Club Italia e Alps Hockey League: uno sguardo oltre i confini di Ovalia

Due risposte ad altrettante problematiche comuni: salto nel professionismo e competitività

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Appassionato_ma_ignorante 9 Novembre 2016, 09:43

    Per quanto riguarda l’hockey, vorrei aggiungere un paio di cose. La prima riguarda la cosiddetta Serie A austriaca o EBEL (banca sponsorizzante) che il Bolzano vinse il primo anno di partecipazione. È simile al Pro12 nella misura in cui non ci sono promozioni o retrocessioni (al momento). Il Bolzano ha sempre partecipato ai play-off, se non erro, tranne in una stagione (potrei sbagliarmi). Attualmente, in stagione regolare viaggia al quarto posto. Questo per dire che non è automatico essere cenerentole se si partecipa a campionati sovranazionali.
    Per la AHL, ufficialmente Sky AHL anche se la TV satellitare non fornisce copertura (né altre TV, a quanto mi risulta), le squadre italiane perlopiù arrancano, salvo tre in zona playoff (il Cortina e due altoatesine). Probabilmente squadre come il blasonato Asiago “pagano” l’obbligo di usare le giovanili come pool di atleti, ma in tal caso stanno venendo fuori alla distanza, pur con alterne fortune. C’è da dire che l’hockey su ghiaccio, che pure è molto fisico e intenso come sport, ha tempi di recupero molto più brevi e consente di giocare partite molto più ravvicinate, con chiaro beneficio per la crescita degli atleti. Pertanto i frutti delle scelte descritte nell’articolo potrebbero giungere molto più rapidamente.
    Da ultimo, mi pare (sottolineato) che tra club e lega vi sia una collaborazione più stretta rispetto all’universo rugbistico. Non sono mancate le spaccature anche con club storici come Valpellice e Milano che – esprimendo malumore – sono rimasti tagliati fuori dalla nuova competizione sia per motivi logistici (altissimo numero di trasferte lontane a costo non proprio abbordabile) che di scelta, e giocano quindi nella Serie B italiana.

    • zappinbo 9 Novembre 2016, 10:26

      Bolzano sempre nei Playoff. Se Milano o Asiago volessero andare in EBEL li prenderebbero al volo.
      Infatti il paragone giusto sarebbe EBEL = Pro12 e AHL = QualifyingCup

      Cmq non si possono paragonare i due movimenti per il semplice motivo che l’hockey é troppo sport di nicchia in Itlaia

    • zappinbo 9 Novembre 2016, 10:27

      Del rendimento in AHL ancora non si puó dire nulla essendo alla prima regular season, i PO sono un altra cosa

    • Appassionato_ma_ignorante 9 Novembre 2016, 13:20

      Per Milano e Asiago entrare nell’Ebel vorrebbe dire investire parecchi soldoni per allestire una squadra competitiva. A Milano forse avrebbe senso e un imprenditore sarebbe più facile da trovare. Asiago mi sembra un po’ la Rovigo dell’hockey (a spanna) e non so quanti dindi girino per competere con questo sport a quel livello. Riempire il Palaghiaccio di Bolzano con 7000 tifosi è, secondo me, più semplice che non riempire l’Hodegart (opinione). Poi potrei anche sbagliarmi. Di sicuro avere un paio di squadre italiane in Ebel invece che una sola non sarebbe male. Probabilmente se l’esperimento Ahl riesce, potrebbero aprirsi prospettive interessanti. Soprattutto sarebbe bello poter vedere un po’ di partite in tivù (la Rai, ovviamente, non fa nulla).

      • zappinbo 9 Novembre 2016, 14:29

        paradossalmente una stagione di hockey in Ebel costa di meno, a spanne 4-4,5mill, la vecchia Serie A per stare al vertice 1,5-2… vero però che ci vogliono metà giocatori. 7mila a Bz solo per i PO e gare 6 o 7, però anche in Serie B c’è il doppio di gente che in Eccellenza. L’hockey è uno sport da guardare, il rugby da giocare

      • zappinbo 9 Novembre 2016, 14:30

        discorso inverso per la Tv: senza HD non vedi niente, per il rugby la Web-Tv dovrebbe essere una grande occasione

  2. Toto 9 Novembre 2016, 11:11

    Il mio convincimento, seguendo un po’ anche l’hockey s.g., è che in questo sport, che non dispone di una base e di un’accessibilità paragonabili al volley, ci sia molto dilettantismo nelle società, il che si riflette nella Federazione. Questo è il punto che hanno in comune, almeno parzialmente, hockey e rugby in Italia.

    • zappinbo 9 Novembre 2016, 14:20

      si assolutamente, e per l’hockey fino a poco fa poteva andare bene perchè esistono forse 60-80 club e non 800, e lo stesso ogni anno erano le stesse polemiche. Ora con Gios va molto meglio, anche perchè si rischiava di chiudere veramente. Ripeto, la Ahl è semipro come l’eccellenza, la Ebel Pro come il pro12

  3. andrick 9 Novembre 2016, 12:54

    Hockey: da quando è arrivato Andrea Gios alla presidenza della FISI nel 2014 (federazione italiana sport invernali), ex giocatore di hockey su ghiaccio con laurea in economia e pure sindaco, le cose hanno preso un aspetto molto più tecnico e mangeriale in Federazione e nn solo nell’hockey. E’ sempre dal manico che si riconosce se la padella è buona. Per giudicare la AHL bisogna aspettare almeno due anni. Ma dalle prime indicazioni le squadre italiane di hockey nn si comportano come Benetton e Zebre. Io seguo costantemente sia il Bozen Alperia in EBEL (che la vinse nel 2014 alla prima partecipazione) sia la AHL quast’anno, posso dire che il livello delle squadre e l’intensità di gioco mi aggradano. Quando arrivano a Bolzano i RedBull Salzburg e i Capitals di Vienna c’è il sold out di spettatori (ne contiene 7000).
    Noi invece abbiamo AG, che sarà li a “fare quello che fa” per altri quattro anni … e di sviluppo del rugby manco sa cosa vuol dire, perchè se ne frega, lui deve rispondere solo agli amici e agli amici degli amici.

    • Appassionato_ma_ignorante 9 Novembre 2016, 13:23

      Da quello che dici mi pare che riesci a vedere delle partite: presumo to assista in loco, perché non mi risulta alcuna copertura TV (in Italia, almeno). O sbaglio?

    • sentenza 9 Novembre 2016, 13:29

      Evidentemente italiani un po più buoni per hockey che per rugby. O meglio, nell’hockey hanno scelto o gli è capitato un campionato al loro livello, mica han voluto entrare nella nhl “perchè è indispensabile per essere competitivi e migliorare”.

    • zappinbo 9 Novembre 2016, 14:23

      concordo su Gios come figura positiva, ma ti assicuro le polemiche sulle politiche federali uguali se non di più. Ora con gli austriaci non possono più cambiare le regole ogni 6 mesi e la situazione (intanto) si è calmata. Sembra quest”ultimo l’effetto positivo maggiore

  4. berton gianni 9 Novembre 2016, 13:15

    Non mi e’ mai piaciuta la pallavolo, ma devo ammettere che le pallavoliste…

    • Appassionato_ma_ignorante 9 Novembre 2016, 13:24

      A me piacciono sia lo sport sia le atlete che lo praticano! 😀

  5. andrick 9 Novembre 2016, 15:23

    Io ogni tanto guardo le partite del Bolzano Alperia su video33 (diretta streaming) . L’asiago per problemi de schei nn può permetterselo e so che anche il Bolzano l’anno scorso ha avuto problemi per iscriversi alla EBEL del 2015/16 poi è arrivata il mega sponsor Alperia (la municipalizzata dell’alto adige, energia, rifiuti e en. rinnovabili) che hanno coperto le spese e ripreso il vecchio allenatore che gli aveva fatto vincere la EBEL nel 2014, il grande Tom Pokel osannato dalla curva dei tifosi del Bolzano. Quest’anno ad Asiago è arrivato un allenatore ex giocatore mito Tom Barrasso, l’inizio è stato un pò difficoltoso 1 win su 4, ora mi pare che stia cominciando ad ingranare. La AHL è la serie A per l’italia e slovenia con la serie B austriaca, figura nel campionato anche anche il farm team del RedBull Salzburg.

  6. gattonero 9 Novembre 2016, 18:04

    in italia l’hockey sara’ di nicchia ma nel centro nord europa ci sono campionati competitivi e di alto livello,poi sono numerose le nazionali europee di alto livello(Rep.ceca,austria, svizzera, germania, rep. slovacca,svezia,finlandia,polonia,bielorussia,russia,piu’ sotto italia, francia, ucraina, gran bretagna,slovenia,ecc…)
    il rugby professionistico invece e’ circoscritto al mondo anglosassone + francia e italia quindi i campionati sono solo 3 davvero competitivi…

  7. xnebiax 9 Novembre 2016, 19:22

    ma 17 domande ad Aboud, o a Gavazzi, o a Hayward o a qualche straniero dell’Eccellenza tipo Novillo, Thrower, Padrò… insomma, si può parlare di rugby?

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