Dominio inglese (ad ogni livello), Dragoni risorti e le ombre dell’Olimpico

La quarta giornata del Sei Nazioni ci lascia un paio di verdetti e un paio di statistiche da invertire. In attesa della Scozia

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mistral 13 Marzo 2017, 09:00

    come detto dopo la partita con l’italia: gli inglesi sono i maestri del metodo organizzativo “chi fa che cosa”, nel momento in cui si vedono costretti ad improvvisare (nel rugby come in guerra o in economia) dapprima patiscono la novità, ma poi grazie alla tenacia ed alla enorme capacità di sacrificio riescono comunque a portare a casa il risultato…
    galles: all’inverso degli inglesi, i gallesi sono fantasiosi ed improvvisatori, forse tra i celti quelli che più si avvicinano come carattere agli italiani, ma a differenza degli italiani hanno anche loro propensione al non mollare mai, fino all’ultima goccia di energia, e lo fanno da sempre…
    italia: siamo alle solite, applicazioni estemporanee di ed innovative di regole note (the fox) o partenze brucianti che fanno presagire buoni proseguimenti di partita, tenuta fisica per 50, max 60 minuti e poi il calo di zuccheri che ti fa prendere tre-quattro mete d’infilata, salvo poi consolarsi con l’ultimo guizzo, quello di cui non importa più nulla a nessuno, il guizzo del pesce che sobbalza fuori dall’acqua…

    • LiukMarc 13 Marzo 2017, 10:50

      Diciamo che il Galles, rispetto agli italiani, ha anche skills e visione di gioco che a noi mancano in maniera impressionante purtroppo.

      • mistral 13 Marzo 2017, 11:05

        …dicevo infatti “come carattere”, che poi da decenni sappiano anche giocare meglio a rugby è indiscutibile… e poi per loro era l’unico modo per menare un albione e non finire in galera, no?… 😉

        • eurobatman 13 Marzo 2017, 21:11

          Il carattere di cui parli è una riproposizione di luoghi comuni.
          Seguo la nazionale e le squadre di club italiane da almeno 15 anni: mai vista nessuna fantasia.

  2. Gilbert81 13 Marzo 2017, 10:00

    Salve a tutti,mi sembra che nel primo tempo,un paio di occasioni le abbiamo avute per fare la meta che poteva garantire un sorpasso sostanzioso.il problema è il killer instinct.
    Io credo che gli azzurri abbiano fatto vedere qualcosa di buono in queste partite,del Resto COS,ha sempre parlato di tre anni di tempo per vedere miglioramenti strutturali,aspettiamo e vediamo.Un grazie ai ragazzi che ci mettono sempre la faccia.

    • fcimini 13 Marzo 2017, 14:26

      Sono d’accordo, mi son piaciuti perché facevano il gioco, a momenti disordinato, i francesi lo stesso. Ma per quindici minuti, i francesini la palla non l’anno vista .Peccato per il passaggio della prima linea diretta a l’ala, perché quella era une seconda meta in 5 minuti.
      Il buon punto e il possesso palla e il territorio, vuol dire che il gioco dipenda da loro adesso, basta migliorare in possesso palla.
      Quello che mi e dispiaciuto sono i buchi enormi in difesa, perché le prime linee si consumano troppo su placcaggi et ruck, quindi se in francesi ripartono, allora loro non aiutano nello slittamento difensivo. E poi, certe volto, non erano neanche in linea, quindi facile facile per un tre quarti francese.

  3. maxon 13 Marzo 2017, 10:46

    dai, la partita dell’Italia non è da buttare: ovale in mano ci sono stati dei bei multifase con costruzione di gioco ordinato e sensato.
    Preoccupante invece la prestazione della prima linea, totalmente inadeguata a fronte di quella francese, ed Esposito ieri francamente inguardabile.
    Nel breve termine partiamo dalle cose buone fatte vedere, nel lungo termine VIETARE LA CHIAMATA DI 2 PERMIT FRANCESI DALLA SERIE A DELLE ZEBRE, IL SISTEMA NON FUNZIONA ALLA RADICE, scusate il maiuscolo ma è una cosa che grida vendetta…

    • fcimini 13 Marzo 2017, 14:37

      Secondo me il problema di Esposto e che a voluto essere dappertutto, lo si e visto in ruck, in percussione, in placcaggi azzardosi etc.. Ma quando doveva farsi trovare al posto, su Vakatawa o Nakaitaci spesso non c’era.
      Poi quando a avuto una palla da alla pura in secondo tempo, se l’e fatta sotto e la messa al piede quando ancoro c’aveva molto da correre prima di farlo, se doveva farlo.
      Io non lo criticarei troppo, deve solo migliorare tatticamente.

  4. TommyHowlett 13 Marzo 2017, 10:52

    Noi giochiamo alla grandissima il semi-rugby, ovvero stesse regole del XV su partite intere di 40′. In classifica abbiamo 9 punti, frutto di due vittorie e una sconfitta con bonus difensivo. Purtroppo, e non so come sia potuta accadere una cosa del genere, le altre cinque squadre del Torneo giocano a rugby e il Board del 6N ha deciso di considerare anche gli altri 40′ dopo l’intervallo. Sintomo palese della nostra debolezza a livello politico.
    Tornando a fare le persone quasi serie, quanto ho appena detto ripropone il motivo della nostra inferiorità rispetto alle altre: la tenuta fisica con, in rapida successione, quella mentale. Gli avversari hanno facilmente scoperto che basta lasciarci sfogare per un tempo scarso, tanto con la nostra incapacità a monetizzare territorio e possesso danni grossi non ne subiscono, per poi premere leggermente l’acceleratore e attraversare un campo di cadaveri per riempire il tabellone, senza troppi patemi. D’altronde, con un alto livello che di alto ha solo il nome non è che le possibilità di fare meglio ci siano…

  5. Meridion 13 Marzo 2017, 11:59

    Italia come ho detto ha un problema principalmente di tenuta…Poi si siamo scarsi ma se sei scarso e corri e placchi vedi che non prendi questi gap…Crolliamo ad ogni 2nd tempo e poi al 60esimo (crollo mentale poi fisico) e questo anche in pro12, abbiamo una marea di infortunati tanti troppi per un movimento non profondo come il nostro e molti di questi giocano in pro12 dove si cerca di tutelare il giocatore per la nazionale!! Purtroppo vedendo le Zebre private come hanno lavorato..(manco i palloni tra poco avevano!!) è li il problema (inerente la tenuta atletica), COS parlava di fit e per me a quello si riferiva, comunque è il nostro anno 0..poi arriva il 2024 !.

  6. giobart 13 Marzo 2017, 14:10

    E basta con questa storia! Sono atleti professionisti che si allenano tutti i giorni e quando arrivano dentro i 22 metri si cacano addosso? No non è così! Semmai mancano le gambe per fare quel qualcosa in più.

  7. PedemontanaRugby 13 Marzo 2017, 16:04

    La nazionale è, come giusto, lo specchio delle franchige, che sono buone a tratti ma non per 80 minuti.
    Il fatto più allarmante è la debolezza della mischia chiusa, della rimessa laterale e della maul, una volta punti di forza ai quali si ancoravano le prestazioni complessive.
    Adesso, mancando quelle, dovrebbero essere i trequarti a fare la differenza, ma purtroppo non funziona così.
    O c’è tutto, oppure niente funziona.
    L’analisi sulla prestazione della Scozia mostra che è buona per una partita, ma troppo poco profonda per esserlo tutte le partite, e per un torneo su cinque partite in tempi ravvicinati la mancanza di ricambi adeguati è un handicap insuperabile.
    Con le debite proporzioni, lo stesso discorso vale anche per l’Italia.
    Sono d’accordo che bisogna partire dalle franchigie, lavorare per renderle competitive e trasferire poi l’acquisita competitività alla nazionale.

  8. marcoV 13 Marzo 2017, 22:13

    Warburton “in ombra nel torneo”??
    No, ma che dovrebbe fare più di quello che aveva già fatto nelle prime 3?

    Passi per Webb, al quale però ho visto fare degli ottimi sprazzi di partita (primo tempo con l’Inghilterra non lo definirei esattamente “in ombra”…), ma Warburton?

    Adesso provo a finire di leggere l’articolo anche con l’ultimo paragrafo…! 😛

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