Tribune celtiche ed Eccellenza: quando giocare è la cosa più importante

La crescita dei giovani passa dalla prova dal campo. Un salto che è prima di tutto di maturità

COMMENTI DEI LETTORI
  1. ginomonza 21 Aprile 2017, 08:39

    Il film si vedrà prossimamente su questo schermo.
    Se sarà un bel film dipenderà molto dal regista.
    Buoni attori sembra ci siano. 🙂 😉

  2. marino 21 Aprile 2017, 08:56

    E il giocatore di eccellenza che vuole andare in celtic ma magari deve rimanere in panchina perché gioca uno che non è nemmeno un suo compagno di squadra e che magari non si allena con la sua squadra se non saltuariamente?

    “cresce la squadra di Eccellenza che accoglie un atleta di livello superiore per metà settimana” se non gioca in celtic significa che non è così superiore

    Perché continuare a svilire tutti i club e il loro campionato?

    • xnebiax 21 Aprile 2017, 09:29

      Mandare gli inutilizzati del Pro12 in Eccellenza non “svilisce” un bel niente.

      • Appassionato_ma_ignorante 21 Aprile 2017, 09:56

        Esatto. Se mai aumenta tutto il livello generale.

        • cassina 21 Aprile 2017, 12:06

          Ciao, non mi voglio fare interprete delle parole di xnebiax, però pensiamo allo straniero che non gioca in celtic perchè è scazzato visto che è venuto a parma a mangiare il gnocco fritto e non per giocare cosa faccio? vado a reggio e dico fermi tutti che ho sto bestione da far giocare quindi tenetevelo almeno per oggi….

          Stiamo parlando delle nostre celtiche come se avessero 50 giocatori sempre disponibili, chi non gioca generalmente è perchè non lo merita…. non ne abbiamo così tanti da tener fuori noi in Italia….forse mi sbaglio
          ciao!

          • matteol 21 Aprile 2017, 12:19

            @cassina: penso che si riferiscano ad atleti di formazione italiana. Gli stranieri o sono forti e giocano, o lo si rispedisce al mittente. Esattamente come si esonerano gli allenatori a metà stagione, possono essere rimandati a casa anche i giocatori.

  3. pesopiuma 21 Aprile 2017, 09:57

    Discorso molto sensato…d’altronde quando Campagnaro, prima del salto di qualità di quest’anno, trovava poco spazio nella prima squadra ad Exeter, il fine settimana scendeva comunque in campo in A-League e non rimaneva mica fermo in tribuna. Non penso sia stato inutile…

  4. gian 21 Aprile 2017, 11:04

    D’accordo, ma io rovescerei il discorso:
    10 giocatori contratto centralizzato
    10 giocatori cartellino esclusivo franchigia
    30/35 giocatori eccellenti con doppio tesseramento, un 20 aggregati fissi che facciano quello che si dice nell’articolo previo indennizzo all’eccellente se non rientra e gli altri a sostituire di volta in volta gli infortunati o quelli non giudicati in forma,
    Cosi facendo si garantiscono giocatori, celtiche, eccellenti

  5. massimo1 21 Aprile 2017, 12:57

    ‘ Ma e’ talmente semplice campionato a 12 con parma e treviso con le seconde squadre.

    • crosby 21 Aprile 2017, 13:14

      In effetti…è da anni che lo dico.
      Ma in teoria ci si arriva…se da settembre 2017 Treviso ha la sua Accademia e le Zebre già ce l’hanno…tempo 1 anno le mettono in Serie A e se tolgono il vincolo che non possono essere promosse, il gioco è fatto…

    • Tia 21 Aprile 2017, 17:20

      Concordo con voi. Con le Accademie di Parma e Treviso legate alle rispettive Celtiche secondo me il discorso filerebbe bene. Con alcuni punti fissi:
      – Allenamenti congiunti (2 alla settimana)
      – I giocatori delle due franchigie che non vengono convocati vanno a rinfoltire la “seconda” squadra
      – Viceversa, i permit player “pescati” solo dall’accademia per farli crescere
      – La squadra dell’accademia (o seconda squadra) formata solo da giocatori italiani o di formazione italiana. Gli stranieri delle franchigie giocano solo in Pro12
      – Via il vincolo che non possono essere promosse in Eccellenza

  6. tunga 21 Aprile 2017, 14:09

    a parma é under 19 in futuro x le franchigie servira una under 21 con fuoriquota?

  7. Danthegun 21 Aprile 2017, 14:53

    La dirigenza della federazione dovrebbe leggere queste righe e prenderle come la bibbia.

    I giocatori devono giocare!!! inutile avere rose larghissime di giocatori in tribuna.

    • gsp 21 Aprile 2017, 15:15

      Dan, permettimi di precisare. il problema, fino ad oggi, non e’ assolutamente stato quello delle rose larghe delle celtiche, anzi l’opposto.

      l’unico modo in cui la cosa puo’ funzionare e’ rose larghissime delle celtiche e giocatori pagati dalle celtiche che poi vanno in eccellenza se c’e’ bisogno.

      le conseguenze sono rose piu’ ‘deboli in eccellenza e giocatori sui quali in eccellenza si puo’ fare affidamento ma solo se e quando non servono alle celtiche e allenatori eccellenti che li hanno a disposizione per meno tempo. ma non ci sono altre soluzioni, anzi le abbiamo provate e non hanno funzionato.

  8. carlo s 21 Aprile 2017, 15:15

    Quando scrivevo qui nel Blog (ai tempi in cui F. Smith allenava a Treviso, e Ambrosini ed Esposito facevano soltanto tribuna e/o pascolavano nei giardini pubblici ), le stesse cose che vengono riportate qui ora, buona parte dei blogger sosteneva che era meglio allenarsi e non giocare in una squadra di pro12 piuttosto che giocare in eccellenza.

    Il tempo è galantuamo..

    • carlo s 21 Aprile 2017, 15:16
    • davo 21 Aprile 2017, 15:20

      io sarei intenzionato a capire pero’ quali squadre di eccellenza (e quali…magari i nomi) non saranno d’accordo. Ci metto la mano sul fuoco che alcune cercheranno di non far passare la cosa.
      Ora, a questo punto, visto che volente o nolente, il nostro sport e’ professionista bisogna far capire ai presidenti di eccellenza che con i loro budget a disposizione le squadre che hanno non saranno mai e poi mai pro. Quindi, che si mettano l’anima in pace.
      Io un passaggio tra eccellena-Pro12 molto piu’ fluido lo vedo bene, tant’e’ che ho sempre sostenuto che una cosa del genere accade gia’ tempo in nazioni come l’Australia; e se ad esempio un giocatore pro, magari un nazionale gioca in club contro un altro club che non ha giocatori pro nel rooster non succede nulla, non ho mai visto lamenti.
      Sarebbe bello arrivare ad una soluzione del genere.
      Purtroppo, prevedo tanto sano campanilismo

  9. xnebiax 21 Aprile 2017, 15:44

    Tutti gli intervistati dicono che è importante giocare. È importante avere sotto gli occhi i giovani da far crescere. È importante allenarli in modo professionale con preparatori atletici, dietologi, skill-coach eccetera.
    È anche ormai una cosa appurata che il sistema dei permit che vengono “quando servono”, si allenano 2-3 giorni con la squadra celtica e poi si buttano in Pro12 non funziona.
    I giocatori devono appartenere alle franchigie e lì si devono allenare. Poi il mercoledì o giovedì chi non rientra nei 23 ma sta bene viene mandato ad una squadra succursale che gioca nella categoria inferiore.
    In SR hanno le wider training squad. Skelton uno o due anni fa non era in forma ed è stato mandato al suo club per un paio di settimane. Il terzo o quarto tallonatore di una squadra neozelandese di SR gioca club-rugby quando le prime scelte stanno bene. Kieran Read è tornato in SR contro i Sunwolves la settimana scorsa, la settimana prima aveva giocato, per provare e dimostrare il suo stato di forma dopo l’operazione, nel club della università di Christchurch. In Irlanda hanno le academy e i club come Belvedere e via dicendo. In Galles Neath e Pontyprydd e Swansea.
    Noi in Eccellenza abbiamo i campanili. Abbiamo i “ma falsa il campionato”. Abbiamo Zambelli che “Rovigo quest’anno non darà permit player”.
    Le due squadre professionistiche devono avere rose più ampie e poi poter prestare i giovani che hanno bisogno di giocare per crescere e, raramente, far fare un paio di partite ai convalescenti.
    Falsa il campionato? Magari lo falsa un pochino, alzandone leggermente il livello. Coinvolgendo un po’ tutti i club non dovrebbe essere una cosa che causa rivoluzioni. E i benefici sono molto più importanti delle lagne di chi non vuole “mettere da parte l’ego” per il bene della nazionale.

    • davo 21 Aprile 2017, 16:03

      come non essere d’accordo al 100% con te? d’altronde come ho gia’ scritto, cosi’ funzione in molti paesi dove esistono franchgie. Non ricordo mai di aver sentito gli avversarsi della Sydney Uni lamentarsi quando i professionisti giocavano contro di loro.
      Per quanto mi riguarda, mi stupisce molto questo sistema permit-player all’italiana, naturalmente in negativo. Ancora di piu’ le scuse tipo “falsa il campionato”.
      Una riforma dei campionati e’ dovuta, un migliore rapporto squadre pro (le 2 celtiche) vs. il resto e’ fondamentale.

    • pesopiuma 21 Aprile 2017, 17:36

      Si potrebbe cominciare mantenendo il doppio tesseramento per tutti quei giocatori che dall’Eccellenza “salgono” in una delle due franchigie. In questo modo per i club sarebbe più difficile potersi lamentare. Chi ha valorizzato quel giocatore in Eccellenza tanto da farlo entrare nel Pro12 sarebbe infatti legittimato a poterlo utilizzare quando lo staff tecnico della franchigia ritiene debba “scendere” per giocare la domenica in Eccellenza.

  10. Pif87 21 Aprile 2017, 16:15

    Concordo al 100% con xnebiax e una cosa in particolare mi ha fatto riflettere… l’assunto che dei giocatori che scendono in eccellenza “falsa il campionato” da il polso di come diverse realtà dell’Eccellenza (ma non solo) intendono il rugby. Il giocatore celtico che scende, sulla carte meglio allenato/più forte (qualsiasi cosa si voglia intendere) non è visto come un’occasione per un miglioramento collettivo, in modo che un impatto del singolo venga ridotto al minimo, ma come una minaccia di uno status quo secondo il quale c’è: il pianeta nazionale, il pianeta celtic, il pianeta eccellenza, ecc. In questo caso non sarebbe un permit “sottratto” nei momenti critici della stagione, ma un rinforzo che aggiunge qualcosa alla rosa, non che la diminuisce.

  11. gian 22 Aprile 2017, 08:01

    Comunque a molti sfugge che in giro per il mondo la gente gioca per il SUO club, se non gioca in franchigia, o gioca nella seconda squadra di una pro in un campionato di seconde squadre di pro, il problema in italia è che abbiamo fatto un sistema ad cazzum solo nostro, un’eventuale squadra pro di riserve/accademici andrebbe contro delle squadre semipro (un po’ come nelle coppe, poi tutti a piangere per quanto sono pippe le eccellenti), se altrimenti le zebre ed il benetton danno i giocatori alle eccellenti, dovete spiegarmi con che criterio, vi vedete le discussioni di un canna dato un paio di giornate alle ffoo o al calvisano e non a viadana o alla lazio, oppure morisi a mogliano o al petrarca invece che a rovigo o san donà?!
    Lo ripeto, trovo giustissimo il succo del discorso, ma per prima cosa bisogna radicalmente cambiare il sistema, altrimenti il domestic viene falsato o, perlomeno, fortemente condizionato da fattori esterni e chiaramente chi sa di trarne pochi o nessun vantaggio si metterà di traverso.
    capisco che per molti il domestico è un fastidio tendenzialmente inutile ed il rugby è solo quello super pro, ma ritengo che prima di tutto ci voglia rispetto per tutti dalla nazionale alla serie C, dai pro agli old all’U6, in secondo luogo che senza un domestico gestito seriamente si esaurisca anche il pro quindi evitiamo di fare altri errori, perchè buttiamo nello sciaquone un’altro po’ di tempo e di potenziale, cosa che non possiamo permetterci

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