Il presidente del Comitato regionale veneto esorta il club biancoverde a lasciare spazio al progetto costruito due anni fa
Marzio Innocenti rilancia i Dogi: “In Pro12 al posto del Benetton Treviso”
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MAssì dai togliamo la squadra con un minimo di stabilità e apriamo un secondo fronte di incertezza visto che le zebre non bastano…
Dici una squadra che in tutti questi anni ha saputo calamitare cosi’ bene l’interesse del pubblico Triveneto?
Pare che tra ieri sera e oggi abbiano aperto gli argini comunque. Tutti che dicono e parlano. Son d’accordo con @M qui sopra comunque, se Benetton ancora garantisce di tenere un po’ in mano le redini, che senso ha far sparire la squadra più “capace” da un punto di vista meramente strutturale delle due..?
trovato anche l’inno, direttamente dallo spottone elettorale del povero Panto, dieci anni fa…
giusto perché Zaia non pensi di aver inventato qualcosa di nuovo 🙂
http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2017/01/06/news/lo-spot-di-zaia-scelgo-il-veneto-scelgo-la-liberta-1.14671149
Quello che l’ha scritta aveva 4 in italiano e, forse, non era neanche da qua…
Da una parte qualcuno propone di non far rinnovare all’unico team che nel corso del tempo ha garantito stabilità e qualche risultato per andare al totale regno dell’incertezza. Tanto più che del progetto Dogi si parla da tempo e cosa è stato, materialmente, concluso?
Dall’altra parte si annunciano nuovi imprenditori che come prima cosa chiedono un aiuto iniziale alla Federazione (spero almeno sia solo non dover pagare il milione anticipato quest’anno e responsabilità dell’attuale gestione).
Sem cunscià propi ben.
Lo ammetto sono un nostalgico. Mi piace sedermi su una panchina lungo le mura e ricordare con nostalgia le partite dei Dogi di Alessandrini, quelli che erano come la tivu negli anni ’60 che ti faceva vedere l’allunaggio, mentre i Dogi ti facevano vedere Graham Mourie.
Non diamo in mano ai politici questo ricordo se non vogliamo che faccia la fine del prosecco nelle mani di Zaia.
E poi gli interpreti moderni sono loffi e potrebbero cominciare a nitrire pure loro anche se dentro una divisa molto più bella.
Ancora una volta Marzio Innocenti ha dimostrato di essere “unfit to lead italian rugby”. Ma di che parliamo, sogni? Ma lo vede come funziona benel’azionariato diffuso alle Zebre 🙂
Per cortesia, scegli UNA lingua quando vuoi scrivere, che i minestroni e’ meglio lasciarli in cucina.
quale delle 5 parole in inglese non capisci? Poi se vuoi ti spiego anche perché il progetto Dogi é irrealizzabile se non nella testa di qualche sognatore. Oppure che Innocenti fa queste sparate solo per uscire dal dimenticatoio politico. Perché se ci credesse davvero alla prossima tornata i suoi voti calerebbero ancora.
Ho vissuto e lavorato cinque anni in Scozia e adesso vivo da cinque anni in Inghilterra, per cui, credimi, qualche parola di Inglese la capisco.
Non capisco pero’ le persone che sentono la necessita’ di saltare da una lingua all’altra. Anzi, a dirti la verita’ mi danno fastidio.
Per questo ti ho chiesto COME CORTESIA di scrivere i tuoi interventi o tutti in Italiano o tutti in Inglese.
Per quanto riguarda il progetto dei Dogi, saro’ un sognatore ma se si vuole che i Veneti (io preferirei i Triveneti) vadano a vedere le partite, bisogna avere una squadra che rappresenti tutto il Triveneto e non solo la citta’ di Treviso.
Se guardi bene a vedere Treviso vanno molti meno spettatori che a vedere la concorrenza e da quando siamo entrati in Celtic League la distanza e’ aumentata di molto: evidentemente i nostri avversari hanno considerato una priorita’ portare i tifosi allo stadio mentre Treviso (e le Zebre) non hanno fatto abbastanza.
Visto che all’epoca abitavo in Scozia ti faccio notare che al primo anno della lega a 12 era normale che ad Edimburgo ci fossero meno spettatori che a Treviso.
ed il veneto si può usare?
Tanto per sapere, che no te daga fastidio, par carità del Signòr…
E skills si può scrivere? ecco, quello lo bandirei, mi dà proprio fastidio, ma difendo la libertà di espressione di zappinbo. Senza offesa.
Tornando ai Dogi, dove andiamo senza sogni? I Dogi sono un bel sogno, che andrebbe coltivato.
E poi, va bene, l’Italia (ed il Veneto con lei) è la terra dei campanili, difficile ogni impresa che abbia tra le sue prerogative la comunione di intenti e la disciplina.
Basta che te te decidi e te scrivi coa stessa lengoa da cao a pie’, se no te despiase, par cortesia.
a me sembra invece una buona idea, soprattutto in funzione di marketing. il know-how rimarrebbe (ovviamente) in mano a treviso ma il bacino di pubblico sarebbe allargato a tutto il veneto e non alla sola marca (che mi pare a monigo ci vada sempre meno). inoltre potrebbe essere una squadra “itinerante” tra monigo, plebiscito e battaglini (sempre per dare una spinta al marketing). certo il progetto dogi non può continuare a nutrirsi di ricordi e buoni propositi: occorre vedere delle maglie in campo al più presto o il rischio di naufragio è qualcosa di più che una probabilità.
Uno dei non pochi problemi di Treviso e’ proprio il fatto che non ha saputo crearsi una base di pubblico affezionato comparabile come numeri con quella della concorrenza.
Il resto del Veneto non si sente rappresentata da Treviso e purtroppo non mi sembra che Treviso abbia fatto granche’ per cambiare questo fatto.
concordo appieno.
perfetto
Barbin, dici cose di buon senso e condivisibili. era tutto molto fattibile, ma non s’e’ fatto per una scelta chiara di Treviso. Sono cambiate le cose oggi?
ti ringrazio. non so se oggi le cose siano o meno cambiate a treviso. di sicuro hanno preso atto che il naufragio è dietro l’angolo, restando così le cose. non hanno seguito anche perché rappresentano solo loro stessi (infatti quando li si chiama franchigia mi viene da ridere) in quanto club. legittimo, per carità, ma di scarso appeal. una franchigia territoriale (vera) in veneto avrebbe sicuramente una capacità di traino maggiore, sia verso il pubblico che verso gli sponsor. chi sponsorizza una squadra che non interessa a (quasi) nessuno? solo i filantropi.
questa continua sponsorizzazione della franchigia veneta mi puzza sempre un po’ di sogno ad occhi aperti.
Solo alcune domande:
1. Chi mette i soldi?
2. Chi comanda?
Perchè vedi se chi soddisfa 1 non è chi soddisfa 2 la vedo molto dura da realizzare. La vedo ancor più dura che il signor A metta i soldi, meno del signor B, e debba digerire le decisioni del signor B, anche quelle che non gli piacciono. Nel giro di due mesi dirà: “mi faccio la mia squadra in Eccellenza e buonanotte suonatori”.
Ti sembra uno scenario tanto impossibile in un Veneto dove l’imprenditore medio è un ex operaio che s’era stufato di “stare sotto padrone”? In una regione dove ogni partita è un derby all’ultimo sangue, sul campo e negli spalti? E se vuoi il tutto è replicabile in qualsiasi regione d’Italia.
Se vogliamo parlare di franchigie esiste solo il modello scozzese come dice il buon @Hroperth, però non so se poi questo riesca a richiamare più pubblico allo stadio, per quello mi sa che ci vogliono anche i risultati e per questi ci vuole una programmazione che viene da lontano. Treviso nei primi anni di Celtic sfruttò la programmazione iniziata in Super10, arrivò davanti a Glasgow e Connacht, due squadre che solo qualche anno dopo vinsero. Noi adesso ultimi.
@mauro
Domande giustissime, ma permettimi di rigirarti un attimo la frittata: finche’ non arriva il Pubblico e l’Interesse nessuno ci mettera’ veramente soldi, e finora il Pubblico non e’ arrivato, visto che il tutto esaurito al Monigo (6.000 persone), che e’ un raro evento quasi dimenticato, rappresenta forse il minimo afflusso stagionale per altre squadre nella stessa competizione. Ovvio che uno sponsor andra’ a mettere i soldi altrove.
Mettila come vuoi la frittata ma il problema resta.
I presidenti (proprietari?) dei club veneti la mattina dopo che avevano deliberato di far rinascere i Dogi cominciavano la ritirata strategica fatta di dichiarazioni, in alcuni casi, e di vera e propria fuga, in altri.
Ammesso che tutti mettano la stessa cifra e che quindi la collegialità porti ad un tavolo di governo e non ad un solo comandante, quante riunioni serviranno per differenziare i gavazziani dagli innocentiani e a far saltare il tavolo?
Ti ricordo che non sono i deboli programmi di Innocenti che hanno portato al rinnovo di Gavazzi ma le invidie e i piccoli rancori di campanile, le beghe di cortile, il piccolo tornaconto, e su questi temi noi siamo imbattibili.
Purtroppo.
Allora, di cosa stiamo qui a discutere? Comunque vada sara’ un insuccesso (cit.) 🙁
…che la regione sia interessata può essere vero
che non abbia soldi da investire altrettanto…
Infatti… che senso ha mettere in mezzo i politici, che tutto quello che toccano va in vacca… 🙁
La questione centrale da porre sarebbe il doppio tesseramento e, per quanto non mi piaccia lo shopping nella storia (Dogi e Zebre erano e sono altro), meglio provare la franchigia. Con due stadi per la Celtic e due per la coppa, in modo da giocare a Treviso, Padova e Rovigo. Ma se poi sta in piedi con i soldi della Regione (oltre a quelli della FIR), allora meglio lasciar perdere.
qualcuno mi spieghi perchè la Benetton, unica squadra con stabilità finanziaria grazie alla famiglia trevigiana, debba fare un passo indietro per dare money & sponsor ai Dogi…
se ci sono altri sponsor all’orizzonte ben venga, altrimenti abbiamo Aironi/Zebre bis…
La stabilita’ finanziaria, purtroppo, da diversi anni ormai la garantisce la FIR 🙁
Magari non fosse cosi’.
Per invidia.
GLI AIRONI NON SONO LE ZEBRETTE x precisare.
Non sono favorevole a priori al progetto DOGI.
Tuttavia, non sono neppure nostalgico. I nodi da affrontare li hanno esposti i dirigenti Benetton per primi in varie circostanze e anche in tempi non recentissimi:
1) budget: per competere e giocare un ruolo propositivo in Pro12 e in Challenge ci vogliono almeno 15mln all’anno. Lasciamo stare la Champion, per ora.
2) ci vuole una casa del rugby veneto da 20mila spettatori, moderno, e ci vogliono spettatori (con almeno un terzo di abbonati).
3) ci vuole un progetto di promozione del rugby veneto a livello internazionale che sia anche una vetrina internazionale della regione.
Insomma, bisogna linkare il gioco al business, il movimento rugbistico ai flussi che creano valore economico e facilitano l’emersione di forme appartenenza e la visibilità.
Che fare? Come fare?
sai, sono le domande che si sono fatti a turno la pallavolo ed il basket dopo che i Benetton hanno mollato. E nonostante l’entusiasmo e un apporto popolare veramente insolito il basket, con uno sponsor del calibro di De Longhi, è ancora in A2.
La pallavolo s’è persa nelle nebbie della B.
Ma potremmo citare il calcio dalla serie A all’Eccellenza attraverso vari fallimenti.
Questo solo restando a Treviso, se vuoi proseguire curiosa anche a Padova, Venezia, Verona trascurando Rovigo che storicamente ha solo il rugby e Belluno che non ha mai avuto storia.
Questo è il Veneto, non abbiamo la grande industria nè le grandi imprese che sponsorizzano all’estero. Se guardi le maglie dei francesi ognuno ha come main sponsor un gruppo di costruzioni generali di livello mondiale, Tolosa a parte la Peugeot ha sempre avuto sulle maglie la sponsorizzazione del consorzio che produce gli Airbus.
Non è un problema del rugby è un problema dello sport in Italia che se non vive di mecenatismo, magari trasformato in SpA, langue.
La Juventus è pur sempre dipendente da una famiglia, l’Inter mollata dalla famiglia è finita in pasto a gente con gli occhi a mandorla.
Il Veneto ne ha eccome di grandi industrie e grandi imprese! E vanno anche all’estero…altroché 😀
La casa del rugby Veneto potrebbe essere benissimo lo stadio Plebiscito di Padova, in posizione baricentrica, ideale per il rugby e ragionevolmente facile da ingrandire qualora ce ne fosse la necessita’.
Purtroppo oggi come oggi ha bisogno di una bella rinfrescata, ma niente di drammatico stile Stadio Flaminio.
sembra che il sindaco abbia un progetto da destinare al calcio!
…visto che al momento la si usa tre volte all’anno… 🙁
non c’è più il sindaco!
Sarebbe una delle poche cose sensate da fare, ma sto lentamente perdendo la speranza.
Bentornato soa
Grazie fracasso, si tratta solo di una toccata e fuga. Leggo gli articoli ed alcuni interventi, ma ho perso la voglia di commentare diffusamente. Se c’è un argomento che mi interessa, magari ci scappa una cosa da un paio di righe.
A volte ritornano..
A me l’idea é sempre piaciuta e tanto; l’unico modo di dare una vera identità a una franchigia, l’orgoglio di appartenenza, un concreto metodo per riunire sotto la stessa bandiera Provincie che si odiano (sportivamente).
L’idea.
Il Progetto, la sua fattibilità, non mi é chiaro e credo non lo sia neppure ai più .
Ci spero.
Se si vuole essere competitivi le strade possono essere solo 2.. i benetton aprono il portafoglio in maniera adeguata oppure fare una vera franchigia.. x quanto riguarda i benetton non credo lo faranno mentre x l’altra ci sarebbe un’accoltellamento tra i vari capi appena creati i dogi.. rimanere parastatali semiprofessionistici e ancorati all’ultimo posto potrebbe essere la cosa + saggia..
Nebbai in val padana, da parma fino al mare adriatico settentrionale lato Italia!
Supponendo che nascano i Dogi SpA , visto che si parla di budget, in teoria chi caccia più grano dovrebbe tenere di più le redini del discorso e comandare all’interno dei soci giusto? Ma vista la rivalità dei componenti del gruppo pensiate veramente che non nascano discussioni al suo interno? Può esserci veramente intesa tralasciando il campanile?
Meglio che ci sia intesa prima di trovarsi in un buco nero, altrimenti lodo e gloria a Benetton finchè rimane
Tutti i giocattoli belli quando finiscono i soldi purtroppo vanno a ramengo aldilà delle competenze tecniche, Milan rugby, il Piacenza rugby del passato per es.
La rugby Roma
Sarebbe la soluzione ideale, se ci fosse la volontà di tutti. Il problema in Veneto è che si guarda con sospetto anche quel tipo là allo specchio.
Il tipo la allo specchio lo vedo anche qua in Friuli la mattina e debbo dire che non mi piace per nulla 😉
Was ich sehe am Morgen hat wenig mit mir zu tun, come diceva Blixa Bargeld
E se provassimo a vederci un po’ così?
http://pin.it/rdHtn5g
Dei pedoni al servizio del rugby veneto (anche triveneto, perche no!)?
Se fanno due franchigie, ma vere con il coinvolgimento di tutto il movimento, e con i costi e benefici ripartiti su tutta la zona d’appartenenza ok, ma siccome non ci credo fin che non vedo un piano industriale serio controfirmato, ciccia
Ho sempre pensato che i Dogi sono stati la via di fuga per il disimpegno di Benetton dal rugby…. se i Dogi subentreranno a tv in pro12 non ne sarei sorpreso ad ogni modo finirá molto ma molto male anche perchè i Dogi sono ora come ora un progetto debolo a cospetto delle sempre presenti divisioni dei veneti …. comunque sia finisce moltomale
Anche io penso che il progetto Dogi abbia la benedizione di Benetton proprio per il motivo che hai detto tu. Ed anche la litigiosità che hanno dimostrato in passato i dirigenti veneti non spinge all’entusiasmo.
Ma se pensiamo che, siccome in passato non si è navigato nella stessa direzione, allora non è possibile alcun progetto in Veneto allora non ne usciamo più.
Il disimpegno di Benetton è tangibile e la possibilità che Treviso sia inevitabilmente sempre più gestita dalla FiR è proprio la cosa che mi convince che Treviso deve tornare nel campionato d’eccellenza, al quale manca molto più di quanto mancherebbe nel pro 12, fatte le debite proporzioni.
I Dogi nel Pro 12 coinvolgerebbero potenzialmente molto più pubblico e sarebbero un fatto nuovo. Capisco le tue perplessità, ma investitori alla Benetton dietro l’angolo non se ne vedono e non mi sembra ci sia da salvare molto, della situazione attuale.
Se fossi in Benetton e volessi sul serio disimpegnare allora via ai Dogi, con scritta Benetton al centro e mezzo palo sganciato da Lucianone, e buonanotte ai suonatori.
Franchigia itinerante tra padova, treviso e Rovigo.
Comanda Zambelli (cosi’ è contento) e decide lui, ma ci mette tutti gli schei che disavanzano.
Qui bisogna cercare di essere realisti. I soldi per mantenere 2 franchigie italiane dove sono stati presi finora? E’ pensabile continuare così?
Le soluzioni facili e magiche non esistono. Innocenti è una persona seria che è da sempre a contatto con tutti i Club italiani dai più piccoli fino alle società che militano in Eccellenza e Pro12, se propone i Dogi vuol dire che ha già un progetto sostenibile e le coperture ci sono.
Meglio raccogliere le poche forze intorno ad un unico progetto, piuttosto che disperderle rendendo tutto insostenibile. Anche perché se riuscissimo ad avere una società che può lottare nelle prime posizioni in Pro12, gli stadi si riempirebbero e gli sponsor arriverebbero. Un progetto vincente intorno ai Dogi permetterebbe di crescere come serbatoi anche alle altre società di Eccellenza e poi, a cascata, Serie A, B …
L’importante è avere un progetto serio e sostenibile, giusto quello che è mancato in tutti questi anni…
“Innocenti è una persona seria che è da sempre a contatto con tutti i Club italiani dai più piccoli fino alle società che militano in Eccellenza e Pro12, se propone i Dogi vuol dire che ha già un progetto sostenibile e le coperture ci sono”.
auguro ogni bene ad Innocenti e mi auguro di vedere i dogi in celtic ma leggi bene l’ultima parte dell’articolo e capirai che in mano al momento ha un pugno di mosche:
“Interrogato sul possibile budget della franchigia, Innocenti ha spiegato che quello attuale potrebbe essere incrementato dalla regione Veneto, interessata alla creazione di una realtà sportiva dall’identità regionale, che funzioni anche da ambasciatrice della regione in Europa”.
Non dimenticare che il primo presidente dei nuovi Dogi in quattro e quattr’otto è passato tra le fila di gavazzi, che le attuali dirigenze di club importanti come san donà e valsugana si sono chiamate fuori e capirai che prospettive concrete ci siano…
Opinione personale: E’ inaccettabile usare fondi pubblici per una squadra professionistica… e non solo nel rugby.
dillo in scozia, galles e irlanda.
Sommessamente, sono d’accordo con te: i fondi pubblici andrebbero usati per il rugby giovanile, mentre i professionisti dovrebbero sostenersi da se’.
Pero’ in questo caso non stiamo propriamente parlando di fondi pubblici, ma dei proventi del Sei Nazioni, che e’ una associazione commerciale per fini di lucro.
Se Benetton si sfila unica possibilità per pro 12 restano i Dogi. La Fir finanzia più volentieri una franchigia che un club. Per togliere rivalità deve essere eliminato il premio ” coppe” che se Treviso torna in eccellenza resta in palio tra troppe venete e poi sfalsa il campionato. E la vedo difficile. Poi serve tutto uno staff ( da dove?)ed una organizzazione che non può stare sulle spese dei Benetton, anche se sponsor, e qui va bene qualsiasi entrata statale o no ( comunque è una promozione alla regione veneto come turismo). Ancora più difficile.
Il numero di spettatori come entrate economiche ha poca influenza, serve come cornice e come trasmissione di pubblicità, come sostegno alla squadra, e se funziona la franchigia, come già scritto ,ripartito in tre città, aumenterà come numero, ma chiedo… quanto costano i biglietti fuori di Italia? Poi Marzio aveva nel programma elettorale franchigia unica, per rispetto dei patti seconda franchigia statale di formazione ( Fiamme? ).
Comunque per i Dogi sono i grossi club che devono trovare l’accordo, non tutte le piccole società venete che aderiscono volentieri, ma più che pubblico non possono fornire altro, perchè soldi non ne girano.
“Il numero di spettatori come entrate economiche ha poca influenza”
Questo e’ quello che dicevano in Italia negli anni Novanta (in tutti gli sport, non solo nel rugby), quando bastavano due firme false per non pagare le tasse e prendere dei bei soldi senza fatica.
In altri paesi invece hanno puntato moltissimo sul pubblico allo stadio, che porta interesse, merchandising, diritti TV… e quindi soldi… e lo sport Italiano, praticamente in tutte le sue declinazioni, ha cominciato rapidamente ad affondare… e adesso si farebbe qualunque cosa, pur di non rimettere al centro di tutto il pubblico… perche’ per portarlo allo stadio bisogna lavorare molto e seriamente per tempi lunghi, mentre a noi piacciono solo le scorciatoie.
🙁
Robe da matti.
Chiedi agli Irlandesi quanto vale il pubblico allo stadio.
5000×15€ fa 75.000 € di incasso a partita a star bassi, senza contare i bar.
75.000×11 fa 825.000 €.
Certo che se ti accontenti di avere allo stadio un migliaio di persone non ti fa la differenza.
Quando la Celtic era una bella novità Treviso non ha fatto nulla per strizzare l’occhio ai tifosi di fuori, sarebbe bastata una seconda maglia arlecchino con i colori delle altre squadre del veneto, portare la champions a Padova e altre amenità tipo scontistica agli abbonati dell’eccellenza, anche con reciprocità…
quali sono i soldi pubblici ?
chiecchere
in 3 mesi bisogna firmare
Ma ‘sti qua vogliono davvero “eliminare” la squadra più titolata in Italia e mettere in pro12 una franchigia che solo la FIR e pochi altri vogliono? Mi sembra uno Zebre bis. Ora e sempre FORZA TREVISO.
non per contraddirti, ma la squadra più titolata d’italia è la amatori rugby milano, che non esiste più, e che conta 18 tricolori in bacheca. poi viene treviso con 15 e rovigo e padova con 12.
Mi sono espresso male: so che l’Amatori Rugby Milano ha vinto 18 tricolori, ma per più titolata intendevo anche coppe italia e supercoppe e mi risulta che TV abbia vinto 4 coppe italia e 2 supercoppe mentre Milano solo una coppa italia. Quindi il totale di TV è maggiore di quello di Milano.
Ormai è da un po’ che si parla di questo fantomatico progetto “Dogi” , ma a me pare che si parli tanto , ma il progetto alla fine sembra esistere solo sulla carta …. sono decisamente scettico .
L’idea dei Dogi è più un ideale, un sogno, un’aspirazione. Ed è nobile rincorrere i sogni. Ma il compagno Marzio farebbe bene a non prestarsi ad operazioni politiche legaiole, pur di rincorrere il sogno.
I Dogi sono un’utopia per un motivo molto semplice: i veneti non esistono. Esistono i padovani, i rodigini (o rovigotti come piace a me), i trevigiani, i veneziani ecc ecc. Ed in ciascuna provincia ci si divide tra “cittadini” e “campagnoli”. Il giorno in cui, malauguratamente, il Veneto fosse stato indipendente (come qualche buontempone propone), il giorno dopo scoppierebbe una guerra civile.
Per non parlare del problema dei problemi: i schei. Chi paga? Chi comanda?
Usciamo dalla Celtic, che è meglio. Spiegare ad un non appassionato che campionato è questo, è più difficile che spiegare come si gioca a rugby. Appeal verso il pubblico italiano pari a 0.
Avanti con campionato italiano. Con manager seri alla guida delle società, che non serve per forza aver giocato in nazionale per fare i d.g. e i d.s.
E per favore, cambiamo il nome al campionato di eccellenza.
operazioni politiche legaiole?
mah
Poi è una questione di opinioni, io ad esempio mi sento trevigiano, veneto ed italiano.
E se non c’è stata una guerra civile tra italiani, ancora meno tra veneti.
Però sono d’accordo con te in una cosa: cambiare il nome al campionato.
La guerra civile c’è stata (1943-1945). Dimentichi poi i bombaroli sudtirolesi?
Terrorismo rosso e nero?
Potere operaio da dove veniva soprattutto? Padova.
Se catastrofe non c’è stata è perché dal ’46 mamma DC ha distribuito piccioli a pioggia.
io sono anziano e dò pareri da anziano. Però da noi in Italia se vuoi avere spettatori devi creare organizzazione, staff e rosa giocatori in grado di “giocarsela” sempre e vincere ogni tanto, e allo stato attuale non basta comprare magliette comunitarie, ma spendere ( e avere) ben più risorse di quelle pronosticate come maggiori incassi.
Per uscire dal pro 12 , mandare tutti a giocare (poco) all’estero e lasciare in breve il sei nazioni per manifesta inferiorità facciamo anche presto.
Intanto vediamo come va il 2017, siamo ad un passo fondamentale per il nostro futuro. In campo ci vanno determinazione e orgoglio.