Firenze, Grenoble, Dublino e le altre. Le vittorie storiche del rugby italiano

C’è una nuova pagina negli annali della palla ovale azzurra. Ma anche quelle prima non sono da meno…

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Galeone 22 Novembre 2016, 09:23

    Quella di Grenoble rimane, per una serie di motivi, l’unica vittoria ad essere ancora piu’ nobile di questa attuale con il Sud Africa a pari merito con quella ottenuta il 5 febbraio del 2000 al debutto nel Six Nations.

    • try 22 Novembre 2016, 10:30

      Sicuramente quella di Grenoble è stata la più importante. Poi a mio avviso a ruota quella contro il sudafrica.

    • LiukMarc 22 Novembre 2016, 16:16

      Grenoble è Grenoble, su quello non ci piove, così come sul fatto che il Saf è sempre una potenza mondiale di altro livello.
      Ma vincere la prima assolut del 6N, contro i campioni in carica, be, son d’accordo, sta nei piani altissimi

  2. dengra 22 Novembre 2016, 10:02

    Se non sbaglio vinsero la coppa europa.

  3. leo64 22 Novembre 2016, 10:31

    Quella di Grenoble è stata la più bella Italia di sempre anche come periodo. Contro il Sud Africa è la più importante perché da qui potremmo ripartire dopo anni di alti poco e molti bassi. La prova del nove Sabato. Comunq

  4. Hrothepert 22 Novembre 2016, 10:35

    In mezzo, purtroppo anche tante (troppe!!) sconfitte, onorevoli e non, sarei curioso di sapere se qualcun altro, avente pretese, può sciorinare risultati così contro cotanto blasonati avversari?
    Me ne basterebbe anche…UNO!!!!

    • fabrio13H 22 Novembre 2016, 13:34

      … a proposito dei “ribaltamenti”, secondo Wikipedia, e più o meno corrisponde ai miei ricordi, il bilancio con l’URSS è di 3 vittorie, 9 sconfitte e 1 pareggio, tutti da metà anni ’70 a fine anni ’80 poiché prima l’URSS non aveva molti contatti a livello rugbystico.
      Almeno nessuno mi dirà che voglio qualcun altro nel 6N visto che l’URSS non esiste più 😀

    • fabrio13H 22 Novembre 2016, 13:49

      ..comunque,tralasciando il discorso di quali competizioni deve fare l’uno o l’altro, ma per onestà intellettuale, basta cercare un po’ di pagine in internet e si trovano i risultati della Romania fin dagli anni ’60. Poi si potrebbe discutere all’infinito se nel loro insieme, siano un po’ migliori, un po’ inferiori (è vero, per esempio che hanno sempre perso con Argentina e Sudafrica e che hanno un bilancio di 2 a 6 con gli USA) o di pari valore rispetto ai nostri ma quello che mi pare condivisibile è che non siano comunque di un valore molto differente a quello che hanno i nostri.
      Ripeto, tutto ciò senza sindacare su chi debba fare il 6N, sul quale, come già detto più volte, ho la posizione che dovrebbe piano piano, andare a inserirsi nel resto del sistema rugby europeo, fino alla costituzione di un Campionato Europeo aperto, oppure continuare a esistere in parallelo, soluzione che vedo però poco sostenibile alla lunga.

      • Hrothepert 22 Novembre 2016, 14:41

        @fabio13H, negli anni ’70 probabilmente si sarebbe meritato l’ URSS di avere maggior considerazione, negli anni ’60 sicuramente la Romania, quello che sfugge al tuo ragionamento è che l’ Italia, per essere presa in considerazione dalle Home Unins+ Francia ha dovuto sconfiggere 2 volte l’ Irlanda, la Scozia e 2 volte la Francia, inoltre nella serie di sconfitte, più o meno onorevoli, subite in questi anni di 6Ns, ha comunque piazzato qua e la delle vittorie, sempre contro Scozia Francia, Irlanda ed anche Galles, cui si aggiunge la perla di sabato scorso contro il SudAfrica, ora, io sono daccordo con georgiani e rumeno quando sostengono che hanno diritto ad incontrare anche loro le squadre europee del tier 1, anche perchè se hai l’ opportunità di incontrarle, eventualmente, soltanto ogni 4 anni, in occasione della RWC, le occassioni di ottenere dei risultati positivi, come abbiamo fatto ed ogni tanto facciamo noi si riducono moltissimo (inoltre ritengo che ciò renderebbe più veritiero il Ranking, perchè non è possibile che una squadra che incontra, quasi esclusivamente, tier 2 stia davanti ad una che incontra solamente tier 1,), ma prima di parlare di più corpose pretese , forse, penso sia il caso che questi istrionici personaggi mettano un po’ più di fieno in cascina.
        Per quanto riguarda il discorso 6Ns, non è una manifestazione organizzata dalla federazione internazionale, cui nessuno vieta di di istituire un campionato europeo, poi bisognebbe vedere se il prodotto riuscisse a competere con il 6Ns, visto che le Home Unions+ le due del Trofeo Garibaldi, avrebbero intenzione di rinunciare ad un brand con più di 100 anni di storia, tradizione e fascino, che ne garantisce un interesse a livello globale, che ne fauna gallina dalle uova d’ oro.

  5. leo64 22 Novembre 2016, 10:40

    Comunque la mano dello staff è stata determinante per la vittoria. Ora devono dimostrare i nostri giovani che hanno talento come dice O’Shea.

  6. Pierre 22 Novembre 2016, 10:44

    Chiedo scusa alla redazione, ma nel 1998 battemmo l’Argentina al Garilli di Piacenza, lo stadio del calcio (che peraltro è attaccato al Beltrametti dove giocano le squadre di rugby di Piacenza ma che è oggettivamente piccolino per una partita di quel livello).

    Io c’ero!
    🙂

    Dettagli anche su Wikipedia; https://it.wikipedia.org/wiki/Argentina_-_Italia_di_rugby_a_15

  7. claudio di scanno 22 Novembre 2016, 11:34

    Buongiorno! Penso che ogni vittoria “storica” abbia, in quanto tale, in quanto storica appunto (e cioè collocata in un periodo storico ben preciso) un sapore un pò speciale e a sè stante. Inoltre, non bisogna perdere di vista la sua attualità del momento. Quella di domenica scorsa con il Sudafrica viene dopo una serie tristissima di sconfitte o di successi tutto sommato mediocri (vedi USA e Canada) o anche di insuccessi anche apprezzabili (vedi Argentina al tour estivo) ma che rimangono tali. Va bene, il Sudafrica sarà pure in crisi ma se non si coglie l’energia, le motivazioni e la consapevolezza dei nostri (in mancanza di questi elementi sarebbe stata un’altra sconfitta magari onorevole) non riusciamo a cogliere il dato di novità che la partita con il Sudafrica ha messo in luce. Un dato di sostanza: determinazione, cultura del gioco, 80 minuti tirati avanti benissimo, “belve” – si fa per dire… – che hanno sentito l’odore del sangue (!!!), etc… Rapportata al periodo nero di cui sopra è evidente che la Storia (con la S) passa per la vittoria con il Sudafrica che rappresenta la Storia di oggi relazionata in successione di crescita a quelle del passato. E questa Storia di oggi che sintetizza il passato è tutta nella partita di Favaro, ma anche nei suoi sguardi post partita, nelle sue commosse ma controllate e mature riflessioni post vittoria. Naturalmente, la Storia la fanno gli uomini, quindi onore a tutti i ragazzi!

  8. fracassosandona 22 Novembre 2016, 11:37

    quando penso a quelle due partite contro gli inglesi nel 6N 2012 a Roma e 2013 a Londra mi viene ancora il nervoso…
    quello scalpo resterà un sogno per ancora molto tempo…

  9. fabiogenova 22 Novembre 2016, 11:40

    Mi aspettavo questo articolo. Me lo aspettavo e me lo godo.

  10. Michele Boschetto 22 Novembre 2016, 11:52

    manca la vittoria con il Galles del 2007 con la mitica meta di Robertson e quella finale di Mauro Bergamasco

  11. frank 22 Novembre 2016, 12:27

    Forse non è “storica” ma la Francia battuta all’Olimpico nel 2013 fu una goduria! 🙂

    • Unforgiven79 22 Novembre 2016, 15:36

      Sì, perchè non fu una vittoria per nulla ‘rocambolesca’: l’Italia si impose per davvero alla distanza (un po’ come sabato).
      Darei della vittoria storica anche a quella sull’Irlanda nello stesso 6N perchè per la prima volta l’Italia scese in campo da favorita, tenne il pallino del gioco in mano e chiuse la questione in maniera clinica. Non è più successo con le più forti, e raramente con le Tier-2.

  12. frank 22 Novembre 2016, 12:27

    Ragazzi qualcuno sa se la formazione sara’ annunciata in diretta oggi?

  13. And 22 Novembre 2016, 12:41

    vorrei rimarcare un fattore passato un pò inosservato: passi la grande difesa, la maggior disciplina ecc.. ma s’è vinto perchè abbiamo fatto 100% dalla piazzola. D’altra parte nel rugby non si scappa: o marchi mete o metti la palla dentro i pali. Quante partite abbiamo perso per le nostre basse % al piede??

    • fabrio13H 22 Novembre 2016, 14:01

      …è vero! E’ poi anche vero che non si puo’ pensare di vincere sempre segnando la gran parte dei punti al piede (cosa che, per fortuna, sabato non è successa, avendo marcato due mete), cosa ancor più vera nel rugby contemporaneo, e neppure si puo’ pensare di tenere la maggior parte delle volte il 100% dalla piazzola. Mi correggerà chi è più esperto di me in statistiche ma penso che una media costante alla quale si puo’ umanamente puntare, sia intorno all’80%.

  14. And 22 Novembre 2016, 12:41

    mi chiedo se Mike Catt c’entri qualcosa

  15. fabrio13H 22 Novembre 2016, 13:12

    Fa piacere rivivere, almeno un po’, diversi grandi momenti della Nazionale che, per ragioni anagrafiche, ricordo tutti (almeno fino alle epoche di cui tratta l’articolo, perché ve ne furono anche di più lontane a partire, per importanza, dalla sconfitta di misura in Francia nei primi anni ’60 ma poi ricordo di aver sentito parlare, ancora bambino da una TV in bianco e nero, del primo tour in Sud Africa e poi i primi tour nei Paesi Britannici, credo ancora precedenti).
    Tornando al periodo che parte dalla prima vittoria con una Nazionale di valore assoluto, che è poi quello preso in considerazione dall’articolo, mi pare sia stata sempre un po’ sottovalutata la vittoria con l’Argentina per 31 a 25 alla RWC del ’95.

  16. QUEO MAGRO 22 Novembre 2016, 14:21

    Georgia e Romania hanno i nostri stessi trofei in bacheca?

  17. panda 22 Novembre 2016, 14:54

    Penso non porti da nessuna parte continuare a fare paragoni di forza tra noi la Georgia e la Romania.
    E’ ovvio che sono i nostri naturali antagonisti, a volte più forti ed in forma loro, a volte noi.
    Purtroppo leggendo di queste vittorie storiche ( ho avuto l’ onore di vederne molte), si capisce che dall’ 85 ad oggi non vi è stato quel duraturo salto di qualità del movimento che in tanti ci aspettavamo con l’ ingresso nel 6 nazioni.
    Poi dalle franchigie in poi è andata anche peggio.
    Penso che per avere dei miglioramenti più stabili dovremmo prendere esempio dalla Francia che per anni ha giocato anche la coppa Europa con una nazionale A.
    Questa squadra aveva lo scopo di far fare esperienza internazionale a più elementi.
    Poi quando in coppa europa si doveva vincere con noi o la Romania si rinforzava la nazionale A con parecchi elementi di quella del 6 nazioni, vincendo sempre ( o quasi, vedi Grenoble).
    Questo sistema consentiva di far giocare più giocatori in tornei internazionali seri senza un logorante impegno nel PRO 12( dove occorrono costose franchigie zeppe di stranieri che molto poco portano al movimento nazionale).

  18. Giorgio Brera 22 Novembre 2016, 15:48

    Ok Grenoble, vittoria storica e di importanza fondamentale anche politica, ma nel mio personalissimo immaginario la doppietta con l’Irlanda nel 95 e nel 97 rimane il massimo del periodo. Era un’Irlanda cenerentola del 5N, ma sono state le prime vittorie contro quelli dei “piani alti”.

  19. Aussiemick 22 Novembre 2016, 15:59

    da https://it.wikipedia.org/wiki/Tour_della_Nazionale_di_rugby_a_15_della_Nuova_Zelanda_1979

    Nel 1979 gli All Blacks effettuarono due tour, uno a metà anno in Australia per disputare la Bledisloe Cup, e uno a fine anno in Europa, in cui furono previsti due test match contro Inghilterra e Scozia.

    In tale occasione la squadra disputò anche il suo primo incontro in Italia, a Rovigo, come match finale del tour. Tuttavia la federazione neozelandese non concesse lo status di test all’incontro con la Nazionale italiana, e a differenza di quest’ultima non riconosce il cap internazionale ai giocatori che lo disputarono.

    …….

    I due test match contro Scozia e Inghilterra furono vinti, il primo abbastanza nettamente, il secondo di misura, tuttavia senza subire una meta. L’unica squadra nazionale capace di segnare una meta agli All Blacks fu l’Italia, nell’incontro di fine tour allo stadio Battaglini di Rovigo: quel giorno 14 000 spettatori si assieparono ai cancelli dell’impianto, più di quanti ne potesse contenere, tanto che fu deciso di ammettere allo stadio anche gli spettatori senza biglietto, che si sedettero sul terreno a bordo campo dietro ai cartelloni pubblicitari. L’incontro, terminato nel primo tempo sul 15-6 per gli All Blacks, vide un ritorno azzurro che con Rino Francescato, a dieci minuti dalla fine, realizzò una meta — poi trasformata da Stefano Bettarello — che portò l’Italia fino al 12-18 che divenne poi il risultato finale.

  20. ambi 23 Novembre 2016, 00:45

    Milano 14-15 per l’Australia,non si e vinto,fu una grande partita.

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