazione ‘Coach Educator’ -La Borgesiana; Roma 2009. Responsabile Federale per allenatori (F.A.), “La F.I.R. non ha bisogno del’intervento I.R.B. per educare allenatori”.

    • vogliorugby 11 Luglio 2017, 11:39

      x fortuna sembra que in 8 anni qualcosa sia cambiato in questo senso. Certo che è di una mente piccola credere che puoi fare da solo senza il confronto!!! Speriamo…

    • boh 11 Luglio 2017, 12:18

      Ciao Jeppo, quante di queste simil frasi si son sentite in questi anni. Il grave è che dopo averle dette coloro che poi le diffondevano, erano la maggior parte chi le ascoltava.Pochi erano quelli che lo mandavano affa…Comunque, per me non è cambiato nulla, non in 8 anni, ma bensì in 20.
      Se sei il Jeppo che masticava a malapena l’italiano nei primi anni 2000
      lo puoi confermare. Ciaooo

  3. Hastings15 11 Luglio 2017, 10:57

    La formazione è importantissima in qualsiasi ambito lavorativo. Lo sport non fa eccezione. Chi insegna il Rugby dev’essere messo nelle condizioni di poter aggiornarsi periodicamente per conoscere l’evolversi del gioco e mostrarlo a chi deve andare in campo.
    L’Italia, sotto questo punto di vista, non ha fatto un lavoro qualitativamente utile per essere al pari con i più forti.
    Mi ricordo, penso un paio di anni fa, quando la Scozia ricevette dei finanziamenti che potevano prospettare una creazione di una terza franchigia. La SRU fece le sue valutazioni e decise che, piuttosto che creare un’altra squadra senza avere giocatori sufficienti per renderla competitiva, sarebbe stato meglio investire nel settore giovanile per avere una struttura ancor più solida andando avanti con Edinburgo e Glasgow.
    Equiparati a parte, il lavoro fatto per riportare il cardo a competere in campo internazionale è stato di ottimo ed è figlio di decisioni simili.
    Perché è così difficile proporlo nel nostro paese?

  4. paro 11 Luglio 2017, 11:24

    La formazione degli allenatori è fondamentale!

    Ma quando alcuni vengono “accreditati” per i risultati acquisiti occorre pensare alle realtà in cui hanno o stanno operando.

    Il materiale messo loro a disposizione dalle società dev’essere un elemento di valutazione primario per esprimere un parere tecnico.

  5. crosby 11 Luglio 2017, 12:37

    Sempre detto: gli allenatori italiani sono la parte più bassa del movimento rugbstico italiano.
    Autoreferenzialita’ e nessuna esperienza internazionale di livello.
    Solo i rumeni (Cuttitta) ci chiamano per dare una mano e sporadicamente club sull’orlo del baratro (De Carli assistente al Perpignan, retrocesso quella stagione guarda caso).
    Qualcuno come Casellato e Frati che a spese proprie vanno ad imparare in NZ o Francia…ma che non se li fila nessuno.
    Un club francese o inglese che prenda un italiano come head coach non si è mai visto e non credo che si vedrà a breve.

    • Hullalla 12 Luglio 2017, 02:03

      1) Veramente Cutitta ha svolto il suo lavoro per diversi anni anche in Scozia, sia nazionale che franchigie.

      1) Mi risulta che De Carli sia stato più’ di una stagione in Francia e il perpignan pero’ e’ stato retrocesso una sola volta e non e’ più’ stato promosso, anche dopo che De Carli se ne e’ andato.

      Per molti versi, la parte più’ bassa del movimento rugbystico italiano sono anche certi commentatori da tastiera che non trovano il tempo di andare in campo a dimostrare quanto bravi sono, pero’ dal loro divano sono sempre capaci di proferire una parola più’ di quelle che ci sono nel libro.

      • crosby 12 Luglio 2017, 07:24

        1) Certo e ha fatto così bene che dooo la Scozia ha avuto la fila di union e club che lo richiedevano: prima all’Aquila che è retrocessa dall’Eccellenza e ora dai rumeni. Un trionfo.
        2) Di sicuro c’è che la sua ultima stagione a Perpignan è terminata con la retrocessione in ProD2. Un caloroso ringraziamento.
        Morale: io il tempo di andare in campo magari non ce l’ho ma alle 02:03 sto sicuramente dormendo come le persone che hanno un lavoro, ma a te riesce bene sia questo che quello.

  6. Ago The Needle 11 Luglio 2017, 20:16

    “tu che ci vai a fare in Irlanda? Di rugby non ci capiscono u caz. Se vengono acca gli irlandesi, ai corsi Fir ce li bocciamo tutti” …. era il 2002 e io rivendicavo il mio diritto di fare un corso allenatori in Irlanda. Alla fine ottengo il nulla-osta dalla FIR e parto. Torno e scrivo al nostro guru: “secondo me dovresti andare a fare un giro in Irlanda per vedere come lavorano” e lui risponde “me ne fotte u caz”. Il mio docente era Steve Aboud, un pirla qualsiasi che dopo 15 anni me lo ritrovo in Italia, chiamato dallo stesso Guru della Fir e dal suo Capoccione.
    Dopo 4 anni chiedo di fare il corso di coach educator, ma l’allora IRB mi risponde che devo essere segnalato dalla Fir. Scrivo e telefono alla Fir che mi dice: “che caz, stiamo scherzando? Il coach educator è una cosa seria”, allora capisco che sono un pirla.
    Cambio Union e vado alla RFU … livello 1, poi 2 e tanti Cpd in mezzo. Importo il progetto Tag o Flag, ma il Guru e tutti i suoi seguaci regionali dicono che è na strunzata, cu u rabbi nu centra u caz, è proprio l’antirabbi.

    Capisco che sono più che pirla e dopo due anni di tentativi il progetto muore o meglio sopravvive tristemente (mi sono appoggiato ad altri enti di promozione sportiva).
    Continuo il mio percorso con la RFU e da qualche anno ho importato T-Reds da UKCC 1 e 2.
    Ne parlo col Guru e i suoi seguaci regionali: manco sanno di cosa si tratta e, quindi non vale u caz.
    Continuo a sentirmi pirla e ormai ho la certezza che la parola più gettonata in Fir sia U CAZ.
    Certo che dispiace vedere tanti ragazzi giovani che partono all’estero per formarsi a spese loro e qui si riciclano vecchi giocatori come allenatori.
    Alla fine il Guru e il Capoccione ci hanno dato un grande esempio di analisi critica: se una cosa la dice uno famoso è buona, se è solo intelligente … non vale u caz.

    Qualche federazione dice che la formazione dei tecnici inizia ancora quando sono giocatori juniores o prima, ma a noi ce ne frega u caz perchè di metodologia ci capiamo u caz.
    Io il metodo me lo sono pagato, me lo tengo e lo utilizzo.

    Una sera a un corso di aggiornamento a Voghera, un allenatore chiese quali fossero le linee pedagogiche e metodologiche della Fir. Dei 4 relatori presenti nessuno rispose. Il problema non era conoscere la risposta, ma comprendere la domanda.
    W lo sport più bello del mondo …. un ciclista mi disse “il ciclismo”
    Ho sempre la tessera Fir 003400

  7. JT6 17 Luglio 2017, 08:26

    altro che applausi….pioggia di applausi…..a me sembra che come al solito il sistema italia sia sempre quello del clientelismo, amico dell’amico ecc…. Non viene mai analizzato u caz e l’unica cosa che importa è tenersi la propria poltrona in FIR…. (questo non è un problema solo di rugby ma della nostra cultura)

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