Un 63-10 e le franchigie che non vincono: dove nasce e cresce il gap

Se Treviso e Zebre perdono 46-3 e 49-5 contro Munster, una squadra composta per l’80% da loro giocatori può competere con l’Irlanda?

COMMENTI DEI LETTORI
  1. maz74 13 Febbraio 2017, 08:52

    Il pesce puzza dalla testa. La rielezione di Gavazzi, dopo 4 anni fallimentari, solo grazie al clientelismo è il primo problema.
    Il continuare ad avere persone che negli ultimi 10 anni e più hanno prodotto solo sconfitte è il secondo problema (Ascione, Checchinato, Troncon, ecc…..)
    Non avere staff tecnici all’altezza nelle franchigie e quindi non far crescere i giocatori giovani in modo adeguato.
    Il campionato d’eccellenza privo di qualità, visibilità e sponsors è un elemento importante, ma frutto dell’abbandono federale dopo la creazione del PRO12.

    • FILIPPO1975 13 Febbraio 2017, 09:01

      sottoscrivo in toto

    • maxetere 13 Febbraio 2017, 09:16

      Esatto. L’eccellenza e la serie A sono a interesse zero. Gli stadi sono vuoti e la gente se ne frega. Come fai ad affezionarti a una squadra che gioca 1 volta al mese? Parlo dell’eccellenza e delle mille inutili interruzioni. Questo significa non solo pochissimi spiccioli alle squadre (pochi biglietti e zero sponsor) ma, soprattutto, poco interesse da parte dei giovani. Se i bambini, i ragazzi non si interessano al gioco avremo sempre pochissimi giocatori per il futuro, poco ricambio generazionale in un ambiente sempre più precario. Il nostro continuerà ad essere uno sport per pochi pionieri, pochi pazzi che mettono anima e portafogli pur di andare avanti. Genitori che la domenica prendono i figli e li portano in giro per l’Italia di tasca propria e con la porchetta nello zaino. Per certi versi è simile al movimento musicale italiano che ben conosco. Pochi pazzi sognatori in un paese dove i tagli alla cultura hanno tolto ossigeno a chi vive di note.

      Detto questo quelli che continuano a denigrare gratuitamente il nostro movimento dovrebbero parlare la metà. Dovrebbero ragionare sul fatto che, nonostante tutto, il nostro rugby riesce a essere lì dove sono i grandi. Dovrebbero sostenerlo di più, anche solo a chiacchiere. Purtroppo con le critiche gratuite il movimento non cresce e Gavazzi non se ne va. Si ottiene solo di appesantire ancora di più una atmosfera già greve.

      • mauguerri 13 Febbraio 2017, 10:03

        Perfettamente d’accordo. Per salvare e far crescere i valori del rugby nel nostro amato territorio italiano, più propenso al piagnisteo ed alla critica imbelle, i personaggi come Gavazzi sono il paradigma del localismo clientelare. Esattamente l’opposto dell’ambito internazionale in cui dovrebbero muoversi società e giocatori. Invece di fare questo, la FIR preferisce sempre il capro espiatorio dell’allenatore internazionale, tanto più non favorendo ma ostacolando i pur deboli sforzi di crescita delle autonomie locali.

    • Leozama 13 Febbraio 2017, 11:17

      Quoto al 100%. Aggiungo che oltre alle cose giustissime che hai detto mancano anche le strutture (di stadi decenti per il rugby ce ne sono al massimo 4-5 contando anche il plebiscito che verrà trasformato nello stadio del Calcio Padova).

      • Charlie 13 Febbraio 2017, 14:57

        Verissimo…ho sentito invidia ieri vedendo la partita della Francia in quel loro stadio che dava emozioni ad alto livello, colmo strapieno, con il loro presidente presente tutta la partita, una festa completa…e noi con un Olimpico che crolla in una roma che crolla e con prezzi dei biglietti che sono stellari senza vantare nessun merito sul perché…costo – beneficio…

    • Charlie 13 Febbraio 2017, 14:52

      Assolutamente d’accordo…puzza non solo dalla testa ma ormai tutto il corpo é intaccato…técnico non puo fare miracoli senza la materia prima e materia prima vuol dire formazione alla base, rinnovo generazionale, tradizione,sofferenza, condizione fisica, dirigenza competente e intelligente…e trovare un nuovo Parise là nelle Pampas argentine, leggi i Pumas, come nuovo lider, perché nessuno é eterno…tutto cio significa tempo, tanto tempo.

  2. mistral 13 Febbraio 2017, 09:05

    lasciando da parte quali e quante siano le responsabolità dei quadri dirigenti (e non dico non ce ne siano, ma se veramente non funzionano e però sono stati eletti a grande maggioranza qualcosa che non va forse c’è anche in larga parte della base) ritengo che la partecipazione ad un campionato senza retrocessioni non sia utile alla crescita agonistica, così come frequentare una scuola superiore o una università dalla quale, alla fine, escono tutti dottorati, anche i cavoli ed i sassi… ma forse è la soluzione-situazione migliore, all’italiana con o senza g, per far finta di far qualcosa, impegnare e spendere risorse non indifferenti, trovare collocazioni e promettere prebende, socializzare il peggio e distruggere il meglio del privato… e allontanare interesse vero (non i boatos olimpici) dal mondo dell’ovalia peninsulare… meno male che esistono altre realtà, altrimenti (se si guarda solo al livello “alto”) disamorarsi del rugby italico sarebbe quanto mai facile… un grazie enorme alle piccole e piccolissime società, ed alle migliaia di idealisti e genitori che, nei valori del rugby e nella necessità di insegnarli, nonostante tutto ci credono ancora…

    • ginomonza 13 Febbraio 2017, 10:52

      Evidentemente,mistral, il problema non è retrocessioni si retrocessioni no, visto che non mi sembra che le altre retrocedano.. eppure sono vincenti come clubs e nazionali.
      Hai comunque ragione sulla questione FIR e quadri dirigenti.

      Il vero problema, per me , è la carenza tecnica prima di tutto.
      E poi l’essersi crogiolati nell’illusione della via nostrana, pensando di avere una scuola e tradizione, praticamente inesistente a dire il vero,che potesse competere con le altre.
      Io spero nei nuovi e varrebbe ricordare cosa ha detto COS tra le altre cose : abbiamo un gap fisico tecnico notevole rispetto agli altri:su quello fisico è meno difficile ( non uso più facile) recuperare e più immediato, significando che su quello tecnico occorre lavorare più a lungo ed in profondità.
      Ripetere fino all’infinito la solita litania che da mesi eminenti commentatori scrivono qui e là non serve a niente perchè il nuovo staff è al corrente meglio di noi dello stato dell’arte attuale.
      Come dice COS occorre : lavorare e lavorare e lavorare!

  3. Appassionato_ma_ignorante 13 Febbraio 2017, 09:20

    Osservazioni giuste, ma vorrei integrarle con un pizzico di ignoranza. La prima cosa è di non dimenticare che l’U20 ha perso di un solo punto con i pari età irlandesi, quindi *forse* (il dubbio è legittimo) qualcosa si sta muovendo là dietro. Resta da vedere che cosa faranno i ragazzi durante il resto del torneo e se sono solo questa infornata o i rincalzi sono altrettanto validi e numerosi. Questo ci porta alla seconda cosa: il rugby richiede intrinsecamente una filiera enorme per qualità e quantità (e di conseguenza risorse adeguate alle esigenze). Per avere una squadra completa ci vogliono rose di circa 45-50 giocatori tutti competenti nei rispettivi ruoli e, alle spalle, un bacino pronto a rifornire quelle rose quando, per motivi di usura o di altro tipo, perdono petali. Questo mi pare che sia diventato finalmente chiaro e che si stia lavorando in quella direzione. La patata di O’Shea è di riuscire a conciliare le esigenze del pubblico (il tutto e subito) con la pianificazione a lungo termine.

    • Totalmente incompetente 13 Febbraio 2017, 10:34

      Vorrei avere la tua fiducia nel fatto che qualcosa là si stia muovendo, MA…la partita della U20 contro l’Irlanda mi pare invece la riprova dle fatto che nulla è cambiato.
      I nostri ragazzi hanno avuto una predominanza fisica schiacciante per tutta la partita: in mischia chiusa e in giro per il campo…eppure hanno perso prendendo TRE mete soft.
      Una squadra normale, con un vantaggio tanto schiacciante, avrebbe stravinto! E invece hanno perso, perchè oltre la voglia (tanta, che ci mettono sempre) e la muscolarità, non c’è molto altro: non skills, non capacità tattica.
      Forse solo un paio di cose positive nelle prestazioni dei singoli, Rizzi, Vaccari, Licata…ma anche qui, (come nel passato i Campagnaro, Morisi,Gori, Favaro e forse ora Canna, Mbandà) si tratta, temo delle capacità fisiche o abilità innate di alcuni particolarmente dotati, ai quali tristemente non sono forniti gli strumenti di conoscenza del gioco e di crescita dei pari età dei nostri competitor nel 6 Nazioni (o anche al di sotto)

      • Meridion 13 Febbraio 2017, 16:02

        Non sono d’accordo su tre mete una è arrivata dalla bravura della loro ala il 14 se continua cosi vedo un fuoriclasse, altra è arrivata da un calcio ben fatto a ridosso dei 22 dai verdi pallone preso e subito palla al largo, altro da caxxata megagalattica di Trussardi, per me mete prese 2/3 per semplice ingenuità, da parte nostra invece ho visto un gioco decente palla in mano!! Non si vedeva qualcosa di simile da molto tempo in U20.

      • mix 62 13 Febbraio 2017, 23:21

        Per favore smettiamola di portare Canna in palmo di mano è di una mediocrità spaventosa

    • malamatita 13 Febbraio 2017, 13:03

      Ciao Appassionato condivido la tua posizione sia sulle prospettiva offerta eventualmente dall’under 20 sia sul difficile ruolo che si trova a ricoprire O’shea. Come Totalemente… e molti altri non ho potuto non notare il predominio degli azzurrini nonostante il risultato a loro sfavore. Credo che nel caso dei ragazzi la discreta confidenza con i propri mezzi espressi non sia stata sufficiente a colmare la tara della squadra perdente che l’italrugby ha sul groppone da quando è nel 6N nel PRO12

  4. narodnik 13 Febbraio 2017, 09:36

    in italia non c’e’ materiale umano bastante per due franchigie competitive in piu’ alcuni vanno all estero,in piu’ non ci sono manco i soldi per due franchigie,purtroppo anche oshea ha detto che servono due franchigie,ormai si e’ sulla china dei 50 di scarto a partita,e’ inacettabile che non si accorgano di essere diventati ridicoli,rispetto i giocatori che scendono in campo,e’ ridicola la gestione,il pro 12 serve per crscere?se prendi 50 punti a partita no!e’ farsi umiliare ogni settimana!!!!!la soluzione c’e’ ed e’ anche economica,ridurre il contributo federale del 20-30% ma convogliarlo tutto in un unica franchigia,riunire il meglio degli italiani la’,chiedere per favore a chi gioca all estero di tornare,cambiare il sistema permit player dal prossimo campionato,creare una franchigia b da far giocare in eccellenza,affidare la supervisione del tutto a oshea e al suo entourage.tutto questo non succedera’ purtroppo,c’e’ tanta presunzione di potercela fare,poi ai nostri partners non conviene buttarci fuori da 6 nazioni e pro12 manco se le perdiamo tutte,tanto vincono praticamente sempre e in piu’ hanno vantaggi economici,la competizione ce l hanno gia’ fra di loro l’italia e le sue franchigie sono un piacevole diversivo,quindi prendere decisioni importanti e difficili,come eliminare una franchigia o uscire dalla champions cup,spetta ai vertici della fir,e qua,come dicono a roma,so ca..i nostri….

    • fr78it 13 Febbraio 2017, 13:26

      Se ho capito la proposta è di far giocare la nazionale italiana in pro 12 come unica franchigia federale ?? Più o meno credo sia la traduzione.
      Geniale la proposta di chiamare a giocare dei professionisti con un “per favore” ?
      sui numeri però non sono convinto: se prendi il contributo federale, lo riduci del 20-30% e lo dai solo ad una non è che hai combinato molto. A spanne ottieni il budget attuale delle zebre ! E dove vuoi andare???

      • narodnik 13 Febbraio 2017, 14:51

        si hai capito bene.piu’ che chiamare si tratta di un richiamare,e si,per favore,visto che se ne sono andati quasi tutti per incompetenza della fir,le cose si chiedono con umilta’ visto che chi e’ all’altezza come favaro o sarto puo’ scegliere,guarda quanti nazionali se ne sono andati dopo il fallimento degli aironi e fai conto che visto il numero di giocatori da prima fascia e’ bassissimo sono quasi tutti insostutiubili da giocatori pari livello che giocano nel pro12.non e’ come dici tu,che alle zebre nonostante il contributo federale attuale rischiano di non pagare gli stipendi!non e’ la stessa cosa,i numeri sono numeri non si tratta di opinioni,gia’ se capita a treviso gli stai aumentando il contributo federale del 50% mica briciole,vabe puoi pensare che dico cazzate e mica mi offendo,io esprimo solo la mia da tifoso incompetente,ma se mi dici che anziche’ dare 4 milioni a testa ne dai 6 o 7 a una sola squadra,rinforzandola pure dei giocatori presi dall’altra franchigia,non hai combinato molto,allora cosa devi fare per combinare qualcosa in piu’?

  5. cassina 13 Febbraio 2017, 09:48

    Ragazzi, ma quando un giocatore esperto come Festuccia che ha giocato anni ripeto anni in realtà francesi e inglesi descrive le zebre (la punta di diamante del nostro rugby con Treviso) come una realtà “dilettantisitca” oppure al massimo “semiprofessionistica” …….dove vogliamo andare?

    i nostri ragazzi non hanno la formazione ed il supporto necessario per competere con professionisti della palla ovale, in più sono pure pochi…

    Guardiamoci in faccia e ammettiamo di non essere strutturati per competere con le realtà professionistiche….. oppure si mettano tutte le risorse in una squadra che chiameremo cavalli, cinghiali, fenicotteri etc. e mettiamo li tutte le nostre compenteze cercando di mettere i nostri ragazzi nelle condizioni di compete con gli altri…

    buon lunedì

  6. mistral 13 Febbraio 2017, 09:59

    a tutti coloro che auspicano una super-franchigia nazionale (stile argentina o giappone) nella quale raccogliere il “meglio” dei giovani virgulti che crescono (o dovrebbero) nelle realtà giovanili, ricordo sommessamente che senza un campionato domestico valido tale teoria non da risultati validi, i migliori veri continueranno ad emigrare (e come dare loro torto?), capitalizzare le loro capacità rugbistiche e prepararsi un futuro in altri settori, mentre i meno migliori (mediocri o pessimi non si può dire, non è corretto, come nella scuola: si impegna, da il massimo, quello è il suo livello e dunque per lui vale il 100% e quindi come fai a rimandarlo o bocciarlo?) continueranno a popolare le regie-onali accademie e franchigie forse avranno il posto fisso a raggiungimento non della maggiore età ma dell’età utile per votare per il senato italiano…

    • narodnik 13 Febbraio 2017, 10:14

      mistral e il problema economico?chi paga?pensi che la fir possa continuare con passivi di milioni?i privati soldi non ne metterebbero se non nel caso dei benetton per una a treviso.per me con una franchigia sola potrebbero elaegire stipendi adeguati anche ai big e se la franchigia risulta competitiva la nazionale di conseguenza pure competitiva,l’italia non sono le fiji se a un giocatore vengono forniti stimoli giusti sta qua con piacere,il campionato nazionale lo vuoi rendere piu’ competitivo?bene ci inserisci una squadra b della franchigia che sta in pro12 e una sperimentale col meglio delle accademie.magari ci sono anche mille modi diversi e migliori da quelli che ho scritto io,di certo pero’ continuando cosi’ si peggiorano solo le cose!

      • mistral 13 Febbraio 2017, 10:38

        …non sono in disaccordo, teoricamente, con quanto dici, ma non credo che le soluzioni dall’alto (da piano decennale, per capirci) in italia abbiano qualche seguito positivo… si finisce sempre e solo per consumanre risorse pubbliche e devastare il settore privato… non credo ci siano migliaia di sistemi possibili, è trovare quello adatto alla realtà di cui ti stai pre-occupando che non è semplice…

  7. giorgio66 13 Febbraio 2017, 10:14

    sottoscrivo quanto riportato da Cassina e ripreso dalle parole di Festuccia….la realta’ massima del nostro rugby( Benetton incluso….) vale una societa’ dilletantistica o semi-prof rispetto a Francia od Inghilterra…..da li’ nasce ( o meglio non nasce…) tutto……quali tecnici, preparatori , per non parlare di dirigenti(???) abbiamo per prepare quel ( poco…) materiale umano a disposizione? con quali prospettive , una volta terminata la U20 un ragazzo continua a giocare a rugby? ma tolti 3/4 ragazzi che tentano di provare per poi emigrare e giustificare( vedi buon contratto….)i loro sforzi , la loro passione, chi puo’ giocare a certi livelli pur avendo nel dna delle possibilita’ ma non avendo una realta’ che valga lo sforzo?

  8. mamo 13 Febbraio 2017, 10:18

    Mi sono “messaggiato” con un amico di qui.
    Gli ho chiesto se era in scipperò visto che sono tre giorni che non scrive.
    Mi ha risposto che no, non è in sciopero, ma in lutto e lo resterà per tutta la settimana.
    Gli ho risposto con un paio di faccine che ridono ma solo perché me lo sono immaginato vestito di nero, col capo supino e un ipotetico cappello, rigorosamente nero, stretto fra le mani.
    Ha replicato, stizzito, che non c’è niente da ridere e che non saprebbe neppure cosa scrivere.
    La verità è che quell’amico ha perfettamente ragione: non c’è niente da ridere e poco o nulla da scrivere.
    Fanculo.

  9. arali 13 Febbraio 2017, 10:23

    Ormai dovrebbe essere evidente per chiunque che l’esperienza celtica è fallimentare, drena il 90% delle risorse e svuota di contenuti tecnici e di interesse il campionato nazionale, senza il quale non c’è bacino da cui attingere.
    Sarebbe ora che anche la federazione se ne rendesse conto, e destinasse al campionato i 10/12 milioni all’anno che tra tasse e contributi alle franchigie attualmente finiscono nel calderone celtico. Potrebbe uscirne un’eccellenza di buon livello, capace di dare spazio ai nostri giovani e di attrarre anche giovani stranieri interessanti.
    Poi andrebbe opportunamente collegata alle accademie, ad esempio con uin campionato nazionale U20 sul modello di quello che fa la palla tonda.
    Niente di nuovo e di impossibile, solo buon senso.

    • sonnyrollins 13 Febbraio 2017, 17:49

      I giocatori sopra intervistati hanno chiaramente detto che il pro12 è appena appena utile a tenere un ritmo decente, che la competizione che più si avvicina al 6n è la Championship, COS ritiener il pro12 “indispensabile” (aggettivo suo) e noi vogliamo abbandonare il pro12? per tornare a giocare in coppa Europa? Se l’obiettivo è questo, va benissimo, basta saperlo.

  10. matteol 13 Febbraio 2017, 10:28

    Non si può discutere, come dice Roberto Avesani, sul piano di gioco se mancano le solite e ormai trite Skills. Quanti errori di handling abbiamo commesso?
    http://www.rbs6nations.com/en/matchcentre/match_centre.php?section=stats&fixid=204327
    Questo link riporta le statistiche della partita. Errori fatti Irlanda 29, errori fatti Italia 60. A fronte di un possesso del 59% per i verdi e del 41% per noi: capirete che nell’economia del gioco pesano molto di più, e di conseguenza che piano di gioco volete che mettano in pratica??
    Qual è la qualità da cui partono O’Shea & Co? Questi abbiamo e questi bisogna far esaltare come collettivo.

    Secondo appunto: con il Galles eravamo risciti ad impensierire la loro mischia salvo poi perderci nel secondo tempo. Tuttavia sono state giocate 17 mischie in tutta la partita, e delle 9 nostre ne abbiamo persa una: possiamo vedere il bicchiere mezzo pieno? Stesso vale per le touch: non mi impensierirei se non ne abbiamo rubate delle loro, ma non andrei ad esaltarmi..

    Terzo appunto: se chi gioca non vince regolarmente, è normale che poi si smonino tutti. Non ci vuole uno psicologo.

    Quarto appunto: staff delle franchigie/accademie/nazionali. Mi sembra che siamo sulla giusta strada a Treviso, bisognerà sistemare le Zebre. Purtroppo rimangono i soliti noti per elementi chiave dello sviluppo del movimento, che nel resto delle federazioni organizzate vengono costantemente monitorati per capire se vadano o no, in organi (vedi accademie) e ruoli che non gli competono.
    La domanda, su cui sarei felice la Redazione indagasse e potesse chiarire ed argomentare il perchè, è: il Dott. Aboud ha iniziato a sfoltire gli incompetenti che ci hanno portato a questo livello di stagnazione? Abbiamo alternative ai soliti nomi per l’organo di sviluppo del nostro movimento? Chi allenerà l’Accademia l’anno prossimo? Chi abbiamo oltre a De Marigny come Skills Coach per il futuro?

  11. davo 13 Febbraio 2017, 10:43

    @ arali e fautori di un campionato di eccellenza:
    eccellenza di buon livello senza Celtic? chissa’ perche’ son scettico. Meglio avere due squadre organizzate bene (non come ora che sembrano il ….cecina..con tutto rispetto parlando 😀 ). Si tornasse all’eccellenza sarebbe fare un passo indietro enorme. 10/12 milioni diviso 10/12 squadre fanno 1 milione a squadre…praticamente noccioline…o si trovano privati che ne investono 8 volte tanti oppure la Celtic e’ l’unica soluzione.
    Sai, preferisco che un giovane giochi contro Munster che contro San Dona’…sempre con rispetto parlando..ma stiamo su altri livelli.
    Il problema e’ che le nostre due squadre non hanno una struttura ed un organizzazione. Diciamoci la verita’, sono organizzate male, malissimo, e questo (anche in seno FIR) e’ una cosa che scrivo da tantissimo tempo….servono dirigenti capaci, con una esperienza vincente dimostrata dal curriculum. Prendete Treviso, a parte Crowley mi dite che curriculum ha l’allenatore della difesa? pensate se lui dovesse trovare lavoro all’estero..quali squadre PRO lo prenderebbero? allora perche’ proprio noi?
    Aggiungici poi il fatto che questo dualismo Eccellenza-Celtic fa’ male….molto male. A questo punto bisognerebbe fare come Irlanda/Scozia/Galles ( o anche Australia..) cioe’ rendere chiaro che il campionato nazione e’ dilettante. Che i vari club si mettano l’anima in pace. Questo comportebbe una migliore ristrutturazione dei rapporti celtiche-club. Anche nel Down-Under i club storici (come Radwick, Sydney Uni, Brothers…etc…) hanno messo da parte certi argomenti per lavorare in funzione delle franchigie…e’ un processo normale, che solo in un paese pieno di campanili come il nostro non funziona. Non riusciamo a vedere oltre la punta del naso.
    In ultimo, e molto importante insistere sull’aumentare la competitivita’ del rugby di base. Oggi ci sono molte ma molte piu’ societa’ di rugby rispetto a quando ho iniziato a giocare io (meta’/fine anni 80….), specialmente al meridione. Pero’ in tutti questi anni tali societa’ non sono state messe nella situazione di ottenere un supporto tecnico adeguato. Ho visto allenamenti allucinanti…cose vecchie e cose sbagliate…e questo cio’ che insegna la Federazione agli allenatori? magari no, pero’ perche’ non fa’ qualcosa di meglio? boh…
    Insomma, dirigenti abiutati a essere PRO con adeguato curriculum, e ristrutturazione rapporti club-franchigie, e rugby di base.

    • mistral 13 Febbraio 2017, 11:04

      davo, è logico che per un giovane promettente e/o valido è meglio giocare contro Munster (o anche Tolosa o Leicester, per dire) ma se è inserito in un gruppo valido crescerà anche lui, se invece la sua eccellenza si somma alla non-eccellenza di altri anche lui si adatterà/adagierà alla mediocrità collettiva… non è un fenomeno proprio solo del rugby italiano, ma di qualsiasi attività umana, dilettantistica (nella musica o nella recitazione ad esempio) o professionale che sia…

      • davo 13 Febbraio 2017, 13:17

        il problema del contesto valido pero’ ormai lo fanno i soldi e le squadre di eccellenza non hanno la capacita’ economica di attirare nomi grossi. Non parlo di allenatori, ma anche di personale da “dietro la scrivania” che organizza un club. Quindi per questo le due celtiche dovrebbero fare un tale investimento. Fermo restando i dettagli curati alla base …invece del fisico…

    • ginomonza 13 Febbraio 2017, 11:08

      basta con sto Cecina cavolo, nel suo piccolo è pari alla Benetton e assai meglio delle Zebre! 😉 🙂

      • mamo 13 Febbraio 2017, 12:15

        Nel suo piccolo ?
        Se Benetton avesse reagito alle tante sconfitte con quella cattiveria incazzata di chi, pur sotto di 30 punti, vuol lasciare comunque, secondo le regole intendiamoci, un segno fatto da un placcaggio alle ginocchiette o cavigliette, una maul con quindici di loro che spingono (magari pure bestemmiando), ecco forse sarei meno amareggiato.
        Magari, invece, il Cecina sa reagire così e quindi, nel suo piccolo, è persino migliore e sai perché ? Perché Anche le Formiche nel loro piccolo s’Incazzano.
        Loro, le formiche.

      • davo 13 Febbraio 2017, 13:17

        povero Cecina,….infatti….beh, la prossima volta si usa un club diverso… :D…pane e puparoulo…

    • Pumba 13 Febbraio 2017, 12:40

      Magari. Se tutti i paesi citati non possono permettersi di tenere il piede in due staffe non vedo proprio come possiamo farlo noi.

      • davo 13 Febbraio 2017, 13:19

        certo che possiamo anche noi…ma serve organizzazione (= dirigenti ed allenatori PRO, e non semi-pro o sistemati perche’ non sapere dove metterli…), fare gruppo (e.g. No Campanili…), e skill di base (basta con questi giocatori dal fisico possente che poi si buttano le palle in faccia…)

        • Pumba 13 Febbraio 2017, 20:44

          Io infatti sono totalmente in accordo con quanto hai detto sopra

  12. carlo s 13 Febbraio 2017, 10:58

    Tutte le squadre sono migliori delle nostre celtiche, francesi, inglesi, gallesi, irlandesi, scozzesi….

  13. Lazzaro 13 Febbraio 2017, 11:02

    Per una una volta… date una risposta a uno che non capisce niente di rugby.

    Come mai alcuni nostri giocatori sono sotto contratto di squadre straniere e si fanno apprezzare in Francia, Inghilterra, Scozia e Irlanda ( no forse Irlanda no, a braccio non ricordo ) ?

    • mistral 13 Febbraio 2017, 11:10

      in parte è ciò che ho scritto sopra ad @davo: se sei bravo e vai a giocare con altri bravi anche più di te, e ti scontri con altri ancora altrettanto mediamente bravi, cresci… se sei bravo e sei in un ambiente medio-basso, ti scontri con altri mediamente bravi è vero (es pro12) ma non cresci e ti mediocrizzi anche tu… almeno, questa è la mia risposta…

      • ginomonza 13 Febbraio 2017, 11:11

        strano ma vero : concordo!

        • mistral 13 Febbraio 2017, 11:12

          …vero, ma strano! 🙂

          • Lazzaro 13 Febbraio 2017, 11:24

            Condivido. Quindi in linea di massima a parte una certa attitudine e qualità di base, il confronto con i migliori aiuta a crescere ( questo lo sappiamo sin dalle giovanili quando si fanno test con squadre più forti ). Verrebbe da dire che nessun giocatore è “colpevole” e che il sistema deve essere di base larghissima per produrre i suoi frutti. Sono cose ovvie ?

          • mistral 13 Febbraio 2017, 11:37

            ovvie se ritieni che il “sistema” sia qualcosa di estraneo a noi tutti, quasi orwelliano, mentre io credo che, anche se in minma parte, ognuno è artefice del proprio destino e quindi a parte le qualità di base, attitudini, carismi, chiamali come preferisci, la colpevolezza individuale è quella di non avere il “coraggio” di esplorare altre strade… senza comunque mai dimenticare il famoso rimbalzo strano, o se preferisci il fattore Q… 😉 🙂

  14. Toto 13 Febbraio 2017, 11:29

    A fianco a tutte le analisi tecniche, ciò che credo abbia fortemente contribuito a determinare la stuazione attuale è la nostra innata incapacità di abbandonare nepotismo e clientelismo e abbracciare professionalità, meritocrazia e pianificazione. Annaspiamo perché un vertice lungimirante avrebbe dovuto sfruttare l’entusiasmo dell’ingresso nel Sei Nazioni per fare subito, o quasi, quello che è stato fatto in forte ritardo e in modo raffazzonato, (accademie e celtiche). Occorreva, a monte, un marketing accorto che sapesse attrarre pubblico, attenzione, media, sponsor. In altre parole, soldi. Soldi che vogliono dire capacità di selezionare e formare staff sempre più professionali, a tutti i livelli, nuovi impianti e più diffusi, più tesserati e, quindi, più materiale umano da cui più discendono più giocatori talentuosi. Pianificazione significa rivedere il sistema dei permit, far giocare i giocatori sottoutilizzati dalle franchigie, mettere mano alla questione “U20”, al rugby di base, legare le accademie e i CdF a franchigie e club, valorizzare l’Eccellenza, far crescere il Seven, ecc. ma, a monte…c’è quel diavoletto tentatore, quel gene particolare che condiziona sempre e ovunque, più o meno pesantemente le nostre scelte. Cordialità

    • mistral 13 Febbraio 2017, 11:41

      buongiorno toto, professionalità e meritocrazia sarebbero più che sufficenti, la pianificazione verrebbe spontanea… invece in italia si comincia dalla pianificazione (in tutti i settori) facendola scrivere ai mediocri che già sono in plancia (figli e nipoti e clienti etc) e che sia adatta ai mediocriche che devono venire dopo, per non far fare brutta figura ai redattori della pianificazione stessa…

  15. cassinet 13 Febbraio 2017, 11:38

    Tra i 1200 problemi elencati si continua a mettere ai primi posti quello del “perdiamo perchè siamo abituati a perdere”. Io non ne sono così d’accordo, basta vedere come è andato il post sudafrica ( ma qualsiasi post vittoria anche del passato ).

  16. Frederick 13 Febbraio 2017, 11:40

    vado un po “contro” il disfattismo degli ultimi giorni e dico che il livello per stare nel pro12( non per vincerlo ma per competere dignitosamente ) ce l’ abbiamo…i problemi principali per me sono organizzativi e di budget, inoltre, dato che siamo nel pro12 bisognerebbe definire la struttura dei campionati “a cascata” e non ostinarsi a vedere l’Eccellenza come una via di mezzo,che alla fine scontenta tutti ed è dannosa sia per le eccellenti che per le celtiche…senza contare che ogni due anni non si sa se si partecipa più o no al pro12 ed è difficile lavorare cosi…facendo un esempio, con un budget in linea con le altre celtiche non sarebbe poi cosi scandaloso vedere un treviso non dico in alto ma a metà classifica, giocatori e allenatore per un 7 posto in pro12 potenzialmente ce li ha…cosi le cose non funzionano ma per me la soluzione è continuare a partecipare al pro12

    • Machete 13 Febbraio 2017, 12:14

      avere lo stesso budget e finire settimi vuol dire avere davanti probabilmente 2 gallesi 3 irlandesi e una scozzese…..non mi sembra un gran successo….
      si deve partecipare per vincere o cmq per migliorarsi sempre e non mi sembra che questo avvenga…..nonostante le spese che non siano poche….
      gli esempi ci stanno….Glasgow e Connacht stanno li a dimostrare che si lavora con intelligenza i risultato arrivano….

  17. delipe 13 Febbraio 2017, 11:44

    Buongiorno,
    Per chi conosce gli scacchi sa perfettamente che con i pedoni si vincono delle magnifiche ed epiche battaglie. Ed è anche un po’ triste che il pedone che fa “meta” voglia diventare Regina piuttosto che Cavallo, Torre o Alfiere o perchè no ritornare da dove è venuto. Erano pedoni Dominguez, Vaccari e Co. che ci portarono al VI Nazioni cavalcando lo scacchiere di mezza Europa rugbystica o no ?
    Non vedo un filo di ottimismo sull’articolo se non giustificare che Conor O’Shea non ha colpe, ovvio nessuno può dargliele.
    Io mi ritengo all’inizio di un percorso (l’ennesimo diranno i pessimisti e tutto sommato anche io che avrei tenuto Jacques Brunel altri dieci anni consentendogli di fare uscire di scena alcuni giocatori per un ricambio generazionale, oppure anche io perchè riterrei che ormai sarebbe ora di provare allenatori italici Pasquale Presutti, salutato ieri a Firenze con vigorosa stretta di mano o Brunello, ecc.. e i soldi che risparmieremmo li utlizzassimo per altro che dei guru che nel rugby non esistono e non sono mai esistiti in quanto sport collettivo dentro e fuori dal campo)
    Detto questo che appare come una critica a Conor O’Shea ma non lo è affatto cosi come apparirebbe una critica al Presidente Alfredo Gavazzi ma non lo è affatti perche non ha fatto altro che seguire gli istinti del 98 % degli appassionati che vogliono tutti un guru e che sia piu straniero possibile (l altro 2% siamo io e Gavazzi 🙂 🙂
    Detto questo, pensiamo a lavorare e a non romperci i co….nominati da Simone Favaro nella intervista post partita.
    Lo avete sentito? Beh non c’è altro da aggiungere cari dirigenti,
    cari giocatori, cari appassionati e cari giornalisti !
    Conor O’Shea e truppa a mio parere ha il solo compito di fare crescere i giocatori del futuro per avere opportunità e scelta e 2-3 Nazionali di valore come tutte le altre squadre del VI Nazioni, basandosi a mio umile parere anche sul Campiinato Nazionale da ricostruire e dare dignità economica, di territorio nazionale e di attenzioni tecniche.
    Sono migliaia le persone che si impegnano da Nord a Sud e passando per il Centro, diamogli un senso !
    Stop !
    FORZA ITALIA DEL RUGBY e FORZA CAMPIONATO NAZIONALE
    Cordialità

    Ps una nota ironica se mi consentite. Qualcuno spieghi a Mike Catt di essere un allenatore dell’Italia e di cercare di contenersi durante la partita. Con il Galles due o tre inquadrature su lui o O’Shea farebbero imbarazzare anche la Regina 🙂 Con il massimo rispetto…ed una risata mi passarebbe la voglia di stringerti la mano caro Mike 🙂

    • mistral 13 Febbraio 2017, 11:49

      … ecco perchè i britannici vincono, hanno la regina, non solo i p(i)edoni!… 🙂

    • davp 13 Febbraio 2017, 12:32

      futuro per crescere e 2/3 nazionali di valore…condivido; ma mentre noi per sfornare 2/3 giocatori di valore impieghiamo un decennio (i nomi passati e presenti che hai citato tu) e rimangono impantanati da tutto quello che li circonda, le altre sfornano michette ogni anno e ci costruiscono attorno valore.
      non bisogna andare molto lontani per prendere esempio: troppo facile l’irlanda?? guardate la scozia, ci si contendeva fino a qualche anno fa il cucchiaio, e oggi con due franchigie e un movimento che di certo non si allontana dai numeri da quello italiano fa a botte con chiunque.
      dispiace dirlo ma l’attuale nostro sistema sperpera denaro per prestazioni e risultati che non si vedono e non si vedranno nei prossimi 5 anni; il rugby d’elite citato da Favaro ha ormai scavato un gap con noi che risulta irrecuperabile, pensare il contrario è da ingenui.

      • Machete 13 Febbraio 2017, 13:12

        più che al modello scozzese (vero che hanno avuto momenti bui ma hanno sempre battuto 2 volte l’Australia il Sudafrica campione del mondo e 2 volte l’Inghilterra risultati che noi ci sogniamo) secondo me si dovrebbe guardare a quello argentino

  18. antony 13 Febbraio 2017, 11:45

    ahahhahah ma dai!!!!!!!!!!!!!!!!!! dopo anni qualcuno ha capito che il movimento è marcio…che ci sono da anni gente incapace tecnicamente e aziendalmente,,,,incredibile !!!!!!ahahhahah….ma io voterò sempre mister G. mi ha promesso un panino con doppio salame e chi se ne frega se facciamo pena e mandiamo questi ragazzi al massacro.

  19. Totalmente incompetente 13 Febbraio 2017, 12:01

    Sul fatto che la CL è vitale, mi pare si sia espresso chiaramente O’Shea…per non parlare di quello che dicono tutti i giocatori che mi sia capitato di sentire, intervistati a tal proposito.
    D’altro canto, mi sembra che un ottimo esempio lo stia fornendo la Scozia, che ha e sta rifondando tutto il proprio sistema di formazione e reclutamento, arrivando a fare delle due franchigie quello che in effetti dovrebbero essere… la punta di diamante del movimento…la Nazionale è lo specchio dei loro recenti successi.

    • Machete 13 Febbraio 2017, 12:03

      vero …ma non è detto che quello che va bene per uno vada bene anche per noi……

      • ginomonza 13 Febbraio 2017, 12:50

        e cosa andrebbe bene per noi?

        • Machete 13 Febbraio 2017, 12:56

          eh sarebbe bello saperlo….di sicuro non credo che il sistema che abbiamo messo su possa andar bene….

  20. franzele 13 Febbraio 2017, 12:33

    abbandonare nepotismo e clientelismo ed abbracciare professionalità, meritocrazia e pianificazione.
    Sottolineo queste parole ed aggiungerei una riflessione: sabato è stata una giornata terribile, un vero lutto, per la prima volta, malgrado l’abitudine alla sconfitta allenata in anni e anni di batoste, mi sono ritrovato a non poter trattenere il pianto. Vedere i Verdi che abbiamo battuto solo qualche anno fa, ridicolizzarci oggi, mi ha messo in uno stato di totale disperazione.
    Vuol dire semplicemente che abbiamo sbagliato tutto.
    Quando accadono queste cose, chi sta a capo, il comandante delle operazioni dovrebbe mettere la sua testa a disposizione, magari su un vassoio. Belle le parole di Favaro, ma servono gesti fortissimi e significativi

  21. 6nazioni 13 Febbraio 2017, 12:35

    MERITOCRAZIA.
    COS FAI PIAZZA PULITA

  22. franzele 13 Febbraio 2017, 12:50

    Vedo citata e a ragione, la Scozia, anche lei uscita da anni traballanti e dalla paura di doversi giocare con noi il cucchiaio.
    Propongo qui un link http://www.edlc.co.uk/pdf/coachingMINITAG%5B1%5D.pdf
    Un vero e proprio manuale per gli allenatori e le società, filosofia, obiettivi, strategie, esercizi…
    Immagino che ai geni del rugby nostrano risulti difficile l’idea che le cose si possano rendere semplici, sistematiche, sistemiche, deve essere frutto di un’intelligenza aliena questa idea del manualetto, degli esercizi spiegati, del rendere uniforme la formazione, oppure possiamo arrivarci anche noi?
    Dalle parti mie abbiamo la sede del CIV a 10 minuti di auto, 200 bambini, 20 allenatori (parola grossa, ma è comunque gente che si dà da fare). Visite di un tecnico federale? 1 (una).
    Materiale distribuito. 0 (zero)
    Lo so che non è bello, ma io mi sono stampato quello scozzese ed in mancanza di direttive uso quello.

    • davo 13 Febbraio 2017, 13:14

      esattamente quello che noto quando torno in Italia…nuove societa’ tante…seguite a livello federale? nullo…esercizi svolti…vecchi…erano gia’ vecchi quando giocavo io negli anni 80/90 in Italia…figuriamoci ora…

  23. Machete 13 Febbraio 2017, 12:51

    abbiamo 2 squadre/franchigie che non sono adeguate al livello pro12 …penultimo e ultimo posto…differenza punti ridicola…..la sensazione che appena i nostri avversari (anche quelli meno blasonati) accelerano un po’ si fa notte fonda…..
    Zebre e Benetton danno alla nazionale 18 su 23 giocatori…
    ovvio che si prendono imbarcate come quella di sabato e se ne prenderanno sempre in questo 6 nazioni
    si deve ripensare al nostro “professionismo” o si corregge la via che stiamo procedendo o se ne imbocca un’altra

  24. franzele 13 Febbraio 2017, 12:56
  25. Katmandu 13 Febbraio 2017, 12:58

    Per quanto si possano condividere le posizioni pro tizio Caio e sempronio, rimane un dato che é storicamente incontrovertibile, le nostre nazionali junior battono (o comunque se la giocano) contro selezioni e nazionali di primissima fascia, poi arrivati a 20 anni iniziano a buscarle per poi avere un ulteriore scalino quando il gioco si fa duro
    e questo non da oggi, da prima di ieri, rimango della mia idea, la selezione in nazionale in base al fisico non ha senso, riusciamo a stare in scia fino a quando siamo piú grossi e aggressivi degli avversari, poi quando anche loro iniziano a mettere massa ci fanno ciao ciao con la manina, poi abbiamo giocatori che piú di li se rimangono in Italia non apprendono, e per cui han il desiderio e la voglia di andare all’estero ma solo in pochi entrano in un età in cui si può ancora migliorare
    E non c’entra Gavazzi dondi o chi per esso, la mentalità é questa a tutti i livelli e non mi venite a dire che nella società x é differente e in quella y no, lo fanno tutti.
    Per chiudere ci vorrebbe un progetto serio di franchigia che faccia da traino a tutto il movimento

    • fr78it 13 Febbraio 2017, 13:30

      diciamo che il progetto dovrebbe essere fatto e portato avanti dalla federazione, quindi gavazzi,dondi o chi per loro non possono essere privati delle loro responsabilità!

  26. cammy 13 Febbraio 2017, 13:04

    Il problema principale rimane la formazione dei giocatori.. il percorso accademia-eccellenza-pro12-nazionale mi sembra palese che non funziona.. un giocatore uscito dall’accademia che dovrebbe essere alto livello(sempre ammesso che lo sia) viene catapultato in un campionato semidilettantistico che ha requisiti differenti dai campionati professionisti europei.. ed aspettarsi che un campionato semipro nel giro di 2-3 anni ti formi un giocatore in grado da competere con i pro lo trovo totalmente assurdo.. secondo me sarebbe preferibile concentrare i pochi soldi negli allenatori x la formazione nelle accademie e franchigie, portando i migliori in uscita dall’accademia direttamente nelle franchigie x testarli un paio d’anni.. così magari riusciremmo pure a limitare il gap numerico che abbiamo rispetto le altre franchigie..

  27. parega 13 Febbraio 2017, 13:15

    cioe’ ci preoccupiamo adesso ? nel 2017 ? dopo 4/5 anni di disastrose bastonate con le celtiche ?
    naaamo bene

  28. Totalmente incompetente 13 Febbraio 2017, 13:35

    il problema è certamente di sistema e, disgraziatamente, profondo e capillare…

    La CL, che una persona certamente competente come O’Shea giudica vitale, esiste, ma dall’inizio e per tutta la durata dellesperienza, è stata viziata dal peccato originale della mancanza di programmazione: incertezza sui partecipanti, incertezza sulla durata, incertezza sul sistema di arruolamento delle rose…si potrebbe continuare e la cosa grave è che la maggior parte di questi tristi nodi non sono affatto risolti!!
    Quindi, sì, l’abbiamo e l’abbiamo avuta per sette anni, ma non l’abbiamo sfruttata. Non riesco a capire in che modo un abbandono della CL potrebbe portare miglioramenti..il Super Ten che l’ha preceduta era già comunque un campionato senza reali speranze, senza pubblico degno di nota e dai contenuti tecnici bassissimi (pure se migliore dell’Eccellenza immediatamente successiva, ma non cambia la questione).

    Il famoso gap che ci separa dalle migliori sta proprio nella formazione, ma non solo nel senso dei luoghi e delle modalità con le quali è impartita (club/accademie, ecc…), ma proprio nel senso della mancanza di know-how. A giudicare da quello che si vede nei campionati, dalle giovanili all’Eccellenza, è la mancanza di know-how che salta all’occhio…e guarda caso la ritrovi pure nell’U20…che mette in campo 15 lottatori muscolarmente preparati, ma desolatamente a digiuno dal punto di vista tecnico/tattico… basti vedere la qualità dei calci, delle prese aeree, delle pulizie nelle ruck, il modo di andare a contatto, la gestione degli spazi dei trequarti…ecc..

    La conoscenza che il rugby itaiano ha del gioco è limitata e, per certi versi, anche sorpassata.
    Sono i formatori che devono essere formati, altrimenti non si va da nessuna parte.

    Quindi, si, siamo stati notevolmente cretini a sprecare per sette anni denari in una Celtic non programmata e non organizzata…saremmo ancora più cretini a mollarla, anzichè a ripensare come approfittarne per crescere…

  29. davo 13 Febbraio 2017, 13:57
  30. FRANCO 13 Febbraio 2017, 14:09

    – Superare il dilettantismo dei clubs (L’intervista di Carlo Festuccia è rivelatrice in questo senso: https://www.rugbymeet.com/it/news/internazionale/carlo-festuccia-e-l-addio-alle-zebre-l-intervista);
    – Superare l’insopportabile spirito di “De Coubertin” delle nostre due franchigie, Treviso e Zebre, nel Pro12. Non e’ ora di rifondarle, magari una sola ma con l’ambizione di giocarsela con le migliori per creare una cultura della vittoria?. Vivo all’estero: In Francia, che sia Pau piuttosto che Stade Francais, dovunque l’obiettivo è quello di vincere a prescindere dalle diverse potenzialità economiche.
    – Dare veramente carta bianca a O’Shea. Ma temo che la Federazione non voglia, al di là delle dichiarazioni di facciata, che O’Shea faccia davvero un repulisti…
    – Utilizzare gli ex giocatori per il reclutamento e la riorganizzazione delle accademie in sinergia con le due franchigie.

  31. And 13 Febbraio 2017, 14:19

    da quando frequento blog rugbistici si parla sempre troppo di politica, presidenti federali e dirigenti. Costoro non vanno in campo. Ci vanno i giocatori. E finchè erano oriundi argentini e ottimi prodotti del vivaio italiano (che ora si sono ritirati), le sconfitte erano onorevoli, ma pur sempre sconfitte. Perchè da che guardo l’Italia, metà anni 2000, l’Italia ha più o meno sempre perso tutte le partite di Tier 1, esclusi rari exploit. Il livello purtroppo è quello lì. Non c’è cultura rugbistica e spazio/interesse mediatico per questo sport. Quindi l’unica soluzione è ridurre a una franchigia (Treviso) nel Pro12/Challenge cup (inutile fare la Champions) e fare il doppio tesseramento per tutti i giocatori di ogni squadra di Eccellenza (in cui bloccherei le retrocessioni). I più meritevoli prenderanno l’ascensore verso il Pro12 e le squadre di appartenza si beccheranno un indennizzo ad ogni presenza dei suoi tesserati in Pro12. Facile no?

    • heinrich87 13 Febbraio 2017, 15:09

      prima di abbandonare il pro 12(scelta sbagliata a mio avviso) bisognerebbe rendere più appetibile ai tifosi le partite sia di eccellenza che di pro12. non saprei come fare, ma se vuoi far arrivare investitori e sponsor nelle varie squadre devi aumentare l’afflusso di pubblico, in tv e allo stadio. questo è il primo step. poi nel frattempo si devono fare tutti quei passi di formazione atleti e allenatori che ci possono rendere fra un paio di lustri. ripeto, si devono riempire il Monigo e il Lanfranchi subito dalla prossima stagione. Qualche esperto di marketing, non necessariamente legato al mondo del rugby potrebbe dare una soluzione. la tv poi arriva e di conseguenza gli sponsor “grossi”.

  32. leo64 13 Febbraio 2017, 15:04

    Se avessimo un po di coraggio ci dovremmo ritirare sia dal Pro12 che dal 6n. Siamo tornati troppo inferiori hai nostri avversari. E troppo inferiori nei trequarti e nel gioco che è una conseguenza.

  33. giobart 13 Febbraio 2017, 15:08

    Se alcuni tirano i remi in barca e non lottano si fanno queste figure.
    Questo è uno sport di contatto e se viene meno l’attitudine al combattimento è inutile.
    Ci sono giocatori che “stendevano il tappeto rosso” invece di placcare tutto con il sangue agli occhi, e questo non mi stà bene da un professionista.
    Conor può fare quello che vuole ma se c’è gente che si estranea dalla lotta….

  34. heinrich87 13 Febbraio 2017, 15:11

    prima di abbandonare il pro 12(scelta sbagliata a mio avviso) bisognerebbe rendere più appetibile ai tifosi le partite sia di eccellenza che di pro12. non saprei come fare, ma se vuoi far arrivare investitori e sponsor nelle varie squadre devi aumentare l’afflusso di pubblico, in tv e allo stadio. questo è il primo step. poi nel frattempo si devono fare tutti quei passi di formazione atleti e allenatori che ci possono rendere fra un paio di lustri. ripeto, si devono riempire il Monigo e il Lanfranchi subito dalla prossima stagione. Qualche esperto di marketing, non necessariamente legato al mondo del rugby potrebbe dare una soluzione. la tv poi arriva e di conseguenza gli sponsor “grossi”.

  35. Danthegun 13 Febbraio 2017, 15:24

    Le cose che dovrebbero essere fatte sono molto e tutte molto rivoluzionarie rispetto alla situazione attuale.
    Una cosa che credo sia fondamentale è quella di rivedere il sistema di selezione interna del nostro movimento.
    Io immagino una piramide che abbia sulla punta la nazionale sorretta dalle due franchigie professionistiche che si appoggiano ad un campionato di eccellenza di 8 squadre semi pro e di fatto considerate come seconde squadre delle franchigie.
    A cascata campionati di serie A,B,C,D… dilettantistici.

  36. Sergio Martin 13 Febbraio 2017, 15:32

    È’ una vita che lo dico. Poi bisogna diminuire le accademie e farci stare i giocatori 3 giorni a settimana, il venerdì si allenano con il club e il sabato giocano in Eccellenza, con un minutaggio minimo. E doppoo tesseramento Eccellenza/Pro12. Un campo da rugby in ogni quartiere, e tecnici federali che devono girare per i campi a insegnare ai giovani. Voglio Guidi al Rugby Nuovo Salario.

    • fracassosandona 13 Febbraio 2017, 16:45

      dubito abbia tante altre alternative…

      • ginomonza 13 Febbraio 2017, 17:22

        ogni tanto ti fai vedere menomale che non ci abbandoni completamente 😉 🙂

  37. steo 13 Febbraio 2017, 16:04

    Personale parere: il rugby italiano deve scrollarsi di dosso il sistema gestionale all’italiana. Chi non è stato in grado di avere risultati deve lasciare il posto, ma senza che questo diventi un tragicomico carosello dei soliti nomi che giraro, comunque, tra loro, cambiando solo i ruoli. Gli Ascione, Troncon, Checcinato, Guidi, ecc…, hanno fatto il loro (triste ed infruttuoso) corso. Inutile le 254.764,26 Accademie!!! Poche ma buone! Basta anche con i feudi e i feudatari!! Serve una Federazione forte e competente che faccia una gestione oculata dei Club! Far crescere le due (e tali dovrebbero rimanere) formazioni di PRO12 significa lavorare con loro, per loro, ma dalle basi… dall’ Eccellenza! Mancano professionisti in ruoli che non abbiamo ancora, ma determinanti, come possono essere i mental coach!! Manca una preparazione avanzata negli allenatori, perchè anche loro andrebbero formati e continuamente aggiornati! “L’ amico di…” deve lasciare il posto al competente!! Troppi errori sono stati fatti… troppi giocatori lasciati… troppi non di livello tenuti!! Essendo di Parma mi vengono in mente un Ferrarini, flanker di assoluto livello, lasciato perdere dalla Società! Un Tebaldi a cui le Zebre, con grande lungimiranza, preferirono un Chillon, finito poi a fare la riserva in Eccelenza! La Nazionale, in cui i Senatori non dovrebbero cercare di comandare, ma di mettersi a disposizione dello staff e dei più giovani! Potrei continuare ad oltranza, ma credo di avere chiarito che, dal mio punto di vista, si dovrebbe ripartire da una Federazione 2.0!!

  38. Meridion 13 Febbraio 2017, 16:06

    54 cariche e 143 metri guadagnati complessivamente per il trio O’Brien-Heaslip-Stander…Al di la di tutto sabato l’Irlanda è entrata col piglio da schiacciasassi!! Se gioca cosi anche le altre vince il Torneo altro che Inghilterra!

    • wilkinson 13 Febbraio 2017, 17:13

      Si si, tutto vero, peccato che di fronte avevano l’Italia e non il 15 della Rosa…….

    • pesopiuma 13 Febbraio 2017, 19:29

      Ma infatti i 60 punti si potevano mettere tranquillamente in conto sin dall’inizio…voglio dire, sono più o meno gli stessi che ci hanno fatto gli All Blacks, e i verdi agli All Blacks ne hanno fatti 40 a novembre.

  39. gian 13 Febbraio 2017, 16:40

    Io invece sono di un’idea diversa, il rugby di base, la cui espressione massima è l’eccellenza, per quanto sicuramente migliorabile, quest’anno ha dimostrato che è ad un livello accettabilissimo come domestic semiprofessionistico o semidilettantistico che dir si voglia, nella qualificazione alle coppe le italiane giocando seriamente sono state battute solo da una squadra pro russa che probabilmente metterebbe in difficoltà, se non peggio temo, le nostre celtiche, mentre le altre le hanno tranquillamente arate, una ns nazionale u23 (la esordienti), fatta con neanche i migliori eccellenti ha sculacciato, come doveva essere dimostrando che il livello dei campionati è, perlomeno, equivalente, i campioni domestici scozzesi, che a detta di chi conosce quelle realtà, sono a livello degli altri domestic celtici, la ns nazionale u20 si divide tra eccellenza ed A ed ha giocato alla pari, se non meglio, di una nazionale de accademici celtici, molti di quelli che sono espatriati affermano che la ns eccellenza sarebbe tra la seconda (pro) e la terza (semipro) divisione sia inglese che francese, quindi il ns domestic è da buttare o disprezzare? Direi proprio di no.
    la differenza viene fuori quando c’è il salto nel pro dove ha puntato tutto la fed. L’ha detto festuccia oggi, ma anche millemila altri prima di lui, all’estero sono professionali all’estremo in rutto, in italia si fa tutto un po’ così, tanto si è forti. Io non credo che ci vogliano generazioni per migliorare e sono convinto che le nostre rose valgano la mezza classifica in pro12 come potenziale umano, ma o si cominciano a gestire in maniera veramente pro o non si va da nessuna parte.
    anche il discorso del budget è una mezza verità, i ragazzi nella vita giocano solo a rugby quindi xhe prendano 1000 o 100000 euro quello devono fare, non è che prendendo di più diventano automaticamente più bravi, aver più soldi significa solo poter giocare xon carter al posto si canna o potersi tenere canna se mai diventasse forte come carter, non certo a far migliorare canna gratia et amore dei…

  40. Toto 13 Febbraio 2017, 17:02

    Mi permetto di dissentire. Aver più soldi vuol dire avere uno staff più qualificato e nutrito, che può curare maggiormente nel dettaglio tutte le fasi e i “gesti” di gioco. Questo può far migliorare, con l’applicazione quotidiana, La qualità di qualsiasi giocatore.

    • gian 13 Febbraio 2017, 17:16

      Altro falso problema, se so gestire professionalmente una squadra, primo mi costruisco uno staff decente, poi faccio la rosa, quanti straneri et similia hanno le ns squadre? E quanto è stato investito nello staff rinunciando al bisteccone sudafricano o al bussolotto isolano di dubbie qualità?

  41. TommyHowlett 13 Febbraio 2017, 17:05

    Non credo sia sensato parlare di uscita volontaria da Pro12 e 6N. Bisogna invece cominciare a lavorare con il materiale a disposizione in un’ottica totalmente diversa. Il problema eterno dell’Italia è l’organizzazione del movimento, discorso che vale anche per altri sport. Lasciando stare il calcio che sopravvive grazie all’altissimo numero di praticanti, il basket ad esempio non produce talenti in relazione alla diffusione sul territorio, lo stesso dicasi per il volley di questi ultimi anni. Nel rugby non c’è una struttura organizzativa che permetta a un ragazzino di crescere fisicamente e atleticamente anno dopo anno fino ad arrivare all’età adulto pronta ad essere inserito in prima squadra (poi che sia il Pro12 o la Serie C poco importa nel ragionamento); manca una selezione adeguata, mancano tecnici in grado di insegnare i fondamentali quando è il momento giusto (e non a 18 anni), mancano i collegamenti tra l’alto livello e la base, manca un torneo U20 che permetta ai ragazzi scartati dall’Accademia Federale e non ancora pronti per l’Eccellenza di continuare a giocare, mancano tante cose. Il paradosso è che non mancherebbero i soldi, chiaramente con una gestione adeguata delle risorse. Allora cosa stiamo aspettando? Che ci invitino gli altri a darci una regolata, che magari potrebbe essere scambiata per un bel “arrivederci alla prossima volta”?

    • ginomonza 13 Febbraio 2017, 17:25

      Tommy posso condividere un pò ma il volley è andato in finale all’olimpiadi!

      • TommyHowlett 13 Febbraio 2017, 17:49

        Effettivamente il volley potrebbe sembrare po’ sbagliato come esempio, ma anche quello rispetto agli anni 90 fatica a sfornare talenti e le vittorie mancano ormai da troppo tempo…

  42. DiegoGavetti99 13 Febbraio 2017, 19:05

    Per me il rugby italiano deve essere azzerato totalmente:
    Partiamo dalla base di tutto, ovvero la CULTURA: A noi manca proprio la cultura rugbistica, siamo indietro e in parte influenzati troppo dal calcio, non capiamo che i campanili e le rivalità esistono fino ad un certo punto, quando ci si deve unire per un fine maggiore tutti pensano al proprio orticello, oserei dire abbastanza povero e poco fertile.
    GIOVANILI: Abbiamo un sistema del tutto slegato e disorganizzato, differenze abissali fin dal minirugby da zone come il triangolo VIA-CAL-PR, Milano e il Veneto dal resto d’Italia escludendo Roma e l’Abruzzo. Non si vuole sviluppare un gioco comune come OGNI federazione impone più o meno a tutte le squadre, genitori indemoniati e tornei senza logica fino ai 15.anni
    ACCADEMIE: Non sono altro che la conseguenza di ciò che ho detto prima: da testimoni mi viene detto che non c’è organizzazione, impongono quasi un regime marziale e poi non sviluppano nulla sul campo, non hanno portato a nessun salto di qualità
    ECCELLENZA: Dovrebbe essere il serbatoio del PRO12 ma è diventato lo specchio del disastro ovale italiano: stadi vuoti, deserti, squadre senza obiettivi e nessuna competitività, giocatori stranieri senza motivazioni particolari, tutto ciò che non va in ECCELLENZA sarebbe troppo da scrivere.
    PRO12 e NAZIONALE: Visto che non siamo capaci di stare uniti e prendere le decisioni analoghe a 200 km di distanza potremmo proporre una squadra federale unica con sede a Roma, (visto che qualcuno è riuscito a spostare una squadra da Viadana a Parma, non oso immaginare i litigi se dovesse rimanere solo a Treviso) e basta, che crei almeno l’80% dei giocatori della nazionale e abbia come base giovanile l’intero movimento

    • Camoto 13 Febbraio 2017, 19:54

      Scusate il link esterno.
      Spero sia un modo di scambiare le idee e non proposte commerciali per risollevare il nostro rugby

      • Sergio Martin 13 Febbraio 2017, 23:25

        Un amico mio molto appassionato di rugby argentino si è già andato a vedere la partita contro i cadetti della Capitolina… 🙂

  43. nando1981 13 Febbraio 2017, 21:21

    ma scusate. gavazzi in quattro anni ha fallito e puntualmente è stato rieletto, la nazionale, benetton e zebre le prendono a destra e manca, il campionato non suscita quel gran fascino, le nuove leve si disaffezionano…ma allora perché non si chiede la “testa” dei vertici e li spingete a farli dimettere per scarsi risultati? qua si piange, si predica, si dice la ricetta e intanto nessuna novità dal fronte.
    infine si parla di approccio mentale, forse ad ogni azione, momento e situazione sfavorevole, si manifesta quel pessimismo che male incide nella squadra.
    PS: le elezioni devono essere fatte da tutto il movimento del rugby, scegliendo il migliore che propone migliori proposte per il bene della nazionale, del movimento e per i tanti appassionati.

  44. fulvio.manfredi 13 Febbraio 2017, 23:35

    “Arreton le massacre” tuonano i francesi (e gli inglesi sono sulla stessa linea)! E come si fa?
    Senza dubbio, la partecipazione a tornei e campionati di vertice senza retrocessioni, ci priva degli stimoli giusti per cercare di ottenere risultati migliori.
    Inoltre, e’ oramai evidente che il nostro livello non consente la partecipazione di due franchigie al Pro 12; si provi con una sola, formata da atleti della nazionale e diretta da O’Shea e collaboratori. Far giocare la nazionale italiana in Pro 12 sarebbe certo un’anomalia, ma i risultati disastrosi del 6 Nazioni (appunto “le massacre”) ci pongono di fronte ad una cruda realta’: con gli attuali tempi e modi di preparazione alle gare, quando siamo chiamati al confronto diretto con gli altri partecipanti, non sappiamo difendere, siamo indisciplinati, non abbiamo possesso, caliamo alla distanza e cosi’ via.
    Non sara’ questa la ricetta magica, ma qualche tentativo va messo in atto per cambiare le cose altrimenti finiremo male.

    • Pumba 14 Febbraio 2017, 10:49

      Non concordare sul grande bisogno di riformare il movimento rugbystico italico sarebbe da coglioni… ed effettivamente i Verdi ci hanno massacrato (come altri già hanno fatto del resto) … però … fossi in loro aspetterei il 12 marzo a parlare …

  45. manchester 14 Febbraio 2017, 08:33

    Io dico solo tre cose:
    1) tutte le volte che si raggiunge un punto positivo di progresso, vedi franchigie e di raccordo la nazionale nel 2013 : treviso al 7 posto con la stragrande maggioranza della nazionale composta da una squadra abituata a vincere e con un’ossatura come si deve composta da una mischia devastante e almeno 3/4 prospetti nei 3/4, non si coltiva una base di partenza da un risultato positivo, magari pensando parallelamente a livello di federazione che quello è un punto di partenza giusto!
    2) come disse qualcuno in Francia in un’intervista rilasciata tempo fa, credo Picamoles, servono le skills non solo i muscoli, il gesto tecnico va ripetuto ad libitum xmila volte per renderlo più naturale.
    3) dobbiamo assolutamente colmare il gap che c’è tra under18 e under20

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