Il numero uno di Rovigo pronto ad appoggiare progetto e quota paritetica
Dogi in Pro12, il Presidente Zambelli: se non ora quando?
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Il discorso fila benissimo, ma mi sembra che i tempi per discutere e mettere a punto tutta l’architettura intra-extra-societaria (inclusi accordi con la FIR) siano estremamente limitati.
Perche’ anziche mandarsela a dire a mezzo stampa non si chiudono in una stanza a discutere i dettagli? Non c’e’ piu’ tempo per giochi stile telegrafo senza fili!
le ultime due righe tue e la scansione temporale dell’ultimo minuto, come se non ci fosse mai il modo di fare le cose per tempo, al di la della giustezza delle argomentazioni di un progetto solo accennato e che anche a detta di Zambelli dovrebbe avere l’ausilio regolamentare oltre che economico della FIR, mi fanno dire che non ci credo.
C’è anche da considerare che se tutti hanno già mostrato quasi tutte le carte che hanno in mano da giocare, soprattutto se si vuole mettere pressione a treviso e fir, meno facile è bluffare o cambiare i termini nel chiuso di una stanza
Intanto questa pesa, eccome se pesa.
500.000€ all’anno per Zambelli sono solo una parte di quello che spende …
Se la FIR rinuncia ad avere il controllo totale la cosa può prendere forma e stare in piedi; se vuole avere l’ultima parola su tutto e mettere i suoi uomini non se ne farà nulla.
quello che spende al supermercato per la sua famiglia non conta 🙂
Penso che sia di vitale importanza non perdere uno degli ultimi mecenati che hanno a cuore il movimento rugby, per cui auspico che ci sia un pochino di lungimiranza da parte dei vertici della Fir. Che si mettano in atto tutte le strategie possibili per portare a buon fine l’ operazione
Anche secondo me queste dichiarazioni di botta e risposta non contano niente.
Strano che non si siano trovati già attorno ad un tavolo. Per primo Innocenti.
Ma vorrei sottolineare che questo sistema può dare i frutti a lungo termine, non certamente negli ultimi due anni che rimangono.
E intanto si tolgono altri alibi a treviso e fir
Facciamo subito, dài, così il sabato pomeriggio mi ritaglio il tempo per andare a pescare. (FORZA BENETTON, ORA, SEMPRE E COMUNQUE)
Si bene ma non penso che zambelli sia felice di cacciare 500k (di più di meno vedremo) senza sapere dove e come i soldi andranno investiti
Lode al dubbio ( p.Neruda).
Il sig Zambelli e’ quello che ha detto : p.p.neanche chiederli.
A ragione perche’ a Rovigo paga lui.
Perche’ lo stesso dovrebbe sborsare magari il doppio di ora e comandare ancora meno?
E sempre sotto la cappa dell’ amico presidente FIR.
Si siedano intorno a un tavolo, convincano quei 2-3 imprenditori, che ci sono, che il progetto non è da mutua e parlino con Gavazzi. La FIR potrebbe intervenire con dual contract per i nazionali.
Secondo me questo e’ il vero lavoro per Innocenti: portarli intorno ad un tavolo e capire chi puo mettre cosa e come…. Altrimenti e’ solo un po Di spazio per ognuno sui giornali cosi, ma fa bene solo all’ego…
Purché poi non si mettano a begare su chi comanda
secondo me la posizione FIR è la chiave di tutto, se le alte sfere vorranno (avranno voglia) si potrà fare sennò nisba
Scusate un secondo..
Zatta ha detto che entra se tutti sono disposti a mettere la stessa cifra..
Innocenti al momento spende 500mila x la sua squadra..
siamo sicuri che mettendo assieme queste realtà si riesce ad avere un budget uguale o superiore a quello che ora garantisce il signor Benetton?
Treviso mi pare interessata se riesce a spendere di meno di quanto fa ora mentre dall’altra parte escluso rovigo c’è un budget limitato.. se devono aver + o – lo stesso bilancio con + teste che comandano è meglio lasciar perdere..
Secondo me, @Cammy, dipende proprio da quanti sono quei “tutti”.
Considera anche un’ipotesi un pochino diversa ovvero che alcuni Club possano in ogni caso aderire con una quota di ingresso modulata diversamente.
Poi c’è un altro aspetto che è quello della sponsorizzazione che, nel caso, si andrebbe liberamente ad aggiungere al budget e mi spiego: se ad esempio Benetton vuole che si legga sulla maglia dei Dogi il nome del suo Marchio dovrà pagare la sponsorizzazione a prescindere dalla quota d’ingresso (fatto salvo il valore di tutta l’attrezzatura – e non solo – che andrebbe a cedere alla nuova franchigia).
Per me, ovviamente, fosse così (come credo si fosse immaginata all’inizio) i danari sarebbero di più.
O si fa un progetto imprenditoriale serio, con le società che mettono una quota, ma con gente intorno che mette soldi veri, oppure meglio lasciar fare, ché di carrozzoni della mutua ne abbiamo già abbastanza.
Dopodiché bisognerebbe anche permettere il doppio tesseramento, magari un’accademia ecc ecc. Ovvero, una strutturazione che tutte le altre partecipanti al Pro12 hanno da mo’.
in veneto i soldi per queste cose sono finiti …….
se le società si facessero solamente con quote paritetiche saremmo tutti disoccupati…
Spesso le società si fanno fra soci che portano denaro ed altri che portano beni, competenze e mercati;
Si ,ma quelle, come mi viene insegnato producono beni o servizi che vendono a chi li richiede ;in TEORIA poi comanda ( quando non e’ il fiol del paron) chi sa far girare tutto con maggior profitto ,quindi gli utili vengono divisi a seconda di quanto si possieda ( ho riassunto minimamente bene ?).
Qui con sti dogi ,primo non produci ne vendi niente ( non mi si dica spettacolo…o quello che va di moda chiamare merchandising), il ricavato quindi non c’è ogni anno poi bisogna aggiornare il ” parco macchine”, investimenti continui.
Infine e non ultimo tutti ,meno uno ,comandano zero …..
Infine un’ altra volta , come succede ora per patavini e rodigini ,una due volte vai a PD o RO poi basta….signori e’ il campanile!
Quello stesso che ha di fatto impedito storicamente e l’altro ieri di non comandare un piffero in FIR.
@onit52 il problema Campanile esiste eccome, concordo.
Ho letto qui le dichiarazioni di Innocenti e Toffano che danno per scontato che Club della portata di Padova e Rovigo facciano un passo indietro nell’Eccellenza.
Assurdo e impensabile per me che non sono né padovano ne rodigino.
Qui, rispetto all’ipotesi iniziale dei Dogi, si vorrebbero cancellare dal rugby italiano di massimo livello chi ha fatto la storia proprio del rugby italiano ed è riuscito a portarlo a ottimi livelli (parlo del passato e non della penosa esperienza del Qualifying).
Innocenti ha invocato, come esempio, quanto accaduto in Galles, Irlanda e Scozia.
Esempio sbagliatissimo.
Parlo del Galles che è la realtà che conosco meglio rispetto alle altre 2.
Le Squadre storicamente forti e vincenti erano: Swansea, Llanelli e Cardiff (meno il Newport) ebbene quelle città, quei tifosi, la gerente di quel rugby fatto di derby alla morte, si vedono comunque rappresentate (pur rimanendo i Club originali) dalle Franchigie come Ospreys, Scarlets, Blues e Dragons.
Qui si vorrebbe trasferire quell’esperienza che si trova similare ?
Ma vaaaaaaaaaa.
P.S. Il Veneto a circa 2 milioni di abitanti in più del Galles.
I Dogi devono rappresentare una nuova entità che racchiude l’interesse di tutti i club partecipanti, dal Petrarca al San Donà e via discorrendo, perché togliere il Petrarca o il Rovigo dal massimo campionato italiano vuol semplicemente dire che non è più un campionato del rugby italiano.
Io sono d’accordo che Treviso in queste condizioni è inutile che continui a stare in pro12. Ma bisogna trovare una soluzione per rendere la nostra squadra competitiva nel campionato senza di fatto abbassare ulteriormente il livello del l’eccellenza, come accadrebbe inevitabilmente se Rovigo Petrarca e le altre squadre che potrebbero accettare il progetto Dogi si ritirassero dall’eccellenza.
Le altre Union di Pro12 non si preoccupano di abbassare il livello del campionato interno. Loro vincono i Pro12, sono competitive in coppa e le nazionali performano. Noi no, però ci teniamo un’Eccellenza di tutto rispetto.
Ciao Rabbi,
per carità é vero quello che dici ma, ripeto, le città gallesi con tradizione rugbystica hanno riversato le loro passioni e se vuoi tradizioni (e non è stato facile) ognuna nella sua Celtica.
Poi, ripeto, il Galles conta due milioni in meno di abitanti del solo Veneto.
Poi, però, non lamentiamoci se il nostro rugby ha perso la sua identità fatta di storia e spirito di appartenenza.
Cosí come ipotizzata, i Dogi, non sarebbe la squadra di nessuno pur essendo la squadra di tutti.
No, con tutto il rispetto per chi la pensa diversamente.
Mamo, non si tratta di cancellare alcunché, anzi, con i Dogi la Benetton tornerebbe nel campionato nazionale e si farebbero più derby. Il problema del rugby pro è che o ti attrezzi di conseguenza, o fai franchigie della mutua come le nostre, con tutto il rispetto per i ragazzi e per chi ci lavora. Non puoi tenere in piedi un campionato semi-pro e due franchigie pro: non ci sono tanti sponsor in grado di mettere soldi e si crea, di fatto, un continuo attrito, tra permit dati o non dati (giustamente ciascuno guarda al proprio).
A Limerick c’è il Munster, ma ci sono anche i club che fanno il Munster, di cui sono la linfa vitale, ma non mi risulta siano professionistici. Lì si lavora secondo un modello, come in Scozia e in Galles peraltro, e se ne vedono i risultati.
Rabbi anche a Llanelli, con tutta la sua storia rugbystica, si lavora per gli Scarlets ma a Swansea, con una sua storia altrettanto importante, si lavora per gli Ospreys così come accade a Newport e Cardiff.
Come si fa a paragonare quella realtà di quattro franchigie più o meno equivalenti alle quattro storiche realtá rugbystiche gallesi con questa ipotesi di Dogi dove in un’unica squadra dovrebbero confluire storie, tradizioni e sane rivalità ?
Parliamo adesso di numeri: siamo proprio sicuri che la base gallese sia numericamente il quadruplo di quella veneta o triveneta ?
Non ci possiamo permettere quattro franchigie e questo é un assunto ma possiamo immaginare un’unica Franchigia che rappresenti un intero movimento perché questo è quello che inizialmente avevo inteso si volesse fare.
A sto punto, e non mi meraviglio, non avevo capito proprio un casso.
Qui si continua a pensare che il passo indietro di petrarca e rovigo sia un ritiro dal campionato, quando, probabilmente si tratta solo di un downgrade di investimenti, ovvero il club diventa semidilettantistico e costa poco ma fa giocare tanti ragazzi con più o meno prospettive di andare in pro12 e i soldi, invece di pagare stranieri e semipro e pro di basso livello, che però fanno vincere i campionati nell’eccellenza attuale, vanno alla franchigia.
inoltre sia nell’intervento di tofano che in quello di zambelli si parla chiaramente di settorigiovanili ed accademie per la franchigia, anche in collaborazione con la fir, per creare un vero sistema; mi pare che siamo noi, a volte, che creiamo casi dove potrebbero non esserci
Concordo pienamente…o meglio sul capitolo Galles prendo atto perchè conosco solo superficialmente la situazione e la storia…
ed intanto sembra succeda questo.http://rugby1823.blogosfere.it/post/560682/ultima-ora-zebre-gianluca-guidi-risolve-il-contratto
gli avranno offerto qualche ruolo in Federazione … allenatore non adeguato a questo livello Punto
tutto fila liscio 🙂 se non fosse che questi:
– i soldi dove li trovano? mettiamo che rovigo metta 500 tv altri 500 (eccesso di ottimismo) padova 500 non li può mettere il resto non nè parliamo ……non si arriva a 1500 …. sponsor? 🙂 … federazione? 🙂 …. ricapitolando già litigheranna quando si dovrà stabilire dove giocare le partite in casa figurarsi poi quando si dovranno prendere decisioni societarie/tecniche con main sponsor 🙂 la FIR …. vien da ridere solo a pensarci … oppure diamo tutto in mano a O’Fitness? 🙂
Buongiorno a tutti
cari appassionati, giocatori, dirigenti, sponsor, tifosi, eccccc….
alla luce di quanto accaduto negli anni, e soprattutto negli ultimi 6/7 anni, la trovata Celtic, e quindi partecipare ad un campionato con solo due squadre di piu alto spessore, con l’intento di creare maggiori talenti, avere maggiori risultati in nazionale, piu pubblico allo stadio, maggiori sponsor ecc,,,,,, è stato a dir poco un fallimento, con debiti federali mai avuti prima.
si dovrebbe tornare indietro, rinunciare alla celtic, risparmiare quei soldi, e investirli “se ci sono nel movimento italiano”
come:
1 il campionato di ECCELLENZA deve avere la max visibilità televisiva, e non solo ormai mediante PC, MA CHI VOLETE TROVARE COME SPONSOR SE IL CAMPIONATO MAX ITALIANO UNO LO VEDE SOLO col PORTATILE, ebbene cari dirigenti della fir non dite ma nessuno vuole trasmettere le partite di rugby in diretta, perchè non esiste solo RAI MEDIASET SKY ECC,,,,,, ma esistono delle emittenti un po piu piccole che magari con pochi spiccioli fanno vedere il CAMPIONATO NON SOLO D’ECCELLENZA MA TUTTI, in diretta come fanno per il calcio…………….e le proposte ci sono state in passato e qualcuno lo sa bene…………..e al tempo qualcuno disse vuoi mettere la RAI
2 se vogliamo allargare la base si deve lavorare alla base, chiusura quasi totale delle ACCADEMIE, NE TERREI DUE LA PRIMA PER ATLETI SELEZIONATI, LA SECONDA PER FORMARE CONTINUAMENTE TECNICI FEDERALI.
non si puo dire che ogni società pensa solo al proprio orticello se poi le accademie sono orticelli con i frutti degli altri. ( e poi sapete che risparmio)
3 I TECNICI FEDERALI ORA IN FORZA ALLE ACCADEMIE, li impiegherei per andare periodicamente e sistematicamente nelle società per supportare gli allenatori ed educatori gli stessi giocatori.
Quindi:
1. maggiore visibilità al max Campionato mediante Tv e sistema pubblicitario
maggiore visibilità = maggior interesse = maggior sponsor = stipendi dignitosi per un campionato che lo si vuol rendere professionistico= maggior impegno = maggior pubblico agli stadi = maggior potere istituzionale
a ruota ne beneficeranno anche le squadre minori
2. 1 accademia per giocatori selezionati 1 per allenatori
3. gli attuali tecnici impiegati nel territorio per migliorare e aiutare le società
grazie e buon rugby