La durissima accusa di Joel Stransky: se il sistema è debole, il giocatore si indebolisce
Un anno duro: “Il rugby sudafricano? Marcio, dalla testa ai piedi”
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“Se sei in un sistema debole, diventi un giocatore debole. E ad essere sinceri, in alcuni casi abbiamo allenatori senza esperienza che guidano i nostri top team domestici”…chissà perchè Stransky non parla di orgoglio/voglia/onore/palle/rognoni/quinti quarti…
Straquoto!
Da far leggere e rileggere e rileggere a tutti quelli che criticano i giocatori Italiani e li definiscono molli ! … a tutti quelli che non si accorgono che mandiamo in campo spesso giocatori non preparati adeguatamente che con coraggio vanno a prendersi botte e a far figuracce !!! … e poi si devono leggere interviste dove vengono pure giudicati molli da chi sta seduto dietro una scrivania da anni senza produrre un minimo risultato (…vedi recenti dichiarazioni del sig.zatta per esempio)
Il rugby sudafricano giudicato marcio. Pensa se sapessero bene come è messo il nostro…
Ma lo sanno sicuramente, anzi sicuramente la causa del loro degrado è proprio che troppi di loro vengono qui, si infettano e quando tornano spargono l’infezione. Ci vuole la cintura sanitaria e la quarantena.
ma ci sono piu SAni inFrancia ed in Inghilterra: allora come la mettiamo?
Ferreira dopo la nostra cura è diventato un campione : ed allora come la mettiamo di nuovo?
🙂 🙂 🙂 🙂
Comunque Stransky conosce bene il nostro sistema! 😉 🙂
Non è diventato un campione dopo la nostra cura, ma dopo che se n’è andato. E bisogna andarsene presto, prima di diventare cronici irrecuperabili.
ironia questa sconosciuta
Come non lo sanno, ti rammenti “italiani no buoni per rugby”.. non era riferito certo ai giocatori, ma a tutto quello che ci sta intorno.
mah, ancor prima di tirar in ballo senatori, quote nere o la scusante degli allenatori egoisti, che non regge minimamente, sto stranky dovrebbe ammettere che è il sistema di gioco attuale del SA a non funzionare, un sistema che deriva dall’attuale evoluzione data al rugby giocato, basato su velocità, ritmo e galoppate che palesemente cozza con la tradizione sud africana dei muscoli, delle sportellate e dei ‘quadrupedi piemontesi’ in mischia…in sostanza se non segui l’evoluzione, dettata o meno dai primi della classe, o sopravvivi o ti estingui…
e per capire ciò basta vedere due squadre come l’argentina e l’inghilterra che, con tempi differenti, hanno dovuto adeguare il loro gioco statico (tipico del mondiale 2011) all’attuale rugby a ‘viso aperto’, con risultati direi più che positivi visto che una riesce ad impensierire i primi della classe mentre l’altra potrebbe pure batterli.
Sto stransky!?!?!?!
Mah
http://mitidelrugby.altervista.org/wp-content/uploads/2013/03/1080533_149865501874465_649290692_n.jpg
scusa eh, ma “sto stransky” non si può sentire…comunque possiamo sfatare un mito una volta per tutte: i Saffas sono enormi, ma non è che gli ABs siano una squadra di nani brevilinei…dai su, siamo seri…
a quanto pare colpisce di più ‘sto stranky’ e ‘quadrupedi piemontesi’ che il contenuto dello scritto…del resto è la stessa tecnica che si usa dalle mie parti per distinguere una gnocca da una ciofeca.
mah, semplicemente la distinzione “sudafricani=rugby primitivo”, se entriamo nei contenuti, mi sembra un po’ semplicistica…poi sono d’accordo con te, il sistema di gioco attuale è inefficace, ma esattamente, qual’è il sistema di gioco attuale? I principi del gioco sudafricano come set-pieces solidissimi, gioco aereo scientifico e massimo atletismo (i tempi di Os Du Randt sono finiti da un po’…) francamente io non li vedo…
quello che vedo io è un rugby ormai puntato sulla velocità dell’esecuzione, dalla ruck al passaggio, alla riduzione dei tempi morti, dalle mischie pre-legate all’ ‘use it’, tutto a favore della spettacolarizzazione che può piacere ad acluni e non piacere ai ‘duri e puri’ del rugby trincea…in quest’ottica il sud-africa non si è ancora inquadrato con i suoi primi 8 tutto muscoli, abituati com’erano, e sono, a prendere la palla e cozzare invece di allargarla o correre per cercare spazi…oramai ai primi 8 si richiede quel ‘fitness’ che si credeva esclusiva della cavalleria dei 3/4 (vedi coles, savea o la meta di tipuric) e le fasi statiche contano sempre meno, o meglio i muscoli non sono così importanti come lo erano 5/8 anni fa dove la lotta in mischia chiusa poteva decidere la partita…
paradossalmente nell’ultimo championship è stata la squadra meno titolata, l’argentina, a tenere per le corna gli ab per 60 min grazie proprio al gioco veloce e alla mano, e ancora prima l’inghilterra con la tripletta all’australia…
Sinceramente ha ragione su tutta la linea
Mal comune, mezzo stronzo…[cit.]
Mitico Joel, ragazzo del basso piave
Cose già sentite anche da noi, tutto il mondo è paese?
Un po’ ha ragione. I sudafricani arrivati di recente da noi non mi sembra abbiano chissà che skill. VS era di un’ altra generazione.
Francamente stento un pò a credere che in SA non ci siano allenatori preparati, ad ogni modo è vero che il rugby sudafricano sia in crisi, complice anche l’assurdità delle quote nere, tuttavia restano pur sempre una grande nazione di Ovalia che ha le capacità di rialzarsi in qualsiasi momento…sul SR tuttavia ha ragione, con 6 franchigie i giocatori di livello si disperdono, forse sarebbe il caso di rivedere la questione dei Southern Kings (che non mi pare brillino in risultati)…
buongiorno San, mi stavo chiedendo: scrivi di primo mattino da B.A. o fai degli orari da nottambulo?… 🙂 …scherzi a parte, mancano un po’ le tue lunghe tirate in solitaria… ;-
ahah, magari scrivessi da Baires…scrivo di notte perchè, oltre ad essere un nottambulo, spesso il giorno sono all’università o in giro per biblioteche, comunque puoi trovare i miei soliti pipponi sui post del domestic (Eccellenza, Serie A e B)…
azz, si lamentano loro……
momento di transizione per il SA. Diciamo che quest’anno hanno patito il ritiro dei senatori e la dispersione in Europa di qualche giocatore di troppo, oltre agli infortuni.