Sei Nazioni 2017: cosa ci lascia uno dei tornei più intensi degli ultimi anni

Il ciclo Cotter, mediani di mischia del futuro e qualche lavoro in corso. Il punto dopo 15 partite

COMMENTI DEI LETTORI
  1. leo64 22 Marzo 2017, 08:23

    Più intensi per le altre cinque per l’Italia è stato un agonia purtroppo. Speriamo dopo le parole di COS qualcuno prenda provvedimenti a livello nazionale sia con i giovani che con le Franchigie specialmente alle Zebre. Basta che Gavazzi faccia lavorare gli altri e si tolga dalle balle lui e tutti quelli Yes Man di cui si era circondato.

    • giorgio66 22 Marzo 2017, 08:50

      leo64, stavo per scrivere le stesse cose e quindi mi associo al tuo post…..tutto puo’ cambiare se, come dici tu, si tolgo dagli zebedei questi 4 soloni che hanno rovinato tutto…….e sopratutto , anche nei club/settori giovanili, chi li dirige CAMBI mentalita’……

      • paolo il veterano 22 Marzo 2017, 12:34

        si sono concorde con voi , è ora di cambiare una casta di dirigenti autoreferenziati . Personalmente comincerei ad abolire le accademie regionali zonali nazionali etc etc. i frutti sono stati pochi e poco saporiti , scolastici , ma poco efficaci in campo. Poi inviarei un paio di giovani ex giocatori o no , non contaminati da teorie nazionali sul gioco e sulla prestanza fisica, a studiare da allenatore in Paesi europei , ossia costoro con molta umiltà dovrebbero affiancarsi ai tecnici britannici e francesi per capire , leggere il gioco moderno e quindi riportare fra qualche anno i benifici di conoscenze acquisite . Sempre nel lungo periodo, poi , considerata l’incapacità di creare , inventare gioco con le liene dei trequarti comincerei a pensare afar sviluppare nei bambini le capacità di attacco . Le finte i cambi d’angolo gli off-loads , la manualità nel passaggio e nella ricezione si acquisiscono da piccoli , se non sbaglio in Inghilterra i ragazzi iniziano a fare contatto dopo i 13 anni.Oppure altra soluzione , copiamo il modello argentino negli ultimi dieci anni anche lì il calcio la pallavolo ed il basket “rubano” talenti solo che l’argentina è ormai quasi stabilmente fra le prime dieci del ranking mentre noi continuiamo a calare ……

        • manovale 22 Marzo 2017, 13:32

          Dove sono gli ultras della FIR?
          Con questa dirigenza siamo riusciti a raggiungere il livello piu’ basso degli ultimi 15 anni, se non nel ranking, quanto meno in campo….

  2. Rollo 22 Marzo 2017, 09:45

    E l’Italia non la considerate? Ci avete già escluso dal 6 Nazioni?

    • TommyHowlett 22 Marzo 2017, 10:27

      Il titolo dice “…uno dei tornei più intensi degli ultimi anni”. Non ci riguarda

    • paolo il veterano 22 Marzo 2017, 12:40

      per fortuna le partite dell’ Italia si giocano a Roma ed una bella gita nella città eterna non si rifiuta mai , soprattutto quando tifosi e giocatori britannici possono riscaldarsi sotto il sole capitolino . Chi è stato all’ Olimpico sicuramente avrà notato che gli ospiti erano quasi quanto gli italiani . Il cibo i musei ed il sole ci tengono dentro il torneo altrimenti saremmo stati già mandati via, ma se si continua cosi prima o poi lo faranno e… lo meritiamo

  3. pesopiuma 22 Marzo 2017, 10:53

    Attenzione che la Francia nei prossimi due anni tornerà tra le primissime del mondo.
    Dall’Irlanda onestamente mi aspettavo qualcosina di più in termini di punteggi, forse le manca ancora qualcosina a livello di “testa” per avere piena continuità di rendimento (come gli inglesi che sono tostissimi e spesso vincono pure quando giocano male). Forse non avrei affrettato il rientro di Sexton col Galles dall’inizio, è stato messo subito sotto tiro e Jackson stava giocando molto bene nelle partite precedenti.

  4. delipe 22 Marzo 2017, 11:36

    Buongiorno,
    Ian McGeechan è un mostro sacro della Scozia oltre che dei Lions
    La sua nazionale fine anni 80-90 era quella di Hastings, Jeffrey, Chalmers, Armstrong, Sole, ecc.ecc… e nelle altre squadre avversarie c’erano fior di campioni.
    Cordialità

  5. malpensante 22 Marzo 2017, 14:23

    Tanto per cambiare sono ampiamente in disaccordo. A partire dalla Scozia (1) dove il grande (ma “grande”) lavoro è stato fatto nelle due franchigie, anzi, in una che poi è quella da dove arriva il prossimi CT. Detesto gli scozzesi di quest’epoca, che hanno in assoluto la Federazione più concentrata sulle equiparazioni dell’orbe terrarum, ma non c’è dubbio che a casa loro abbiano anche fatto i compiti, e anche bene. Basta guardare la loro modesta u20, con almeno 6 giocatori che alla palla danno del tu con piglio confidenziale, e mostrano una attitudine sconosciuta anche a talenti potenzialmente superiori, tipo Irlanda. Togli Hogg a questa squadra, e viene giù dal pero: tenerla su toccherebbe al coach, ed è venuta giù lo stesso.
    2) Quello che manca a Nives è tanto, a partire da un 10 che sia davvero il valore aggiunto della banda. Mancava anche prima, e mancava praticamente tutto il resto. Terza linea e Vahi sugli scudi, con un Gourdon stellare, ma con i due isolani dietro sono da piangere prima di cominciare. Medianini eccellenti, a me piace più Dupont ma trovassero un’apertura e tra i due, meglio o peggio, sarà quello a decidere.
    3) niente da dire, una spanna sopra ma battibili. E sarebbe ora che gli arbitri facessero un ritiro spirituale, sa mai che lo spirito santo li illumini, ma tutti insieme.
    4) Joe lo si conosce, dopo Hansen per me è il n1, pregi e difetti. Da ficcarsi nello zuccone (worldwide, ma soprattutto nell’Isola) che l’Irlanda nel rugby di oggi è una specie di miracolo, basta che uno abbia un minimo di memoria storica e si guardi il ranking ad oggi. A me piace ricordare di questo 6N l’extracomunitario Payne, messo lì al 20% e che gioca all’80% di volontà, o Mcgrath che entra da terzo della fila e mette un calcio alla Murray. Grande profondità, almeno per quanto si possa spremere, e giocatori unici per caratteristiche e umiltà. Un grande 10, un grande 9, un enorme Furlong. Joe, scusa per le madonne che ti tiro regolarmente dal 60′ in poi.
    5) la sorpresa per me è arrivata dalla mischia, con un Owen per me miglior due della intera melonaia del torneo. Poco coraggio (ma ne ha già avuto tanto) nel non risolvere la questione Liam-Halfpenny che in due fanno uno e mezzo, e nel non pescare una delle ali che ci sono anche se nessuno (almeno in nazionale) le vede. Per me sotto tono, rispetto al campionato, Scott e per questo Galles è tanta roba in meno.
    6) I bonus, è andata bene, vedremo la controprova nel medio periodo, ma se ne poteva fare largamente a meno e snaturano un torneo nel quale, vivaddio e per fortuna, vive ancora lo spirito del rugby per cui ogni partita è “La partita”, e le classifiche le facciano i contabili.

    • Mr Ian 22 Marzo 2017, 14:37

      D’accordo con te su tantissimi punti. Un paio di cose da aggiunge, Schmidt dovrà aggiungere qualcosa al loop di Sexton, efficace ma ormai troppo scontato, le ultime due partite è stato targetato costantemente e fisicamente non è più un ragazzino…
      Concordo su Owen, meriterebbe al momento un chiamata coi Lions, meno su Scott Williams, ha giocato un buonissimo 6N, meno l ultima partita che era giù di corda, ma ci stava..Il Galles secondo me è in una fase di transizione e deve ritrovare il vecchio running rugby che tanto piace ai gallesi e poco si vede in questi giorni. Da una statistica leggevo che è la nazionale che ha lanciato meno esordienti negli ultimi anni, è vero che nel gruppo di 30enni c’è ne pochissimi, ma qualche volto nuovo non ci starebbe male, aspettiamo Giugno…Una piacevolissima sorpresa è stata Moriarty, un 8 adattato che quanto a work rate non ha niente da invidiare a Faletau

      • malpensante 22 Marzo 2017, 14:55

        Ciao Ian, in campionato Scott ha fatto stravedere e su quei livelli per questo Galles fa tutta la differenza del mondo. Dopo di che, sono d’accordo con te che abbia giocato un buon 6N, ma è Scott Williams, mica Luke McLean.

      • fracassosandona 22 Marzo 2017, 19:28

        Moriarty è il Napoleone del crimine 😉

      • Stefo 22 Marzo 2017, 20:48

        Ian con l’Inghilterra variazioni tattiche si son viste variazioni da cui sono ntati 3-4 ottimi break. Si e; visto sexton andare sul lato corto portando la difesa a se mentre sull’open si isneriva Payne da primo ricevitore col gioco he andava proprio dalla sua parte trovando qualche volta piu’ spaizo in quella maniera e trovando bei guadagni.
        Putroppo a mio avviso Kearney non ha l’abilita’ di Payne nell’inserirsi da primo ricevitore per aprire il gioco, e’ un giocatore diverso da Payne.
        In generale Payne ha portato qualcosa di diverso ache quando si inseriva non da primo ricevitore.

    • TommyHowlett 22 Marzo 2017, 15:07

      Tutto condivisibile con una piccola nota sulla Scozia: è vero, hanno un bel gruppo di equiparati (ne ho contati una dozzina nella rosa del 6N, più 4-5 elementi nati e rugbysticamente cresciuti in Inghilterra), ma il XV di base è composto da parecchi highlanders purosangue attorno ai quali sono stati sapientemente inseriti i giusti (e pochi) “stranieri”. D’altronde con un movimento che conta meno praticanti dell’Italia è chiaro che creare una nazionale forte potendo contare solo su giocatori scozzesi diventa molto difficile nel corto-medio periodo; l’U20, capace di battere solo l’Italia, a riguardo ne è il termometro ideale: buoni skills, buoni fondamentali, ma coperta corta. Comunque, sempre meglio dei nostri marcantoni…

      • Mr Ian 22 Marzo 2017, 15:32

        l indignazione italica contro gli stranieri della Scozia mi fa sorridere, considerando che proprio le colonie stranier hanno fatto la nostra fortuna e l unica differenza tra noi e loro oggi è che da noi ne arrivano di scarsa qualità, in Scozia fanno la differenza…

        • manovale 22 Marzo 2017, 17:35

          i ricorderei anche l’indignazione di gavazzi per i giocatori italiani che vanno all’estero e gli insulti a Glasgow….

        • malpensante 23 Marzo 2017, 14:56

          Ian, leggiti hi c’era a Grenoble, E stai tranquillo che non sono la verginella del casino, tanto meno il patriottico da stadio. Ma se per te è normale avere un ufficio apposta, con tanto di “facilitatore ambientale”, bon: per me è una roba talmente squallida che non vado oltre. E per chiuderla con le martellate sulle palle di sé medesimi in cui siamo imbattibili, ti ricordo che in Italia “arrivavano” argentini e non “si andavano a cercare”. Per i downunder, se avevamo persone (tipo quello piccolo, rompicoglioni e che infatti giocava 9) con credibilità tale da portare Campese o un Cheika come allenatore oppure quell’infinitamente perculato da la qualunque capace di pescare da una videocassetta Tana Umaga e Afeaki, è un titolo di merito per dei bingo bongo e bagonghi ovali come noi. O no?

  6. balin 22 Marzo 2017, 18:01

    la Scozia ha avuto una discreta fortuna, primo nel sorprendere l’Irlanda (anche se ovviamente la colpa è degli irlandesi) e poi nel trovare una pessima italia, noi mastichiamo pure amaro per un anno che ce lo meritiamo, ma loro si ricordino bene che una squadra capace di buttare 3 calci alle ortiche e 10 minuti di superiorità numerica ad inizio secondo tempo difficilmente la troveranno un’altra volta (se al 50° il risultato fosse stato 16 a 15 per noi non sarebbe stato scandaloso)
    non dormano sugli allori (come abbiamo fatto noi dopo il “favoloso 2013” con due vittorie nel 6N)

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