World Rugby U20 Championship: Italia sconfitta 48-10 dall’Inghilterra

Inizia con una sconfitta il torneo degli Azzurrini, che contro i padroni di casa reggono il primo tempo. Bene i Baby Blacks

COMMENTI DEI LETTORI
  1. parega 7 Giugno 2016, 22:49

    altra grande e solita prestazione della nostra under 20…
    putroppo mi sono perso la parte migliore perche’ al 10 del secondo tempo sono passato al basket
    abbiamo vinto no ?
    viva le accademie
    viva i dirigenti fir
    viva i tecnici fir
    auguri conor

    • Geddar 8 Giugno 2016, 00:50

      Questa era la migliore u18. Sparita

      • TESTAOVALE 8 Giugno 2016, 06:42

        e’ qui il problema noi partiamo dai 16 esaltando ragazzi per vittorie contro nazionali che non gliene frega una beata a quell’eta , poi mentre noi caliamo loro salgomo

        • TESTAOVALE 8 Giugno 2016, 06:54

          ma pensare di battere l’inghilterra in casa neanche tra 20 anni penso ci riusciremo non esageriamo

  2. crosby 7 Giugno 2016, 22:50

    Non avevo dubbi e mi rammarico di chi ce li aveva sulla possibilità di un onorevole sconfitta…
    Quante altre sconfitte dell’U20 dobbiamo avere prima che cambi lo staff tecnico? 3 anni fallimentari e sistema accademie da chiudere immediatamente.

    • Hullalla 7 Giugno 2016, 23:14

      In U20 abbiamo anche avuto Toni Green per un anno e i risultati sono rimasti in linea con chi l’ha preceduto e chi l’ha seguito.
      Per sistemare le cose ci vuole un sacco di lavoro sul rugby di base, cosa che non e’ MAI stata fatta in Italia, nemmeno per sbaglio, e poi bisogna anche lavorare meglio nel far crescere questi ragazzi.

  3. Hullalla 7 Giugno 2016, 22:53

    Avversari superiori in tutto, ma tanto per cominciare nel secondo tempo fisicamente non c’era piu’ contrasto.
    Strano perche’ gran parte di questi ragazzi si dedicano a tempo pieno al rugby.

  4. 6nazioni 7 Giugno 2016, 22:53

    non si spara sulla croce rossa, stasera armistizio.
    giapponesi asfaltati
    georgiani asfaltati
    questo e’ il ns livello
    speriamo di salvarci.

    • parega 7 Giugno 2016, 22:55

      si’ ma giapponesi giocano bene con gran ritmo
      georgiani lottano fino alla fine
      altre sconfitte

      • Hullalla 7 Giugno 2016, 23:16

        Anche noi abbiamo lottato fino alla fine e infatti abbiamo segnato l’ultima meta… e’ che gli avversari erano superiori in tutto.

        • parega 7 Giugno 2016, 23:17

          lottato ? ma sei sicuro ?…fra l’altro l’inghilterra ha giocato malissimo

          • Hullalla 7 Giugno 2016, 23:22

            Se per te hanno lottato i Georgiani, allora devi dire che abbiamo lottato anche noi.
            Oppure correggiti per quanto riguarda i Georgiani.

            Scegli, ma non puoi avere due pesi e due misure.

          • parega 7 Giugno 2016, 23:23

            contro gli abs con questa squadra…la solita…ne prendevamo 80…non pensi ?

          • M. 8 Giugno 2016, 08:44

            A parte le touche dove sono stati abbastanza disastrosi non vedo dove l’Inghilterra abbia giocato malissimo.

          • parega 8 Giugno 2016, 08:52

            non ha giocato male ? touche disastrose…in avanti a raffica….lenti nel proporre l’azione per questo siamo riusciti a bloccarli nel primo tempo
            se ascoltavi la telecronaca dal sito world rugby sentivi tutte queste critiche ….parlavano di una squadra mediocre
            ma hai visto le partite precedenti ? irlanda galles o australia scozia ? il ritmo era dieci volte superiore con multifase a gogo’
            poi chiaro….a rendere la partita brutta ci pensiamo noi ma questa inghilterra ha giocato male ieri sera

          • Hullalla 8 Giugno 2016, 09:34

            @M.
            Regolarmente, chi gioca con noi da 150 anni a questa parte gioca la peggiore partita della loro storia.
            Evidentemente portiamo sfiga.

    • LiukMarc 7 Giugno 2016, 22:58

      Io non ne sarei cosi sicuro 6n. Come dice parega, giapponesi asfaltati, ma quando giocano lo fanno meglio di noi. E la Georgia l’anno prossimo ospita, quindi cambia nulla anche se li battiamo.
      E poi dovremmo ormai sapercela giocare con quelli forti (ok, non ci credo nemmeno io a quello che ho scritto, ma sarebbe così)

  5. tony 7 Giugno 2016, 22:55

    Qualche buon giocatore su cui lavorare c’è, certo non abbiamo grande profondità, però a un certo punto non ne avevamo più e non andavamo a contendere con efficacia, quando avremo 80 minuti le beccheremo da questi ma non a grappoli come ora.

    • Hullalla 7 Giugno 2016, 23:17

      Sono d’accordo.
      Ma quando avremo 80 minuti?

      • kpi 7 Giugno 2016, 23:26

        Oppure potremmo chiedere di far durare le partite 40 min…

        • Geddar 8 Giugno 2016, 00:52

          Quando avremo:
          Tecnici competenti ( inclusi preparatori, fisio ecc)
          Tecnica ( ahime si sopperisce con il fiato!)
          Mentalità vincente

          • Hullalla 8 Giugno 2016, 09:36

            Certo che tu sei il mago delle domande retoriche… 😉

          • mezeena10 8 Giugno 2016, 15:02

            ricorda un po francesco-strano, anche se quest’ ultimo era più simpatico! RIP

  6. LiukMarc 7 Giugno 2016, 22:56

    Mi spiace, ma qui temo che l’anno prossimo ci toccherà fare il Trophy sul serio. Scozia che batte l’Australia, Argentina che supera la Francia, Giappone che gioca a velocità doppia rispetto ai nostri (contro un avversario più forte dell’Inghilterra), sinceramente o i nostri ragazzi si danno una svegliata (quantomeno mentale, ok il fisico, ma questi al 50′ han spento la spina) o non vedo altri finali possibili

  7. gino 7 Giugno 2016, 23:02

    W troncon, il migliore di tutti i tempi. Mai avuti risultati così. W troncon.

  8. Pro veritate 7 Giugno 2016, 23:14

    Non preoccupatevi ragazzi, avanti con ascione…e AG ha assicurato che siamo fortissimi con la U6…si tratta solo di aspettare..

    • parega 7 Giugno 2016, 23:19

      con gli ascionato il futuro e’ assicurato !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  9. frank 7 Giugno 2016, 23:14
  10. gino 7 Giugno 2016, 23:19

    W troncon W ascione W Chechinato W tutti…..testine…..

  11. Stefo 7 Giugno 2016, 23:34

    Ogni 4-5 mesi una nuova moda: Dominguez parla di problemi di skills generali tutti via a ripetere che servono gli allenatori degli skills, Castro e qualche altro parlano di mental coach, partono gli articoli sui mental coach e tutti a parlare del problema mentale e di come sia quello il “vero” problema, ora arriva O’Shea parla di un problema di preparazione atletica e fisica ed allora quello diventa il “vero” problema…se tanto mi da tanto se domani Catt dice che il problema e’ il materiale tecnico, palloni, scarpe ecc, tutti a dire che servono tacchetti diversi, basta con la Mitre e la Adidas?

    Non c’e’ un unico problema, i problemi sono tanti e di vario tipo, e sia Dominguez che Castro che O’Shea hanno ragione al di la’ delle mode di cosa scrivere/dire.
    I ragazzi nella maggior parte dei casi non sono qualitativamente (skills) al livello degli avversari, fino ad una certa eta’ pero’ restano piu’ o meno agganciati a seconda dell’annata, poi pero’ quando la gli altri oltre a fare un ulteriore passo avanti tecnico lo fanno anche atletico le differenze diventano piu’ marcate e cosa succede? Che gli altri oltre ad avere una gestualita’ migliore iniziano: ad essere fisicamente piu’ prestanti vanno piu’ veloci, eseguone le cose piu’ velocemente (ma qui si parla anche di gestualita’ di base diversa) e reggono certi ritmi piu’ a lungo. Infine in partita subentra l’aspetto mentale e quando inizia ad aprirsi il gap la squadra difficilmente riesce a reagire (come invece hanno saputo fare Irlanda ed Argentina oggi per fare un esempio).

    Ma per i prossimi 5-6 mesi c’ e’ la moda della preparazione atletica…

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 00:07

      Almeno lavorando sulla preparazione atletica possiamo avere qualche possibilita’ di metterci in pari… 😉

      • tony 8 Giugno 2016, 07:11

        @hulla sono del parere che il problema sia parzialmente dei preparatori ma essenzialmete dei tecnici che non hanno metodologie di allenamento adeguate , si allena a ritmi bassissimi, con continue interruzioni per spiegare perchè ai giocatori certi gesti non vengono spontanei, perchè determinati concetti non sono stati bene assimilati.

        • Hullalla 8 Giugno 2016, 09:44

          Non lo so, non ho mai visto allenamenti a quel livello, ma potrebbe anche essere.

          Fatto sta che a suo tempo e stata istituita l’Accademia (a costi che forse non conosceremo mai del tutto) anche per ovviare a questi inconvenienti, avendo i ragazzi che si allenano assieme, con lo stesso metodo di lavoro e sotto l’amorevole sguardo federale per tutto l’anno.
          La controindicazione a cio’ e’ che i ragazzi giovani, giocando sempre e solo tra di loro finiscono col perdere l’esperienza che gli potrebbero trasmettere i “veci”.

          Ogni scelta ha dei pro e dei contro (e dei costi). Chissa’ quando tireremo le somme di questa scelta, perche’ i risultati alla fin fine sono sempre gli stessi da quando e’ stato istituito il mondiale U20: o ci salviamo per un pelo nella Championship, o siamo tra i migliori del Trophy e si e’ ben visto che cambiare l’allenatore (anche mettendo Toni Green, per il quale stravedo) non porta a risultati diversi da un anno per l’altro. Non e’ quindi una cosa cosi’ semplice come io stesso credevo fino a qualche anno fa, ma credo che debba essere il risultato di un lavoro professionale fatto partendo in categorie inferiori e su un gruppo di ragazzi che deve essere molto largo.
          In conclusione, in questo momento probabilmente abbiamo perso sia tempo che denaro.

          • Antonio9 8 Giugno 2016, 11:23

            Nessuno che ricorda che SIA la tecnica SIA la tenuta fisica vanno preparate non solo in allenamento ma in partita. I nostri giocano poco ed a bassi livelli, TUTTI gli altri o hanno campionati nazionali U20 espoir ecc. o giocano nelle varie serie e comunque con i college, le università ecc.
            I nostri alla Francescato non hanno nemmeno la possibilità di allenarsi con opposizione !

    • Giovanni 8 Giugno 2016, 00:34

      Stefo, ho visto solo 25 minuti del II tempo, quindi ipotizzo che nel I tempo i nostri reggessero meglio, placcassero di più, ecc. Al di là dei mutevoli punti di vista di ciascuno di noi, che lasciano il tempo che trovano, ma è possibile che da anni vediamo più o meno sempre le stesse imbarcate, con gli stessi problemi di skills, preparazione fisica, tenuta mentale e tutto il resto e chi di dovere, chi nel rugby ci è dentro fin da quando era ragazzino non riesca a fare nulla di nulla per cambiare un minimo le cose? Nessuno si aspettava la grande impresa, ma vedere gente di 19 anni passeggiare per il campo al 55′ perchè in evidente difficoltà, approcciare il placcaggio in modo tecnicamente errato, non riuscire a fare tre passaggi di fila fatti per bene, avere difficoltà a pulire le ruck e così via, se me ne accorgo io, che non ho mai giocato, da uno schermo tv, figuriamoci se non lo vede benissimo chi si è vantato poche settimane fa di aver fondato da zero uno dei club italiani di maggior successo degli ultimi decenni. Ed allora? Poi, intervistato dice che tecnici all’altezza non ce ne sono, ma bisogna aprire nuove accademie: per cosa? Non certo per l’interesse di questi ragazzi che vanno in campo! E coi 23 (o 25, qua le cifre cambiano ad ogni esternazione, manco fossero bruscolini) milioni della sede-agenzia turistica quanta propaganda nelle scuole si potrebbe fare? Quanti centri di minirugby si finanzierebbero? Quanti nuovi tecnici adatti a lavorare con gli adolescenti si formerebbero? E Innocenti, invece di preoccuparsi di fare il politically-correct alla Veltroni, perchè non lo attacca su queste cose? Io, tra 6N di categoria e mondiali giovanili, ho avuto modo di vedere l’Inghilterra degli ultimi 3 o 4 anni e, al di là della solita impostazione loro che ben conosciamo, questa m’è parsa ad occhio la meno forte dell’ultimo lustro, eppure finchè ho seguito l’incontro non ho visto fare ai nostri uno straccio d’azione d’attacco che fosse una. E si che i bianchi non erano immuni da difetti anche loro (touche storte, qualche errore di handling qua e là), ma i nostri zero, non pervenuti. C’è un gap, vuoi fisico, vuoi atletico, vuoi tecnico, che si accumula puntualmente ad ogni cambio di anno e che ci trasciniamo dietro fino a che i nostri non hanno almeno 24-25 anni: in certi casi li si riesce a colmare con la dedizione e l’umiltà dei singoli (vedi Zanni cresciuto di anno in anno addirittura fin oltre i 27-28 anni), ma nella maggior parte dei casi il gap resta, lo si vede quando le nostre ali son costrette a calciare sotto pressione o quando si tratta di capire a volo se fare l’offload da terra o no, tanto per fare i primi esempi che mi vengono alla mente. Quante partite del passato potevano avere esito differente se i nostri, fin da ragazzi, avessero avuto una maggiore attitudine alla lucidità e tenuta mentale fino in fondo? Mi vien da pensare ad Ita-Eng del 2012, a Ita-Aus dello stesso anno o a Ita-Sco della tourne estiva sudafricana. Qui si continua a ripetere come un disco rotto “i risultati verranno” ed intanto passano le stagioni, gli anni, i lustri come se nulla fosse. Abbiamo il responsabile tecnico dell’alto livello che addirittura nega di esser stato parte di un progetto che lo ha visto come massimo artefice, ma ti rendi conto?? E questi sarebbero uomini forgiati dai campi di rugby ad assumersi le proprie responsabilità? Non è il rugby lo sport che fa diventare uomini? Il problema non sono questi ragazzi che perdono oggi contro l’Inghilterra, ma l’idea che nei prossimi anni dovranno fare uno sforzo doppio o triplo rispetto ai loro coetanei dell’emisfero nord per cercare di limitare i danni, solo perchè non hanno ricevuto l’adeguata preparazione che sarebbe servita loro, quando avevano 15-16-17-18 anni…

      • Stefo 8 Giugno 2016, 08:05

        Giovanni il punto e’ proprio che i problemi sono molteplici e partono da come vengono formati sti ragazzi prima di tutto tecnicamente…non c’e’ un problema unico come ormai ogni 6 mesi si pensa che sia individuandone uno e andando avanti a discutere di quello. Per mesi si e’ straparlato di mental coach, articoli sui mental coach di AB e altri e la maggior parte a ripetere come una novena fino al mondiale “serve lo psicologo/mental coach”…adesso si e’ passati alla preparazione atletica…come se la differenza tra un Mallinder ed i centri azzurri fosse solo quella!

        • Giovanni 8 Giugno 2016, 09:27

          Guarda, non so perchè O’Shea abbia parlato per prima cosa di preparazione fisica: può darsi che sia il primo fattore su cui ritiene si possa intervenire, quello su cui possano ottenere miglioramenti nel minore tempo rispetto agli altri. Capisco la tua ironia nei confronti di chi qui sul forum segue le mode del momento. Ti dico, non avevo neanche intenzione di scrivere della partita di ieri, perchè ormai di ripetere cose dette e ridette nel corso degli anni comincio ad esser stufo. Purtroppo, ad ogni cambio di allenatore della Nazionale partono i refrain speranzosi di chi lo saluta come il nuovo messia salvifico, che con un colpo di bacchetta magica cambia il corso degli eventi del rugby italiano. Così fu all’epoca di Mallett, così fu quando venne Brunel ed ora, mi pare, si stia ripetendo più o meno la stessa situazione con O’Shea. Vedremo che tipo d’impostazione di gioco e quali risultati porterà nei prossimi mesi, mi fa piacere che abbia intenzione di curare in maniera stretta le relazioni con gli staff tecnici delle franchigie, ma il problema di tutto ciò che forma la base della punta dell’alto livello della piramide resta immutato come’era. E se tutto il carrozzone del rugby italico non capisce che deve fare la propria parte per portare linfa vitale all’alto livello, si finirà per usare O’Shea, Catt e Aboud come ennesima foglia di fico dei demeriti e delle lacune altrui, esattamente come avvenuto finora con i predecessori.

          • Stefo 8 Giugno 2016, 09:33

            Giusto per non venir frainteso il problema di preparazione fisica c’e’ ma purtroppo non e’ l’;unico fattore pero’ la sensazione e’ che ormai si creda che risolto questo risolto tutto (non mi riferisco a te ovviamente).
            E’ quello dove si puo’ intervenire piu’ velocemente questo e’ fuor di dubbio.

          • xnebiax 8 Giugno 2016, 17:28

            Gianni e Stefo, avete perfettamente ragione.

  12. gsp 8 Giugno 2016, 00:37

    Forza ragazzi, sotto a preparare la prossima.

  13. frank 8 Giugno 2016, 00:39
  14. QUEO MAGRO 8 Giugno 2016, 01:02

    Riassumo i vostri 12 milioni di commenti con uno solo: FORMATORI INCOMPETENTI.
    buona notte

  15. steve 8 Giugno 2016, 06:39

    Serve ripristinare immediatamente il campionato nazionale U.20.
    Oggi c’è al massimo quello U.18, poi i migliori “prospetti” andrebbero in Accademia, e questi sono i risultati. Chi-come-perché seleziona i prospetti per le Accademie? Da dove scrivo ho visto quest’anno un giocatore ex nazionale U20 uscito dall’Accademia e che ha fatto l’ultimo WRC u20. Non sa placcare, non sa posizionarsi in campo, non sa tenere il pallone in mano, e questo sarebbe stato un nazionale U20 uscir dall’Accademia?
    Lo ripeterò all’infinito fino a che non accadrà, perché tanto primo o poi finalmente accadrà, le Accademie non servono a niente! Vanno immediatamente chiuse! Creano uno scollamento e un alienazione mentale tra le aspettative del ragazzo che le frequenta e le sue vere capacità. Un campionato U.20 sarebbe un vero selettore di individui migliori, altroché la squadra dell’Accademia in serie A che le prende da squadre provinciali!!

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:05

      In generale sono d’accordo, ma non basta ripristinare il campionato nazionale U20 (anche all’epoca i risultati della nazionale U20 erano gli stessi di oggi).
      C’e’ un lavoro piu’ grosso e piu’ importante da fare alla base che e’ prioritario e piu’ si continua a rimandarlo, piu’ tempo si perde.
      Purtroppo lavorare sulla base non “fa figo” e non porta risultati a brevissimo e quindi facciamo finta che il problema non esista.

      • lupomar 8 Giugno 2016, 14:25

        Ma scusa porta pazienza, cosa vuol dire: “lavorare sulla base”???
        Anche secondo me è essenziale un campionato nazionale U19 o U20 in cui le spese delle trasferte sono intermante a carico della Federazione. Chiudiamo almeno i CF U16, che creano solo problemi e allarghiamo la base da cui scegliere i ragazzi da portare ai mondiali. La Nazionale deve essere una selezione che prende i più in forma del momento, non una squadra formata anni prima basata su 30-40 prescelti.

        • Hullalla 8 Giugno 2016, 21:10

          “Lavorare sulla base”:
          reclutamento, rugby nelle scuole con un programma professionale fornito e sostenuto dalla FIR, minirugby, rugby giovanile, strutture, copertura del territorio nazionale, dare la possibilita’ ad ISEFfini qualificati di poter mangiare dedicandosi solo al minirugby a tempo pieno, corsi allenatori fatti meglio e con maggiore competenza, corsi dirigenti, momenti di verifica locale e nazionale con collaborazione tra allenatori di varie societa’, favorire la creazione di nuove societa’ in zone poco “coperte”, con FIR che fornisce gli allenatori, coordinamento nazionale tra allenatori e dirigenti del rugby giovanile, allenatori federali che girano costantemente tra le societa’, fornendo supporto giorno per giorno…
          Una bagatella…

  16. tony 8 Giugno 2016, 07:00

    Tralasciamo per un momento la base per non complicare ulteriormente il tema. Andiamo al momento in cui una parte dei rugbisti sarà destinata all’alto livello ,qui evidentemente diciamo dai 16/17 ai 21/23 si crea un gap con le nazioni più evolute dove questi ragazzi si allenano,giocano e sono seguiti con maggior professionalità(poi non avendo grande profondità quelli con caratteristiche e attitudini più elevate si trovano a giocare in campionati giovanili di livello mediocre, e quelli che giocano in A o Eccellenza molto spesso hanno minutaggi bassi e sono allenati a ritmi più bassi e si portano appresso anche qualche carenza di skill ).I nostri club di vertice nei settori giovanili sono allenati per lo più da volontari e ci si allena anche poco se si vogliono fardiventare i giocatori dei professionisti, le accademie 18 evidentemente non riescono a colmare questo gap.Bisogna eliminare l’equivoco della mezza via, a una certa età bisogna allenarsi da professionisti se si vuol essere professionisti , credete che i vari Pellegrini,Dotto a 15/16 anni si allenassero o fossero seguiti come i nostri rugbisti.. non stiamo a scherzare questi erano seguiti da fior di preparatori con programmi di crescita ben delineati… questo è quanto si deve fare con coloro che hanno ambizione di fare l’alto livello, poi resta in certi ruoli anche un po’ di carenza di materia prima , come avrete notato tra i trequarti loro erano tutti più veloci e potenti…

    • Stefo 8 Giugno 2016, 08:07

      Non e’ questione di complicare il tema, il putno e’ che se non risolvi i problemi alla base non cambiera mai…andari avanti ogni 6 mesi ad inviduare un nuovo “vero” problema.

      • tony 8 Giugno 2016, 08:20

        @Stefo quello che volevo dire era che al momento volevo analizzare solo una fase del problema. Quello della base merita un intervento molto ampio e lungo che non avevo tempo e voglia di affrontare.

        • Stefo 8 Giugno 2016, 09:08

          tony il problema non e’ che tu analizzi questo e batsa il problema e’ che la federazione si muove in queasta maniera…troppo complicato, con visione che vada oltre la punta del naso lavorare sulla base…molto meglio continuare a raccontare che i problemi sono nell’alto livello, nel passaggio dai 18 ai 20 anni, nel mental coach o nel preparatore atletico….son decenni che si ragiona cosi’ sull’alto livello perche’ e’ troppo complicato lavorare sulla abse

          • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:42

            Perfetto.

          • xnebiax 8 Giugno 2016, 17:31

            Amen

      • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:06

        D’accordissimo.

    • steve 8 Giugno 2016, 09:08

      Aria fritta.

  17. arali 8 Giugno 2016, 07:38

    Io ho visto un buon primo tempo, la touche che funzionava, difesa avanzante e gioco alla mano. Ripartio da li, forza ragazzi!

    • parega 8 Giugno 2016, 08:54

      abbiamo tenuto perche’ gli inglesi nel primo tempo hanno fatto un ritmo bassissimo….hai visto le partite precedenti ? avevano un ritmo molto molto piu’ veloce e con piu’ precisione

      • ginomonza 8 Giugno 2016, 09:59

        Scusa Parega allora seguendo il ragionamento si può dire che i giap hanno fatto un buon primo tempo xché i SA non erano ancora entrati in campo?

        • mezeena10 8 Giugno 2016, 15:07

          si e no..hanno avuto fifa i saf all’ inizio!
          poi c’ era quella scheggia all’ ala che li ha fatti impazzire!!!

      • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:09

        Da sempre, quando facciamo meno male e’ solo colpa dei nostri avversari che fanno la peggior partita della loro storia in un impeto di autolesonismo, mentre se facciamo male noi, e’ solo colpa nostra.
        Sfiga.

        • LiukMarc 8 Giugno 2016, 10:23

          Diciamo che ieri per una mezz’ora siamo stati bravi noi, a placcare, sporcare, tenere in mischia e proporre anche qualcosa di buono in attacco (Mantelli a tratti ha mostrato che sa giocare – giocasse di più dico io, ma vabbè). Poi appena gli altri accelerano ciao, via baracca e burattini e tanti saluti. Diciamo che è colpa nostra non saper approfittare di quando gli altri (che sono comunque n volte più forti e preparati di noi) tengono un ritmo che più ci si confà

      • arali 8 Giugno 2016, 10:32

        Ciao Parega, a me è sembrato che gli inglesi la prima mezz’ora non riuscissero proprio a venirne fuori, a parte la meta da intercetto, hanno subito una bella pressione da parte dei nostri. Poi alla lunga la qualità e forse anche l’esperienza superiore hanno fatto la differenza, ma non direi che ci hanno lasciato giocare nella prima parte, anzi, avevano facce piuttosto preoccupate.

        • parega 8 Giugno 2016, 11:59

          guarda
          a mio modesto parere ho avuto l’impressione che loro fossero messi come la macchina appena uscita dalla fabbrica ..dove non puoi spingere nei primi kilometri devi stare attento e devi rodarla per capire come puoi spingere
          loro erano messi cosi’…percio’ i tanti errori
          poi quando hammo messo a punto il motore hanno giocato al loro ritmo…4/5 volte superiore del nostro e soprattutto con tecnica individuale COME SEMPRE a noi sconosciuta
          la nostra pochezza non poteva metterli in crisi
          cmq e’ un mio parere

    • TESTAOVALE 8 Giugno 2016, 11:32

      gi inglesi si son risparmiati il 1tempo , per loro partita gia vinta e il mondiale e lunghetto

  18. hooker 8 Giugno 2016, 08:23

    Buon giorno sono Gianni Amore e sono meravigliato che nessuno, tra coloro i quali hanno commentato, abbiano indicato tra i tanti possibili motivi, causa dei risultati pessimi, la mancanza di un campionato Under 20. La nostra nazionale U.20 è figlia di una accademia e di qualche giocatore che ha qualche apparizione in eccellenza. Il progetto tecnico federale fa acqua da tutte le parti e purtroppo il vertice patisce questa scellerata scelta di non avere una competizione in questa fascia d’età. Un campionato Under 20 obbligatorio per eccellenza e serie A con finanziamenti federali e speculare a quello dei campionati delle prime squadre. Avremmo ogni giornata di campionato circa 1000 atleti che si contenderebbero il posto in squadra; la prima Sq. avrebbe dei costanti ricambi e gli Under l’obbiettivo di giocare in prima. Si avrebbero anche più spettatori. Questo fa parte del mio programma, Non so voi cosa ne pensate. Saluti a tutti

    • tony 8 Giugno 2016, 08:55

      Si ma prima bisogna risolvere il problema dei tecnici che preparano i giovani e inoltre non abbiamo una quantità sufficiente di atleti potenzialmente validi per competere a livello internazionale , per cui sarebbe un campionato di livello insufficiente per prepararli a competere a livello internazionale.

      • Mr Ian 8 Giugno 2016, 09:16

        Il campionato U20 è un falso problema sinceramente, o quantomeno superato. I migliori U20 oggi giocano nelle prime squadre o fanno parte regolarmente del roster, un nome a caso Mallinder ieri. Ma non è una casualità che molti U20 sono già nomi conosciuti….
        Per me il campionato u18 elitè va già benissimo, forse modificherei la formula, allargando il numero dei partecipanti.
        Sui formatori non sarei così netto, la gente preparata c’è e non manca, ma non puoi pretendere di insegnare ai ragazzi di 16anni concetti di base che dovevano assimilare quando ne avevano 10…

        • Stefo 8 Giugno 2016, 09:23

          Non tutti sono Mallinder e giocano in prima squadra, per piacere non creiamo leggende metropolitane che i casi alla Mallinder nelle squadre europee sono la minoranza, la maggior parte parteciapno alla A League o alcuni sono col doppio tesseramento in Championship per gli inglesi, per i francesi negli espoirs per i celtici sono nelle Accademie e poi si giostrano tra squadre A per B&I Cup e nei domestic.

          • Mr Ian 8 Giugno 2016, 09:33

            non tutti sono Mallinder ma sempre di più giocano coi “grandi”, o hanno modo di allenarsi con livelli molto superiori rispetto a lavorare solamente con pari età. Mi riferisco sia al livello atletico che di impatti fisici.
            Ieri il livello di Irlanda e Galles era molto alto, impatti ed intensità da seniores.
            Il campionato U20 potrebbe magari aiutare a sviluppare un idea di gioco corale, ma personalmente non penso risolverebbe il problema

          • LiukMarc 8 Giugno 2016, 09:38

            Già legare le accademie alle celtiche sarebbe un passo avanti, almeno una 40ina di giovani che si allenino in una struttura (che vorrebbe essere) professionista darebbe loro qualcosa in più. Ma questi devono giocare, giocare e giocare

          • Stefo 8 Giugno 2016, 09:38

            Si parla di professionalita’ nel preparare i ragazzi e non solo sul piano atletico e fisico che la prima cosa che salta agli occhi a me come differenza e’ nella gestualita’ e nella tecnica!

          • Mr Ian 8 Giugno 2016, 09:45

            gestualità e livello fisico/atletico a mio avviso vanno di pari passo. Il gesto deve riuscire soprattutto quando sei sottopressione o subisci un impatto importante…
            Cmq c’è poco da discutere, il gap come si sa è figlio di differenze culturali, di sistema e anche sportivo…che i ragazzi perdano contro l Inghilterra ci sta e ci starà per molti decenni ancora. I test probanti sono altri, ma vedendo le altre under un po’ la cosa mi preoccupa ma non sorprende.
            Il mio era un discorso legato al campionato U20 nazionale e aggiungo, se anche l emergenti va male o non è al livello delle nazionali A degli altri paesi, che facciamo organizziamo un campionato U23?

          • gsp 8 Giugno 2016, 10:30

            Forse c’e’ la nuova moda del fitness. ma io capisco bene perche’ O’S prende quella come priorita’.

            Perche’ a differenza degli altri problemi, questo e’ quasi tutto risolvibile in un paio di stagioni, se lui avra’ pieno appoggio dalle due celtiche e pieno controllo sui suoi giocatori.

            per gli altri problemi ci vorra’ piu’ tempo ed anche il nuovo piano O’S-Aboud ci mettera’ tempo fisiologico ad andare a regime. e cmq il piano non l’abbiamo ancora visto.

            ma non ti preoccupare, perche’ la moda del fitness passera’ appena i test fisici appena il caso Zanusso non sara’ piu’ isolato e le fazioni scontente cresceranno.

          • Mr Ian 8 Giugno 2016, 10:43

            Ma il discorso fitness c’è stato sempre, lo si chiamava in maniera diversa…quando tutti si lamentano sul tempo di gioco effettivo, non era per caso legato alla tenuta atletica? Sono tutto fattori collegati tra di loro, una migliore forma fisica, garantisce maggiore ossigenazione al cervello che ti permette di essere più lucido nelle scelte e magari più composto nello svolgere in gesto tecnico…comunque lasciamo perdere il discorso delle mode, fa molto snob e non possiamo permettercelo…

          • Giovanni 8 Giugno 2016, 10:45

            @gsp: O’Shea-Aboud-Ascione vorrai dire. 😉
            Signor Presidente, Lei ha definito “insostituibile” una persona i cui risultati sono stati a dir poco deludenti in questi 10 anni: potrebbe spiegarci, visto che siamo a pochi mesi dalle elezioni, su quali criteri basa quel suo giudizio? Lei si vanta di aver creato dal nulla un’azienda privata ed ha auspicato di poter gestire la stessa federazione come un’azienda privata: come giustifica, da privato, la permanenza in un posto di alta responsabilità di un soggetto che ha fallito tutti gli obiettivi che si era e gli erano stati posti? Grazie.

          • gsp 8 Giugno 2016, 10:58

            Ciao giova’, mi riferiva all’intervista a Catt in cui parlava di “protocollo” messo a punto da O’shea/Aboud. Per Ascione ‘demozione’ ma non licenziamento. quello che fara’ gavazzi, ovviamente, non quello che farei io.

          • gsp 8 Giugno 2016, 11:11

            e’ vero che c’e’ sempre stato Ian, pero’ non era mi stato messo come priorita’.

            l’esclusione di Zanusso e’ quasi dimostrativa. Certi ovviamente non l’hanno capita e pensano che Panico sia considerato meglio di Zanusso. ma e’ la tribuna politica.

          • Stefo 8 Giugno 2016, 11:45

            gsp non hai ben colto il punto che sto facendo…e neanche Mr Ian…

          • gsp 8 Giugno 2016, 11:47

            ho capito quello che vuoi dire. io cercavo di dire una cosa diversa. Ovvero perche’, secondo me, O’S fa bene a lavorare su quella priorita’.

          • Stefo 8 Giugno 2016, 13:05

            COS fa quello che puo’ col gruppo che ha…ovvio che quelli ormai nell’alto livello non puoi “resettarli” ed allora cerchi di massimizzare quello che hai ma il problema e’ che da questo si e’ passati ad ogni livello ormai identificare come problema l’aspetto atletico…

          • Stefo 8 Giugno 2016, 21:01

            Mr Ian snob o meno qua alcuni di voi si legano ad una moda, 6 mesi fa era il mental coach ora il fitness prima ancora lo skill coach!
            Sulla gestualita’…piuoi essere atleticamente un mostro ma se non hai gli skills basici sviluppati tale gestiualita’ non ce l’avrai mai…Calin Isles come altri atleti usa trasferiti al rugby a 19-20 anni sono atleticamente dei mostri ma siccome non hanno assimilato in tempo certe skill non hanno e non avranno mai la gestualita’ di un Mallinder.

    • steve 8 Giugno 2016, 09:06

      Gianni Amore, vatti a leggere il mio commento di oggi delle 6:39! Grazie
      Dopo di che, ovviamente constaterai che c’è tantissima gente che la pensa come te, da anni, e non scrive certo in questo blog (molto “democristiano”) e che pensa, ripeto da anni, che il sistema Accademie non serva a niente se non quello di aver creato un meccanismo burocratico-statale (come se ce ne fossero bisogno di altri) che si regge sul “clientelismo politico” e che non ha nulla a che vedere con gli obiettivi sportivi che afferma di propugnare.
      Se continueranno a esistere, assieme alla mancanza del campionato nazionale u.20, tra dieci-vent’anni i risultati saranno gli stessi, ammesso che il rugby tra dieci o vent’anni esista ancora in Italia, perché andando avanti di questo passo…

      • 6nazioni 8 Giugno 2016, 20:56

        @steve @ hooker sono tre anni che io ed altri utenti rompiamo le
        le scatole con il sistema (*), che era stata una cazzata togliere
        il campionato u.20, che non ci sono preparatori, allenatori nelle (*),
        che i patentini f.i.r. sono solo una proforma di tre presenze e otto
        ore di corso, basta cosi’…
        (francesco strano, dove sei?)

    • USAFirst 8 Giugno 2016, 09:11

      Buongiorno; mi levo il cappello di fronte alla tua presentazione Gianni. Spessissimo ho reclamato il fatto di non conoscere l’interlocutore ma riconosco che l’anonimato possa essere un diritto. Sono uno studente universitario che gioca ancora, poco e male, in una squadra amatoriale della Valganna. Ho conosciuto personalmente alcuni ragazzi tra questi e altri che sono stati tagliati, sin dai tempi delle selezioni.
      Il mio modesto parere è questo: i risultati migliori della Nazionale arrivavano quando i giovani potevano maturare con il campionato U20. Questo gruppo, composto da ottimi elementi, non esprime un gioco corale, non gioca “da squadra”. La causa prima di questa mancanza è che sono stati allevati per essere dei “campioni” prima ancora di averlo dimostrato. I commenti dei singoli sostenitori di ciascuno sono lì a dimostrarlo. Quindi plaudo a squadre che sostengono il progetto ponte degli uscenti dalla U18 verso campionati di B dove possono maturare, in mancanza di una U20. Primo fra tutti tra le mie simpatie Viadana, della quale conosco gli allenatori delle giovanili per aver frequentato alcuni aggiornamenti, poi abbandonati da parte mia. Battere ancora i campi spelacchiati delle periferie rugbistiche mette questi giovani di fronte alla realtà, che non è fatta di parentele, conoscenze o affratellamenti ma di valori diversi. Non dico che altri avrebbero avuto il diritto di essere lì, perchè giustificherei questa sorta di diritto acquisito, ma semplicemente che altri lo hanno dimostrato ampiamente nella U18 di questo e dell’anno passato, ma sono stati esclusi. Setire O’Shea fare il nome di Venditti, uno su tutti, mi ha fatto accapponare la pelle perchè quanto ha fatto nel 6N lo abbiamo visto tutti ( e mi ha fatto discutere con tantissimi ). Comunque ho letto e visto tutto quanto sopra, quindi sottoscrivo ampiamente il tutto.

      • Geddar 8 Giugno 2016, 11:06

        Quello che di ce lui è passato dall ufficio stampa….

    • Stefo 8 Giugno 2016, 09:18

      Buongiorno, io ricordo molto bene il suo programma 4 anni fa, volevo sapere se c’e’ un link dove si possa vedere il suo programma per quest’anno, chiedo scusa se la Redazione lo aveva gia’ psotato.

    • gsp 8 Giugno 2016, 10:22

      Gianni secondo me devono giocare con i grandi. la butto li’. ci vogliono quote U20 in eccellenza, e qualche forma di seconda squadra con le celtiche e magari riprendere qualche forma di incentivo a minutaggio come nella prima celtic.

      • steve 8 Giugno 2016, 10:27

        Già provato, non serve a niente. Serve ripristinare un campionato U.20, e subito. Ma da perché non lo fanno? Non perché non serva, oh!, eccome se servirebbe, lo sanno anche loro (i federali), non lo fanno perché allora la selezione non la farebbero più ‘loro”, ma il campionato. A “Loro” mancherebbe il terreno su cui attingono tanti soldi, e con esso perderebbero importanza, credibilità e…soldi.

        • Geddar 8 Giugno 2016, 10:57

          Ma non avete capito ancora che i giovani ormai servono come merce di scambio per ottenere il premio di formazione..quello buoni a calvisano. Gli altri sono scarsi e quelli buoni restano a Padova, benevento, capitolina, e poco altro.

          • gsp 8 Giugno 2016, 10:59

            gli incentivi servono proprio a quello. quindi vuol dire che funzionano.

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:23

      Ciao Gianni,

      in realta’ quest’anno la situazione e’ stata meno peggio di altri anni, vito che in questa U20 ci sono piu’ giocatori del solito che hanno giocato con dei minutaggi significativi in Eccellenza, tipo il mediano di mischia che e’ stato titolare anche nella finale scudetto di quest’anno e il secondo mediano di mischia che ha “annusato” anche il Pro12. Cose che in altri tempi ci saremmo sognati.

      Secondo me un campionato U20 nazionale aiuterebbe molto (poi i dettagli si possono discutere), ma non basterebbe, visto che negli anni quando c’era il campionato nazionale U20 abbiamo avuto con la nazionale U20 gli stessi risultati di oggi.

      Bisogna che qualcuno si decida ad investire una percentuale del budget veramente importante nel rugby di base e di investire bene, con grande competenza e passione, coinvolgendo piu’ ragazzi possibile.
      Pero’ purtroppo non e’ un’attivita’ con risultati a brevissimo e non e’ nemmeno un’attivita’ che dia grande visibilita’ mediatica, per cui in Italia non lo fara’ mai nessuno.
      Se ti ricordi, quando l’Inghilterra ha ottenuto l’organzzazione dello scorso mondiale si e’ impegnata a spendere tutti i guadagni extra legati al mondiale nel rugby di base. Loro, che hanno la base di giocatori piu’ grande del mondo!
      Noi che invece sappiamo di avere problemi enormi mettiamo da sempre qualche briciola nel Progetto Scuola (sul quale personalmente ho enormi perplessita’) e (praticamente) basta.

      • Giovanni 8 Giugno 2016, 10:39

        “Pero’ purtroppo non e’ un’attivita’ con risultati a brevissimo e non e’ nemmeno un’attivita’ che dia grande visibilita’ mediatica”.
        Proprio così. Stare seduto affianco ad O’Shea e Catt alla conferenza stampa per la loro presentazione fa immagine, andare per campi e campetti di periferia a visionare come stanno lavorando sui progetti di base o rompere le scatole in casa dei comitati regionali per far loro le pulci su come impiegano i fondi non lo vede nessuno. Ma è ciò che a lungo andare si sente.

    • arali 8 Giugno 2016, 10:44

      Buon giorno,
      non sono certo uno in grado di dare consigli, ma più che un campionato U20 io vedrei bene un vincolo a far giocare almeno 2/3 U20 in ogni partita in tutti i campionati nazionali, dall’eccellenza in giù, oltre a due accademie collegate alle franchigie. Bisogna che i giovani si abituino fin da subito e progressivamente a giocare con i più esperti.
      Non so se giuridicamente sia possibile obbligare le squadre a farlo, ma un meccanismo di incentivi/sanzioni è senz’altro possibile, esiste già in Francia tra l’altro, come si leggeva qualche tempo fa negli articoli su Pescetto e gli altri italiani all’estero

    • Geddar 8 Giugno 2016, 11:02

      Ma non avete capito ancora che i giovani ormai servono come merce di scambio per ottenere il premio di formazione..quello buoni a calvisano. Gli altri sono scarsi e quelli buoni restano a Padova, benevento, capitolina, e poco altro. Basta con questo “allenare il fisico”, ma credete che i giapponesi si allenino giornalmente con i georgiani?Mah.

      Bisogna allenare la tecnica prima di tutto.
      Altro che tenuta mentale…. Come se Castrogiovanni potesse criticare apertamente la FIR dicendo “abbiamo bisogno di preparatorii migliori”. Ma vi pare?? Ci vuole un Po di logica.

    • mezeena10 8 Giugno 2016, 15:09

      forse perché a 20 anni, come un po dappertutto, i ragazzi giocano gia coi grandi???
      non sarebbe meglio un campionato U18 nazionale serio??? o U19 và..
      e credimi ne abbiamo parlato allo sfinimento, non da adesso ma da anni!!!
      ciao

    • xnebiax 8 Giugno 2016, 17:40

      Io preferirei un campionato delle seconde squadre (di A ed Eccellenza), con un minimo di 7 U20 e minimo di altri 6 tra i 20 e i 23 anni. Gli altri 10 giocatori (dei 23) potrebbero anche essere di età maggiore, tra seconde scelte, vecchi nostalgici che non vogliono abbandonare il club, e ragazzi che recuperano da un infortunio. Comunque ci sarebbe un buon numero di giovani, allo stadio si vedrebbero sempre 2 partite, e soprattutto i giovani che non trovano posto in prima squadra non stanno 2 o 3 anni in tribuna frustrati (quelli che non abbandonano proprio del tutto) ma giocano. Senza giocare i giovani non crescono, ma è importante giocare con dei giocatori esperti a fianco che danno consigli e spiegano trucchi del mestiere.
      Poi, ovviamente, resta il fatto che bisogna investire per migliorare la qualità dei formatori / allenatori / educatori dalle U8 in su!

  19. mauro 8 Giugno 2016, 09:03

    48-10, un risultato che, se subito dalla nazionale maggiore, non avrebbe fatto strillare le oche del Campidoglio. Lo subiscono i pulcinotti di mamma Italia e allora giù strali. Ieri si ricordavano i talenti usciti nel 2011, di italiano solo Campagnaro, gli altri una vagonata.
    Oggi con i bianchi gioca tale Mallinder che ha già assaggiato la Champions al posto di Ben Foden. Dei nostri nessuno ha visto la Celtic e non so chi ha visto l’Eccellenza. Non vi sembra una sfida un po’ impari?
    Poi potremo trovare tutte le cure del caso, ma se i nostri si perdono nel momento che gli altri esplodono forse il male è profondo e non basta un’aspirina

    • Stefo 8 Giugno 2016, 09:10

      “il male è profondo e non basta un’aspirina” bravo mauro!

    • LiukMarc 8 Giugno 2016, 09:31

      Mauro certo che la sfida è impari, peccato che ce la si venda sempre come un “affrontiamo i migliori, è stimolante, possiamo far bene”, quando sono anni che prendiamo un’aspirina al mese quando come dici giustamente tu il male è profondo (tecnici, campionato nazionale U20, i nostri ragazzi che se son molto fortunati giocano riserva in Eccellenza).
      Sarebbe il caso di non farla più diventare una sfida impari, ma qui ad aspettare che si faccia qualcosa di serio fa in tempo ad arrivare Godot

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:11

      Panunzi la Celtic l’ha vista, comunque e’ un dettaglio.

    • gsp 8 Giugno 2016, 10:20
  20. TommyHowlett 8 Giugno 2016, 09:19

    Primo tempo combattuto…. 17-3… Avanti così, attacchiamoci sempre alle illusioni. Ma bisogna aver pazienza… Quant’è che esiste l’Accademia? Sono solo dieci anni… Lasciamo passare qualche altro lustro e vedremo i risultati. Una volta ci confrontavamo con Scozia e Argentina per salvarci. Ora noi continuamo a prendere bastonate, queste due invece battono Australia e Francia…

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:27

      Detto che sono in generale d’accordo con te, i risultati della U20 ai mondiali di rugby sono sempre stati questi: salvi all’ultima partita in Championship o tra i primissimi in Trophy. Citami un anno nel quale i risulatati non siano stati questi.
      Non inventiamoci un passato dorato dal quale saremmo decaduti per colpa di chissachi’.

      Il problema enorme e’ che adesso in questa categoria ci investiamo milionate di euro e otteniamo gli stessi risultati di quando ci arrangiavamo con una manciata di fichi secchi.
      La cosa dovrebbe far pensare, no?
      Pare di no. 🙁

      • TommyHowlett 8 Giugno 2016, 15:38

        infatti io ho scritto “continuiamo a prendere bastonate…”. Gli altri migliorano, noi almeno non peggioriamo

  21. lock4 8 Giugno 2016, 09:42

    A parte commentare i soliti Ascione, centri di formazione, le accademie ecc io non vorrei accanirmi così tanto sui giocatori (a parte la mancanza di voglia che credo dipenda anche da un determinato modo di motivare i giocatori da parte dell’allenatore) e nemmeno sugli allenatori perchè ormai si sprecano i commenti negativi che potremmo tranquillamente riciclare dall’anno scorso ma solo esprimere il gran desiderio che O’Shea, Aboud e Catt prendano in mano anche tutto questo, propongano delle soluzioni anche per il campionato e facciano della condizione fisica e mentale i punti forti (in linea con la naz. maggiore) perchè onestamente non credo che a livello tecnico siamo degli scarsoni ma non c’è voglia e resistenza per competere in una manifestazione così.

    • ginomonza 8 Giugno 2016, 10:01
    • steve 8 Giugno 2016, 10:22

      Illusioni, le stesse che si avevano per Brunel.
      O’Shea è appena arrivato, fa il selezionatore e a volte l’allenatore.
      Pensare che sua arrivato il guru salvatore di tutti i mali italici è una
      pia illusione.

      • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:29

        C’era chi diceva che l’allentore della nazionale potrebbe farlo anche il Mago Zurli’… i problemoni sono a monte.

        • gsp 8 Giugno 2016, 10:34

          Hulla, i problemi sono ovunque, non solo a monte. devi scegliere 3-4 priorita’ e puntare su quelle.

          • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:48

            Io infatti sceglierei come priorita’ il rugby di base, che in Italia e’ messo particolarmente male rispetto alla concorrenza.
            Altri preferiscono mettere il rossetto ad una mucca, sperando cosi’ di classificarsi un po’ meno peggio al concorso di Miss Mondo.
            Sono scelte.

          • Giovanni 8 Giugno 2016, 11:14

            Scelte fallimentari: verba volant, risultati manent.

      • lock4 8 Giugno 2016, 11:21

        Non ho di certo detto che O’Shea è il salvatore della patria, spero solo che abbia un ruolo a tutto tondo e che estenda alle altre nazionali una linea guida di base e che sia uguale dall’U17 alla nazionale maggiore.

    • Geddar 8 Giugno 2016, 10:54

      Non siamo degli scarsoni? Bastava guardare le nostre linee di corsa . Altro che scarsi. Di più.

      • lock4 8 Giugno 2016, 11:26

        Io credo che ci sia una base su cui lavorare a livello tecnico, dopo che non venga messa in pratica sul campo è un’altra storia e quello dipende dagli allenatori ma sono convinta che questi ragazzi possano esprimersi molto meglio di così se solo ci fosse qualcuno in grado di tirare fuori il potenziale (e con buona parte di questo gruppo ci era riuscito Brunello).

  22. TommyHowlett 8 Giugno 2016, 09:55

    Campionato Under20 o no, le nazionali di élite mettono in campo giocatori tutti potenzialmente in grado di far parte di un roster di campionato di alto livello (T14, Premiership, ecc.). Poi, che ci giochino o meno non ha importanza, la cosa che conta è che hanno le caratteristiche tecniche e fisiche per farsi trovare pronti. Noi mandiamo ai mondiali gente volenterosa che, se va bene, gioca una o due partite l’anno in Eccellenza, un po’ di più chi gioca in SerieA. Al gap tecnico di lontana origine viene così aggiunto un gap fisico che ci rende da anni la cenerentola dei mondiali U20. Finora ci è andata bene che c’erano altre cenerentole leggermente più scarse di noi, ma per quest’anno la vedo dura con una Georgia che non può retrocedere e un Giappone sulle ali dell’entusiasmo…

    • ginomonza 8 Giugno 2016, 10:01
    • steve 8 Giugno 2016, 10:17

      Stai confondendo la causa con l’effetto. I giocatori che escono dall’Accademia (e che vanno poi a fare figuracce alla RWC di categoria) non giocano in Eccellenza perché non sono in grado di mantere il ritmo, non hanno “abilità”, non sanno i fondamentali, non hanno caratteristiche di tenuta atletica fisico-mentale. Non tutti, ma la stragrande maggioranza si. E sai perché? Sarebbero anche buoni se cresciuti un poco alla volta nei vivai delle società con una struttura piramidale veramente meritocratica, ma sono invece stati fatti decantare nelle Accademie, e invece di uscirne rosolio, ne è uscito o vino troppo novello senza grado, o rancido..

      • gsp 8 Giugno 2016, 10:33

        abbiamo gia’ provato anche quello, no?

        • Antonio9 8 Giugno 2016, 11:30

          Si , per 4 stagioni , e sono venuti fuori Barbini, i fratelli Sarto, Favaro, Furno, Minto,Manici, Fabiani, D’Apice , Pratichetti, De Marchi, Iannone, Esposito, Campagnaro, Palazzani, Violi ed altri che in questo momento dimentico…
          E pure a costo zero per la FIR …

          • Hullalla 8 Giugno 2016, 11:39

            …eppure alla fine i risultati della U20 al mondiale (e al Sei Nazioni) erano del tutto in linea con gli odierni…

            Cambia “solo” il costo.

          • gsp 8 Giugno 2016, 11:46

            Esatto hulla, e’ quello che sto cercando di dire.

            Antonio, quello che dici coprono almeno 5 annate. sono anche pochi come numero. ma di che parliamo? erano divwersi i risultati della U20? di quello si parla.

            invece sul punto che costavano meno hai perfettamente ragione, sul rapporto costi/benefici del sistema attuale siamo pienamente daccordo.

            pero’ la soluzione U20 non cambia nulla. che il ritorno all’u20, soluzione gia’ provata, migliori i risultati e’ tutto da provare e non ha gia’ funzionato.

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 10:39

      Gran parte dei giocatori gioca in Accademia in Serie A e quindi penso che saranno titolari fissi quando sono liberi dagli impegni della nazionale.

      per quanto riguarda quelli che giocano in Eccellenza, c’era il mediano di mischia titolare, che ha giocato da titolare perfino la finale scudetto (alla faccia di una o due partite all’anno…) e l’estremo che a Calvisano ha praticamente giocato sempre o da titolare o partendo dalla panchina, quando non era infortunato (gli e’ uscita una spalla giocando in coppa europea, se ben ricordo). Anche il pilone destro titolare ha avuto molto spazio a Calvisano, inclusa la finale (tanto per dire che non era considerato l’ultimo dei giocatori in quella squadra – e nel suo ruolo a Calvisano c’era Costanzo) e sappiamo che i piloni sia che siano titolari che panchinari, alla fine fanno sempre un certo minutaggio.
      Il mediano di apertura a Rovigo ha praticamente visto solo la panca – peccato, perche’ Rovigo da squadra dominante del campionato avrebbe forse avuto la possibilita’ di dargli piu’ spazio in qualche partita scontata.
      Anche Sperandio a Mogliano mi sembra abbia giocato solo tre partite.
      Il secondo mediano di mischia si e’ spesso allenato con le Zebre e ha “addirittura” annusato l’aria del Pro12.

      Questo per dire che quest’anno era meno peggio che altri anni, da quel punto di vista.

      Non basta comunque: anche se per decreto federale avessimo obbligato le squadre a schierare sempre titolari questi ragazzi non avremmo avuto un risultato granche’ diverso.

      • Geddar 8 Giugno 2016, 10:53

        Se non hanno le qualità…. Che si cambino gli insegnanti !!!

        • mezeena10 8 Giugno 2016, 17:59

          anche con graham henry non sarebbero molto diversi i risultati..
          ma ci sei o ci fai??? giusto avere tecnici competenti, ma se non hai materiale su cui lavorare…manco graham henry!

        • Hullalla 8 Giugno 2016, 21:21

          Anche quando abbiamo avuto (per un anno solo…) Toni Green, i risultati sono rimasti in linea con chi l’ha preceduto e seguito.
          Personalmente ci sono rimasto molto male, perche’ stravedo per Toni Green, ma credo che sia il segno che non e’ facile invertire la tendenza con uno schiocco di dita come molti danno l’impressione di credere (e lo credevo anch’io…)

    • tony 8 Giugno 2016, 12:20
  23. ginomonza 8 Giugno 2016, 10:08

    Come detto da 6n dipende da chi!
    Il Gravissimo errore di G e’ aver pensato che i tecnici Italiani fossero in grado di far bene dalle Under fino al Pro 12!
    Con scarsi insegnanti si ottengono scarsi studenti.
    Speriamo nella triade perché non si avveri la profezia di Mallet e che Innocenti sia un po’ meglio di quel che sembra.
    Da lui però vorrei sapere i componenti del suo team.
    Non mi importa cosa faccia o meno G : Lui è lo sfidante e lui deve far chiarezza per la sua parte!

    • 6nazioni 8 Giugno 2016, 21:09

      grande ginomonza SCARSI INSEGNANTI SCARSI STUDENTI piu’ semplice di
      cosi’.
      Anche lo stesso 1.33% ha dichiarato che non c’erano tecnici x 36 cdf e
      10 (*).
      Mancano i manici preparati x il settore giovanile, e quelli bravi col cavolo
      li prendono in F.I.R.
      Settori Giovanili con tecnici ottimi
      Capitolina u.14,16.
      Petrarca ,u.10,12,14
      Viadana u.18
      San Dona’ u.16
      Valsugana u.14,16
      L’aquila u.14,u16
      Rovigo u.14
      Gavazzi pensaci tuuuuuuuuuuu.

  24. cla 8 Giugno 2016, 10:34

    ormai tutte le squadre giocano al limite del fuorigioco, salgono veloci e mettono pressione, per gli altri e’ difficile giocare. solo noi non lo facciamo. la differenza e’ tutta qua.

  25. Geddar 8 Giugno 2016, 10:51

    Secondo me male i nostri numeri 1 e i numeri 10. Minozzi confusionario. Riccioni che regge da solo quello che gli altri non possono. Buono anche l 8.

    Ma questa non era il gruppo che:
    Aveva quasi vinto gli europei u18
    Avrebbe fatto una grande competizione

    Ovviamente secondo qualcUNO

    • Hullalla 8 Giugno 2016, 11:05

      Il notro pilone destro titolare ha giocato con buona continuita’ a Calvisano (inclusa finale scudetto) e ha avuto la possibilita’ di allenarsi con Costanzo, che da anni e’ il miglior pilone destro dell’Eccellenza, eppure ieri sera non l’ho certo visto dominante a “reggere da solo” eccetera come dici tu. Arretrava anche lui come gli altri, anche se almeno non faceva falli, che e’ gia’ qualcosa.
      Magari la prossima, spero.

      • LiukMarc 8 Giugno 2016, 11:14

        La mischia inglese non è proprio la più scarsa del panorama mondiale però (lasciam perdere che nel secondo tempo sembravano tre di più, che alzavano i nostri e li spingevano indietro). Certo è che se tutti avessero il talento (ma quello alcuni ce l’hanno) e la continuità di gioco che ha Riccioni, son convinto che vedremmo qualche cosa di meglio da questi ragazzi

  26. Emy 8 Giugno 2016, 11:43

    Sono sempre stata una sostenitrice del ritorno al campionato U20 nazionale in sostituzione delle accademie, però il mio pensiero è un po’ mutato. Il campionato U20 nazionale ce l’avevamo quando l’età media di esordio in prima squadra, nei seniores, era decisamente più alta di ora e lo era, naturalmente, anche perchè c’era questo campionato. Da quando non c’è più e le giovanili si fermano all’U18, i ragazzi esordiscono in prima squadra a 18 anni, se non a 17 e mezzo e comunque non oltre i 19 e non credo sia un male. Ad ogni competizione U20 ci rendiamo conto di quanto le altre nazioni corrano, mentre noi siamo fermi o addirittura arretriamo, di come i nostri ragazzi si trovino di fronte giocatori già fatti, pronti e anche già schierati nei massimi campionati delle loro nazioni e alcuni addirittura già in campo nelle coppe europee, senza parlare del super rugby per i downunder. Quindi, a questo punto, forse un campionato U20 nazionale italiano è un’idea superata dall’andazzo stesso del rugby internazionale.
    Per quanto riguarda l’accademia, secondo me il progetto di accademia U20 può essere in qualche modo proseguito se e solo a patto di fare un tentativo di aggregare finalmente le accademie alle celtiche, iscrivendo allora in eccellenza le due cadette, composte dai ragazzi delle relative accademie e con le liste aperte con il Pro12.
    Se non si fa così, via l’accademia U20, che come è ora palesemente non funziona, i ragazzi stiano nei club e vengano seguiti tramite un SERIO sistema di osservatori, raduni e selezioni che coinvolga tutta Italia, tecnici che ogni santo week end vadano a vedersi Eccellenza e serie A, incentivi alle società di Eccellenza che prendono e fanno giocare ragazzi segnalati dai tecnici/osservatori, incentivi alle società dei campionati inferiori che hanno formato i ragazzi di cui sopra, un costruttivo sistema di test e scrematura che permetta a questi ragazzi di avvicinarsi alle celtiche, essere valutati, valorizzati, testati e scelti.
    Potrebbe anche esserci una via intermedia e non strettamente accademica tra queste due, cioè creare le cadette delle celtiche, con tipo liste aperte fino a 22 o cmq tot anni, no stranieri, insomma con qualche regola ad hoc per far sì che siano sì squadre “vere” per l’Eccellenza, dove i ragazzi possano andare a giocare senza il vincolo dell’accademia e per tentare di giocarsi la loro chance di lavorare con le celtiche e di tentare di entrarci.
    Si parla tanto delle accademie U20 e U18, ma si tende forse a dimenticare che il compito più delicato e basilare, a parte al minirugby delle singole società, è invece affidato ai cdf U16, quando i ragazzi hanno ancora un’età tale da permettere di aggiustare gli skills, dare impostazioni, limare i fondamentali: sia che si mantenga l’idea delle accademie U20 sia che ci si decida ad abbandonarla per rimetter al centro i club e lo scouting sui campi, non sarebbe male investire tempo, idee e soldi nel migliorare ed ottimizzare la fase formativa costituita dai cdf.

    • gsp 8 Giugno 2016, 11:50

      quoto tutto. candidati ed moralmente ti voto.

    • Giovanni 8 Giugno 2016, 12:06

      Le squadre delle accademie, che siano nella formulazione attuale o legate alle franchigie celtiche, NON devono giocare nè in Eccellenza nè in serie A nè in serie Z: finchè i ragazzi giocano tra di loro continueranno a perpetrare gli stessi errori nell’arco dell’intera stagione, senza beneficio alcuno. Devono venir distribuiti tra i vari club e giocare al fianco di quelli più esperti, sia per vedere come questi gestiscono determinate situazioni sia per ricevere da loro (leading by example) i consigli e le dritte di chi per certe esperienze ci è già passato. Finchè continueranno a fare “i polli in batteria”, chiusi nel proprio cantuccio dorato, i progressi saranno minimi quando non nulli.

      • gsp 8 Giugno 2016, 13:17

        La questione “polli da batteria” é un pó spoporzionata nella rappresentazione. Il punto chiave dell’accademia alle celtiche é che si allenano con Bortolami, Ongaro, KC, RdM e lo staff della nazionale. E poi devono giocare con i grandi, seconde squadre, eccellenza, poi si vede.

        • Giovanni 8 Giugno 2016, 14:37

          Per ora, “polli in batteria” è ciò che sta avvenendo. Anch’io auspico accademie collegate alle franchigie, allenamenti assieme, stesso staff, ecc. Ma nei fine settimana, a parte chi viene aggregato alla prima squadra, spero verrano distribuiti ai vari club e non impiegati come squadra a sè. Sempre che queste academy delle franchigie si facciano davvero…per ora solo chiacchiere e federali.

    • Mr Ian 8 Giugno 2016, 13:02

      intervento giustissimo, condivido in pieno le tue parole come prima espresso….
      Inoltre il discorso cdf sarebbe da approfondire e trattare meglio, non è tutto da buttare, ma molto da limare si…
      Inoltre mi pare che quest anno Recco abbia dimostrato che gli U20 possono tenere il passo dei senior senza nessun problema.
      Anzi dirò di più che vedere la Serie A come una vera e propria lega di sviluppo non sarebbe affatto male…

    • arali 8 Giugno 2016, 13:33

      Brava, quoto anch’io

  27. tony 8 Giugno 2016, 12:30

    Se dovessi puntare su qualche giocatore lo farei su : Riccioni,Masselli,Licata e Panunzi peraltro tutti dei 97.Poi altri fanno intravedere delle qualità ma hanno anche carenze di qualche tipo vedi Pettinelli,Minozzi,Sperandio e via dicendo.

  28. Rabbidaniel 8 Giugno 2016, 12:52

    Riprendo l’intervento di Stefo: quando si arriva alle soglie del professionismo comincia ad allargarsi un gap che non riusciamo più a superare. Ci ricorderemo tutti di vittorie, sporadiche o meno, con rappresentative giovanili delle Home Unions già dagli anni ’80. Il problema veniva dopo e ora, in epoca di professionismo, il divario si fa più sensibile.
    Non esiste un solo problema e non esiste una soluzione univoca, certamente lo status quo è inadeguato a dare risposte.

    • tony 8 Giugno 2016, 13:11

      Ecco Rabbi questo è il punto.

    • Stefo 8 Giugno 2016, 14:13

      Rabbi hai riassunto il mio concetto perfettamente togliendo la polemica sulle “mode” (che pero’ per me e’ abbastanza importante)…sono d’accordo comunque, il problema non e’ unico nasce prima e si accentua poi…

  29. tunga 8 Giugno 2016, 13:43

    Il ragazzo pil dx è un anno in anticipo come la maggior partedi qquesta naz. Un anno a questo livello è tanta roba. Ma tanto è.
    Inoltre ha giocato molto poco in eccellenza.
    Ma pensare a un campionato u. 20 x alzare il livello è follia. Ma avete visto il livello dei campionati élite nelle junior. Il nostro livello e tanto indietro si deve rivoluzionare i club ma non e facile

  30. fracassosandona 8 Giugno 2016, 14:35

    a riassumere i vostri interventi pare che l’unico modo di far giocare questi ragazzi sia imporre quote e minutaggi alle squadre d’eccellenza a pena di sconfitte a tavolino…

  31. malpensante 8 Giugno 2016, 15:36

    Vincoli, obblighi, premi, under 20 sovvenzionata, cambieremo mai. Sempre mamma FIR che distribuisce a pioggia, e più sono scarsi a formare i club, più li coccola e li premia. Metti 7-8 milioni di euro su un sistema basato sui campionati u17 e u19 e su una A davvero semipro. Campionati under senza barrage ma con i gironi piccoli e regionali, che portino a un campionato nazionale le prime 8 e distribuisci la paccata di soldi in proporzione ragionevole ai risultati. Fai senza accademie, e i tecnici professionisti (e specialisti per l’età) li pigliano i club che se lo meritano. Ad O’Shea gli dai carta bianca per un team di tecnici nazionali che mandi in giro e intanto prendano le accademie/seconde squadre delle celtiche: una è una roba che nemmeno è un club, l’altra senza quelli che compra qua e là è una vita che combina un cazzo con le giovanili. Unico campionato semipro senior, chiamalo A che Eccellenza fa ridere almeno come Eminenza, modellato su 16 squadre a gironcini, e poi play off incrociati per tutti a eliminazione diretta, e si gioca fino in fondo tutti per via dei soldini in palio. Costa? Usi i soldi delle accademie, i 3 milioni e passa dell’Eccellenza, soprattutto i mille rivoli che pisciano mance e regalini clientelari a cani e porci. Soldi a chi già è capace nella pellagra di produrre giocatori, non a chi li compra. Agonismo e competizione al posto della selezione in fasce. E avanzano pure un sacco di soldi per la scuola, tramite i club, ma soprattutto a quella dai 12-14-16 anni, che a 14 anni un ragazzo che ha fatto atletica impara a giocare a rugby, ma uno che ha fatto 10 anni di solo minirugby non impara certo a correre e a saltare.

    • Stefo 8 Giugno 2016, 15:51

      Hey mal, OT: simpatico come prospetto Johnston, spero che quellila’ non lo rovinino nei prossimi anni 🙂

      • malpensante 8 Giugno 2016, 16:13

        A me piace tanto anche Daly. Betts, povero figlio, si è sciroppato 80 minuti, calcolando gli extratime. O’Brien ha fatto in tempo a far vedere che ha le manine, Brown si è visto poco, ma insomma, la nostra porca figura l’abbiamo fatta. A me per adesso piace pochino Kerins, ma è anche vero che da Sligo vanno a Galway e il modello è ovviamente Marmion.

        • Stefo 8 Giugno 2016, 16:31

          Kerins ha avuto primi 20 minuti da incubo ma non credo potesse fare molto per come stavano venedo suonati…quando l’Irlanda e’ salita e’ salito anche lui e tanto secondo me.
          Deegan, Ryan e Gallagher i migliori ieri comunque insieme ad un Porter che da un certo punto in poi ha finalmente fatto vedere quel che puo’ fare.

    • mamo 8 Giugno 2016, 16:43

      Condivido e apprezzo le ultime righe.
      Un problema enorme che noi abbiamo è il declino delle capacità motorie dei nostri ragazzi (era una fissa anche di ADG).
      “A 14 anni impari a giocare a Rugby se ha fatto atletica” alle tue parole aggiungo Calcio, Basket, Pallavolo e chi più ne ha più ne metta.
      Mi gioco i coglioni che quel fenomeno di Mallinder ha giocato pure a soccer (avrete visto come palleggiava con l’ovale durante la pausa-infortunio).
      Prendetemi pure per il culo, ma quelli della mia era, ovviamente anche quelli delle ere precedenti, erano onnivori di sport: facevamo di tutto e di più per poi a una certa età concentrarci sulla cosa che ci appassionava maggiormente:
      Prima di giocare a rugby, mediamente (allora gli ovatti o i mini erano sconosciuti) avevamo fatto altri sport, magari in Parrocchia o in cortile, ma ogni giorno per 365 giorni all’anno.
      Io non sono certo l’esempio perché nonostante abbia fatto di tutto non sono diventato certo un rugbista eccelso ma tanti miei coetanei, con maggiori capacità di me, hanno avuto successo nel rugby iniziando persino a 16/17 anni dopo aver passato infanzia e pubertà in campi o campetti di basket calcio (ma anche sci, tennis, atletica ).

      • Stefo 8 Giugno 2016, 16:44

        L’assenza di multidisciplinarita’ sportiva in Italia e’ senza dubbio un limite.

      • Hullalla 8 Giugno 2016, 21:27

        Il declino delle capacita’ motorie e’ un problemone forse ancora piu’ grande negli altri paesi del Sei Nazioni.
        Orribile.

        • Stefo 9 Giugno 2016, 09:26

          Hulla non so su cosa basi questa affermazione pero’ se prendi qualsiasi studio ufficiale europeo su attivita’ sportiva e fisica l’Italia purtroppo e’ tra quelle in cui tali attivita’ sono svolte di meno…poi su questo si puo’ anche aprire un discorso delle differenze demografiche per cui Nazioni con popolazioni mediamente piu’ giovani e’ naturale abbiano percentuali piu’ alte di persone che praticano sport/attivita’ fisica ma diventerebbe un discorso lungo.

      • mamo 9 Giugno 2016, 07:37

        Ciao Stefo e Hullalla,
        considerazione mattutina che rimarrá forse non Letta.
        Multidisciplinarietá é un termine impegnativo.
        A mio parere quella che é venuta meno é la voglia di giocare.
        Lo Sport é principalmente un gioco da affrontare, nel tempo, sempre con maggior impegno e serietá ma pur sempre un gioco.
        Oggi i bimbi ma soprattutto i loro genitori vedono nello sport un possibile e agognato sbocco professionale ed é per questo che non sono concesse distrazioni negli altri giochi/sport.
        Maledetto sia il professionismo ! 😉

        • Stefo 9 Giugno 2016, 09:13

          mamo non so, mi sembra un’esagerazione, o forse cosi’ e’ dove sei tu. Mio figlio come la maggior parte dei suoi coetanei qui fa 4-5 sport ed e’ prima di tutto per me come per gli altri genitori attivita’ fisica e non un’idea di pissibile sbocco professionale, e per lui e’ giocare con gli amici.

          Piu’ che altro e’ vero che fino ad un certo punto -tra cui anche la mia generazione- si faceva attivita’ sportiva non organizzata, nel senso che ci si trovava fuori con gli amici e si andava in bici, o si giocava mentre ora questo e’ un po’ scomparso (anche a Venezia citta’ senza macchine e senza aprticolari pericoli io non vedo i gruppi di ragazzini nei campi che giocano a calcio o altro come ai miei tempi) ma questo fa parte di un cambiamento della societa’ piu’ complesso, entrambi i genitori che lavorano o le nonne/i meno coinvolti come “babysitter” o altro.

  32. mamo 8 Giugno 2016, 15:50

    Ho dibattuto ieri sera con Aristofane, Stefo e Geddar.
    A mio avviso i giovanotti han dato tutto quello che erano in grado di dare e nel primo tempo le energie non sono mancate: bene in chiusa e in touche, bene Bronzini e Mantelli. Alcune cappelle pagate care.
    Rispetto a San Donà sono riusciti a giocare (parlo del I° tempo) nonostante la velocità della difesa inglese fosse spaventosa. Rispetto a San Donà sono riusciti a placcare nonostante un evidente gap fisico.
    Questi abbiamo e questi han giocato e di certo non è da gettar nessuna croce addosso a sti ragazzi.
    Minozzi ha un raro talento rugbystico ma come capita spesso a questi prototipi, fa delle cagate irritanti alternandole a cose eccelse (la presa al volo nel primo tempo è da incorniciare).
    A tutti manca costanza, a tutti manca l’abitudine a un ritmo elevato e un confronto vero con squadre toste.
    Dicevo ieri sera che quei mostri di centri quali Marchant (per me è il fratello piccolo di Abana è preciso) e, soprattutto di Mallinder noi ce li sognano e non possiamo certo incazzarci con Dal Zilio e Zanon se non hanno le loro performances, lodiamoli, piuttosto, perché sono riusciti a limitarne la prevaricante potenza (e pure sopraffina tecnica).
    Stefo sottolineava come i nostri problemi siano fisici, tecnici e tattici io, dal canto mio, ho sostenuto che i veri problemi sono soprattutto atletici (odio i mostri pompati ma adoro le schegge) che, a catena, annebbiano sia le conoscenze tattiche che di skills.
    Io personalmente non sono pessimista e confido che il nuovo corso tecnico ci possa dare una mano importante (in realtà confidavo anche sull’apporto di Brunel).

    • Giovanni 8 Giugno 2016, 16:43

      C’era chi confidava già su Mallett e son trascorsi 8 anni nel frattempo…

  33. Lorenzo70 8 Giugno 2016, 17:38

    Vedere un presunto campionato U20 come panacea di tutti i mali mi pare un idea a dir poco balzana.
    In Italia c’è già un campionato U19 perché come molti di voi dovrebbero sapere nelle squadre del campionato U18 possono giocare fino a 7 giocatori fuori quota e quindi U19. Il problema è che molte società non avrebbero sufficienti atleti per iscrivere una squadra U18 ed una U20 a due presunti campionati nazionali distinti e da noi è noto quanto sia “difficile” collaborare tra club, cosa che oltre manica si fa sempre e comunque nell’interesse della crescita e dello sviluppo dei giocatori.
    Ma questo a mio avviso è un falso problema, conosco abbastanza bene l’organizzazione della RFU perché ormai da oltre 1 anno mia figlia studia e gioca in Inghilterra e posso dire senza paura di essere smentito che la vera differenza tra noi e loro sta nella “continuità” del percorso di sviluppo dei giocatori e nella qualità delle attività svolte dai club e delle selezioni nazionali.
    Le accademie U18 ci sono anche in Inghilterra e sono di due tipi, le prime si chiamano AASE sono gestite dalla RFU e stanno dentro i College negli anni del Sixtform, hanno un loro campionato e sono ben 14, le seconde sono gestite dai club di Premiership e Championship.
    Spesse volte le due realtà convivono dividendo spazi e centri sportivi e collaborando direttamente.
    I ragazzi che giocano e si allenano in modo “professionale” in queste accademie (conosco bene il programma AASE) spesse volte partecipano con gli stessi College ai campionati universitari (BUCS) e giocano nei club satellite delle squadre di Premiership, nella competizione della National League 1, dove possono maturare un esperienza eccellente.
    Questo inverno ho visto giocare alcune squadre della League 1 e sono più che convinto che le migliori del campionato (che rappresenta la terza division inglese) potrebbero comodamente dare 30 punti alle nostre squadre di Eccellenza.
    Oltre a questa attività le Contee (County) durante tutto l’anno gestiscono un programma di sviluppo dedicato ai ragazzi da 15 a 18 che i sostanza sono quelli rimasti fuori dalle accademie, che vengono così seguiti ancora durante la loro crescita.
    Anche a livello di squadre Nazionali giovanili ci sono la U18 e la U20 principali e poi le rappresentative nazionali di categoria per le scuole e per le County.
    I ragazzi così coinvolti nel progetto di sviluppo dell’alto livello sono tantissimi ed il percorso è sempre aperto a nuovi inserimenti in ogni fase anagrafica.

    La cosa più importante però secondo me è quello che succede dopo ….. una volta usciti dalla U18, è li che il sistema inglese fa la differenza, i ragazzi che escono dalle accademia vanno a giocare in Ligue 1, Championship e Premiership mentre da noi usciti dai primi due anni di accademia se non si va alla Francescato si torna a giocare nel proprio club, magari in serie B.
    Gran parte dei ragazzi fanno così un balzo all’indietro invece che un passo in avanti, passano da allenarsi tutti i giorni più volte al giorno con tecnici a mio avviso competenti, a frequentare gli allenamenti “amatoriali” dei club di serie B o al massimo serie A (sempre che si sia una vera differenza di qualità tra i due contesti).
    Questo fa si che in Inghilterra i ragazzi dai 15 anni un su possano seguire un percorso di sviluppo continuo e corretto che li porta dal campetto di rugby del proprio club o della propria scuola fino al professionismo vero e proprio, mentre in Italia questo programma oltre ad essere probabilmente di qualità inferiore secondo molti di voi (a me non pare) è anche frammentario ed aperto a troppo pochi ragazzi per poter dare risultati significativi sia in termini di qualità assoluta che in termini di numero di atleti formati.

    Alla fine di tutto comunque il nostro problema principale è che l’ALTO LIVELLO qua da noi è veramente basso, così ogni club ha la, forse anche legittima, ambizione di poter arrivare a tali risultati, ne discende quindi una assoluta mancanza di collaborazione sul territorio tra club “PRINCIPALI” e club “SATELLITI” che porta ad un grande dispendio di risorse ed energie, siamo o non siamo infondo il paese dei Comuni e delle Signorie.

    Buonrugby a tutti

  34. 6nazioni 8 Giugno 2016, 21:16

    il punto principale ci vogliono TECNICI PREPARATI
    e togliere di mezzo il prof. H/P punto

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