Il CEO della federazione irlandese Browne: triplicare i ricavi per essere competitivi in Europa
Pro 12, nuove squadre e nuovi mercati: si guarda ad East Coast e Spagna
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Beh, forse le Zebre possono raccattare uno sponsor sudafricano, tutto fa brodo. 😉
Avevano avuto l’oppuortunita’ 3-4 anni fa quando US Rugby busso’ alla porta…e dissero no…
La sezione rugby del Real Madrid ha stato fermata in 1948… E Real Sociedad non ha mai avuto una. Se si vuole veramente squadre a Spagna il minimo è sapere quellà è la realità locale.
Ciao Osezno, scusa, ma io mi ricordo il Real Canoe Madrid che nei primi anni 2000 partecipò anche alle coppe europee…
Ma non era il Real Madrid. Canoe è un club prossimo al Santiago Bernabéu, però non ha stato affiliato al Real Madrid mai. In fatti il CRC (come è ora conosciutto) ha stato da due anni affiliato al Atlético invece, senza successo.
ok, grazie delle info, io mi ricordo della squadra madrilena più di dieci anni fa in coppa europea, magari mi sono confuso ed era semplicemente Canoe Madrid…
Mi suona come un avviso per l Italia, datevi una mossa o ci guardiamo altrove..America e Spagna ultimamente stanno dando buone risposte
America o Spagna purchè se magna!
Senza ombra di dubbio…però cap
Senza ombra di dubbio…però capisci bene che il Pro12 ha seria necessità di imporsi a livello di immagine e marketing proprio perché si trova stretto tra i due grandi campionati europei. Il Pro12 a mio avviso ha il suo fascino, per l ingente numero di giovani talenti che lanciano, ma anche per la qualità di gioco, pensiamo alle irlandesi, ma ultimamente anche Glasgow e perché no metto dentro anche gli Scarlets. Quest anno sarà un anno importante per il board, tanti campioni nazionali e stranieri quest anno arricchiranno la varie rose sperando in maggior spettacolo e coinvolgimento di pubblico e sponsor, solo così si può sperare di andare avanti e sopravvivere. Ognuno deve fare la sua parte sotto tutti i punti di vista…non attiri gente con l acquisto di Minnie per intenderci, forse se ci sono più minne, ma quest è un altro discorso…
Mr Ian il problema del Pro 12 da anni e’ uno e uno soltanto, che Irlanda, Galles e Scozia sono plafonati come mercati e se non sono sfruttati gia’ al 100% poco ci manca. I campioni c’erano prima e ci sono adesso, si puo’ discutere che i player welffare programmes ne limitano l’uso ma i mercati Irlandese, Gallese e Scozzese a conti fatti sono spremuti quasi al massimo ma sono mercati piccoli che ha retto la competizione con Inghilterra e Francia fino ad un certo putno ma che era ovvio sopperissero una volta che gli altri due campioanti fossero andati oltre un certo livello.
L’Italia a fronte dei tanti discorsi sui 60 milioni resta un mercato troppo piccolo e che non si espande.
Rabo era entrata per motivi comemrcilai sul mercato irlandese, raggiunti i suoi target ne e’ uscita, Guinness e’ subentrata ad un costo nettamente inferiore.
Sky UK sta gia’ valutando se vale la pena continuare la copertura o se una volta scaduto il contratto uscire perche’ i numeri son quelli che sono e sa che oltre difficilmente su quei 3 mercati si va.
Tutte le idee dell’ultimo biennio sono dirette ad espandere il mercato in nuovi territori perche’ i mercati irlandese, gallese e scozzese sono limitati ed a conti fatti sfruttati quasi al massimo del loro potenziale.
L’inclusione dei London Welsh va in quella direzione come idea, ma purtroppo le trattative si sono arenate e sono entrate in un circolo vizioso.
Gli USA vanno in questa stessa direzione come idea, nuovo emrcato, nueve TV, possibili nuovi sponsor, soldi.
Un franchigia americana, con sede nella celtica Boston, ed una spagnola, magari a Barcellona o comunque vicino ai Pirenei, avrebbero anche un certo fascino storico. Darebbe al torneo un tocco di personalità suo. Tieni comunque conto che, sebbene non glielo auguri e non voglia fare il corvaccio, i costi sempre più in aumento del Top14 prima o poi causeranno un tetto… o l’esplosione di una bolla. Oppure ammazzeranno la scuola francese a colpi di stranieri, e qualcuno prenderà provvedimenti (già visto col calcio in Italia).
Secondo me in Spagna vanno di sicuro a Malaga, se qualcuno c’è stato sa che il perchè è ovvio.
Beh, cosa vuoi che sia… triplicare i ricavi è assolutamente realistico.
Quindi la notizia è che sul badile non c’è tanto e solo la nostra partecipazione ma proprio il pro12 in toto. Tino Scotti, chi era costui?
Solo speculazione, o per così dire “aria fritta”; quasi tutta la stagione celtica si svolge su campi “pesanti”, e ciò non è un bello spettacolo, quindi pochi sponsor, poco pubblico, pochi diritti tv, e pochi giocatori internazionali.
Beh certo se fai un sintetico come i Saracens allora è tutta un’altra storia, praticamente giochi sempre nelle migliori condizioni.
Tu veramente pensi che il problema siano i campi?! Quanti campi sintentici ci sono in Premier?Ed il clima non e’ cosi’ differente tra Bath/Glucester o Swansea/Newport….
E’ un problema la stagione, non necessariamente i campi; hai mai visto una partita del super rugby con il fango negli ultimi anni?
E allora diamo addio alla tradizione del fango? Si snatura il gioco, non si può e non si deve…
Comunque la foto del titolo è esplicativa di tutto.
…e io al Murrayfield tristemente vuoto ci sono stato varie volte…. 🙁
Una fila di stronzate che neanche Osso in grande forma.
mal i numeri dei diritti TV che ha dato Browne:
14 mil Pro 12
51 mil Premier
97 mil Top 14
se il Pro 12 non vuol morire o si espande e trova nuova linfa o nel giro di qualche anno muore come campionato Pro…ultimissima alternativa la Superlega Europea di cui Budello ogni tanto parla…di piu’ dai mecati gallese, Scozzese ed Irlandese non spreme.
Ma secondo te, agli americani chi glielo fa fare di andarsela a giocare in Europa nel pro12? Loro sono il mercato e i soldi, se vogliono spendere, che ci guadagnano rispetto ad un domestico con i canadesi?
vabbè @mal, per USA e Canada sarebbe un’occasione di crescita sportiva, vuoi mettere giocare con le grandi europee anzichè tra di loro? E poi il successo di mediatico di un Munster che magari va in trasferta a Boston?
Glielo fa fare qualcuno che gli da i soldi per farlo, se si trova. Di certo non mettono dei loro.
Ci guadagnagno quello che ci stanno guadagnando gli Argentini con i Jaguares, o noi con il Pro12: gareggiare con l’elite
mal con tutto il rispetto come dice San parliamo di ben altro livello come campionato che una cosa con i Canadesi.
Se proprio vogliamo gardare in caso e’ piu’ pericoloso un abboccamento con il SR nella costa Ovest che fare un campioanto nordamericano coi canadesi…dai mal come livello proprio non c’e’ neanche da discutere!
Il problema vero problema e’ che 3-4 anni fa la Sanzar manco li guardava e gli americani avevano ben bussato alla prota celtica prendendosi un no, oggi invec ela Sanzaar ci pensa su e US Rugby quindi puo’ iniziare a pensare cos’e’ meglio.
L’unica rosa che resta a favore e’ la masnada di expats, che non e’ poca roba.
Infatti è quello che penso io: se dovessero decidere di spendere su un campionato internazionale con una (sola) franchigia, mi sembra scontato che guardino al pacifico e non al nanetto europeo. Se c’è scarso interesse in Europa per investire su un campionato delle tre celtiche più noi, vorrei capire che interesse ci sia come mercato per gli americani. Leggevo i dati di AoL sul campionato domestico e, se sono appena discreti per gli americani, per noi sono inimmaginabili. O ci scordiamo di quanto faccia il rugby in tv qui da noi, che siamo l’unico dei quattro ad avere un po’ di abitanti? Tra l’altro le attuali squadre “pro” usa sono in larga parte occidentali e da quel che si può capire l’interesse al momento è su una lega pro domestica, tanto per cominciare, come hanno fatto i giapani.
Ottime notizie…
Come ho sempre detto, mi piacerebbe se il torneo celtico estendesse i suoi confini al Nord America e non solo, io per il futuro sogno un Pro 18 con:
– le 12 franchigie attuali (quindi anche noi, magari i Dogi al posto di Treviso)
– London Welsh e London Scottish
– 2 franchigie nordamericane (una USA e una canadese) con base sulla costa est
– 1 franchigia rappresentativa dell’Est Europa (Romania, Georgia e Russia)
– 1 franchigia iberica (Spagna e Portogallo)
Torneo suddiviso in conference e formula come il Super Rugby…
io mi fermerei a 16…non li vedo bene russi e georgiani giocare nello stesso club…
Io il 18, quando era il caso, l’ho accettato senza esitazioni e tutt’oogi non me ne pento.
io 18 mai preso, però ho rifiutato due 22 (che poi sono diventati un 24 e un 27)…
Eqqueqquà i soliti 4 “gattoni autoincensanti” che se la cantano e se la suonano, pronti a massacrare tutto il nuovo che si potrebbe proporre, salvo poi lamentarsi della formula, delle squadre, delle federazioni, del…dei…di…
Il rugby da poltrona imperversa!
Forse è per questo che rimaniamo piccoli?
Ad maiora.
Il bello e’ che non troppi mesi fa abbiamo avuto un’intervista dove si diceva che il Pro12 deve finalmente stabilizzarsi come formula e partecipanti per affermarsi e diventare tradizione.
Un colpo al cerchio e uno alla botte.
Hulla non puo’ stabilizzarsi perche’ difficilmente cosi’ andrebbe avanti per molto, deve trovare nuovi sbocchi commerciali, il capitolo London Welsh e’ in stallo ma non chiuso per esempio e questa e’ un’idea al momento…a me fa piu’ rabbia pensare che anni fa avrebbero potuto gia’ iniziare una trattativa con Rugby USA senza l’ombra di altre leghe interessate, ora temo non sia cosi’.
@Hulla, ha ragione @Stefo, tra l’altro un campionato per franchigie (e non per club) come la Pro 12 è destinato ad allargarsi, vedi il Super Rugby e la stessa ex Celtic League…
Secondo me è più facile che sparisca piuttosto che cresca. Con l’attrazione del campionato inglese che macina quattrini e interesse, per i celtici sarà difficile sopravvivere in autonomia. L’esperimento di allargare all’Italia, dopo sei anni, direi che si possa dire ampiamente fallito sia economicamente che tecnicamente. L’unica cosa che hanno portato a casa e in cassa sono i soldi della tassa, e una partita casalinga in più, quella con il record negativo di spettatori.
mal rispondo qua ai tuoi due post.
Senza dubbio l’interessa sembra essere domestic e senza dubbio l’abboccamento con Sanzar c’e’ e si vede dalla distribuzione dei club attuali…e questo non fa che far crescere la rabbia per la visione molto corta mostrata anni fa dal board quand Rugby USA bussava alla porta.
Non utilizzerei pero’ l’Italia come termine di apragone epr eventuali espansioni, anche perche’ e’ chiaro che il board non fara’ piu’ salti come quello sneza avere piu’ certezze, lo stallo London Welsh e’ molto legato al non voler rieptere certi errori.