Accademie U18, Accademie celtiche e doppio tesseramento. Cosa cambia nei prossimi anni (e i nodi del presente)
Il nuovo cammino verso l’Alto Livello: Stephen Aboud e la FIR rispondono
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Assoluta chiarezza di intenti e di interventi. Cosa dire? Buon lavoro! Se non “svoltiamo” così non svoltiamo più.
quoto. c’è poco da dire
dimenticavo: grazie OR per un bel articolo “giornalistico” che aiuta a far chiarezza (infatti i commenti sono molto meno :-). Con tutte le mezze cagatine che si leggono in giro a prendere solo “click”. Applausi
Che pena, mi dispiace per i ragazzi strappati alle proprie realtà e illusi per niente.
I soldi soni strafiniti e si taglia tutto il possibile, ma non gli stipendi di Ascione e. Checchinato? Tanto adesso fa tutto Aboud!
L’unica cosa che mi fa piacere è sapere che alle Società che hanno venduto il voto a.Gavazzi non arriveranno più i dinderi.
il cambiamento…solo risparmio di piccioli, non cambierà nulla.
Anzi verranno penalizzate ancora di piu’ le zone del sud.
altro appunto 54 zone …ma se non ci sono preparatori x 10(*) dove li trovano
i preparatori x 54 zone? mahhhh
58 sono le zone
Magari ho inteso male io, ma mi sembra che saranno i tecnici federali a girare per i club. A me sembra un cambiamento radicale rispetto alla politica proposta fino a pochi mesi fa dalla FIR.
6nazioni, sono aree di formazione, non Accademie. Aree in cui si possono individuare i talenti, in base alla presenza rugbystica nel territorio e in collaborazione con le squadre locali, non Centri di Formazione permanente. A me 58 sembrano addirittura poche in un paese che ha un centinaio di provincie, ma evidentemente rappresentano la geografia ovale del Belpaese e chi ha messo testa a questa riforma conosce la situazione ben più di me
fabiogenova prima del messia ogni regione aveva un centro
con i propri responsabili in piu’ cerano i cdf.
+ 10 (*) + francescato, mi ripeto nuovamente mancano
i preparatori e allenatori capaci.
i ragazzi ci sono e in abbondanza.
Scusami 6 nazioni ma per me sei un quacheraqua!
Con simpatia!
Presenta tu un progetto come si deve !
buongiorno ginomonza sono circa 8 anni che penso che il sistema
delle (*) non funziona e visti i risultati sul campo e i ragazzi usciti
dalle (*)credo che non c’e nessun dubbio sul fallimento delle ns (*)
Il problema principale non sono i ragazzi, ma il sistema scelto dal
prof. H/P e la non preparazione adeguata dei preparatori.
Altro punto dolente sono state le aperture delle 10 (*) nei luoghi
dove gia’ ci sono strutture tipo che funzionano
Io non sono in grado di presentare un progetto come ma
a – cominciamo con la MERITOCRAZIA
b – Formare i formatori istituendo una (COVERCIANO del rugby)
dove allenatori veri insegnano il rugby di base ai nostri)
c – centri di formazione(U.16) in ogni regione con TECNICI
STRANIERI che scelgono i ragazzi.
d – Una (*) U.19 che gioca nel campionato di serie A
e – Una (*)U.20 collegata alla franchigia che giochi in eccellenza.
LA COSA PRINCIPALE E’ METTERE SOTTO CONTRATTO
ALLENATORI E PREPARATORI STRANIERI CAPACI DI INSEGNARE IL RUGBY AI NS RAGAZZI.
Quindi per risolvere tutti i nostri mali basta prendere tutti tecnici stranieri.
Semplice
E’ sempre vero che l’erba del vicio è sempre la migliore…
try ti risulta che in italia ci sia l’erba nel rugby io
vedo solo trifogli.
Con i ns tecnici delle giovanili in 10 anni cosa abbiamo vinto?
Organizzato 2 mondiali ti ricordi qualche vittoria di
prestigio?
Partecipato al 6n.u.20 ti ricordi qualche vittoria?
prima di parlare dell’erba del vicino informati.
Tecnici Inglesi o della Nuova Zelanda non buoni?
Credo che formare i formatori sia la priorità e. perciò, tecnici stranieri a volontà
Il progetto va bene. Magari lasciare una sola accademia al sud si poteva fare! Adesso come adesso sconsiglierei ad un siculo di 16 anni di lasciare tutto e andare a tentare la fortuna a Roma!
quaquaraquà?
Il “Sud”, a parte Roma, per tradizione rugbystica ad oggi ancora competitiva è: Aquila, Benevento ed evtl. Catania.
Sono molte meno le possibilità che un buon giocatore venga fuori dal Sud e quindi secondo la logica di Aboud non si può ampliare il raggio d’azione altrimenti si disperdono troppe energie. Poi anche lui ha detto che le cose non possano venir modificate.
All’Aquila avrebbe avuto un triplo valore…
Abbiamo detto tutto e il contrario di tutto…
Leggo tra le righe, mia specialità…:
– ai mondiali U20 ci andremo con questi pargoli che hanno fatto bene, così come lo staff
– piena fiducia nello staff ( Orlandi su tutti, che continua a “suggerire” )
– Sappiamo cosa fare e lo faremo e se sbaglieremo ci correggeremo…
Ecco, qui si tocca l’apice, ma smetterò di commentare operchè alla fine non abbiamo potuto contribuire in nulla, nessuno ascolta tifosi, famiglie ed esperti. Ora le parole sono davvero troppe ( quella del mitigare il percorso scolastico poi ha un che di vergognoso…). Quindi come diceva, e non a torto, un famoso statista: “il popolo ( siamo noi n.d.a.) ascolta le parole ma giudica i fatti”.
E con questo intervento finisce per me l’avventura su queste pagine. Ci si vede sul campo: serie A, girone retrocessione.
non si possono prendere decisioni che accontentino tutti
Spero tu ci ripensi, spero di vedere ancora tuoi commenti sul forum.
Non puoi lasciare solo a 6N e a me (poco per la verità) scrivere qualcosa al di fuori dal coro dei Mulini a Vento ( aimè decisamente numerosi)
Cordialità
Ps. Ho scoperto con mio disappunto personale che tutto lo staff delle ” nazionali giovanili” leggono con molto interesse i post su questo forum … e commentano pure. ( spero che questo lo legga Kinky … )
Al di là del fatto che il Sud viene comunque penalizzato, io spero solamente che “la marea si alzi sul serio”, perchè a ridurre il collo di bottiglia son bravi tutti, la difficoltà sta nel non perdersi per strada ragazzi (potenzialmente) di rilievo, come troppo spesso sembra accadere.
Se i club saranno più direttamente coinvolti magari questo contribuirà a ridurre tale rischio.
Non sono sicuro che non ci servano allenatori dall’estero, specie quando si va a “lavorare con i migliori giocatori, allenati dai migliori tecnici, nel miglior modo”
Rispetta l’ attuale geografia del rugby italiano , triste , ma vero .
La persona mi sembra molto competente e con le idee chiare. Concordo su tutto, in paricolar modo su accademie legate Benetton e ciò che nascerà dalle Zebre (cavalli, cinghiali, fenicotteri, vedremo…).
Spiace un po’ per il sud….. detto questo se veramente “ci credi” prendi i tuoi stracci e vi in accademia a Roma.
Ciao Ciao
si parte e si arriva tra qualche anno, dobbiamo metterlo sul conto, però il progetto mi sembra molto serio e non buttato li. Prima si applica e meglio è
“Sullo staff ci sarà più pressione e il loro lavoro sarà sottoposto a revisione”
Premesso che da una vita tifo Munster e quando con l’arrivo di Nucifora ci hanno messo definitivamente una pietra sopra (ma era già da un po’ che non spadroneggiava) ho stappato alla grande, Aboud è un Ascione ma con una enorme differenza in termini di esperienza pratica, competenza gestionale e indipendenza dal collegio elettorale (nel nostro caso, unico e nazionale). Se la baracca avrà come unico, assoluto e totalmente libero, responsabile CO’S (che di accademie federali ha una esperienza n volte maggiore di Aboud che ha lavorato in una realtà unica e irripetibile come l’IRFU delle Province) credo che le cose miglioreranno. Più o meno sono tutte cose di buon senso, e ci voleva davvero poco rispetto al delirio cominciato dopo Coste ed esploso con Gavazzi. I CF copernicani (e l’attenzione ai Club), l’abbandono del sistema chiuso, le accademie alle Celtiche (che è assurdo sottoporre a limite di età almeno quanto definire nel numero di partecipanti: devono essere esclusive e performanti, perciò limitate nel numero di pupi e giocare in squadre miste con i senior poco utilizzati o in recupero). Resta l’incongruenza delle u18 (cazzo ci stanno a fare lì appese e slegate dai campionati se i CF ritornano u16-18?) e la necessità di riformare i campionati medesimi, senior e under (ammesso che sia buona e unica la scelta Celtic, e che anche lì si trovi la quadra) dall’Eccellenza in giù. Resta la questione di premiare in soldi i Club che formano bene, giocano le Elite e le vincono o si classificano al meglio, che poi abbiano i senior o meno me ne può fregà di meno. Poi la cosa importante è che le scelte non siano vangelo ma regole applicate senza se e senza ma, con selezione rigorosa non solo dei ragazzi ma soprattutto dei responsabili, delle strutture e dei tecnici, e riformabili in base ai risultati senza troppe seghe mentali e occhi di riguardo. Buon lavoro.
PS:
Heiniken, ben arrivato tra i consapevoli 🙂
Lazzaro, in bocca al lupo per il girone e mi dispiace.
Più che un progetto in questo caso ha vinto la logica del risparmio, in quanto un piano di rientro dal debito non c’è ancora, per cui iniziamo a tagliare quelli che sono considerati costi superflui.
Il tagliare un centro di raccordo nel sud Italia è la criticità maggiore al momento, mentre una supervisione costante sull operato degli allenatori e sui giudizi che si possono avere sui ragazzi questo mi sembra un buon punto di forza.
In questo caso specifico sarà difficile avere ancora pazienza per aspettare i risultati, in quanto già 5 anni sono passati e la macchina era a pieno regime, si aspettano i risultati ed il prossimo mondiale di categoria sarà un banco di prova importante, soprattutto per un gruppo dalle ottime potenzialità
Sarò crudo, ma se proprio vogliono buttar via soldi e tenere quattro accademie u18, ovvio e sacrosanto che le mettano dove ci sono i giocatori e i club (che dovranno farli giocare). Per il sud è decisivo che funzionino i CF e che si lavori per far crescere (e nascere, o rinascere, i club). Complimentoni per il sintetico di Remedello (a suo tempo magicamente atterrato al San Michele con procedura straordinaria), come si dice:
“Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto,
chi ha dato, ha dato, ha dato,
scurdámmoce ‘o ppassato,
simmo ‘e Napule paisá!”
Ian, Aboud e questa roba c’entrano niente con “la u20 più forte di tutti i tempi”. Se non sono l’antitesi, poco ci manca. Se proprio vuoi cercare un modello simile, parzialmente è quel che più o meno voleva fare Coste, pezzo per pezzo, poco alla volta e con pragmatismo, e (ricordiamoci sempre) con il campionato u20 e senza Celtic.
il fatto è che non vedo un progetto rivoluzionario, semmai un progetto esistente rivoluzionato. Il collo di bottiglia rimane, forse si accentua. Se alla marea però non dai gli stimoli giusti per crescere, questo rischia di diventare stagno in breve tempo…
Rimango dell idea che ha vinto la logica del risparmio perchè in 8 mesi è difficile stabilire chi ha talento e chi no, in questo momento Aboud si sta affidando ad aree geografiche dove per tradizione il rugby è andato sempre forte, progettualmente niente di innovativo
Oh, mamo, te sei a parte, per i saluti 🙂
………………….., …………; …………………… .
……… ….. !
Io quoto LAZZARO e gran parte di GINOMONZA……e mi viene da ridere quando uno dice (con tutto il rispetto….) che se un giovane rinuncia all’Accademia comunque avra’ le sue possibilita’ di poter fare gli stessi percorsi, vedi selezioni, allenamenti, Nazionale , delgi altri…..
quanta ipocrisia e mancanza di MERITOCRAZIA in questo meraviglioso sport…..
TUTTO CAMBIA, NIENTE CAMBIA
E’ evidente. Le promesse elettorali vengono disattese non appena il risultato è massimo.
Promessa: centro di formazione a Catania, Benevento, Torino, Padova e Remedello. Loro garantiscono il voto, lui viene eletto e poi…. dimentica le promesse.
Al di la della mera boutade elettorale, chi avrà a soffrire sono quei territori, come Campania e Sicilia, dove l’accademia era vitale, ancora una volta dimenticati e sacrificati per garantire lo stipendio ai vari dirigenti ventennali della federazione. Che pena
A me pare che la rivoluzione sia già cominciata e funziona. In Toscana vedo un cambio significativo di funzionamento già a partire dalla 14: maggiore attenzione ai club da parte del comitato regionale con allenamenti bimensili gestiti da tecnici federali di ottimo livello. Per i più promettenti “progetto sviluppo” ovvero ulteriori sedute di allenamento.
Insomma senza dilungarmi troppo: dalla Toscana si vede muovere un sacco di cose buone
1) “Ma se è un modo per domandare se in Italia ci siano buoni allenatori, la mia è risposta è sì, decisamente. Per quanto riguarda gli allenatori dall’estero, in questo momento non credo sia una nostra necessità.”
Se lui ha visto lavorare i tecnici e dice che sono bravi io ci credo.
Rimango però dell’opinione che i neozelandesi ne sanno più di tutti, le pensano tutte, curano i dettagli, si scambiano tra di loro informazioni e formano i migliori. Di gran lunga. Non so come fanno, ma, dico la mia, cercare di portare un po’ di questo incredibile know-how neozelandese in Italia sarebbe utilissimo.
2) “Questi avranno una connessione sia con le franchigie che con i club di Eccellenza: in un parola, anzi due, doppio tesseramento. Avranno il beneficio di allenarsi a tempo pieno con gli atleti delle franchigie, ma anche l’opportunità di fare esperienza in Eccellenza.”
Finalmente abbiamo la conferma che il sistema di prestare giocatori che si allenano a livello inferiore alle celtiche per 10-15 giorni ogni anno e sperare che siano pronti al livello non funziona e bisogna fare il contrario: allenamento di alto livello e pratica ad un livello più basso finchè non si è ritenuti pronti.
Basteranno questi cambiamenti per vedere miglioramenti significativi?
Vedremo.
Fra 6-7 anni valuteremo Aboud.
“La gestione della squadra è stata efficiente? Si.”… talmente efficiente che li sbologno alle zebre…
il resto ha tutto un senso…mi conforta che don aboudio sia coinvolto direttamente nella selezione dei giocatori..
Interessante la proposta dei permit con doppio tesseramento provenienti dall’accademia, si evita cosi’ situazioni alla mbanda/riccioni, facendo assaggiar l’ambiente professionistico ad una eta’ paragonabile a quella dei coetanei d’oltremanica..
Bella intervista e finalmente si vede una progettualità con cui ovviamente non possiamo essere d’accordo tutti. Il bello e il brutto di fare delle scelte è proprio questo.
Sul progetto aggiungo solo due considerazioni:
_ spero che il dual contract non sia un privilegio riservato solo ai giocatori accademici;
_ serve un campionato domestico più competitivo dove i migliori ventenni possano trovare spazio;
_ contemporaneamente alla selezione dei migliori U18 è necessario favorire percorsi per non disperdere i giocatori scartati in fase di selezione. Magari favorendo l’accesso anche a percorsi all’estero. Abbiamo esempi di giovani giocatori che si sono costruiti parte della loro carriera in Francia o in Inghilterra e che in un sistema troppo selettivo (e all’italiana) sarebbero stati scartati e probabilmente persi.
Semplice appassionato di rugby giovanile (salamella)
Questa domanda e’ x il sig. Aboud.
Mi puo’ spiegare su che basi si fonda la sua risposta positiva data sulla preparazione dei tecnici federali (*)?
a- vittorie
b- crescita dei ragazzi x l’alto livello
c- giovani x il pro12
d- giovani x la nazionale
distinti saluti
grazie x la risposta sig. Aboud.
la stessa domanda adesso vale x gli altri del blog
Mi spiegate su quali basi bisogna continuare con gli stessi tecnici,
preparatori e dirigenti visti i pessimi risultati nel 6n.u.20 e nei
campionati del mondo u.20?
Se rimangono sempre gli stessi quale sarebbe la rivoluzione x il ns
rugby giovanile?
Parole sante lasciamolo lavorare.
A me pare che il commento sulla conduzione dell’ U20 “La gestione della squadra è stata efficiente? Si.”, sia stato di cortesia.
Quella che segue, infatti, mi sa di stroncatura e pure di quelle terrificanti:
“Eravamo nella posizione di poter vincere 3 partite: ma nei momenti critici abbiamo dimostrato ora mancanza di abilità tecnica, ora mancanza di controllo emotivo sul match, ora mancanza di esperienza. E tutto questo può cambiare facilmente il momentum di una partita. Ma quando giochi contro avversari più abili nei tre aspetti in cui siamo mancati, allora è difficile vincere”.
Praticamente dice: che i ns ragazzi erano inferiori sia tecnicamente,sia emotivamente sia naifs…che cosa resta?
Credo abbia ragione, l’unica cosa che avevano erano i muscoli.
Ottimo !
Magari un aiuto economico alle società per pagare allenatori buoni, perchè quelli costano. Non dico tutti, ma un settore giovanile diretto da un semi-professionista che forma e coordina tutti gli allenatori delle under cambia eccome.
Stephen Aboud è da oltre otto anni consulente della FIR e piu specificamente di Franco Ascione per il progetto Accademie con i risultati da tutti conosciuti.
Buonasera, sono contento come molti che qualcuno dalla comprovata esperienza metta mano al sistema delle accademie. Mi auguro che la strada intrapresa sia finalmente quella giusta. Devo però fare una segnalazione nella speranza che qualcuno ascolti.
Oggi ho parlato con un tredicenne che viene a giocare nell’oratorio dove lavoro come educatore, capitano della propria squadra U14 che é stato selezionato per i famosi progetti delle aree. Il ragazzo molto dotato atleticamente e tecnicamente è stato tagliato all’ultima selezione regionale (Lombardia) perché troppo leggero e al suo posto è stato preso un pari età di 90kg! Che ahimè veniva portato a terra da chiunque e tecnicamente molto scarso.
Ora come si fa a selezionare ragazzini basandosi sui kg? Ha senso? Cosa c’è ne facciamo di un tredicenne che oggi è un bulldozer e domani verrà surclassato dai futuri coetanei che a loro tempo sono stati selezionati per la tecnica e solo in seguito hanno sviluppato il fisico? Se è vero che, come qualcuno ha scritto, qualche pezzo grosso legge i commenti del blog, che spiegazione mi può fornire su queste scelte?
E qui metti il famoso ditino sulla piaga…
Anche per esperienza personale, ho visto tanti ragazzi veramente dotati, che vincevano sempre il titolo di miglior giocatore o “grillotalpa” nei vari tornei, appassionati e disposti al sacrificio, scartati perché piccoli o leggeri.
Al loro posto hanno preso dei bei ragazzoni, grossi, alti, ma nèti, come si dice dalle mie parti.
Risultato, quelli buoni davvero si sono rotti le scatole e giocano per divertirsi nelle serie minori, quelli buoni per finta non si divertono per niente nelle varie accademie. E poi non vanno da nessuna parte.
Perché poi guardiamo le percentuali di chi arriva all’alto livello passando per la formazione accademica e vediamo numeri minimi, al limite della casualità.
guarda che purtroppo non centra nulla il progetto statura e peso o cazz simili.
se davvero é bravo e hanno preso un altro x la stazza e non ho motivo di dubitarne l unica colpa é di un selezionatore che non capisce niente.
credo pero che se uno é bravo alla fine esce anche xche ho visto con i miei occhi quindi non voci……alle selezioni Asa cioè i migliori 40 circa di varie zone un gruppo di allenatori 6 o 8 sedersi a fine allenamento e giocatore per giocatore discutere dell allenamento e qualita.
Grazie!
x ascione che é amico da anni di about pure fosse stato e non credo da abni consulente.
bene anzi meglio.
se sono amico di W Smith e JJK e gli chiedo appena possibile consigli sono un cretino?
ma possibile che si parla solo x distruggere mai x migliorare. ma se avessimo i migliori tecnici del mondo come consulenti…..sarebbe un male?!!.
INCREDIBILE
x tunga mi dici quali consulenti ci sono stati negli ultimi 10 anni nel ns rugby
giovanile visti i pessimi risultati delle varie competizioni giovanili
6.n.u.20, campionati mondiali u.20?
Nel rugby italiano giovanile i sig. che sono seduti nelle poltrone da oltre 10 anni
e’ ora che tolgono il disturbo visti i risultati, pulizia totale non sono adatti x il
RUGBY.
Se li avessimo sarebbe un bene, senz’altro.
Ma se dovessimo giudicare i nostri dirigenti dai risultati che ottengono, come sarebbe giusto, allora dovremmo per forza cominciare a tagliare qualche ramo.
Ascione è lì da sempre, abbiamo visto risultati? È mai stato messo di fronte alle sue responsabilità? Ha delle responsabilità per tutto quello che sarebbe dovuto succedere e non è successo?
Non mi interessano le sue frequentazioni, mi interessano i risultati.
Mi viene in mente il mitico progetto statura, un fallimento totale, quanti di buoni ne abbiamo persi per strada?
Forse sarebbe meglio un “progetto quoziente intellettivo” per i nostri dirigenti.
“IL GATTOPARDO G.T. LAMPEDUSA”
” SE VOGLIAMO CHE TUTTO RIMANGA COME E’, BISOGNA CHE TUTTO CAMBI”
gattopardite acuta
adios