Nigel Owens e l’allarme contro le critiche agli arbitri

Il fischietto gallese suona il campanello. E World Rugby organizza una tavola rotonda alla ConfEx 2016

COMMENTI DEI LETTORI
  1. LiukMarc 28 Ottobre 2016, 10:54

    Giustissimo, ho sempre amato il rugby per questo. Ma venisse a vedere una partita di Treviso o Zebre nei panni del tifoso italico poi mi sa dire se qualche (più o meno) pacata critica all’arbitro non è giustificata.
    PS @mauro, hanno invitato anche te alla tavola rotonda? 🙂

    • fracassosandona 28 Ottobre 2016, 11:06

      il nostro delegato terrà il proprio intervento dal titolo “Il principio di reciprocità nel rispetto degli arbitri”.
      O, per dirla come negli anni ’70, ad arbitraggio di merda pubblico di merda…
      La controrelazione sarà tenuta da Lacey, l’arbitro preferito da Mauro, ed avrà titolo “Adeguo l’arbitraggio al livello del gioco”…
      Conclude Whitehouse con “Ho visto in avanti perché vi capita quasi sempre”…

      MZ#1

      • cammy 28 Ottobre 2016, 12:19
      • LiukMarc 28 Ottobre 2016, 12:48

        Speravo tanto che Lacey arbitrasse a Glasgow stasera, invece le preghiere di mauro sono state ascoltate… e mandano Wilkinson 😀

        • Silverfern 28 Ottobre 2016, 14:22

          Bè, se c’è Wilkinson alta percentuale al piede…

      • mauro 28 Ottobre 2016, 14:01

        Come vedete il mio lavoro oscuro sta portando i primi frutti. Ovvio che il tutto debba passare attraverso una fine azione diplomatica e non con quel laido berciare di certi soggetti a Monigo.
        Come richiestomi dal grande Nigel via e mail la colonna sonora dell’evento sarà una vecchia interpretazione di Aretha Franklin: Respect, nel pieghevole della manifestazione il testone pelato di Paterson anche se io avrei preferito un bel sorriso di Steve Walsh. In cambio lui ha accettato che non fossero invitati gli arbitri del Pro12

  2. Thunderstruck 28 Ottobre 2016, 11:27

    Calma. Un conto è aver rispetto di un ruolo che è difficilissimo da ricoprire e che in campo dev’esser giustamente insindacabile. Un altro è criticare degli errori, esattamente come si criticano quelli di giocatori e coach. Tutti sbagliamo e come è giusto farlo notare, sarebbe anche giusto ammettere di errare.
    In Italia la sacralità verso l’arbitro è inferiore da parte di tifosi e addetti ai lavori non solo perchè conserviamo geneticamente una mentalità pallatondara ma perchè è enormemente inferiore il livello di professionalità degli arbitri stessi, quindi le decisioni sovente sbagliate alimentano critiche. Che poi qualcuno strumentalizzi e sfoci anche nel sospetto, quello è altro affare.
    Indi per cui: in campo, massimo rispetto. Fuori, massima libertà di giudizio.
    Ognuno faccia il suo ed ognuno ha le responsabilità di ciò che fa.

    • try 28 Ottobre 2016, 12:35

      Esatto.
      Anche perchè potrebbe essere uno stimolo a migliorare.
      Si vedono troppo spesso degli arbitri che non hanno le capacità.

      Io piuttosto porrei l’attenzione anche sul fatto che siete sempre i soliti 5/6 arbitri che arbitrate le partite più importanti. E che per entrare nell’elite si deve fare spesso dei percorsi dove non venga messo in “discussione” le grandi squadre del rugby.
      E questo forse crea più danno dell’incompetenza…

    • LiukMarc 28 Ottobre 2016, 12:44

      Si be Thunder, condivido quanto dici, le critiche da tifoso ci stanno (anche se spesso e volentieri si possono tradurre in offese più o meno reiterate), il rispetto per il ruolo ci deve innegabilmente essere.
      Sarà, come dici tu, che siamo abituati a certi standard che ci cascano le braccia già al fischio d’inizio (poi io sono tutto meno che complottista) 😉

      • Thunderstruck 28 Ottobre 2016, 15:11

        Concordo. Nel bene e nel male tutti noi siamo tifosi di qualcuno e qualcosa o comunque abbiamo simpatie e antipatie e nel bar sport ci sta a volte la lamentela che forse perfino noi stessi sappiamo esser di parte. Però l’obiettività poi imporrebbe una critica lucida, sia verso chi gioca che verso chi arbitra. E come diceva try serve anche per migliorare, perfino la propria onestà intellettuale.
        Ma del resto siamo in un Paese in cui un l’arbitro fa ironia pubblica ed in diretta verso i colleghi… Cosa pretendiamo? Che le critiche non ci siano? Se le tirano addosso…
        Dopodichè nel campo loro son giudici assoluti ed anche gli spettatori dovrebbero imparare a considerarli tali ed avere un pò di rispetto in più di ciò che sento e vedo…

    • Hullalla 28 Ottobre 2016, 14:41

      “In Italia la sacralità verso l’arbitro è inferiore da parte di tifosi e addetti ai lavori”
      Io questo non l’ho notato, per dirti la verita’.

      • Thunderstruck 28 Ottobre 2016, 15:03

        Se è una battuta, è fantastica. 😉
        Se non lo è, basta leggere o sentire le lagne pre, durante e post partite tra stadi, blog e forum…
        Se si perde è per l’arbitro. Se si vince, si è grandi. Se vince UNA in particolare, è per gli arbitri. Etc etc etc…
        E dirigenti e coach si allineano perfettamente al clichè. ArchiStar petrarchino docet.

    • Dusty 28 Ottobre 2016, 17:46

      “…perchè è enormemente inferiore il livello di professionalità degli arbitri stessi…” mamma mia. mamma mia che affermazione mi tocca leggere. Per carità!

      • Thunderstruck 28 Ottobre 2016, 18:13

        In Italia, ho specificato.
        Esattamente come è enormemente inferiore il livello di professionalità dei nostri atleti rispetto a quelli del top di ovalia (chiedere a O’Shea, please). A meno che tu non pensi che abbiamo arbitri a livello di Owens sui nostri campetti di provincia o comunque una classe arbitrale che meriterebbe palcoscenici ben più virtuosi…
        Tutto è proporzionato, direi.
        Rizzo (su tutti) docet…

        • Dusty 28 Ottobre 2016, 18:41

          Perchè tu sai quale sia il livello sui campetti gallesi o inglesi?
          Io no, però so che di Owens c’è solo lui e che i nostri arbitri, non sono così scarsi come troppo spesso si vuole credere o far credere.
          E per favore non tiriamo sempre fuori il caso Rizzo che è indicativo di un bel nulla.

    • mike 28 Ottobre 2016, 18:48

      Verissimo che si vedono spesso degli arbitraggi modesti (spesso in linea con il gioco), ma io vedo sempre più spesso spettatori che criticano senza una minima idea del regolamento o, peggio, in aperta malafede: non può essere che – in alcune partite – ad ogni placcato metà grida “tenuto” e l’altra metà “non lo lascia”…

      • San Isidro 29 Ottobre 2016, 05:26

        d’accordissimo mike…
        ps: hai visto el Marron?

  3. Appassionato_ma_ignorante 28 Ottobre 2016, 12:16

    Come dice @Tunderstruck, in campo massimo rispetto (diversamente scompare anche la possibilità di giocare). Fuori del campo, massimo esame di coscienza. Non ci si può chiamare fuori dagli errori quando si è giudici di qualche tipo. È troppo facile.

  4. And 28 Ottobre 2016, 12:24

    che questa meta sia stata “giustamente” annullata…bah! è riguardi il video e + questa ostruzione sembra assai “soft” considerando i pachidermi in campo. Il buon Nigel tanto osannato spesso lascia perplesso nelle sue decisioni…devo ripeterle? una a caso: meta annullata a Leinster nell’ultima finale di Pro12 x un in avanti inesistente. Poi non me ne scordo altre 2 o 3 del mitico Nigel.

    • Dusty 28 Ottobre 2016, 17:48

      Anche tu continui fossilizzarti sugli episodi e non capisci il messaggio che invece lui vuole mandare con le sue affermazioni.
      Non guardare il dito ma la luna che esso ti indica.

  5. malpensante 28 Ottobre 2016, 12:26

    Ha ragione sul principio ma si diano una regolata che è ora, a partire dalla uniformità delle decisioni. Mi spiegassero valutazioni con tanto di TMO letargico come quelle Toomua-Glasgow/Earls-Leinster per lo spear tackle, o Ruddock-Cardiff/Cronin-Dublino per il doppio movimento, e firmo subito il protocollo di Stefo. Per la cronaca, per me era rosso a tutti e due nel primo caso (e 4 settimane senza sconti a Earls e 8 all’australe) e nel secondo no try tutti e due e tutta la vita.

  6. Katmandu 28 Ottobre 2016, 12:47

    Ho la sensazione, sbagliata per carità, si si sia sempre favorito la squadra più forte al momento sul campo, quindi non le nostre compagini, ma ultimamente pare che si stia ampliando questa serie di favori. Vedasi le decisioni prese con due pesi e due misure in giro per ovali, non solo sul campo ma pure nei comportamenti dei giudici sportivi. Urge un cambiamento serio e soprattutto una maggior qualità nei fischietti

  7. LiukMarc 28 Ottobre 2016, 12:47

    Piccolo OT sul Pro12, a Glasgow arbitra Wilkinson, ma a Edinburgo non vorrei aver letto male ma mandano Mitrea, giusto così i nostri non hanno nemmeno la scusa della lingua… 🙂

    • LoScarso 28 Ottobre 2016, 15:44

      Una rispettosissima critica a Mitrea, nel gioco a terra serve decisionalismo non l’immobilismo visto domenica. Sempre con rispetto. E bbbbasta con sto Damasco

  8. Hullalla 28 Ottobre 2016, 13:07

    Quello che ha “sdoganato” le critiche agli arbitri e’ stato Paddy O’Brian, capo mondiale degli arbitri, che subito dopo Italia – All Blacks ha criticato pubblicamente e pesantissimamente l’arbitro per come aveva arbitrato le mischie (che avevano fatto fare “brutta figura” agli All Blacks), minacciandolo di troncarne la carriera internazionale.

    A seguito delle proteste, Paddy O’Brian NON si e’ scusato e l’IRB ha aperto un’ indagine, ma poi ha archiviato il caso.

    Se volevano il rispetto sacrale degli arbitri, squalificavano pesantemente POB e mandavano un chiaro segnale. Non l’anno fatto.
    Chi e’ causa del suo mal pianga se’ stesso.

  9. frank 28 Ottobre 2016, 13:27

    Applicazione ferrea del protocollo di Dublino!

    Tireremo dritto!!

  10. carlo s 28 Ottobre 2016, 13:37

    Mr. Nigel non abbiamo ancora dimenticato la tua performance partigiana (capolavoro ed omaggio O’Driscoll) nell’incontro del 6 Nazioni Irlanda-Italia del 2014.

    Rivendichiamo il diritto di critica nel massimo rispetto del ruolo dell’arbitro nel campo di gioco, cosi come ha bene espresso Thunderstruck nel suo intervento, che condivido.

    • try 28 Ottobre 2016, 15:05

      In quella occasione ha effettivamente dato il meglio di se (per l’irlanda si intende).
      Ma non possiamo dirlo tanto forte altrimenti Stefo si risveglia e si incazza 🙂

  11. giobart 28 Ottobre 2016, 14:04

    Premesso che è un lavoro tra i più difficili al mondo, credo che gli arbitri vadano giudicati con il giusto equilibrio, come i giocato, come gli allenatori ecc., fanno parte del gioco, e non devono essere trattati come “super partes”.

    • carlo s 28 Ottobre 2016, 14:57

      “uno dei lavori piu’ difficili al mondo” mi sembra un po’ eccessivo, suvvia..

    • carlo s 28 Ottobre 2016, 15:39

      già questo è uno che si prende troppo sul serio, in my opionion è ora di di finirla con frasi tipo.

      “is not a soccer” detta peraltro al povero Botes Saf che in vita sua non avrà mai giocato a calcio,
      oppure “il campo di calcio è a 50 metri da qui”,

      A me lui, non so se si capisce .) , sta sulle scatole, un personaggetto…

  12. mistral 28 Ottobre 2016, 15:49

    il rispetto per gli arbitri, non solo nel rugby, è dovuto, la loro buona fede “deve” essere un punto fermo nel corretto rapporto tra le varie parti in causa, ma il rispetto non è un “diritto acquisito”, lo ci si deve guadagnare in ogni partita e su ogni campo, a tutti i livelli, dal massimo dell’internazionale al più umile dei tornei… detto questo, mi pare che a N.O. i panni del semplice attore (o meglio primo attore) di un gioco ormai vadano un po’ stretti, la sua smania di protagonismo deborda dal palcoscenico e personalmente ritengo si stia preparando per una carriera “politica” non appena raggiunga i limiti di età…

    • carlo s 28 Ottobre 2016, 15:55

      ma guarda, vedi che anche i franzosi cominciano a capire…. l’unico pare rimasto Stefo

      • mistral 28 Ottobre 2016, 15:58

        se ti riferisci a me, due preciasazioni:
        1) è un parere che ho sempre espresso, l’arbitro è come il tempo, non lo puoi scegliere, lo accetti e ti adatti (se sei intelligente), o lo critichi a posteriori se hai perso…
        2) darmi del “franzoso” non è proprio il massimo, ma sempre meglio che del “belga” 😉 🙂

        • carlo s 28 Ottobre 2016, 16:01

          scusami, non volevo essere offensivo.. :), gran vento il Mistral, se lo conosci lo eviti, lo dico per esperienza

          • mistral 28 Ottobre 2016, 16:18

            ma figurati, non mi sono mica offeso, ci mancherebbe… 🙂 …hai ragione comunque, gran vento di frontiera il mistral, (frontiera tra francia e provenza, naturellement!) ed evitarlo a volte è impossibile!

  13. orangina 28 Ottobre 2016, 16:21

    Per una volta posso commentare con cognizione di causa. Sono arbitro, da poco più di 2 anni, ma sono arbitro. E sono donna, se già il fatto di essere arbitro non fosse sufficiente 🙂
    Non è un lavoro, non per me, è una passione. Non lo faccio per “fare carriera” e andare a dirigere chissà che finale, ho iniziato a fare l’arbitro spinta dalla voglia di capire meglio come si svolgeva una partita di rugby, e ora mi ritrovo a correr dietro a ragazzini che provano a giocare a rugby, e ad alzarmi alle 8 del mattino per essere in campo la domenica mattina.
    Non è facile fare l’arbitro di rugby, certo, è molto più facile che far l’arbitro di pallavolo, o di calcio dove tutti conoscono il regolamento meglio di te, ma diciamo che non è facile. Devi essere sempre allenato, fisicamente e mentalmente, per riuscire a fare l’arbitro nella maniera migliore.
    Critiche ce ne saranno sempre, nessuno sarà mai contento al 100% del tuo arbitraggio, ma ci provi.
    Le polemiche che saltan fuori ad alti livelli, io manco le ascolto, non rientrano in quello che io reputo LO SPIRITO DEL RUGBY, ma non posso non dar ragione a Owens, e non perchè è tra i migliori al mondo, ma perchè sempre più persone si avvicinano al rugby senza… averne una discreta conoscenza.
    E fidatevi… che questo tipo di persone… ne sanno sempre una in più dell’arbitro…

    • mistral 28 Ottobre 2016, 16:50

      …pubblicità occulta? 😉

    • frank 28 Ottobre 2016, 16:59

      Clap! Clap!

    • Dusty 28 Ottobre 2016, 17:56

      Bravissima, qui c’è gente che non saprebbe nemmeno arbitrare la tombola in famiglia ma puntualizzano su Owens con una pignoleria fuori dal comune.
      Personalmente conosco persone che dopo anni di partite viste dal vivo e in televisione riescono a malapena a vedere gli avanti, qualche fuori gioco ma poi sui BD o l’applicazione del vantaggio sono nel buio assoluto. Però alla fine non evitano mai di dire che insomma l’arbitro poteva fare meglio o altre amenità

    • San Isidro 29 Ottobre 2016, 05:31

      brava @orangina e in bocca a lupo!

  14. mamo 28 Ottobre 2016, 17:00

    Mah.
    Questo clima edulcorato mi sembra stoni con la realtà.
    Il pubblico che frequenta i campi che frequento (e ho frequentato da ben più di quarant’anni) non ricordo che mediamente si sia rivolto agli arbitri con un “Oh cielo !”, nemmeno con un più truce “Porca miseria”. Non ricordo nemmeno che sia rimasto indifferente o silente a fronte di una “cagata” del direttore di gara.
    Il pubblico che frequento io, in ogni ordine e grado di posti, arriva persino a far prevenzione adeguandosi così ai dettami della profilassi medica: il guardialinee del lato vicino è bene venga invitato, anche nel dubbio, a esser, diciamo così, più presente e attento (diciamo così, appunto).
    Eppure il pubblico che frequento io è mediamente un ex giocatore, mediamente, che quando un tempo era in campo lasciava che fosse il pubblico di allora a fare, o meglio a dire e urlare, quello che lui, qui sì per obbligo etico, non avrebbe mai detto o urlato.
    Scusate l’intrusione, frequentiamo campionati diversi, evidentemente.

    • mistral 28 Ottobre 2016, 18:19

      non ho letto l’intervista in originale, ma da quanto riporta OR sarei propenso a ritenere che le critiche di N.O. siano dirette non tanto al pubblico (è impensabile voler nel contempo allargare la base degli appassionati/spettatori e pretenderne una “educazione” di tipo anglosassone, e ancora …) ma agli “esterni” dirigenti, responsabili tecnici, altri fischietti ex o quasi, professionisti dei media etc. etc.
      secondo me Nigel difende la “casta”, e non intendo affatto le migliaia di fischietti di cui parla Orangina poco più in alto, quanto quelle poche decine di superstar per le quali arbitrare il XV è diventato una bella attività professionale, in alcuni casi neanche tanto secondaria…

      • mamo 28 Ottobre 2016, 18:32

        Ciao Mistral,
        il fatto é che, forse, qualcuno ha inteso interpretare in senso ampio la reprimenda del’arbotro gallese ma quel qualcuno forse non ha mai assistito a partite tipo Swansea vs Llanelli (prima delle franchigie) perché, senza forse, proprio lí avrebbe potuto imparare gli epiteti migliori contro gli arbitri.

  15. mauro 28 Ottobre 2016, 18:55

    Scusate se mi intrometto anch’io per una sola domanda: ma stiamo parlando dello stesso sport che conosco io? Quello del bloodgate, quello dei morsi di Ashton e delle dita negli occhi con una ricorrenza da oftalmologi, quello che tutto quello che sta sopra il pelo dell’erba è calpestabile and so on.
    Questo non è uno sport da gentiluomini da lungo tempo, ancor più da quando si è arrivati al professionismo. Non credo che nessuno dei 31 partecipanti di una partita sia disposto a rimetterci lo stipendio per una stronzata di un altro partecipante, sia esso della propria squadra, di quella avversaria o di nessuna delle due.
    Ciò detto l’arbitro merita rispetto non solo nel rugby ma in tutti gli sport, ma l’arbitro deve rispettare, deve essere coerente e non approffitare troppo dei mezzi tecnologici. Perchè se tu prendi una decisione e dopo cambi idea perchè il regista di casa ti rimanda a nastro il replay primo non sei una persona coerente e dopo non sei meritevole di grande rispetto. Vero Nigel?
    Augh

  16. giorgino 28 Ottobre 2016, 20:00

    E’ proprio vero: non basta allungare il pallone per diventare magicamente buoni sportivi. In ogni sport, la troppa attenzione di chicchessia (allenatori, giocatori, dirigenti e tifosi) verso l’arbitro è sempre sintomo di scarsa capacità di autovalutazione, di facile ricerca di alibi e rappresenta un ostacolo alla propria crescita.
    Si intravedono ancora però barlumi (sempre più fiochi, in verità) di distinzione nel rugby: l’utilizzo del TMO (il rugby pioniere, gli altri sport si stanno adeguando: challenge nel volley e nel tennis, sperimentazione goal – non goal nel calcio, ecc…) o le pene esemplari comminate a chi non rispetta l’arbitro in gioco. E’ sempre più difficile, ma cerchiano tutti di tenere duro.

    PS: suona veramente strano criticare qualche arbitro perchè cambia la propria decisione, una volta che questa viene smentita dalle immagini del replay, ma a giudicare dal tono dell’intervento, forse mauro è un troll.

    • mamo 28 Ottobre 2016, 20:27

      Buona sera Giorgino,
      mi prendo la briga di fare i TMO per te:

      “… e dopo cambi idea perché il regista di casa ti rimanda a nastro il replay ..”.

      Forse se tu avessi usato il TMO, rileggendo un paio di volte quello che ha scritto Mauro, avresti capito il senso del suo intervento.

    • mauro 28 Ottobre 2016, 21:30

      carò @giorgino, avrò il piacere di ospitarti a mie spese a Treviso con allegato biglietto di tribuna per qualsiasi partita della Benetton tu voglia vedere. Ti dimostrerò che non sono un troll avendo modo di prendere lezioni da te su tante cose compresa la tonalità degli interventi e la capacità di offendere chi non conosci.

      • mamo 28 Ottobre 2016, 22:29

        Bon ma allora in quell’occasione io vado dalla parte opposta,

      • deegan 29 Ottobre 2016, 10:27

        Bene Mauro, ti chiedo se tale invito è esteso anche ad altri, io approfitterei per vedere partita e andare a mangiare in uno dei posti PIU’ Tradizzionali di Treviso…..
        PS: se proprio vuoi spendere mi accontento del biglietto ma il ristoro “alla romana”.
        sarà mio compito primario portare a te un dono delle terre PARmensi.
        Manco io sono unTrollo,

      • giorgino 29 Ottobre 2016, 16:55

        Ringrazio il didascalico mamo, ma il senso dell’intervento di mauro (la minuscola non è mancanza di rispetto, ma il riferimento al nickname, visto che non conosco mauro) era già chiaro senza l’intervento del “TMO virtuale”.
        Possiamo discutere se la decisione di Owens doveva essere presa consultando il TMO per le vie ufficiali piuttosto che guardare semplicemente il maxi-schermo, ma comunque, una decisione giusta è sempre meglio di una sbagliata, anche se presa contraddicendo se stessi.
        Poi, non capisco per quale motivo l’obbigo etico a dire e urlare improperi verso arbitri o giudici di linea non debba estendersi anche al pubblico. Un buon sportivo è tale solo quando calca i campi da gioco? Se in Swansea-Llanelli volano epiteti migliori, io ne faccio volentieri a meno, preferisco il silenzio tombale pre-calcio piazzato di Limerick.
        Per mauro, invece, premesso che non volevo offendere nessuno e se le mie parole lo hanno offeso, lo prego di scusarmi.
        Non cambio comunque di una virgola l’idea che, pur essendo innegabile l’esistenza di episodi spiacevoli quali le dita negli occhi, il bloodgate, i morsi di Ashton (ma questi c’erano anche tanti anni fa, ai tempi del rugby da gentiluomini: ricordate il morso dell’orecchio di Paoletti?), il rugby può e deve essere altro. Se l’errore di un arbitro condiziona una partita di professionisti che vivono di rugby (non ho comunque mai visto carriere stroncate da una decisione arbitrale), ciò non può e non deve rappresentare il viatico per comportamenti lontani dallo spirito sportivo, nè dei giocatori, nè degli allenatori, nè dei dirigenti, nè dei tifosi. Se si sta andando in un’altra direzione, me ne dolgo e farò di tutto per camminare in direzione ostinata e contraria, ma almeno evitiamo ipocritamente di riempirci la bocca a convegni, trasmissioni radiofoniche o televisive, con il rugby sport diverso, pregno di valori, in cui si rispettano le regole, l’arbitro non si insulta, ecc…

        • mamo 30 Ottobre 2016, 07:13

          Leggo ora la tua replica.
          Non vorrei tu confondessi il silenzio di Limerik, che é lo stesso di ogni campo che si rispetti (compreso il Monigo) con gli strali all’arbitro.
          Il primo é sintomo del rispetto che tutti noi portiamo al rugby e, soprattutto, ai giocatori anche se avversari.
          Il secondo é espressione di un’altrettanto tradizionale (proveniente proprio da dove questo sport é nato) ovvero l’approccio divertito e scanzonato contro l’unico soggetto in campo che gode di immunità.
          Due cose molto diverse, radicalmente diverse, direi agli antipodi.

  17. deegan 29 Ottobre 2016, 10:16

    Sarebbe sufficente dire al supponente ma bravo arbitro Internazionale Nigel Owens che gli arbitri in tutte le categorie devono essere all’altezza di arbitrare, e proprio perchè dichiara: contro critiche e giudizi esterni ……io aggiungo proprio perchè esterni al campo di giuoco devono solo far riflettere anche il comportamento dell’arbitro…..perchè non sta scritto da nessuna parte che l’arbitro di rugby non è criticabile.

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