Abbiamo intervistato l’head coach della società lombarda che ci ha parlato anche di spogliatoi da pulire e molto altro
Cultura di club, gioco e la via che sta prendendo l’Eccellenza: il Frati I° da Viadana
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posso tranquillamente affermare che la parte più importante della mia formazione come allenatore è avvenuta in Nuova Zelanda grazie all’amicizia che mi lega ad un grandissimo coach di Auckland, Geoff Moon, ho avuto la possibilità, nell’arco di due anni tra il 2009 e il 2010, di confrontarmi ed imparare dai migliori
bravo Frati … a qualcuno fischieranno le orecchie
mah.. non so… forse aveva il cantiere della nuova sede che faceva casino e non ha sentito di Frati in NZ… 😀
Oltre a fischiargli le orecchie fino all’otite dovrebbe anche vergognarsi profondamente!
” credo che un tipo di rugby diverso da drive, pick’go e up and under sia possibile e vado avanti per la mia strada. Giocando le mischie per lanciare il gioco e non per prendere un calcio di punizione a favore”
libidine
ma guarda che e’ quello che cercano di fare tutti in Italia da un po’, incluso Brunel. ma se non e’il gioco che ti si addice dove vai? anzi non hai imparato a fare le cose nuove, ed hai disimparato a fare le cose che prima facevano meglio.
il pick and go, hai visto una squadra di vertice, nazionale o internazionale che non lo fa? up and under, lo stesso discorso, hai visto una squadra di vertice che non lo fa?
vedi una squadra di vertice nazionale o internazionale che non si guadagna il diritto di giocare al largo?
Brunel è l’ultimo colpevole in una catena di inetti e papponi.
Non capisco a cosa punti, gsp. Logico che senza un gioco forte e strutturato sui set-pieces non vai da nessuna parte, nè con un club nè in ambito internazionale.
Non mi sembra sia questo quello che Frati asserisce.
A parte che up and under in eccellenza de che? Pedate di qua e di là e chi la piglia si vedrà, sempre che qualcuno di qua o di là la pigli. In Celtic, più o meno la stessa roba. sia come pedatori che come aviatori. In compenso Viadana sarà bene invece che ci dia dentro: Brex e l’australe sono molto precisi nella presa e accurati nella gestione.
il mio senso e’ proprio quello. Up and under, e pick and go. magari, magari, maggari fatti bene. fossi in frati mi dedicherei ad insegnare quelli prima, e poi si pensa al resto. che la base per fare le cose che vuole lui e’ quella.
Frank, inetti e papponi, e qualunquismo portami via. il problema e’ proprio con la ostanza di quello che dice Frati, e quelli non sono set pieces. a Frati, io, dal divano, ed incompetente totale, dico fa meglio ad insegnare pick and go e up and under. il resto viene dopo.
Allora sono tutti bravi in FIR: infatto si vedono i risultati di 16 anni di 6N e 6 di PRO12!
92 minuti di applausi!!!
non c’e’ neanche bisogno di rigirare la frittata.
Ma il problema non è che si fanno, è che si fanno solo quelli.
Ed evidentemente si fa solo quello perchè non si è capaci di passarsi la palla come e quanto serve.
La domanda è solo se questi coach fanno questa scelta “ideologicamente” e basta o capiscono che devono prima allenare a dovere i giocatori, e solo dopo e se arrivano all’abilità necessaria possono prendere quella strada. Alcuni magari nascono imparati, ma di solito per imparare a fare una cosa (qualsiasi, non solo sport) bisogna addestrarsi e ripetere fino ad automatizzare. Più si ha talento e meno tempo e ripetizioni occoreranno, meno se ne ha e più tempo occorrerà. Se uno non impara neanche ripetendo 24 su 24 e 7 su 7 vuol dire che è negato (“nel dna” diceva qualcuno anni fa). E allora vale la storiella dello scorpione e della rana.
Concordo anch’io.Se si parla di Eccellenza,è raro vedere una squadra giocare una mischia per poi allargare il gioco.
In ambito internazionale è il contrario.
in che senso?
nel senso che in italia se hai la mischia dominante si cerca sempre il calcio di punizione dalla mischia chiusa
Qualunquista!
🙂
“fai le cose che devi fare affinché nessuno le debba fare al posto tuo” se tutti facessero proprio questo concetto è lo applicassero si assisterebbe alla deitalianizzazione.
Gran bei pensieri. Quest’anno l’eccellenza può davvero alzare il livello e in vista di un quasi certo rientro di almeno una squadra dal Pro12 la via è obbligatoria.
Spero fortemente nella Qualifyng, bisogna intanto rimettersi dietro russi e rumeni e sperare che tra qualche anno possiamo concorrere con i nostri club in Europa.
Non pensavo che Viadana partisse subito così bene, quindi oggi complimenti a Frati e alla dirigenza.
camoto spaccatutto su superbru…
Grazie @fracasso, ma è solo un caso, sempre finito il campionato nelle retrovie, tra l’altro fino al pareggio avevo un bel 8 su 8 anche in Champions, poi sbagliato il Rac.
Unica mia gioia nel week end ovale dopo che hanno perso Zebre, Benetton e pure il Rubano a Bergamo!
Certo che anche a te col S.Donà non è andata meglio.
Le idee sono buone, ora bisogna andare avanti su quella strada per almeno 3 o 4 anni, così si vedranno i risultati!
Stefoooooo dove sei