Molte pause e poca continuità, lo spezzatino Eccellenza è servito

Il massimo campionato nazionale viaggia ancora a singhiozzo. Giocare di più aiuterebbe tutto il movimento

COMMENTI DEI LETTORI
  1. mistral 22 Dicembre 2016, 09:19

    …giocare in modo così spezzettato non solo, ritengo, rende la vita difficile a tecnici e giocatori, ma disamora ed allontana quella parte di pubblico non proprio “fanatica” che per lunghi periodi non ha alcun contatto con la propria squadra… 14 forse sono troppe, ma 10 sono proprio poche, a meno di non inventare un torneo parallelo (coppa) che subentri quando le finestre internazionali sono aperte e sia dedidcata a qielle squadre che non sono coinvolte in eventi europei (per l’eccellenza) con l’integrazione di quelle di A… ma forse così si sovraccaricherebbe la A, non so, non conosco sufficentemente quel calendario…

  2. Il Bonzo Tama 22 Dicembre 2016, 09:52

    mah a me non dispiacerebbe un campionato a 14 squadre, vero che sarebbe “diviso” in due, ma quale campionato non lo è? Non è necessario cambiare sport per trovarlo, basta vedere alcuni gironi di serie A rugbistica dove con sole 6 squadre sono già a due velocità.

    • western-province 22 Dicembre 2016, 11:03

      basta vedere premiership (worcester e bristol vs saracens e wasps) o pro12 (zebre benetton newport vs leinster glasgowecc)

  3. jazztrain 22 Dicembre 2016, 10:26

    Non capisco la pausa nazionale per l’Eccellenza se tra i convocati del nsotro domestic risulta essere Panìco.

  4. manchester 22 Dicembre 2016, 11:00

    Il campionato a 12/14 squadre con le due pool esisteva già annorum fa.. e a mio avviso era molto bello e coinvolgente… ma magari me lo ricordo poco visto che avevo le braghe corte

    https://it.wikipedia.org/wiki/Serie_A1_1999-2000_(rugby_a_15)

    bisognva ripartire da qui

  5. Shane McDriscoll 22 Dicembre 2016, 11:33

    L’eccellenza dovrebbe prendere esempio da Currie Cup e Mitre 10 Cup, in queste due competizioni le stagioni durano circa 3 mesi. Certo la ha hanno il super rugby e ma secondo me per l’eccellenza sarebbe meglio seguire la strada di una stagione più breve ma intensa. Pochi mesi, non dico 3 ma di sicuro gli 8 attuali per un campionato semipro mi sembrano troppi anche perché come riporta l’articolo la stagione si interrompe troppo.

    Ripeto, giocare meno e più intensamente, in eccellenza come in serie A

  6. Huxley Boyd 22 Dicembre 2016, 12:02

    Mi sembrano due gli aspetti trattati collateralmente nell’articolo e, tuttavia, importanti in prospettiva: lega e sponsor.
    La frammentazione delle partite del massimo campionato italiano rischia di compromettere anche l sponsorizzazioni: troppi periodi senza partite escludono visibilità per gli sponsor. Un Lega delle società aiuterebbe offrendo una sponda negoziale (con la federazione) e commerciale anche a eventuali sponsor

  7. xaba 22 Dicembre 2016, 12:12

    Già si gioca poco, se poi metti una giornata di campionato il venerdì pomeriggio lavorativo, significa ammazzare il campionato!!!

  8. ginomonza 22 Dicembre 2016, 12:16

    chi concepisce questo tipo di calendario è un genio !
    Evidentemente non ha mai giocato non solo a rugby ma a qualsiasi sport!

    Chi sarà ?

    • Pumba 22 Dicembre 2016, 17:51

      per quanto riguarda l’aver giocato , per concepire un calendario così assurdo neanche il ruba bandiera fa testo … basterebbe un minimo di gnegnero , si dice dalle mie parti. già è uno sport poco seguito se poi non si cerca neanche minimamente di creare un po’ di affiliazione (e tutte ste pause ed orari assurdi non penso proprio che aiutino ) addio …

  9. cip 22 Dicembre 2016, 12:28

    io sono dell’avviso che più allarghiamo il campionato d’eccellenza e più cresce l’interesse e diventano più visibili molti giocatori italiani che attualmente sono in serie A. ed anche territorialmente si farebbe più interessante e coinvolgente! Ci sono squadre che già sarebbero pronte a questo passo e senza voler trascurare nessuno e non me ne vogliate se non cito tutte quelle pronte, a cominciare dall’Accademia ci sono sicuramente Colorno, Recco, L’Aquila, Medicei! Insomma un campionato a 16 squadre che risolverebbe il problema del giocare troppo poco, divertirebbe e allargherebbe le rose, ma soprattutto ritornerebbe un campionato molto semiprofessionistico e smetterebbe di far credere a tanti giovani che il rugby in Italia può essere una professione!

    • fabiogenova 23 Dicembre 2016, 09:17

      Sono proprio d’accordo. Mi immagino cosa potrebbe essere per la Liguria un Recco che gioca finalmente in A.

      • fabiogenova 23 Dicembre 2016, 09:18

        Scusami, ho scritto in A ma ovviamente intendevo in Eccellenza.

  10. western-province 22 Dicembre 2016, 12:45

    un campionato a più squadre sarebbe più che auspicabile (12 sembra il numero migliore); per evitare 2 velocità basta ridistribuire bene i soldi

    La presenza delle accademie in Eccellenza (premesso che al momento ce n’è una sola e non si capisce come sia legata alle Zebre) non mi fa impazzire ma si potrebbe anche fare

    ricordiamo poi la formula ITM cup con due gironi (champion e challenge) separati come punteggio ma con alcune partite tra gironi (fra squadre geograficamente vicine o con rivalità storica)

    • western-province 22 Dicembre 2016, 12:49

      2 gironi da 8 squadre secondo me sarebbe l’ideale

      7+7 partite con le squadre del proprio girone
      6 partite con le squadre dell’altro girone

      • ginomonza 22 Dicembre 2016, 12:57

        forse 8 partite con le squadre dell’altro girone ?

      • cip 22 Dicembre 2016, 13:18

        2 gironi tirati a sorte perché altrimenti se il criterio è la vicinanza territoriale ci troviamo al solito girone con rovigo, petrarca, mogliano, s.donà e 4 sfortunati che son capitati all’inferno!

        • cip 22 Dicembre 2016, 13:23

          insisto per il campionato ad elevato numero, senza gironi, e con chi lo vuol vincere che deve assolutamente tenere alta la concentrazione sempre!

        • western-province 22 Dicembre 2016, 16:57

          Mi spiego meglio
          i gironi in ITM cup sono in base al merito; tipo serie A e serie B

          chi vince la serie B l’anno dopo va nel girone A, chi vince il girone A vince lo scudetto (dopo semifinali e finali); l’ultimo di serie A va in girone B
          la differenza è che durante l’anno le squadre del girone B si incontrano anche contro squadre del girone A

          Ad esempio quest’anno Canterbury (girone A) ha affrontato tutte le squadre del suo girone (6 partite) e 4 squadre del girone B;
          20 Aug Canterbury v Auckland (A)
          28 Aug Canterbury v Tasman (A)
          03 Sep Northland (B) v Canterbury
          11 Sep Canterbury v Hawke’s Bay (A)
          17 Sep Manawatu (B)v Canterbury
          24 Sep Canterbury v Otago (B)
          28 Sep Waikato (A) v Canterbury
          02 Oct Taranaki (A) v Canterbury
          07 Oct Canterbury v North Harbour (B)
          15 Oct Counties Manukau(A) v Canterbury

          • ginomonza 22 Dicembre 2016, 18:07

            avevo capito ma già che ci siamo è meglio che tutte giochino contro tutte.

  11. And 22 Dicembre 2016, 12:57

    campionato amatoriale, dove i giocatori giocano “ogni tanto” per non interferire troppo nelle rispettive attività lavorative. Almeno questo sembra che traspare dall’articolo. Che razza di senso ha spalmare su un arco temporale così ampio un torneo di una manciata di partite? facciamolo durare 6 mesi al massimo. Allargare ulteriormente il numero di partecipanti credo che penalizzerebbe ulteriormente la qualità. Poi resta l’annoso problema del rugby italiano: come si fa a parlare di sponsor se le squadre vengono da paesini con bacini d’utenza risicati? il rugby deve aprirsi alle città: Milano, Torino, Bologna tanto per cominciare dal Nord dove il rugby è radicato

  12. giobart 22 Dicembre 2016, 13:17

    La soluzione è facile, inserire le due seconde squadre di Zebre e Benetton e giocare sempre da settembre (un mese di stop “natalizio” e poi si ricomincia), e le partite tutte nel pomeriggio in modo da avere più pubblico.

  13. Rabbidaniel 22 Dicembre 2016, 14:00

    Questioni vecchie, figlie di una non-volontà di affrontare i rapporti tra Pro12 e massimo campionato nazionale. Ricordiamoci che, nelle Union che vanno moooolto mooolto meglio di noi, il campionato nazionale è assolutamente semi-pro, non si sognano nemmeno di notte di mandare le squadre a fare la coppa di qualificazione e quant’altro. Al contempo, le risorse sono concentrare su rugby pro e formazione.
    Noi tutto questo abbiamo deciso di non affrontarlo, per non scontentare nessuno.

  14. malpensante 22 Dicembre 2016, 16:39

    Il record della demenza però è il calendario della A, comincia incomprensibilmente tardi, soste a gogò per le finestre internazionali, e alè: penultimo turno dei gironi, ———sostona——–, ultimo turno del girone, e via di corsa con le pool. Da Nobel.

    • Rabbidaniel 22 Dicembre 2016, 17:38

      Be’ perché non fermare la A per i TM e il 6N? Il discorso fila!

  15. fracassosandona 22 Dicembre 2016, 17:29

    Notizie di Mihai Ciju?

  16. fracassosandona 22 Dicembre 2016, 18:51

    Questo il XV biancoceleste:

    Falsaperla, Bortolussi, Lupini, Bertetti, Schiabel, Ambrosini, Patelli, Derbyshire, Vian, Giusti, Erasmus, Wessels, D’Amico, Bauer, Ceccato.

    A disp.: Zanusso, Dal Sie, Michelini, Maso, Abram, Petrozzi, Biasuzzi, Zanon.

    Spettatori: 40 🙁

  17. Jager 22 Dicembre 2016, 23:17

    Primo alzare il livello , dopo aumentare il numero dei match . Invertire i fattori credo non serva a molto . 6-8 squadre che si affrontano 4 volte , utilizzo dei giocatori non convocati in pro12 in eccelllenza ( bisogna legare le franchigie ai club in qualche maniera ) , lo so che la cosa è poco emozionante , ma credo sia tecnicamente produtttiva …. la coperta è corta

    • Jager 22 Dicembre 2016, 23:26

      Il rovescio della medaglia è che un sistema del genere comporterebbe un campionato con fortissimo controllo federale , cosa in antitesi con la nascente lega professionistica , insommma la matassa è decisamente intricata .

  18. maxetere 23 Dicembre 2016, 08:47

    Il denaro è la vera croce. Quale sponsor mette mano al portafogli per uno spettacolo che va in camoo una volta ogni morte de papa per essere seguito, per giunta, da 4 gatti. Nessuno ne parla, nessuno lo mette in mostra. Debiti, acquisti fermi, giocatori che fuggono via o che restano di malavoglia. Questo contribuisce a prestazioni scarse in campo aumentando il disinteresse del pubblico e così si continua a sprofondare, sempre più giù. Le squadre devono mantenere giocatori che praticamente passano la stragrande maggioranza del proprio tempo ad allenarsi in vista di qualche sporadica partita. Affitti, stipendi e trasferte per un campionato troppo lungo e noioso. È un sistema che non regge. Non si può fare neanche della pubblicità o migliorare le strutture. Prendiamo l’esempio della Lazio che in un città di milioni di abitanti porta sugli spalti quanti? 400 spettatori quando va bene? La stesa città che per la nazionale riempie l’olimpico? Ma dove vogliamo andare? Da quando L’Aquila è in serie A mi diverto di più, si gioca ogni domenica (c’è anche la gran sasso da seguire) praticamente senza pause e non vedo l’ora di andare allo stadio.

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