Stati Uniti: Pro Rugby, il no del Canada e il no al Pro12

La lega chiude al torneo celtico. E la federazione ha le mani legate

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Hullalla 4 Novembre 2016, 10:41

    Interessante!

  2. arali 4 Novembre 2016, 10:53

    Non per fare il sapputello ma che l’idea dell’allargamento del pro 12 agli USA fosse balenga l’avevo scritto fin da quando è uscita la proposta la prima volta.
    Forse per rivitalizzare il torneo e anche per dare un senso alla nostra partecipazione si dovrebbe ragionare su una “serie B” del pro 12 con promozioni e retrocessioni e magari coivolgimento di russi romeni e georgiani, ovviamente con budget compatibili e una formula meno dispendiosa per la seconda categoria.
    Ma la torta da dividere, per una soluzione di questo tipo, che dal punto di vista sportivo sarebbe interessante, è probabilmente troppo piccola

  3. mistral 4 Novembre 2016, 11:27

    “Il Pro12 non ha un valido business plan.”… ““L’esperienza italiana nel Pro12 dimostra quali siano le questioni che il Board celtico deve affrontare (e noi siamo quattro volte più lontani)”… che altro dire?

    • geo 4 Novembre 2016, 11:44

      ci sono persone serie che fanno piani operativi (per parlare in italiano) e persone poco serie che fanno alla cazzo, tanto poi se perdo 2 milioni di € mica li metto io.

    • matteol 4 Novembre 2016, 12:17

      “Pro Rugby è nato per formare giocatori e allenatori – si legge – E introdurre una competizione non domestica può solo inficiare questo processo”
      Se va la?
      Noi pensavamo che bastasse solo far giocare in Pro12 i giocatori per far andare bene la nazionale! Invece questi vengono a dire che serve anche avere i tecnici!! Ben cari..

    • sentenza 4 Novembre 2016, 13:39

      Forse lasciano intendere che il pro12 gli ha chiesto una tassa superiore di 4 volte alla nostra…. e loro gli hanno risposto picche perché non solo non hanno quei soldi ma anche perché non credono sia indispensabile il pro12 per migliorare. Sempre dimostrato dalla nostra partecipazione.

  4. Giovanni 4 Novembre 2016, 11:33

    Se ne sono accorti fin negli USA che la nostra partecipazione è problematica.

    • LiukMarc 4 Novembre 2016, 12:20

      Pensa te che successo, ci prendono pure come punto di riferimento… 🙂

      • Giovanni 4 Novembre 2016, 18:20

        E che ci vuoi far: si vede che pure in USA Rugby ci saranno un sacco di “Hater” (cit.) 😉

  5. fracassosandona 4 Novembre 2016, 11:44

    Take and bring home…
    (ciapa e porta casa)

  6. Appassionato_ma_ignorante 4 Novembre 2016, 12:05

    Tutto giusto, però, “domestico” per “nazionale” non si può leggere, dai. (Ci sono i grammar nazi e poi quelli come me, i translation nazi.)

  7. edopardo 4 Novembre 2016, 13:04

    Con questo modo di ragionare tra un poco gli USA ci sorpasseranno sicuramente a tutti i livelli del rugby…loro fanno le cose fatte bene noi no,hanno già superato il Canada che qualche anno fa era superiore a loro…

    • Cinghio 4 Novembre 2016, 23:52

      Concordo con te in tutto tranne che per quel “tra un poco”. La trada intrapresa dagli USA è quella giusta e gli farà fare importanti passi avanti però ci vorra il suo tempo prima di vedere i frutti sperati.

  8. Dusty 4 Novembre 2016, 14:21

    Il pragmatismo americano riesce sempre ad essere una dimostrazione efficace di come si devono affrontare le questioni.
    Pochi voli pindarici e ragionamenti concreti a cui riferirsi.

    • sentenza 4 Novembre 2016, 14:27

      Ma qualcuno, non solo nel rugby italico, illude la gente coi voli pindarici per poterci guadagnare. Nascondere i propri interessi dentro grandi ideali è una cosa vista e stravista, ma non tutti la vedono evidentemente.

  9. Danthegun 4 Novembre 2016, 14:27

    Sinceramente mi sarei aspettato un coinvolgimento del Canada ma forse è prematuro o forse le ragioni del Canada sono reali.

    La collaborazione con il Pro12 mi sembrava un tantino eccessiva e sicuramente prematura oltre che azzardata. Il Pro12 ha i suoi problemi e non credo possa mettersene altri in casa.

    Come per quasi tutti gli sport in America il futuro sembra sempre radioso per la loro capacità di fare le cose in grande. Ma come per il calcio credo che la strada per il vero salto di qualità sia ancora molto lunga e non è scontato che ci possano arrivare.

    • sentenza 4 Novembre 2016, 14:30

      Se il rugby in usa arrivasse a dove è arrivato il calcio potrebbero stare tranquillamente in pro12, sia tecnicamente che finanziariamente. Anzi sarebbero il pilastro finanziario.

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