Il seconda linea torna in Sudafrica per motivi familiari. De Rossi: un esempio per tutti
Il rugby italiano e le Zebre salutano Quintin Geldenhuys
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Speriamo non siano 5000 ettari di prosecco..in bocca al lupo!
Lui non ha Zaia come amico….hahahah
Solo stima per Quintino
Grande Quintino
Grazie ….. che peccato che l’Italia non gli abbia riservato un saluto come si deve all’Olimpico.
siamo proprio degli ingrati.
Spero che non se ne vada per le ristrettezze economiche visto che a Parma fan fatica a pagare gli stipendi.
stesso pensiero
ma parlate che avrebbe dovuto giocare sabato scorso?
non penso iintendessero questo.. però magari farlo entrare prima degli inni per un saluto visto il ritiro non sarebbe stato male..
ecco, già diverso e di gran stile così!
esatto Matteol intendevo proprio questo…
Ha giovato qui con noi 12 anni, ha vestito la maglia della nazionale, e adesso se ne va in Saf perchè qui non gli pagano lo stipendio.
Siamo degli ingrati un saluto, all’olimpico sabato potevamo farglierlo non vi pare? Un piccolo trofeo se lo sarebbe meritato non credete, dopo aver preso botte per una vita per noi….
Siamo davvero dei subumani
È una di quelle situazioni in cui si ha la sensazione di non aver fatto abbastanza per lui rispetto a quello che lui ha fatto per il rugby italiano.
Salutiamo, ringraziandolo, il migliore degli equiparati che la nazionale abbia mai avuto.
Bene e un grazie per quello che ha fatto in Italia, sinceramente. Molto probabilmente ha fatto la scelta più giusta visto l’ottima opportunità che ha in SudAfrica.
Speriamo che adesso non ci si perda in frasi come quelle lette qui sopra di buonismo ultraregalato.
Dusty e CarloS una piccola domanda: torniamo indietro di 10 anni e facciamo finta di conoscere quindi quello che verrà e vissuto il bravissimo Gheld (rispetto massimo, sia chiaro). Secondo te il ragazzo accetta di nuovo l’avventura oppure declina perché alla fine dei dieci anni italiani si sente di avere avuto poca riconoscenza? O meglio faccio un altra domanda: secondo voi Gheldenuys se ne torna in SudAfrica deluso da quello che gli è stato dato come opportunità sportiva ed economica? Secondo me è stata una esperienza positivissima per entrambi i fronti..per lui e per il rugby italiano. stop ai facili commentini retorici e melensi.
Mi spiace questo tono di chi non riesce mai ad apprezzare fino in fondo un momento di commiato che francamente non vedo come non possa vederci tutti d’accordo. Non conosco gli aspetti privati e personali del rapporto di Quintino con i compagni e con l’Italia in generale ma siccome con l’età divento sempre più lombrosiano e poiché ho avuto modo di scambiarci due parole in occasione di un paio di terzi tempi a Parma, posso dire che ho sempre avuto l’impressione di avere a che fare con una persona limpida e lineare. Quindi quando lui parla di amicizie solide io penso sia sincero e per finire non credo che sia rimasto dodici anni in Italia, prendendo un giusto stipendio ma senza arricchirsi, se non avesse avuto un minimo di gratificazione per se e per la sua famiglia.
Non era un tono polemico anche se forse lo sembrava è che a me le frasi di circostanza non sono mai andate giù. Quando ho letto la tua frase sinceramente non l’ho capita (ma sbaglio io sicuramente che sono fin troppo cinico e poco romantico) perchè se c’è una esperienza veramente positiva sia per il giocatore che per il rugby italiano è proprio questa….e il dover leggere che come al solito che il giocatore ha dato e non ha ricevuto mi ha stancato, tutto qui!
kinky proprio non ti seguo nel ragionamento.
La gratitudine è degli esseri umani.
Lui ha dato molto per noi, per la nazionale italiana!
Ma perchè nessuno ha la sensibilità di riconoscerlo?
Siamo nei dilettanti anche nei rapporti umani.
Ricordo una sua intervista di pochi anni fa, in cui faceva comunque capire che a fine carriera sarebbe tornato con moglie e figli in Sud Africa: evidentemente lì ha un’attività da mandare avanti. Dalle sue parole sembra infatti che qualche imprevisto familiare (che si spera non grave) abbia accelerato il processo di rientro a fronte di un ritiro comunque programmato per fine stagione. Tra l’altro, diceva di tornare a casa ad ogni off-season, pur ospitando amici come Perugini, ed anche Botes alla fine è rientrato (saudade afrikaaner?).
Speriamo che sia stata per lui un’esperienza positiva. Per il rigby italiano lo è stata senz’altro.
Lui, Fava e Dellapè hanno tirato la carretta, con serietà ed impegno, davvero per moltissimi anni.
Penso che le difficoltà in mischia a cui abbiamo recentememnte assistito in parte si debbano alla sua assenza.
Good luck, Quentin.
Boh, sono praticamente fuori da Parma per lavoro da un paio di mesi abbondanti e di conseguenza in astinenza dai caffè con chiacchiera di chi se ne interessa e ne sa, ma per me è del tutto inaspettato. Non più tardi di tre o quattro mesi fa, le prospettive erano del tutto diverse. In ogni caso, un ottimo professionista e una gran persona: tutti gli auguri del mondo a lui e famiglia, e mi dispiace molto che non restino in città.
Mal, negli ambienti viadanesi si sapeva già dall’estate scorsa che avrebbe finito questo campionato e poi sarebbe tornato in SAF.
E’ solo partito due mesi prima.
Era ora ti facessi vivo, alcuni di noi cominciavano ad essere in ansia. Non tanto, per la verità, ma un po’, si.
Adesso capisco, perchè si chiama Quintino. In bocca al lupo…Ah mi raccomando, lascia il tuo recapito da qualche parte, perché non si sa mai. Una degustazione da quelle parti prima o poi ci può scappare.
Il gigante buono. Conosciuto a Viadana, ottimo giocatore, si è sempre fatto benvolere da tutti, mai sopra le righe, con una famiglia meravigliosa.
In bocca al lupo Quintino.
Degno sostituto di Delape’ nel lavoro sporchissimo..
Un grande..
Grazie mille, Quintin!!!!
Un grandissimo in bocca al lupo per tutto!
Speriamo che le nostre strade si possano incrociare ancora 🙂
Nooooo … per me un idolo da sempre (e non amo avere idoli)… ancor di più da quando ho avuto il piacere di scambiarci due chiacchiere a Parma. Non si è mai risparmiato in campo e da quel poco che posso sapere ottima persona fuori. Uno “straniero” che ha sempre onorato la maglia azzurra (e non solo). Dubito che un tipo come lui legga il blog ma per quel può valere GRAZIE Quintin , di cuore !!!
Safe return home.Another “boer”that has broken many hearts.Italy is a wonderfull place,but the highveld is something special. G B.
Mi dispiace moltissimo,
Dankie, dankie, meneer. “Oh, captain, my captain…”
Grande uomo di sport.Buona fortuna Quintino
Mi sento allora un privilegiato per aver avuto l’ultima occasione di chiacchierare con lui prima dell’ultima in casa con Ulster, per la quale era fuori per infortunio. Gran bella persona, mi mancherà il suo rituale riscaldamento pre-partita.
Grazie Quintino. In bocca al lupo.
Gli addii mi lasciano un po’ triste, meglio arrivederci, spero possa tornare a trovarci, magari “qualcuno” riuscirà ad invitarlo per un saluto come si deve (FIR sveglia!!) spiace che debba andarsene così, auguri per la sua nuova attività, anche lì un “trattore” come lui servirà molto
Profondo rispetto per Quintin. E come dissi per Corniel Van Zyl, altra colonna del rugby italiano degli ultimi anni, DANKIE QUINTIN, DANKIE.
In bocca a lupo, e forse un arrivederci ad un ottimo giocatore che ha ancorato la mischia e la difesa di nazionale e celtiche per tanti anni.
(p.s. i figli nati in italia… eh… ci siamo capiti 😉 )
ciao Quintin
grazie di tutto…
anche se non molto appariscente in assoluto uno dei miei preferiti….
ti auguro tutto il meglio possibile….
Mi dispiace che abbia dovuto lasciare in anticipo, ma se la famiglia chiama un buon figlio risponde, grazie Quentin.