Guinness Pro12: negli Scarlets ci sarà anche Steff Evans

Decisione devastante. Se il criterio passa dalla pericolosità alla volontarietà si nega il principio per cui si è introdotta la regola e si apre a un futuro fatto di discrezionalità, polemiche e sospetti, oltre a lasciare margini a comportamenti pericolosi per l’incolumità dei giocatori che è esattamente quel che si voleva impedire. Gori era dunque un delinquente, Earls un killer, e il povero Odiete che due anni fa si è preso rosso e squalifica senza neanche aver messo le mani sul saltatore un pericoloso terrorista? Esistono forse giocatori professionisti che vogliano rompere l’osso del collo a un avversario? Pare di sì, visto che ci sono “quelli che involontariamente”, secondo questi ineffabili signori e la logica ci dovranno pure essere “quelli che volontariamente”. La regola sanziona chi alza l’avversario e non gli evita una caduta rovinosa. Se cade sulla testa è rosso e squalifica con tanto di tariffario. Punto. Il resto sono aggravanti e attenuanti, e la concomitanza di Samson sarebbe appunto, eventualmente un’attenuante ma lo spear è e resta tutto farina del sacco di Evans. Ma questa gente è il male del rugby e questa è una delle peggiori decisioni possibili, che siano in mala fede o solo degli irresponsabili mi interessa niente: anche per la loro decisione la pericolosità per me prevale di gran lunga sulla volontarietà o meno. La sostanza è che hanno messo nero su bianco che si può fare uno spear tackle senza pagare (e duramente) pegno, esattamente il gesto per vietare tassativamente il quale era stata introdotta la norma. Vergogna.