Abbiamo intervistato il Presidente della franchigia ducale. Che fissa una data e parla di rinnovi e passi indietro
Le difficoltà del presente e il futuro delle Zebre Rugby: parla Stefano Pagliarini
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La mia domanda è semplice: come fanno a fare contratti biennali con giocatori se non hanno soldi (1 milione) nemmeno per finire la stagione, dopo che per altro la federazione ha dato loro un altro milione aggiuntivo.
In secundis: facendo conto che il costo è, immagino, di 6-7 milioni di una stagione: 4 dalla Fir, 1 aggiuntivo Fir, un altro richiesto, quanti soldi hanno portato i soci e i loro sponsor?
Hanno, infine, programmato che come ha detto il presidente Fir l’anno prossimo non avranno 5 milioni ma 3 dalla Federazione?
Stessa storia già vista con gli Aironi, dove i soci di Parma non hanno MAI versato nulla di quanto programmato e promesso
Voglio fare alcune considerazioni. Il presidente mi convince poco. Biagi ha totalmente ragione. A Calvisano no. Ci vorebbe una grande città. Non capisco come mai la FIR non ci sia ancora riuscita .Cambiare staff tecnico e dirigenti, prioritario, e trovare gli sponsor. Se non succede questo la Franchigia non si fa poche balle. Basta figure di m…a.
Totalmente d’accordo….questo e’ un presidente per modo di dire, pupazzo di qualcuno che si dimettera!
beh, bisogna dargli atto che almeno non mena il can per l’aia, questi probabilmente la buona volontà ce l’hanno messa, ma i mezzi non li hanno
Sì ma cosa si sono imbarcati a fare in una gestione di un team che richiede milioni non avendo alcuna base solida economica sotto se non i soldi federali?
il problema è stato “vendere” la franchigia per 300 mila euro.
E tra l’altro senza nemmeno mettere il 100% del capitale sociale.
A queste condizioni anche due o tre clochard messi assieme avrebbero potuto acquistare la franchigia.
Esatto. Per me era un favore-accordo studiato a tavolino da Cantoni (con silenzio-assenso colpevole di Gavazzi) per i suoi amici/elettorato della zona. Ma si sa, il diavolo fa le pentole, non i coperchi
I meritevoli ma privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Non a gestire una squadra di rugby pro.
Straquoto! E di solito in una società, di qualunque genere essa sia, se un socio e’ inadempiente quello adempiente ha il dovere di agire per salvare l’azienda. Succedera’?
Perdonami ma la buona volontà può forse andare bene per organizzare una sagra , oppure per gestire una squadra amatoriale in un campionato regionale… per gestire una franchigia professionistica la buona volontà è una condizione necessaria ma non sufficiente
ma in mezzo a questa banda di professori da tastiera del web, esiste qualcuno che è esperto di squadre pro di rugby? Beh, fatemi capire perché o abbiamo un sacco di stranieri che sanno bene scrivere in italiano e l’esperienza ce l’hanno oppure…
Chi scrive su un blog (che è la stessa cosa che fare due chiacchiere al bar) ha tutto il diritto anche di dire puttanate , si può benissimo non leggerle e comunque anche se fossero idee geniali .. non inciderebbero nulla. Chi invece deve gestire soldi (tanti) pubblici , il diritto di fare/dire puttanate non ce l’ha … o perlomeno deve poi risponderne. Ovviamente pure chi elargisce questi big money non dovrebbe avere questo diritto e comunque dovrebbe risponderne in qualche misura.
Ribadisco: abbiamo persone che hanno esperienza di rugby pro in Italia? Perché io credo di no. Quindi o l’importiamo dall’estero e ci costruiamo un sistema già fatto anche se con altre condizioni oppure necessariamente dobbiamo scontare della inesperienza! La mia opinione è che massacrare ad ogni piè sospinto tutti e tutti non porta ad alcun chè.
Allora Ginoconsorsio se uno non è in grado stia casa , a meno che non sia stato costretto. Le professionalità esistono eccome , basta assumerle se uno non è in grado. Perché di competenze si sta parlando. Se poi non dovessero esistere in Italia (e comunque ne dubito) si fa come si sta facendo per la nazionale , si prendono da fuori .. a meno che Connor O’Shea non sia di Scandicci e che faccia l’accento british per darsi un tono.
Se poi invece le competenze ci sono ma mancano i soldi , il succo non cambia , si sta a casa o si fa altro.
Ho in gestione una squadra di rugby pro (pagata con soldi pubblici) e non sono in grado di gestirla … bene , assumo e pago uno chi lo sa fare. Sennò faccio altro. Dopo tutti questi anni di soldi buttati nel gabinetto e di figure cacine , quello che dici non può essere più un alibi.
Per completare , è ovvio che non serva a molto sparare a zero … ma se mia moglie mi infama vuol dire che ancora a me ci tiene … se non mi dovesse considerare più oppure mi dicesse che va tutto bene anche quando palesemente non è così … sarebbe il caso di trovarsi un’altra moglie. Continuando così non solo non ci sarà chi si incazza e magari spara a zero , non ci sarà proprio più nessuno che segue il rugby di questo livello. Ognuno va a vedersi la partita che capita nel campo più vicino a casa e stop. Almeno non mi sbarbo più 400 km per andare a Parma o da qualsiasi altra parte.
Dici che andrebbe benissimo per il Cecina? 😉
Forse neanche
Sono anni che lo dico (in altre sedi soprattutto). Le franchigie del Pro12 hanno bisogno di un mercato forte, che può essere rappresentato solo dalle grandi città (Roma, Milano), non certo da Parma e tantomeno da Calvisano o Viadana. A meno che non si parli del Veneto, in altre zone manca una sufficiente base di praticanti, appassionati e di investitori in grado di supportare progetti molto costosi, quali possono essere due squadre di rugby professionistiche. Ovviamente spostare le Zebre a Milano dovrebbe essere anticipato da una giusta preparazione in termini di programmazione, strutture e pubblicità. E qua da noi non sono cose affatto scontate
In linea di massima hai ragione, poi, per esempio, vai a vedere cos’è il rugby a Milano e ti accorgi che tutte le società fanno fatica a gestirsi e i risultati sportivi, che sono conseguenza anche di difficoltà economiche, sono lì da vedere.
Per contro la storia ci dice che il rugby è cresciuto in zone come quelle da te citate dove non c’erano sport concorrenziali, discorso che in parte vale anche per il Veneto. Quindi io non sono assolutamente certo che le grandi città siano la destinazione migliore di una franchigia anche se capisco sarebbe bello che fosse così.
concordo con Dusty
Se l’aspettativa e’ quella di una franchigia del Nord Ovest coinvolgere congiuntamente Milano, Torino, Genova per le partire, a rotazione, con sede per preparazione e allenamenti a Torino (c’e’ un’accademia e qualche stadio nuovo o in disuso ma non cadente) non sarebbe male. Le distanze sono sopportabili e il bacino di utenza potenziale sarebbe consistente.
mi dici quale stadio in disuso c’è a Torino?
Filadelfia, di proprietà del Torino di Urbano Cairo, le cui recenti iniziative imprenditoriali e sportive costituiscono buoni esempi di managerialita’ e visione.
Be’, il nuovo Filadelfia non è ancora terminato e comunque dubito che il Torino lo metta a disposizione delle Zebre. L’unico è il Carlini a Genova, che se non ricordo male avrebbe bisogno almeno di una rinfrescata e di molto altro, giacchè sta in una zona in Corso Europa dove ci sono tre bar scabecci in cui si predilige la bestemmia alla madonna e più che un bicchierino rancido di “Santa maria al monte” con scazzo dell’oste non ottieni.
Tra tutte e tre, c’è solo il Carlini con qualche possibilità di essere accettato. Quanto alle partite a rotazione, la Celtic ha delle regole precise. Si può gestire ad hoc la coppa, ma senza stadi c’è poco da far filosofia. A Torino il centro sportivo per allenarsi sarebbe quello dei gesuiti? 🙂
Bella lì Biagio sta già tremando.
io ci andrei cauto, con le battute su questo argomento. Qualcuno pensa di essere intoccabile? mah, io non ne sarei così sicuro….
azz…
ginoconsorsio, guarda quando Biagi è uscito con quelle dichiarazioni ho subito pensato che se lo ha fatto (non essendo stupido) è perchè ha già il contratto da un altro parte e quindi si sia sentito “libero” di dire quello che pensava…altriemnti se ne sarebbe stato zitto.
e considerare che abbia parlato lui proprio perché è il capitano?
chi altri avrebbe dovuto fare da portavoce per i compagni, Engelbrecht che si esprime ancora in afrikaans?
accusano la stampa di aver sparso notizie tendenziose a settembre, mentre a gennaio fanno una conferenza stampa dicendo che manca un Mega per finire la stagione… solo io vedo una contraddizione?
quale sponsor avrebbe cagato un milione per potersi garantire l’esposizione mediatica e di immagine delle Zebre?
Hai perfettamente ragione Fracasso, ma il più delle volte provo ad immedesimarmi nei giocatori e siccome sono cinico (e non ipocrita) al posto suo avrei fatto quelle dichiarazioni solo con un contratto (o promessa ‘garantita’) in mano!
Frac sempre sul pezzo, as usual.
kinky: sono più cinico di te e sono altrettanto convinto che Biagi sarà a Treviso l’anno prossimo…
ah ecco, vedi che siamo in sintonia!
pronto per il 6nazioni U20? aspetto febbrilmente le convocazione della maggiore e dell’U20! Sono convinto che domani O’Shea potrebbe addirittura chiamare qualcuno dall’Eccellenza…tipo Brex!
@kinky: al 6N under20 la squadra è forte…
resto perplesso per il tecnico e continuo a rimpiangere Brunello: fosse stato lui a guidare i “suoi” ragazzi negli ultimi due anni sarei stato straottimista…
auspico le due vittorie, me ne aspetto almeno una…
MILANO sarebbe l’ideale , partendo con soldi della FIR , e successivamente attirare sponsor , logicamente con staff tecnico di livello e pochi stranieri ma campioni veri , se invece lo scopo e’ una franchigia per elargire un po di posti di lavoro e soldi a tutti i compari , come di fatto e’ il nostro rugby ad “alto livello” , continuamo cosi’ , comunque fino a quando non si partira coi giovani a far le cose seriamente ho seri dubbi sulle intenzioni vere dei protagonisti.
A milano, perché no?
L’impianto Vigorelli (storico velodromo per il ciclismo) ospita ora il football americano… Capienza di 8.000 posti
nelle province di milano e monza-brianza ci sono una cinquantina di società/realtà scolastiche; 2 squadre in serie A e una in serie B1
Tobat, sia il vigorelli che l’arena non hanno le misure regolari. in più il vigorelli rimane al ciclismo.
A Milano poi mancano i soldi per tenere le squadre dove sono…..figuriamoci sostenere le zebre
Confermo. A Milano o trovi un mecenate (e trovarlo…) che parta e poi allora si, è più facile che se prende corpo funzioni (vedi Armani col Basket ma li c’era la tradizione), e pubblico potenziale ce n’è, altrimenti siamo punto e da capo. Senza contare che strutture decenti e adeguate – dopo la bocciatura del rifacimento del Vigorelli – non ce ne sono.
quando c’era Berlusconi, non è che facevano 10mila spettatori.
non sapevo; ora mi sono informato e ho trovato anche gli articoli di allora su onrugby.it sul tema rugby/vigorelli, desolanti…
Tastiere al vento mi sembra…….
Brutta situazione : o arriva uno sponsor importante, e da Parma era lecito aspettarsi un importante coinvolgimento dal ricco e rinomato, anche all’estero, settore alimentare, o ” borla gio’ ” tutto….
Certo che Milano andrebbe bene, anche qui se e solo se arriva qualche sponsor importante ,magari in ambito moda, per il campo il Brianteo di Monza sarebbe perfetto, peraltro già collaudato dai defunti Aironi nel 2012.
Ah si, una bella sponsorizzazione congiunta Parmigiano – Lambrusco non sarebbe stata utopica, esportabile oltretutto nell’interessante mercato anglosassone…..
culatello di Parma anche, no?
No, il culatello no, troppo di nicchia, e poi mica a tutti piace…..
Io, per esempio, preferisco un bel filetto di passera !!
🙂
Ragas…GESTIONE P.an P.arsut F.iga L.ambrusc e non sbagli maiiiiiii
Ricordet PPFL
ad sbagli mai
et ze cot main.
Forza NOCETO!!!!!!!!!
Risparmio la polemica scontata (ma vera) che in Italia conta solo il calcio.
Rispondo invece a tutti coloro che hanno scritto che le Zebre devono spostarsi da Parma per migrare verso altre città tipo Milano, Roma, ecc.
A Parma la tradizione rugbistica è importante come il calcio e forse di più, tra passato con squadre di massima serie come Overmach e Gran Noceto, così come attualmente con squadre di serie A (HBS Colorno) e due di B.
Il Lanfranchi (Cittadella del Rugby) è un impianto di valore internazionale. Lo spostamento dal punto di vista della tradizione e delle strutture non ha senso alcuno (e spero che anche la FIR la pensi come me); a maggior ragione per andare verso città in cui il rugby conta ancora meno, visto che non esiste un nesso di proporzionalità tra popolazione e tifosi (se non nel calcio).
Detto ciò, il problema è la classe imprenditoriale parmigiana. Prova ne sia che solo con molta fatica hanno all’ultimo respiro utile salvato il Parma calcio dalla scomparsa totale. Se hanno faticato per il calcio, pensate un pò cosa potrebbe succedere al nostro amato Rugby!
La soluzione, a mio avviso, è l’intervento di finanziatori anche non locali e mantenere la squadra a Parma. Sono di parte perché sono vicino a Parma, ma la struttura c’è e un pubblico affezionato pure, anche se dovrebbe crescere (ma non dimentichiamo che, purtroppo, in Italia non siamo purtroppo in Scozia o in Galles). Parma è inoltre in posizione centrale e baricentrica, infatti allo stadio incontro tifosi provenienti da Livorno, Genova, Bologna, Lombardia, ecc. E per i tifosi che vengono da fuori lo stadio è molto ben accessibile e raggiungibile (non oso pensare a giungle tipo Milano..).
Altro ed ultimo punto dolente: la stampa locale e nazionale. Spazio decente ma a volte polemico e non costruttivo (quindi penalizzante) da parte della Gazzetta di Parma (a Parma l’autolesionismo regna) e attenzione inesistente da parte della stampa nazionale, ergo nessun ritorno di immagine per la franchigia e perdita di capacità di attirare tifosi e finanziatori/sponsor.
Al netto della nazionale, un imprenditore che metta i soldi nel rugby (italiano, ci sono stati e ci sono imprenditori italiani nel rugby pro estero) lo può fare solo per motivi non commerciali o c’è qualcuno che scamperebbe al TSO mettendo marchi internazionalmente vincenti addosso a un ronzino iscritto all’Arc de Triomphe? Se pensasse di meritarsi così benemerenze civiche, almeno io lo sfanculerei fino alla fine dei miei giorni, visto che han fatto morire di fame e di sete il rugby parmigiano seniores, oltre che gli Aironi. Li diano (e pure molto meno) a chi con enormi difficoltà fa giocare il rugby ai ragazzi e non a chi gioca al mercante in fiera con i soldi della federazione.
non capisco l’intervista di pagliarini. Cioe’, capisco quello che dice, ma non capisco perche’ abbia deciso di farla e quale sia l’obbiettivo. Non riassicura nulla, non mette la societa’ sul mercato, ci dice che parma e’ una buona piazza con potenzialita’ inespresse da 4 anni.
Ovviamente rispetto anche il lavoro che ci mettono, pero’ ci vuole altro. soprattutto soldi.
io invece proprio non la capisco: analisi logica e del periodo mi portano a concludere che non abbia detto proprio niente di concreto… da cui il mio commento video delle 8.57…
per fortuna non sono il solo preside’.
sai che ti rispetto e mi stai simpatico, pero’ non riesco a trovare quasi nulla di logico nelle analisi di Liviero e Malfatto. a parte il dato inconfutiabile che gli ultimi 4 anni di CL sono un disastro quasi totale.
Secondo me sta disperatamente cercando di racimolare dinero (pubblico o privato che esso sia).
Altrimenti ne dovranno prendere le conseguenze nel CdA.
Ovvio che sia così, frank, ma dico a Peppe che la cosiddetta privatizzazione (forzatissima, a tambur battente ed esclusivamente per motivi di bilancio Fir) è del luglio 2015, con le spese della stagione 2015/2016 già impegnate (da cui il famoso e ovvio contributo straordinario, al tempo messo nero su bianco e che han cercato in tutti i modi di non mettere a bilancio FIR). E che dopo Bernabò e prima di Pagliarini c’era un altro presidente e un’altra maggioranza in consiglio: lui e i suoi ci sono da marzo 2016, 9 mesi. Affari loro, per quel che mi riguarda, ma è inoppugnabile che almeno questi si siano dati da fare quanto a portare gente allo stadio, cercare soldi, bussare alle porte degli Enti Pubblici. Le Zebre sono a Parma dal 2012, qualcuno ha fatto qualcosa nei 4 anni precedenti? Danni, tipo tagliare fuori la parmense Errea da sponsor tecnico, e infatti adesso è uno dei pochi rampini a cui si aggrappano e che dà una mano. Certo che i giocatori (staff, impiegati, parenti e amici) stavano meglio e tranquilli come papi quando la FIR pagava e ripianava a fine anno, e anche “i tifosi”, soprattutto quelli abituati ad andare allo stadio senza pagare il biglietto. Fosse stato per me, col cavolo che avrei dato una mano alla paraculata della “privatizzazione”: se la sbrigasse la FIR e, nel caso avesse trovato un altro posto (ne dubito, il San Michele non era ancora pronto), andassero. Passi lunghi e ben distesi.
Mal è Uno che dice cose che sa.
Molti, sanno niente e dicono di tutto. Anche offese personali. Su tutto questo c’è un disegno? Non ci resta che attendere…
Tutte cose note, pubblicate e che può sapere chiunque abbia interesse a saperle.
http://www.ilgazzettino.it/blog/mondo_ovale/rugby_italia_pro_12_zebre_benetton_fir-2189046.html
🙁
Articolo chiaro e preciso come pochi, fotografia perfetta della situazione. Complimenti all’autore.
Guarda un po’…se la montagna non va da Maometto…
Mi sa proprio che mio fratello Hro lo vedrò al Monigo con sciarpa biancoverde al collo…
gianni, di sciarpe biancoverdi ne ho già un paio, c’ hanno lo stemma del Celtic, ma potrebbero anche adare,…no?!?! 😀
Fratello !
Adoro il Celtic e detesto il Rangers.
Ergo : ti aspetto ! 😀
Visto che sul blog ci sono tanti scienziati, perché non vi mettete tutti assieme e gestite le Zebre, anche con i vostri soldi ovviamente?
Altrimenti zitti e lasciate fare a chi ci mette la faccia e i soldi.
Zitto ci starai poi tu. Fino a prova contraria tifosi, appassionati e contribuenti italiani possono parlare quanto vogliono in merito a qualsiasi cosa vogliano.
Il censore lo fai poi a casa tua (sempre ammesso che te lo lascino fare).
Se facciamo un euro a parola scritta contro le zebre ora si arriva a quel milione!hahahah
che cazzo di discorso è?
La dirigenza delle Zebre mi pare gestisca la squadra quasi solo coi soldi federali, non coi loro…
I soldi con i quali vengono gestite le Zebre sono i soldi che provengono dai diritti del Sei Nazioni e non vengono redistribuiti al rugby di base.
Si tratta proprio dei soldi di noi che andiamo allo stadio a vedere il Sei Nazioni, riempiendo l’Olimpico anche quando si sa che si perde sempre, oppure guardando la TV.
I nostri soldi, alla fin fine…
Certo, ci sono TANTI scienziati della tastiera, troppi, su questo hai stra-ragione, ma anche la dirigenza delle Zebre, mettendoci circa nulla di soldi, sta facendo degli errori che avrebbero potuto benissimo fare anche gli scienziati della tastiera, sperperando i soldi che evrebbero potuto essere usati per il rugby di base.
Avessero speso i loro soldi (8 milioni di budget privato), li si sarebbe rispettati di piu’, anche a parita’ di risultati o peggio.
giobart….e chiSSEi er giustiziere della notte?
Lascia parlare anche gente come me, non sei l’unico che può esprimere il proprio parere, per quanto riguarda le tue frustrazioni, il mio è un consiglio da poco, non sfogarle mai su qualsiasi blog, te lo dice uno che negli anni 80 ha visto Cicciolina al ERREGIBI di san secondo.
Come si permette questo di fare osservazioni su quanto detto da Biagi, uno che ci mette 100% sempre e communque! Un Presidente con le palle dovrebbe dire “era ora che si facesse chiarezza Biagi ha fatto bene!” Non ‘sti commenti da improvvisato!
Buonasera,
Carlo Canna ha rinnovato il contratto per altri due anni con le Zebre.
Bravo Carlo e grazie !
Adesso onore in campo e io sarò sempre li ad applaudire con il mio abbonamento per altri due anni.
Cordialità
Bentornato Delipe!
Perchè non commenti piu’?