Con l’ex flanker azzurro parliamo di Sei Nazioni, programmazione e alibi
La Skypata della settimana: quattro chiacchiere con Mauro Bergamasco
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…un Mauro dai toni pacati e apparentemente diplomatici, ma alcune frasi sono severe, sia verso il “sistema” in generale (con piccola correzione di rotta sui risultati delle franchigie, per non essere troppo distruttivo) sia verso i giocatori invitando a non considerare un alibi che se non si acquisisce mentalità vincente nei club/franchigie difficilmente la si possa acquisire “solo” con la maglia della nazionale… lo strumento usato per ha i suoi limiti, ma l’immagine aiuta molto, nella lettura delle posture dell’intervistato, e chiarisce forse più delle parole le reali intenzioni… bravo Mauro quindi, dopo un inizio un po’ rigido, a mantenere comportamento gestuale e tono di voce molto in sintonia tra loro…
Bergamasco come Dante:. Il che non è esatto e non è giusto. Gli irlandesi ci hanno annichiliti, in particolare in mischia e in touche (dove non è che siamo mai stati bravi, nè ora nè mai). Sono emerse troppe diferenze. Del resto, visti i risultati delle franchigie, non è che ci fosse da attendersi. Il problema è, credo, anche nel gioco voluto da O Shea: calciare sempre (di solito in bocca agli avversari) non ha portato risultati. Forse è il caso di cambiare e di tentare qualcosa di diverso. Per finire i nostri trequarti non risceono mai a bucare la difesa avversaria. Quindi con avanti dominati e trequarti non incisivi credo ci sia poco da fare. Anche perché gli altri sono cresciuti e noi no.
Secondo te non siamo mai stati bravi in mischia e in touche???
E’ saltata la citazione dantesca che è:
Non so cosa abbia il mio computer. Ci riprovo la citazione è: intender non la può chi non la prova. speremm
E’ sempre un piacere ascoltare un ex atleta di questa caratura tecnica ed umana.