Argentina, Francia e i problemi degli altri: una breve sbirciata in case non nostre

In terra Pumas fa discutere la scelta di Paz di lasciare i Jaguares per Calvisano. Oltralpe invece è rivoluzione jiff

COMMENTI DEI LETTORI
  1. Stefo 13 Luglio 2016, 08:28

    Il problema del collo stretto della singola franchigia argentina era prevdibile, il vero problema non e’ tanto quello ma che la UAR si sia vincolata per la Nazionale a convocare solo i giocatori del sR o del domestic.

    Il recente passato argentino di successi e’ legato alla crescita che i loro giocatori piu’ proemttenti hanno avuto in Europa, chiaro che con il SR uno sbocco di alto livello ce l’hanno anche loro ma una sola franchigia per un movimento che esportava parecchio non basta. Trovare l’equilibrio non sara’ facile ma sono alla prima stagione e’ qualche problema era prevedibile, da vedere cosa proporranno.

    Per i francesi come detto ieri, cose che stanno venendo gia’ fatte e proposte dei programmi elettorali le diverse problematiche del rugby francese che sono state discusse inq uesti anni stanno venendo affrontate…

  2. Maxwell 13 Luglio 2016, 08:40

    Gli argentini dovrebbero prendere esempio dai chiari percorsi gavazziani.
    La federazione investe un sacco di soldi e tu non puoi farci il dito medio per andare in città di merda europee.
    Noi investiamo un sacco di soldi su di te e ci fai la cortesia di stare in SR almeno 1-2 anni.
    Poi vediamo.

    • Stefo 13 Luglio 2016, 08:44

      Spero che gli argentini siano piu’ lungimiranti ed affrontino la questione in maniera piu’ sensata…l’esportazione in Europa di “prodotti semilavorati” per farli rifinire e’ stata la base del loro successo e con una sola franchigia non possono sostituire completamente questo passaggio ma due franchigie non son sostenibili allo stesso tempo. Se son svegli rivedono in qualche maniera il blocco per le convocazioni in Nazionale.

      • Maxwell 13 Luglio 2016, 08:48

        Sì ma non puoi vivere in SR di vecchie glorie e ragazzini.
        Bisogna trovare il giusto mix…… che per me è la Yugoslavia cestistica fino al ’91.
        Fino ai 27 anni ti fai mazzo per il tuo paese, poi ti fai il conto in banca.

        • Maxwell 13 Luglio 2016, 08:53

          Ovviamente per circa 40/50 atleti domestici e 10/20 in Europa.
          Se poi ne produci 150….. meglio per loro…..vorrei li avesse l’Italia questo problemi 🙂

        • Stefo 13 Luglio 2016, 09:38

          Maxwell lasciamo stare la Jugoslavia che era 30 anni fa, le squadre erano legate a corpi di polizia o militari ed avevano un signor campioanto…senza diemnticare che era un regime 🙂

          Vivaimo nel 2016 non nel 1986 con la cortina di ferro 😉

          Ovvioc he devono trovare il giusto equilibrio o mix che dir si voglia, una franchigia e’ un collo di bottighlia strettissimo e si sapeva, sottolineato diverse volte. Non credo che vincolare sia corretto soprattutto se non puoi offrire sbocchi pro veri e propri se non ha un gruppo limitato di atleti in cuid devi calcolare chi e’ gia’ un uomo chiave.
          Quando si aprla di vincolare i ragazzi a me sembra che qui molti si dimentichino spesso che si sta parlando di ragazzi con un orizzonte temporale di carriera nel rugby di 10 massimo 12 anni per massimizzare…che poi devono reinventarsi un lavoro ed una carriera a 35-40 anni!!!!

          Abbandonare l’esportazioe per me e’ da folli per loro, che producono e che hanno fatto strada con quel modello, si tratta di trovare come bilanciare la cosa, in maniera simile agli Australiani “se te ne vuoi andare prima di x anni in franchigia e x caps vai ma non giochi in Nazionale” o altro sta a loro, oppure di rpoposito magari esportare i ragazzi tra i 19-22 anni per fargli fare quel passo in Europa e poi richiamarli?Sta a loro, di certo c’e’ che l’esportazione e’ stata la loro fortuna e non possono viverci senza, ed intanto chi e’ furbo ha iniziato a comare il buco di mercato che han lasciato…

  3. berton gianni 13 Luglio 2016, 08:56

    Varo, rendimi le mie Legioni !

    OR, rendimi il mio Mez !!

    #jesuismez#

  4. Mr Ian 13 Luglio 2016, 09:10

    Spero che gli argentini si ricredano sull obbligatorietà di giocare in patria, i Jaguares sono purtroppo un collo di bottiglia, almeno che a scapito dei risultati non si decida di far girare più giocatori possibili, il che però poi in ottica nazionale ti porta giocatori con pochi tempo effettivo di rugby giocato. Se poi devo dirvela tutta come stanno giocando i Jaguares non mi piacciono per niente, troppo prevedibili in attacco e fragili in difesa.
    Per quanto riguarda Paz a Calvisano è un falso caso, in quanto la prossima apertura dei Jaguares sarà sicuramente l U20 Miotti, due mondiali giovanili alle spalle e sprazzi di gran talento, semplicemente per lui non c’era posto in Argentina, strano che decida di andare a Calvisano, nel senso che magari un contratto in Prod2 l avrebbe strappato, però non sappiamo che promesse ci siano dietro.

    • Hullalla 13 Luglio 2016, 09:33

      Essendo gia’ cappato per l’Argentina non ci puo’ essere nessuna particolare promessa dietro.

      • Stefo 13 Luglio 2016, 09:39

        Puo’ andare traite il Sevens se vale ancora post Rio…non ricordo pero’…

      • Mr Ian 13 Luglio 2016, 09:43

        mi riferivo ad un posto come terzo mediano alle Zebre durante le finestre internazionali…

        • sentenza 13 Luglio 2016, 14:10

          Perchè solo le finestre internazionali? La promessa sarà quella: 1 anno a calvisano poi zebre previo indennizzo fir a calvisano. E’ palesemente il nuovo Haimona. L’altro argentino uguale. Totale 2 indennizzi a Calvisano, il succo è quello.

          • Mr Ian 13 Luglio 2016, 14:28

            Potrebbe essere la prima forma di applicazione dei nuovi permit player, magari già domani verranno rese note le nuove formule, chessò ad esempio pagamento di gettoni presenza alla squadra che presta il permit player, così da pagare parte dell ingaggio….io vedo la cosa come se stessero giocando d anticipo e le regole le sanno solo loro…niente contro Calvisano, sottolineo.

    • Camoto 13 Luglio 2016, 10:39

      Scusate @Stefo e @ Mr Ian ma non capisco il nesso tra i due argentini a Calvisano e il problema dei non convocabili in nazionale.
      Questi se sono andati in un club minore pur rinunciando alle chiamate, se ne sarebbero andati a maggior ragione se non perdevano questa chance.
      Per me il problema è che c’è una sola franchigia di alto livello, se non sei costantemente nei 23 cerchi posti dove giochi di più con uno stipendio comunque garantito.
      Spero che in futuro per loro che ci siano più posti, se non una seconda franchigia in SR una mega lega con le top del continente americano, ma qui tutto passa dallo sviluppo del rugby USA.

      • Mr Ian 13 Luglio 2016, 10:54

        No, non c’è nessun nesso, nè accusa a Calvisano. Devo dirti la mia, mi sembra strano che un giocatore di “livello” SR possa approdare in Eccellenza, altro che downgrade…però se la squadra di Eccellenza è una tappa intermedia verso il vero professionismo tutto di guadagnato per il giocatore, la squadra ed il movimento tutto…Se poi devo dirti nello specifico di Calvisano, un pò la notizia dell acquisto dei due argentini mi ha sorpreso, penso prendino un buon stipendio, e da una squadra che lamentava problemi di sponsor la cosa un pò mi ha stupito, ma senza nessuna polemica, solo osservazioni da un tifoso neutrale

        • Camoto 13 Luglio 2016, 11:02

          No, scusa. Nessun discorso particolare su Calvisano era l’esempio anche per me perché sotto gli occhi. Era solo sulla regola dei convocabili in Argentina.
          Ciao

          • Stefo 13 Luglio 2016, 11:52

            Comoto il nesso e’ molto semplice, un Hernandez, o Cordero o Isa o fai te uno dei giocatori di prima squadra Pumas per appunto giocare nei Pumas deve essere in SR o nel domestic.
            Mi sembra abbastanza ovvio e banale che nel domestic i Facunod Isa non ci vanno, quindi se hai una franchigia sola i psoti son numerati tenendo rpesente anche del budget…quindi non puoi assorbire nel professionismo vero tutti i giocatori che produci…che quindi vengono in Europa come venivano prima. Solo che se prima avevi 80 giocatori in Europa su cui fare selezioni ora anche se in Europa ce ne vengono solo 30 non li puoi convocare.
            Il nesso e’ sulla nazionale e la sua competitivita’ non sul Paz che va a Calvisano.

          • Stefo 13 Luglio 2016, 11:53

            E’ lo stesso nesso per cui la ARU hanno intelligentemente cambaito la regola per le convocazioni nei Wallabies!

          • Camoto 13 Luglio 2016, 13:57

            Su una sola franchigia hai ragione. Ma se togliessero la regola della convocabilità sarebbero ancora di più ad espatriare. Per quello non vedevo il nesso.

          • Stefo 13 Luglio 2016, 14:37

            Non e’ detto comoto, non e’ che gli proponi nulla, comunque competere nel sR pagati come professionsiti resta la’…poi puoi sempre optare su una strada simil Australiana, anche se io personalmente farei l’inverso, spedisco i “prodotti semilavorati” a fare il salto nel professionismo in Europa per poi riprenderli sui 24-25 inc hiave Jaguares. Puoi anche scegliere una via simil-Galles e la Gatland Law che permetta un numero massimod i giocatori basati all’estero in maniera da permettere una gestione piu’ flessibile…due esempi cosi’…che poi si possono prender da spunto per trovare una propria soluzione.

    • TommyHowlett 13 Luglio 2016, 12:02

      Non si sa mai che in Italia si apra una strada per la Nazionale azzurra, magari rovistando tra gli avi per trovare qualche parente italiano…

  5. malpensante 13 Luglio 2016, 09:23

    Sempre pensato (e scritto) che la scelta (pro, centralista e statalista), della Federazione argentina sarebbe stata tutt’altro che indolore e ad altissimo rischio per un sistema che funziona da moltissimi anni e che si era assestato, e molto bene, dopo il terremoto del professionismo globale, e i disastri politici ed economici interni. Spero ovviamente di no, che il sistema continui a sfornare talenti e che siano mantenute quelle tipicità “di scuola” che fanno riconoscere un giocatore argentino in campo come al caffè o alla fermata dell’autobus. E’ una roba complessissima, da Grundrisse più che da 18 Brumaio, dove la struttura economica condizione fattori immateriali come la volontà, i desideri, gli stili, e ne viene a sua volta condizionata. Cambia la testa dei bambini, dei genitori, la percezione collettiva e pubblica della pratica sportiva e inevitabilmente si modifica il complesso dell’intero movimento. Probabilmente era inevitabile, e spero gli vada bene. Per i francesi, non posso dirne che bene, e osservare come Stefo che le stesse cose le aveva chieste PSA rimediando pernacchi: vuol dire che la Lega ha fatto i suoi conti mettendo a bilancio anche le legnate prese della nazionale (e le ricadute economiche sui media, gli sponsor di club e campionati, il pubblico). Che sia la panacea, no di sicuro, ma di sicuro è sensato.

  6. fracassosandona 13 Luglio 2016, 11:15

    Un calciatore può trovare contratti professionistici in qualsiasi paese del pianeta, vedi il caso di Pellè in Cina per un contratto che vale quanto il bilancio della FIR…
    anche chi gioca a Basket può trovare impiego ben remunerato persino in Grecia o in Turchia…
    chi gioca a Rugby può sperare di trovare un ingaggio da professionista (spesso con paghe da lavoratore qualsiasi) in meno di un centinaio di squadre in tutto il mondo, e sono stato generoso ed ho contato anche le seconde serie francesi ed inglesi e persino qualche posto in eccellenza)…
    ci sono più medici a Bologna che giocatori di rugby pro nel mondo…
    la bella intervista che avevate linkato l’altro giorno agli australiani di ritorno da Piacenza e Petrarca parlava di gente che per la prima volta aveva assaggiato il professionismo perché non doveva fare un altro lavoro per campare… ed erano ai Lyons, non al Tolone…
    a rugby gioca ancora chi nel bene o nel male se lo può permettere sul piano lavorativo… quindi chi non ha nulla da perdere perché poco qualificato o chi avrà il tempo di qualificarsi a fine carriera, perché tanto ha già le spalle coperte…

    • malpensante 13 Luglio 2016, 11:36

      Presidente, mi sono perso il link dell’intervista. Veda cosa può fare. 🙂

      • mamo 13 Luglio 2016, 11:42

        Interessante l’Intervista anche perché , come avrai modo di leggere, uno di loro c’ha messo solo due mesi per capire che qui da noi o fai sciopero o non ottieni un casso di niente 😉

        • malpensante 13 Luglio 2016, 11:47

          Ecco, come farei senza il mio amico mamo che mi passa i link. 🙂

          • mamo 13 Luglio 2016, 12:01

            A volte ci sono riuscito, molte altre no. A postare i link, intendo.
            Confessione: uso gli gli articoli più vecchi – proprio i primi di OR – per capire se riesco o mento a postare i link 🙁

        • fracassosandona 13 Luglio 2016, 12:03

          grazie Stefo…
          lo stavo cercando ma non trovavo dov’era…

          • Stefo 13 Luglio 2016, 12:15

            L’avevo postato io quindi l’avevo in memoria 😉

        • malpensante 13 Luglio 2016, 12:24

          Ben scavato vecchie talpe. 🙂

        • sentenza 13 Luglio 2016, 17:39

          “There’s a lot of emphasis on kicking for field position with some pretty poor skills in terms of catch and pass”.

          “The refs made even more of a contest out of the scrums than we expect over here, rewarding a dominant scrum with a penalty on most occasions whereas, in similar situations here the ref could sometimes command the team to play the ball. That led to an increased focus on scrums and field position and less focus on running rugby. However, I did find the games just as physical in the tackle area, but maybe a touch slower around the park.”

  7. mamo 13 Luglio 2016, 11:58

    Secondo me è il problema argentino è equiparabile al gatto che si morde la coda.
    Una sola Franchigia con quella moltitudine di talenti che si ritrovano è un controsenso e quindi diventa un controsenso limitare l’emigrazione.
    Ma il bello è che, per me, anche in Italia sono troppo poche due Franchigie fino a che le riempiremo di foresti in danno ai nostri Nativi.
    So di essere quasi isolato nella mia convinzione ma è inutile che pretendiamo dagli emergenti o dalla u20 di giocare a “livello” se poi non sanno neppure cosa sia.
    Rispetto all’Argentina i nostri talenti nazionabili sono l’1 a 10 ? 1 a 20 ? Forse di più, eppure questi quattro gatti non riescono tutti a trovare spazio nelle due Franchigie.
    Di positivo credo ci sia l’inversione di tendenza di quest’anno, soprattutto in Benetton.

    Quanto al problema dei francesi mi verrebbe da dire “cassi loro” e della loro mania di vincere a tutti i costi, anche con 10 stranieri in squadra, cosa che mi ingenera malsani sentimenti tipo quello di godere nel vedere un Portogallo qualsiasi (senza Ronaldo) soffiargli l’europeo a casa loro.

  8. carpediem 13 Luglio 2016, 12:04

    sono convinto che abbia accettato l’eccellenza italiana come tranpolino per i campionati francesi e/o inglese.
    se conferma quanto di buono ha fatto vedere, scommetto la carega del Presidente Fracasso che il prox anno varcherà le Alpi

  9. Machete 13 Luglio 2016, 12:29

    situazione che è la normalità quando hai una sola squadra professionistica e hai come regola che chi non ci gioca non va in nazionale
    la federazione argentina dovrà trovare qualche contromossa oppure si ritornerà ad avere un nuovo esodo di oriundi (italiani e magari francesi)

  10. cammy 13 Luglio 2016, 13:50

    X quanto riguarda i francesi mi pare una finta crisi.. come movimento medio è sempre al top.. gli mancano quei 4-5 fenomeni nei 23 da poter tornare a vincere 6n.. secondo me probabilmente è + dovuta alla mancanza di personalità di qualche giocatore nei punti chiave..

    X l’argentina la vedo molto peggio.. penso che se con i titolari sono negli ultimi posti del SR non capisco come possano richiedere altro spazio.. la larghezza del loro movimento non è adatta ancora x quella competizione.. naturalmente in vista del futuro mondiale penso che saranno quasi costretti a rivedere la regola degli oversea e fare una cosa stile australia..

    un’idea pazza che potrebbe giovare a noi e a loro, potrebbe essere proporre una franchigia nel pro12 mista italo argentina con base in italia..

    • Stefo 13 Luglio 2016, 14:33

      cammy ancora con sta Francia…ed al Mondiale allenandosi insieme per 2 mesi dovevano tornare ad esser forti, al 6N con Noves si doveva vedere…si rpenda anche solo la Formazione delle RWC 2003 e 2007 e si metta al confronto con quella di oggi…la differenza e’ abissale.

      • cammy 13 Luglio 2016, 16:23

        Capitano dei periodi di magra x tutti.. ma hanno un movimento talmente grande rispetto a galles irlanda scozia e italia che basta poco x tornare a battersi x il 6n.. cmq sia x me rimane + un problema mentale come lo è stato x l’inghilterra nella RWC2015 e ora..

        • Stefo 13 Luglio 2016, 16:29

          Non condivido minimamente anbzi, han bruciato giovani su giovani nei club sull’a;tare degli stranieri di prima fascia, ci sono diverse annate che in prima squadra non han trovato spazi e dinfatti i risultati son questi.
          C’e’ gente titolare oggi che in Nazionale 10 anni fa non ci sarebbe arrivata manco per sbaglio…non e’ un problema mentale come l’Inghilterra che ha cannato un Mondiale dopo che comunque per anni aveva fatto bene, i francesi son anni che vanno male perche’ hanno una squadra qiualitativamente inferiore. Anche a livello Under 20 non c’e’ confornto tra quanto raccolgono gli inglesi.

  11. ginomonza 13 Luglio 2016, 19:30

    Secondo me gli Argentini hanno dimostrato di saperci fare a livello senior e junior!
    Quindi sapranno bene come comportarsi se sarà necessario!
    Mica sono fessi : il SR di quest’anno e il vicino Championship gli schiarirà le idee qualora le avessero confuse!
    Discutere di Calvisano e del perché due buoni giocatori Argentini abbiano scelto Calvisano sarà un problema dei due !
    Magari c’entra Domínguez e la pace che ha fatto con G! 🙂 🙂 🙂

    • Stefo 13 Luglio 2016, 19:41

      Anche secondo me sanno farci gino, pero’ e’ una sfida diversa da quella passato, si tratta di trovare il giusto bilanciamento tra Jaguares-Nazionale-Possibilita’ di sbocco e crescita per i giovani…non semplicissimo.

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