Il tecnico: inizia un nuovo ciclo coi giovani, obiettivo Tokyo 2020
Italseven: le parole di coach Vilk e Falsaperla dopo la tappa di Mosca
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Il debutto di Antoine Dupont nel Seven è solo questione di giorni
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Italia Seven: a Amburgo settimo posto per la nazionale maschile e nono per la femminile
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Italseven: impresa delle Azzurre con l’Irlanda. Azzurri battuti dal Portogallo
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Sfuma il sogno olimpico dell’ItalSeven, oggi le finali degli European Games
Si ferma ai quarti di finale degli European Games il sogno olimpico dell’ItalSeven, sia maschile che femminile. Oggi le finali per assegnare le medagl...
Bravo Andy, insistere senza curarti delle critiche superficiali. Qui si parte da zero e l’obiettivo sono le prossime olimpiadi. Chi non apprezza e non condivide? Amen.
Anche
Anche falsaperla dice cose giuste!
Niente contro Vilk, ma la verita’ e’ che la FIR deve decidere se vuole fare (o meno) il seven. Altrimenti ogni volta si ricomincia da capo.
Dai tempi di Orazio Arancio si leggono sempre gli stessi resoconti dei tornei internazionali, si potrebbero copiare e incollare: “abbiamo fatto garnde esperienza, e’ un ottimo viatico per il futuro”… e poi i risultati rimangono sempre gli stessi, quelli di una squadra improvvisata e raccogliticcia dove l’apprendimento del seven ricomincia ogni volta da zero.
Non ha senso.
Bisogna PRIMA creare dei circuiti di seven in Italia e POI puoi selezionare da quei circuiti dei giocatori per la nazionale seven, dei giocatori che abbiano una minima idea di cosa e’ il seven e che non debbano impararlo (ogni volta da zero) con la maglia della nazionale addosso.
Non e’ possibile che stentiamo a superare la Polonia e la Lituania, dai…
Da tempo mi chiedo perché non si organizzino raggruppamenti Seven tra le giovanili, se non altro per far giocare le riserve che in U18 spesso scaldano la panchina, o per far toccare palla anche ai ragazzi che non pesano 100 Kg. Nel campionato U18 ci sono stacchi anche di 3 settimane tra una partita e l’altra, perché non inserirci un raggruppamento Seven? A me sembra che il Seven abbia un grosso potenziale didattico, spettacolare e inclusivo che potrebbe far comodo al rugby italiano…